*recante l'effigie del Leone di S.Marco*
Alle eccellenze vostre, Pontefice della chiesa cristiana Vittore IV, Re d'Italia Serlone d'Altavilla, Illustrissimo Imperatore Romano Corrado III
Con la presente intendiamo chiarificare la posizione della Serenissima, per quanto non sia direttamente coinvolta nella diatriba interposta tra il nostro alleato Altavilla e il Sacro Romano Imperatore, anche in virtù delle informazioni diplomatiche e i colloqui intrattenuti in questi mesi con esponenti delle casate reali che compongono il patto di Aquisgrana.
Detto ciò è nostra premura ribadire al pontefice Vittore IV e ad entrambi gli Imperatori, che lo sforzo spoletano nel contenimento della minaccia musulmana grava su spalle veneziane e che la nostra alleanza e partecipazione a Spoleto è offerta alla volontà di Roma a condizione che l'integrità territoriale di ogni singolo comune e nazione della penisola italica non risulti messa in discussione senza previo accordo tra le parti atte all'esercizio del diritto divino sulle nazioni che, giustamente ed in concordia di intenti, si assoggettano ad esso (intendiamo il Sacro Romano Impero, il papato e l'impero romano d'Oriente) poichè questo equivarrebbe a un grave precedente, potenzialmente destabilizzante al mantenimento dello status quo europeo. Per quest'unica ragione vi convochiamo a dieta in Venezia per la luna seguente, pronti a mediare un documento che regoli definitivamente la faccenda, mettendo al riparo l'europa da sconvenienti profitti, solo apparenemente innocui, in un ora sì difficile come quella che stiamo vivendo dopo la morte del grande Bernardo.
Ragion per cui, se nell'occupazione del Lucchese, Spoleto ha atteso al mandato papale in accordo con il nulla osta imperiale, ritengo sia opportuno ridefinire nell'interesse dell'europa intera: dal Dniepr al Tejo, le posizioni di ciascuno dei blocchi, affinchè la pace possa regnare prospera e duratura e l'interesse di parte sia accantonato affinhcè cose più importanti siano portate avanti.
Manifestiamo anche la volontà di accogliere alla dieta rappresentanti dell'Ordine Templare una volta che il nuovo Gran Maestro sarà nominato, su interessamento del cardinale Bandinelli, Venezia desidera che coloro che sono nel cuore del pontefice possano esprimersi e chiarificare le loro posizioni espresse a Troyes.
Offriamo ricomposizione e pace laddove, non per nostra colpa, essa pare venir meno.
Possano giungere chiarissime le nostre parole e i nostri intenti, mentre ci appropinquiamo a combattere una guerra per mare e per terra in nome di tutta la cristianità ci sia data la considerazione del merito a proporsi ancora una volta a solutrice delle diatribe tra le nazioni.
Il Doge, Enrico Dandolo