Esteri Israele e demografia

Space Monkey

IL PARTITO TI OSSERVA
Ve le metto sull'informazione rapida perché siete tipi da tl;dr.

Gli israeliani hanno vinto il primo round della partita demografica con i palestinesi. Si credeva che entro gli anni '90 i palestinesi sarebbero stati la maggioranza nei confini israeliani. Invece l'insicurezza economica e forti cambiamenti socio-culturali hanno portato ad una diminuzione del numero di figli per donna palestinese.

In ogni caso il momento del sorpasso è stato solamente rimandato tra il 2020 e il 2025. Per evitarlo Israele è costretto ad importare 80.000 ebrei l'anno. Un numero decisamente poco credibile visto che gli ebrei ancora non assimilati godono di standard di vita molto alti e non sono facili da attrarre a basso costo?

Ci viene incontro il "Jewish People Policy Institute", un think tank che sta cercando di diffondere l'idea che all'interno del DNA si possono rintracciare persone nel mondo di origini ebraiche. Si guarda in particolare all'Etiopia, paese di certo non ricchissimo dove la prospettiva di trasferirsi in Israele in cambio di fedeltà allo stato può allettare moltissimi. In pratica si aumenta il bacino di persone naturalizzabili per continuare la lotta demografica.

Ovviamente sono, per ora, solo le idee di un think tank indipendente. Non la politica ufficiale dello stato.

Vi scrivo questo non per un qualche presunto complotto giudaico. Semplicemente perché entro 10-20 anni tutte le economiche del cosiddetto primo mondo dovranno affrontare molte sfide demografiche. Nasceranno nuovi strumenti, nuovi paradgmi e nuove visioni di ciò che è straniero. Israele è un paese sempre in prima linea per ovvi motivi e deve affrontare questi problemi prima degli altri. E' quindi interessante vederli all'opera.
 

Mikhail Mengsk

MSPAINT OVERTYRANT
Gli ebrei etiopi non mi sembrano una soluzione. Certo non odiano israele, ma vengono da una realtà totalmente diversa e Israele rischia di dover dirottare troppe risorse verso di loro onde evitare che formino dei ghetti poveri a fianco degli arabi.

Per il primo mondo beh, c'è poco da fare se non aspettare che in certi paesi l'arricchimento porti ad una diminuzione della natalità, ma non mi sembra probabile che questo succeda in tempo utile. O ridiventare noi abbastanza poveri da far tornare la mentalità delle braccia in più.
 

Space Monkey

IL PARTITO TI OSSERVA
In realtà gli etiopi in Israele formano già il 2% della popolazione e sono una comunità presente in Palestina già dal 1934. Esistono già centri di smistamento ed istruzione in Etiopia in cui i falascia possono presentarsi. Inoltre vengono pagati un 30% in meno rispetto alla media degli arabi, costituiscono quindi una forza lavoro in sostituzione dei palestinesi senza però i problemi di sicurezza.

Sulla diminuzione di natalità nei paesi poveri sei un po in dietro. Ormai uno dei paesi più poveri del mondo tipo il Bangladesh ha un livello di natalità simile a quello della Francia. Fare o non fare i figli non è ne la soluzione, ne il problema.

Se fai un figlio oggi aumenti la base della piramide demografica. Ma per il sistema paese a medio avanzamento una persona fino ai 25 anni circa è solo una spesa.

Il problema invece è l'assenza di persone che sorreggano la parte improduttiva del paese. Vanno quindi importate persone tra i 25 e i 35 anni che lavorino e sorreggano la popolazione che invecchia.
 

Mikhail Mengsk

MSPAINT OVERTYRANT
Il 2% della popolazione non è niente, 130000 persone circa; se veramente iniziassero ad importare quantità così massicce di ebrei (e come dici tu cio sono pochi posti dove prenderli a parte l'etiopia) dovrebbero dedicare molti più sforzi al compito di integrarli e dargli prospettive decenti altrimenti si piazzano una bomba in casa. Se raggiungessero % significative della popolazione israeliana non continuerebbero ancora per molto a prendere il 30% in meno degli arabi. 80000 ebrei l'anno è decisamente un obiettivo poco realistico. Dovranno inventarsi qualcos'altro.

Il tasso di natalità bengalese poi è quasi il doppio di quello francese, quello indiano poco meno del doppio, quello sudanese il triplo. E quello francese è già discreto per essere un paese europeo. E' vero che i paesi popolosi stanno rallentando la crescita demografica, ma prima che arrivino ai nostri livelli ce ne vorrà, di tempo. Quindi si, certo, nell'immediato è essenziale importare gente in età da lavoro, ma se non si amplia la base demografica si rischia di ritrovarsi col tessuto sociale a pezzi in caso di fallimento dell'integrazione. Oltre che a rinviare l'inevitabile.
 

Space Monkey

IL PARTITO TI OSSERVA
Il 2% della popolazione non è niente, 130000 persone circa; se veramente iniziassero ad importare quantità così massicce di ebrei (e come dici tu cio sono pochi posti dove prenderli a parte l'etiopia) dovrebbero dedicare molti più sforzi al compito di integrarli e dargli prospettive decenti altrimenti si piazzano una bomba in casa. Se raggiungessero % significative della popolazione israeliana non continuerebbero ancora per molto a prendere il 30% in meno degli arabi. 80000 ebrei l'anno è decisamente un obiettivo poco realistico. Dovranno inventarsi qualcos'altro.

L'assorbimento di 1 mln di ebrei dall'unione sovietica non è stato traumatico ed è andato abbastanza liscio. Il tutto è avvenuto in meno di 5 anni. Non hanno di certo problemi ad assorbire culture straniere visto il particolare senso d'identità ebraico non legato ad una singola etnia. E' chiaro che un grande numero di immigrati porterebbe a cambiamenti e il 30% in meno non è sostenibile. Fosse anche solo un 5% in meno sarebbe comunque competitivo.

Tieni inoltre contro che l'Agenzia Ebraica ha un buon budget e dal 2009 punta a rafforzare l'identità ebraica prima nel paese natale e poi dopo qualche anno favorire il trasferimento. Con il progetto presentato dal think tank aumenterebbe di milioni il bacino da cui attingere.

Population_of_Israel.png



Il tasso di natalità bengalese poi è quasi il doppio di quello francese, quello indiano poco meno del doppio, quello sudanese il triplo. E quello francese è già discreto per essere un paese europeo. E' vero che i paesi popolosi stanno rallentando la crescita demografica, ma prima che arrivino ai nostri livelli ce ne vorrà, di tempo. Quindi si, certo, nell'immediato è essenziale importare gente in età da lavoro, ma se non si amplia la base demografica si rischia di ritrovarsi col tessuto sociale a pezzi in caso di fallimento dell'integrazione. Oltre che a rinviare l'inevitabile.

E' chiaro che una politica non esclude l'altra. Sono strettamente legate. Il tasso di natalità francese sta aumentando sopratutto grazie agli immigrati. Stessa cosa che sta accadendo in Italia. Il valore di fertilità reale dei soli italiani etnici è decisamente più basso a quello ufficiale.

Comunque semplicemente è finita l'epoca dell'identità etnico-nazionale. Secondo un mio professore la futura epoca vedrà il rafforzarsi dell'identità regionale come saldamento alle origini affiancato ad un'identità continentale più blanda.
 

Mikhail Mengsk

MSPAINT OVERTYRANT
LOL

Comunque ecco, se si parla di un processo di "ebreizzazione" di popoli/etnie "assimilabili", allora si può fare. Mi ricorda molto la "germanizzazione" dei volkdeutsch esteuropei di himmleriana memoria :asd:- E' vero che hanno assorbito l'orda di profughi dell'est, ma erano altri tempi.


Comunque semplicemente è finita l'epoca dell'identità etnico-nazionale. Secondo un mio professore la futura epoca vedrà il rafforzarsi dell'identità regionale come saldamento alle origini affiancato ad un'identità continentale più blanda.

Sono assolutamente daccordo.
 

Space Monkey

IL PARTITO TI OSSERVA
Il vero cazzo in culo sarà il ribaltamento della piramide demografica cinese

Vero. Ma in realtà l'attuale guerra russo-ucraina nasce a causa dei problemi demografici russi.

Israele e Russia sono i paesi con problemi più immediati ed evidenti. Il problema come ben dici sarà la Cina ma gli scenari studiati secondo me sono ottimistici. Bisogna legargli anche il problema demografico del Giappone che avrà risvolti notevoli in tutta la regione.
 

Solctis

Chosen one
Interessantissimo il discorso, ce ne sarebbe da dire veramente a chili di litri sulla faccenda che tra l'altro viene, secondo me, colpevolmente ignorata del tutto soprattutto nel nostro Paese ed in Europa in generale.

Il discorso é comunque proprio sui ribaltamenti demografici e sui cambi nelle leve di potere nei Paesi; purtroppo dobbiamo affrontare l'idea che a breve comunque ci saranno dei ribaltamenti di identità e quelle nazionali rischieranno la seria estinzione dinanzi ad un melting pot europeo sulla falsariga degli USA.

Vedremo grossi problemi in Russia, come in generale in Europa.
 

Space Monkey

IL PARTITO TI OSSERVA
Ah dimenticavo una cosa molto importante. Negli anni '80 l'aspettativa di vita degli israeliani è aumentata di 3 anni contro i 2 palestinesi. Il che equivale all'arrivo di 127.000 immigrati l'anno. Praticamente un numero che riesce a rimandare il momento di incrocio tra popolazione araba ed ebraica. Molti pensatori ritengono che questo dato da solo serve a gettare discredito su tutta la questione demografica.

Ritengo invece che sia una foglia di fico per persone con poca capacità di notare i mutamenti. Infatti trovo che sia inevitabile la creazione di una piccola classe media palestinese sul lungo periodo. Specialmente in virtù dell'invecchiamento della popolazione israeliana che dovrà inevitabilmente assorbire posti di lavoro tra i giovani palestinesi pena seri problemi a mantenere una popolazione non produttiva. Progetti come la città pianificata a tavoli di Rawabi, l'aumento del 20% degli stipendi in Cisgiordania, la crescita economica al 12% sono tutti indicatori di qualcosa che si sta modificando. Ovviamente questo non significa che la gente è felice e vive benissimo. Un quarto dei palestinesi ancora è sotto la soglia di povertà e le possibilità sono minime.

Questo per dire che probabilmente la stima del 2020 non è realistica così come quella degli 80.000 ebrei importati l'anno. Basterà la differenza di aumento dell'aspettativa di vita per rimandare il problema. Nasceranno però problemi nuovi: una popolazione israeliana molto anziana, una popolazione palestinese molto giovane.
 
Ultima modifica:

Space Monkey

IL PARTITO TI OSSERVA
@Solctis taggo te perché tanto non importa a nessuno lol.

Il ministero degli interni israeliano ha riconosciuto l'esistenza dei cristiani aramei. Si è quindi data la possibilità a chi ritiene di appartenere a questo ceppo di non apparire nei censimenti come "arabo". Per ora è un esperimenti di scarso impatto, solo 200 famiglie ne hanno approfittato. Ma è un percorso che potrebbe portare al riconoscimento di molte popolazioni semitiche oggi praticamente dimenticate.

In questo modo Israele divide gli arabi e crea dei ceppi con cui discutere. Infatti da anni c'è un movimento per la rivitalizzazione dell'aramaico in un modo simile alla rinascita dell'ebraico antico (oggi lingua d'Israele, in passato morta). E' un percorso che durerà decenni ma a livello di ingegneria sociale i partiti sionisti hanno una lunga tradizione.
 

Solctis

Chosen one
@Solctis taggo te perché tanto non importa a nessuno lol.

Il ministero degli interni israeliano ha riconosciuto l'esistenza dei cristiani aramei. Si è quindi data la possibilità a chi ritiene di appartenere a questo ceppo di non apparire nei censimenti come "arabo". Per ora è un esperimenti di scarso impatto, solo 200 famiglie ne hanno approfittato. Ma è un percorso che potrebbe portare al riconoscimento di molte popolazioni semitiche oggi praticamente dimenticate.

In questo modo Israele divide gli arabi e crea dei ceppi con cui discutere. Infatti da anni c'è un movimento per la rivitalizzazione dell'aramaico in un modo simile alla rinascita dell'ebraico antico (oggi lingua d'Israele, in passato morta). E' un percorso che durerà decenni ma a livello di ingegneria sociale i partiti sionisti hanno una lunga tradizione.


Interessantissimo e mossa niente affatto stupida in chiave interna; ho sempre trovato interessantissimo il discorso dei popoli scomparsi dalle pagine di storia o semplicemente non inclusi in quella ufficiale...c'é stato un periodo in cui praticamente cercavo di documentarmi solo su quello e ne son venuti fuori a tonnellate.
Per esempio mi sono sempre chiesto perché i finlandesi non abbiano mosso mai alla luce del sole alcun progetto di recupero e rivitalizzazione di popoli affini come Vepsi, Ingri, Mordvini, Careliani per dirne una (anche se davvero composti da poche centinaia di persone).
Oppure i popoli baltici o slavi poco conosciuti tipo i Livoni, oppure i Ruteni od i Sorabi.

Onestamente non mi sono mai interessato approfonditamente della situazione nel Medio Oriente ed in generale in quello che andava ad est delle aree ex bizantine (Levante incluso); sarebbe però bello vedere una rinascita degli Aramei, così come dei siriaci.
Mi ha sempre intrippato per esempio la storia ed i collegamenti tra questi e gli effimeri regni crociati in Terrasanta, così come per esempio a Cipro et cetera.

E' comunque quella mossa di cui parlavamo diverso tempo fa per promuovere un'identità del Levante da contrapporre progressivamente ad un'idea araba unitaria della Palestina e vicini...
 

Arminio

Ninja Skilled!
Tanto che vi frega, se gli stati arabi e gli islamisti continueranno con la loro oppressione etnico religiosa i siriaci e compagnia saranno solo un ricordo.
 

camarillo

Chosen one
Fantacalciaro
giocare con il dna per provare a disinnescare nel lungo periodo il conflitto-gara con la palestina
tutto ciò è dannatamente affascinante
 
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