"Con la consapevolezza di agire in nome di Dio,
io, Enrico di Blois, sino ad oggi Vescovo di Winchester e Nunzio Apostolico in Inghilterra,
e tutti i sottoscrittori di siffatto documento,
proclamiamo:
Eugenio III, Vescovo di Roma, non è più guidato dalla luce di Cristo.
Di quanto affermiamo massima prova ne fu la disfatta in Terra Santa, in una crociata evidentemente non voluta da Dio, ma solo da un uomo caduto in errore. Costui invocò una guerra niente affatto santa, che insanguinò la Terra Santa col sangue di centocinquantamila cristiani, che in buona fede obbedirono ai dettami di quella che credevano essere una chiesa santa, ma non lo è.
Chiunque abbia avuto vittime in Terra Santa, tra i propri cari o tra i propri sottoposti, sappia che essi morirono invano e combatterono privi della benedizione di Dio. Ciò nonostante, il Cristo misericordioso accoglierà i caduti e li benedirà per l'eternità, poichè riconoscerà, nella sua onniscenza, l'assoluta buona fede di quelli: martiri innocenti, morti per la nostra salvezza, affinchè ci convertissimo e tornassimo al Padre!
Esigerà, invece, il pentimento di colui che ordinò quella strage e di coloro che la comandarono in nome Suo: i carnefici.
Il rapimento dell'imperatore Corrado III, prima ancora della battaglia, dal cuore dell'accampamento cristiano, un'impresa umanamente impossibile, fu un chiaro segno mandato da Dio affinchè i cristiani si ravvedessero e tornassero in patria, lasciando la Terra Santa in Pace, con Gerusalemme ancora saldamente sicura in mano cristiana, quella stessa Gerusalemme che, invece, a seguito di questa scellerata campagna militare, dovrà restare sguarnita e sottoposta alle volontà degli infedeli. Ma i generali, sobillati dalle parole del Vescovo di Roma, non compresero la volontà di Dio e ordinarono ugualmente battaglia, che non essendo assistita dalla luce di Cristo, il nostro Salvatore, si tramutò presto in disfatta e massacro di cristiani.
Ed ora, gli stessi cristiani pagano un prezzo altissimo in ricchezze agli infedeli, quelle stesse ricchezze con cui i sovrani armano i propri eserciti, senza avere alcuna garanzia che essi non le utilizzeranno contro coloro che le tributeranno. Che Dio allontani dagli infedeli l'umano e peccaminoso desiderio di vendetta e protegga i peccatori dalle loro stesse mancanze!
Eugenio, Vescovo di Roma, non è più la guida dei fedeli in Cristo, poichè su di lui grava la mano del Re di Francia, il quale reclama diritti privi di fondamento appoggiando la nemesi della corona Inglese, Matilde la Traditrice, e come se non bastasse tenta di corrompere le anime dei nobili e dei sacerdoti Inglesi, che, illuminati da Dio, imperterriti resistono. Noi ci discostiamo da tali comportamenti.
Eugenio, Vescovo di Roma, permette all'Imperatore reggente del Sacro Romano Impero di praticare una politica di arroganza e presunzione che divide la cristianità di occidente. E invece di ricondurlo sulla retta via, lo proclama unico detentore della spada benedetta da Dio, permettendogli di continuare ad accampare, in maniera scellerata, pretese su questioni che non gli competono, oltrepassando i limiti della sovranità delle altrui corone cristiane, legittimate dalla volontà di Dio. Costoro si ravvedano poichè hanno peccato.
Ribadita la ben nota e indiscutibile devozione cristiana dell'Inghilterra, dichiariamo Eugenio III non adeguato a poter affermare alcunchè in vece di Dio entro il nobile, giusto e cattolico regno di Stefano I Re d'Inghilterra e ci dichiariamo, nella persona di Enrico di Blois, pontefice della Chiesa d'Inghilterra, riconoscendo a Stefano I la sua regnanza per diritto divino, come fu già riconosciuta un tempo dalla stessa chiesa romana, prima del subdolo intervento della mano corrutrice francese.
Coloro che combatterono e combatteranno al servizio di Stefano I sappiano che Dio vuole la loro vittoria e li assisterà, come li ha già assistiti in passato permettendogli di sconfiggere l'esercito di Matilde. Coloro che intralceranno la regnanza di Stefano I, legittima per diritto divino, sappiano che mancano della luce di Dio, fu per questo motivo che persero l'ultima battaglia e perderanno la guerra.
Invitiamo quindi tutti coloro che sono servi di Nostro Signore, compresi coloro che sino a questo momento sono stati vescovi o sacerdoti della chiesa romana e i monaci di ogni ordine, a riconoscere la Chiesa d'Inghilterra, esiliata da Roma, come guida della cristianità d'occidente. I sovrani cristiani che riconosceranno l'autorità della Chiesa d'Inghilterra saranno da Dio benedetti e ad essi saranno riconosciuti davvero pari diritti dinanzi a Dio, non come coloro che subdolamente affermano questo e poi impongono le proprie volontà con arroganza. Mi rivolgo in particolar modo ai reali della penisola iberica: sappiano che i recenti ordini di Roma e di Acquisgrana pervenuti a seguito degli sviluppi della crociata in terra santa, cui intendono obbedire, non coincidono con la volontà divina, che invece riconosce il loro assoluto diritto di prendere le proprie decisioni in autonomia, ammesso però che si ravvedano e riconoscano la Chiesa d'Inghilterra come unica guida della cristinità d'occidente.
Infine, specifichiamo di riconoscere completamente e senza alcun dubbio il ruolo di guida della cristianità d'oriente all'Imperatore Bizantino. Riteniamo altresì che in questi tempi difficili per la cristianità, spetti al Comneno l'onere della tutela di Gerusalemme e Tripoli. Ci auguriamo che egli accolga questa che non è una richiesta, ma un'umile preghiera; e che Dio illumini gli infedeli concedendogli di comprendere quale sia la giusta strada da percorrere!
Che Dio vi benedica tutti, in particolar modo coloro che hanno peccato, illumini il cammino degli uomini affinchè si ravvedano e si sottomettano alla volontà divina. Su tolleranza, equilibrio e fratellanza senza prevaricazioni tra cristiani, siamo chiamati ad erigere la nuova chiesa d'Inghilterra. La cristianità tutta è chiamata a perseguire la pace, la fratellanza e l'unione dei popoli.
A coloro che saranno confusi da queste mie parole o dalle parole di altri diciamo: pregate e sarà Dio a mostrarvi il sentiero da seguire. Bussate alle vostre coscienze poichè dentro di esse dimora la voce di Dio, bussate e vi sarà aperto. Il Signore illuminerà le vostre menti e solo allora saprete con assoluta certezza ciò che è bene fare.
Uomini di chiesa, cristiani d'occidente, dimenticate i giuramenti che faceste dinanzi agli uomini, ricordate invece quelli che pronunciaste dinanzi a Dio. E onorateli."
*insieme alla precedente bolla fu diffuso un trattato telogico scritto da Thomaso Becket, teologo e giurisperito, Presbitero di Canterbury, di seguito sono riportati alcuni tratti essenziali
[...]La Santissima Trinità che si manifesta in potenza, sapienza e carità, come Padre, Figlio e Spirito Santo, riconosce evidentemente la potestà di Enrico di Blois di ricondurre la cristianità sulla retta via. E' dato infatti alle intelligenze umane il compito di dubitare di ciò che non comprendono e che viene predicato senza alcun diritto divino, parole non chiare perchè deficitarie di verità e prive della benedizione divina. La sapienza dell'uomo che è potenza divina permetterà agli uomini giusti di riconoscere il giusto sentiero da cui l'uomo, cadendo in disgrazia, si è allontanato e lo riconduca alla luce del Padre. Poichè "non si può credere a una affermazione senza averla capita ed è ridicolo predicare agli altri quel che né noi né gli altri comprendono", evidentemente la teologia cristiana deve intraprendere un cammino di tolleranza e giustezza, cercando la bontà e l'equilibrio delle proprie azioni. [...]
Invocare spargimenti di sangue del tutto immotivati appellandosi all'incomprensibilità della fede di Dio per mezzo della voce di un uomo, che anch'egli sarà chiamato da Dio un giorno ed è qui solo di passaggio come tutti noi, poichè non è Dio in terra ma solo interprete della volontà divina e conseguentemente discutibile nella sua autorità di guida e nel risultato delle sue interpretazioni, è privo di qualsiasi logica e a sopperir questo non è sufficiente l'infinita fede che pure giustamente è fondamento di ogni buon cristiano. Una guerra è benedetta se coloro che la combattono ne comprendono realmente la giustezza. Così come un re è legittimo per volontà divina finchè Dio tutela il suo trono, lo protegge e lo benedice donandogli la sapienza che dalla sua potenza manifesta deriva e da egli scaturirà la carità di uomo cristiano benedetto e illuminato, che perdonerà quando sarà giusto perdonare, accoglierà e proteggerà coloro che ne comprenderanno il diritto, guarderanno con sguardo amichevole e fraterno coloro che altrove vengono incoronati con la benedizione di Dio. E per la salvezza di tutti noi seguendo i dettami del nostro salvatore Gesù Cristo la cristianità sarà unita e in pace. [...]
Di conseguenza è chiaro che ogni arma impugnata contro un altro sedicente fedele cristiano non costituisce di per sè peccato poichè se due combattono per due cause contrapposte che entrambi ritengono coincidere con la volontà divina, allora solo uno dei due è realmente fedele e l'altro il peggiore dei peccatori. Dunque, guai a chi si armerà contro i propri fratelli senza la benedizione di Dio! Che ogni buon cristiano rifletta mille volte prima di armarsi contro suo fratello, che ogni uomo in grazia di Dio sappia di dover dosare con equilibrio l'uso della propria spada, poichè la pace è la serenità dell'animo e chi non muore in pace, purchè sia in pace la sua anima nonostante sia in guerra il suo corpo, non avrà alcuna possibilità di ottenere, secondo il mistero di Dio,la social card la vita eterna. Il Signore fa si che la propria volontà si realizzi e concede la potenza della sapienza a coloro che la gestiranno in maniera adeguata al compimento della propria divina volontà. [...]
io, Enrico di Blois, sino ad oggi Vescovo di Winchester e Nunzio Apostolico in Inghilterra,
e tutti i sottoscrittori di siffatto documento,
proclamiamo:
Eugenio III, Vescovo di Roma, non è più guidato dalla luce di Cristo.
Di quanto affermiamo massima prova ne fu la disfatta in Terra Santa, in una crociata evidentemente non voluta da Dio, ma solo da un uomo caduto in errore. Costui invocò una guerra niente affatto santa, che insanguinò la Terra Santa col sangue di centocinquantamila cristiani, che in buona fede obbedirono ai dettami di quella che credevano essere una chiesa santa, ma non lo è.
Chiunque abbia avuto vittime in Terra Santa, tra i propri cari o tra i propri sottoposti, sappia che essi morirono invano e combatterono privi della benedizione di Dio. Ciò nonostante, il Cristo misericordioso accoglierà i caduti e li benedirà per l'eternità, poichè riconoscerà, nella sua onniscenza, l'assoluta buona fede di quelli: martiri innocenti, morti per la nostra salvezza, affinchè ci convertissimo e tornassimo al Padre!
Esigerà, invece, il pentimento di colui che ordinò quella strage e di coloro che la comandarono in nome Suo: i carnefici.
Il rapimento dell'imperatore Corrado III, prima ancora della battaglia, dal cuore dell'accampamento cristiano, un'impresa umanamente impossibile, fu un chiaro segno mandato da Dio affinchè i cristiani si ravvedessero e tornassero in patria, lasciando la Terra Santa in Pace, con Gerusalemme ancora saldamente sicura in mano cristiana, quella stessa Gerusalemme che, invece, a seguito di questa scellerata campagna militare, dovrà restare sguarnita e sottoposta alle volontà degli infedeli. Ma i generali, sobillati dalle parole del Vescovo di Roma, non compresero la volontà di Dio e ordinarono ugualmente battaglia, che non essendo assistita dalla luce di Cristo, il nostro Salvatore, si tramutò presto in disfatta e massacro di cristiani.
Ed ora, gli stessi cristiani pagano un prezzo altissimo in ricchezze agli infedeli, quelle stesse ricchezze con cui i sovrani armano i propri eserciti, senza avere alcuna garanzia che essi non le utilizzeranno contro coloro che le tributeranno. Che Dio allontani dagli infedeli l'umano e peccaminoso desiderio di vendetta e protegga i peccatori dalle loro stesse mancanze!
Eugenio, Vescovo di Roma, non è più la guida dei fedeli in Cristo, poichè su di lui grava la mano del Re di Francia, il quale reclama diritti privi di fondamento appoggiando la nemesi della corona Inglese, Matilde la Traditrice, e come se non bastasse tenta di corrompere le anime dei nobili e dei sacerdoti Inglesi, che, illuminati da Dio, imperterriti resistono. Noi ci discostiamo da tali comportamenti.
Eugenio, Vescovo di Roma, permette all'Imperatore reggente del Sacro Romano Impero di praticare una politica di arroganza e presunzione che divide la cristianità di occidente. E invece di ricondurlo sulla retta via, lo proclama unico detentore della spada benedetta da Dio, permettendogli di continuare ad accampare, in maniera scellerata, pretese su questioni che non gli competono, oltrepassando i limiti della sovranità delle altrui corone cristiane, legittimate dalla volontà di Dio. Costoro si ravvedano poichè hanno peccato.
Ribadita la ben nota e indiscutibile devozione cristiana dell'Inghilterra, dichiariamo Eugenio III non adeguato a poter affermare alcunchè in vece di Dio entro il nobile, giusto e cattolico regno di Stefano I Re d'Inghilterra e ci dichiariamo, nella persona di Enrico di Blois, pontefice della Chiesa d'Inghilterra, riconoscendo a Stefano I la sua regnanza per diritto divino, come fu già riconosciuta un tempo dalla stessa chiesa romana, prima del subdolo intervento della mano corrutrice francese.
Coloro che combatterono e combatteranno al servizio di Stefano I sappiano che Dio vuole la loro vittoria e li assisterà, come li ha già assistiti in passato permettendogli di sconfiggere l'esercito di Matilde. Coloro che intralceranno la regnanza di Stefano I, legittima per diritto divino, sappiano che mancano della luce di Dio, fu per questo motivo che persero l'ultima battaglia e perderanno la guerra.
Invitiamo quindi tutti coloro che sono servi di Nostro Signore, compresi coloro che sino a questo momento sono stati vescovi o sacerdoti della chiesa romana e i monaci di ogni ordine, a riconoscere la Chiesa d'Inghilterra, esiliata da Roma, come guida della cristianità d'occidente. I sovrani cristiani che riconosceranno l'autorità della Chiesa d'Inghilterra saranno da Dio benedetti e ad essi saranno riconosciuti davvero pari diritti dinanzi a Dio, non come coloro che subdolamente affermano questo e poi impongono le proprie volontà con arroganza. Mi rivolgo in particolar modo ai reali della penisola iberica: sappiano che i recenti ordini di Roma e di Acquisgrana pervenuti a seguito degli sviluppi della crociata in terra santa, cui intendono obbedire, non coincidono con la volontà divina, che invece riconosce il loro assoluto diritto di prendere le proprie decisioni in autonomia, ammesso però che si ravvedano e riconoscano la Chiesa d'Inghilterra come unica guida della cristinità d'occidente.
Infine, specifichiamo di riconoscere completamente e senza alcun dubbio il ruolo di guida della cristianità d'oriente all'Imperatore Bizantino. Riteniamo altresì che in questi tempi difficili per la cristianità, spetti al Comneno l'onere della tutela di Gerusalemme e Tripoli. Ci auguriamo che egli accolga questa che non è una richiesta, ma un'umile preghiera; e che Dio illumini gli infedeli concedendogli di comprendere quale sia la giusta strada da percorrere!
Che Dio vi benedica tutti, in particolar modo coloro che hanno peccato, illumini il cammino degli uomini affinchè si ravvedano e si sottomettano alla volontà divina. Su tolleranza, equilibrio e fratellanza senza prevaricazioni tra cristiani, siamo chiamati ad erigere la nuova chiesa d'Inghilterra. La cristianità tutta è chiamata a perseguire la pace, la fratellanza e l'unione dei popoli.
A coloro che saranno confusi da queste mie parole o dalle parole di altri diciamo: pregate e sarà Dio a mostrarvi il sentiero da seguire. Bussate alle vostre coscienze poichè dentro di esse dimora la voce di Dio, bussate e vi sarà aperto. Il Signore illuminerà le vostre menti e solo allora saprete con assoluta certezza ciò che è bene fare.
Uomini di chiesa, cristiani d'occidente, dimenticate i giuramenti che faceste dinanzi agli uomini, ricordate invece quelli che pronunciaste dinanzi a Dio. E onorateli."
Il Santo Padre,
Enrico di Blois, Vescovo di Londra
Chiesa Cristiana d'Inghilterra
Theobaldo di Bec, Arcivescovo di Canterbury
Thomaso Becket, Presbitero di Canterbury
Enrico di Blois, Vescovo di Londra
Chiesa Cristiana d'Inghilterra
Theobaldo di Bec, Arcivescovo di Canterbury
Thomaso Becket, Presbitero di Canterbury
*insieme alla precedente bolla fu diffuso un trattato telogico scritto da Thomaso Becket, teologo e giurisperito, Presbitero di Canterbury, di seguito sono riportati alcuni tratti essenziali
[...]La Santissima Trinità che si manifesta in potenza, sapienza e carità, come Padre, Figlio e Spirito Santo, riconosce evidentemente la potestà di Enrico di Blois di ricondurre la cristianità sulla retta via. E' dato infatti alle intelligenze umane il compito di dubitare di ciò che non comprendono e che viene predicato senza alcun diritto divino, parole non chiare perchè deficitarie di verità e prive della benedizione divina. La sapienza dell'uomo che è potenza divina permetterà agli uomini giusti di riconoscere il giusto sentiero da cui l'uomo, cadendo in disgrazia, si è allontanato e lo riconduca alla luce del Padre. Poichè "non si può credere a una affermazione senza averla capita ed è ridicolo predicare agli altri quel che né noi né gli altri comprendono", evidentemente la teologia cristiana deve intraprendere un cammino di tolleranza e giustezza, cercando la bontà e l'equilibrio delle proprie azioni. [...]
Invocare spargimenti di sangue del tutto immotivati appellandosi all'incomprensibilità della fede di Dio per mezzo della voce di un uomo, che anch'egli sarà chiamato da Dio un giorno ed è qui solo di passaggio come tutti noi, poichè non è Dio in terra ma solo interprete della volontà divina e conseguentemente discutibile nella sua autorità di guida e nel risultato delle sue interpretazioni, è privo di qualsiasi logica e a sopperir questo non è sufficiente l'infinita fede che pure giustamente è fondamento di ogni buon cristiano. Una guerra è benedetta se coloro che la combattono ne comprendono realmente la giustezza. Così come un re è legittimo per volontà divina finchè Dio tutela il suo trono, lo protegge e lo benedice donandogli la sapienza che dalla sua potenza manifesta deriva e da egli scaturirà la carità di uomo cristiano benedetto e illuminato, che perdonerà quando sarà giusto perdonare, accoglierà e proteggerà coloro che ne comprenderanno il diritto, guarderanno con sguardo amichevole e fraterno coloro che altrove vengono incoronati con la benedizione di Dio. E per la salvezza di tutti noi seguendo i dettami del nostro salvatore Gesù Cristo la cristianità sarà unita e in pace. [...]
Di conseguenza è chiaro che ogni arma impugnata contro un altro sedicente fedele cristiano non costituisce di per sè peccato poichè se due combattono per due cause contrapposte che entrambi ritengono coincidere con la volontà divina, allora solo uno dei due è realmente fedele e l'altro il peggiore dei peccatori. Dunque, guai a chi si armerà contro i propri fratelli senza la benedizione di Dio! Che ogni buon cristiano rifletta mille volte prima di armarsi contro suo fratello, che ogni uomo in grazia di Dio sappia di dover dosare con equilibrio l'uso della propria spada, poichè la pace è la serenità dell'animo e chi non muore in pace, purchè sia in pace la sua anima nonostante sia in guerra il suo corpo, non avrà alcuna possibilità di ottenere, secondo il mistero di Dio,
Thomaso Becket,
teologo e giurisperito,
Presbitero di Canterbury
teologo e giurisperito,
Presbitero di Canterbury