Ad inizio anno, una volta accertata la sicurezza della città santa di Qom, il ministro della Difesa Alborz Iraven contatta i Grandi Ayatollah della città per un incontro comune nel municipio della città.
All'esterno dell'edificio i parà si occupano della sicurezza e difesa, nel timore di simpatizzanti pasdaran pronti a sciocchi colpi di testa.
Una volta radunati, il ministro prende la parola:
"Sommi Āyatollāh al-ʿuzmā, vi ho chiamati qui per discutere della salvezza della nostra terra e del nostro popolo, voi che siete marja' al-taqlīd e godete del rispetto e fiducia dei fedeli, come sapete essere io stesso.
Due anni fa avete parlato a favore delle posizioni di Javanmardy e dei Guardiani poichè certi della veridicità delle loro parole e del bisogno di ottenere vendetta contro Israele.
E' con il dolore nel cuore, Allah mi sia testimone, che vi parlo, e nessuna menzogna esce dalle mie labbra: i Guardiani ed il generale Javanmardy stanno usando la nostra religione e le vostre parole per i propri scopi di potere, non per il bene dell'Islam ne per portare giustizia nelle terre occupate dagli infedeli.
L'elicottero in cui il ministro degli esteri perse la vita, fu abbattuto da uomini fedeli a Javanmardy, poichè la pace che il nostro popolo ed il nostro paese necessitava non era gradita da coloro che hanno scatenato la guerra in cui siamo ora noi tutti. In questa guerra il nostro popolo non vincerà, come non vincerà la fede, se non riusciamo a riportare la pace e l'unione. Milioni sono già fuggiti, nella stessa Qom sono pochi coloro che sono rimasti, Teheran è stata dilaniata dagli scontri e dai bombardamenti del generale Javanmardy....con quale scopo?
la sua ambizione personale e dei Guardiani sul governare il paese, invece che ispirarlo, ha fatto sì che i nostri fratelli morissero, combattessero tra loro e non rendessero grande la nostra terra.
Vi chiedo dunque oggi di cambiare le vostre posizioni; noi oggi vogliamo portare a nuova vita l'Iran e il suo popolo, rendendolo un faro ed un esempio per tutti gli stati dell'Islam. Tra fratelli sciiti non vi deve essere morte, ma collaborazione e crescita, fattori che possono diventare veri e reali se parlerete in nostro favore, voi che siete esempi di fede e rettitudine."
All'esterno dell'edificio i parà si occupano della sicurezza e difesa, nel timore di simpatizzanti pasdaran pronti a sciocchi colpi di testa.
Una volta radunati, il ministro prende la parola:
"Sommi Āyatollāh al-ʿuzmā, vi ho chiamati qui per discutere della salvezza della nostra terra e del nostro popolo, voi che siete marja' al-taqlīd e godete del rispetto e fiducia dei fedeli, come sapete essere io stesso.
Due anni fa avete parlato a favore delle posizioni di Javanmardy e dei Guardiani poichè certi della veridicità delle loro parole e del bisogno di ottenere vendetta contro Israele.
E' con il dolore nel cuore, Allah mi sia testimone, che vi parlo, e nessuna menzogna esce dalle mie labbra: i Guardiani ed il generale Javanmardy stanno usando la nostra religione e le vostre parole per i propri scopi di potere, non per il bene dell'Islam ne per portare giustizia nelle terre occupate dagli infedeli.
L'elicottero in cui il ministro degli esteri perse la vita, fu abbattuto da uomini fedeli a Javanmardy, poichè la pace che il nostro popolo ed il nostro paese necessitava non era gradita da coloro che hanno scatenato la guerra in cui siamo ora noi tutti. In questa guerra il nostro popolo non vincerà, come non vincerà la fede, se non riusciamo a riportare la pace e l'unione. Milioni sono già fuggiti, nella stessa Qom sono pochi coloro che sono rimasti, Teheran è stata dilaniata dagli scontri e dai bombardamenti del generale Javanmardy....con quale scopo?
la sua ambizione personale e dei Guardiani sul governare il paese, invece che ispirarlo, ha fatto sì che i nostri fratelli morissero, combattessero tra loro e non rendessero grande la nostra terra.
Vi chiedo dunque oggi di cambiare le vostre posizioni; noi oggi vogliamo portare a nuova vita l'Iran e il suo popolo, rendendolo un faro ed un esempio per tutti gli stati dell'Islam. Tra fratelli sciiti non vi deve essere morte, ma collaborazione e crescita, fattori che possono diventare veri e reali se parlerete in nostro favore, voi che siete esempi di fede e rettitudine."
