[Inghilterra] Regnans in excelsis, Anno 1150

[S]ir[B]ardiel

Amministratore
Membro dello Staff
"Con la consapevolezza di agire in nome di Dio,
io, Enrico di Blois, sino ad oggi Vescovo di Winchester e Nunzio Apostolico in Inghilterra,
e tutti i sottoscrittori di siffatto documento,
proclamiamo:

Eugenio III, Vescovo di Roma, non è più guidato dalla luce di Cristo.
Di quanto affermiamo massima prova ne fu la disfatta in Terra Santa, in una crociata evidentemente non voluta da Dio, ma solo da un uomo caduto in errore. Costui invocò una guerra niente affatto santa, che insanguinò la Terra Santa col sangue di centocinquantamila cristiani, che in buona fede obbedirono ai dettami di quella che credevano essere una chiesa santa, ma non lo è.
Chiunque abbia avuto vittime in Terra Santa, tra i propri cari o tra i propri sottoposti, sappia che essi morirono invano e combatterono privi della benedizione di Dio. Ciò nonostante, il Cristo misericordioso accoglierà i caduti e li benedirà per l'eternità, poichè riconoscerà, nella sua onniscenza, l'assoluta buona fede di quelli: martiri innocenti, morti per la nostra salvezza, affinchè ci convertissimo e tornassimo al Padre!
Esigerà, invece, il pentimento di colui che ordinò quella strage e di coloro che la comandarono in nome Suo: i carnefici.
Il rapimento dell'imperatore Corrado III, prima ancora della battaglia, dal cuore dell'accampamento cristiano, un'impresa umanamente impossibile, fu un chiaro segno mandato da Dio affinchè i cristiani si ravvedessero e tornassero in patria, lasciando la Terra Santa in Pace, con Gerusalemme ancora saldamente sicura in mano cristiana, quella stessa Gerusalemme che, invece, a seguito di questa scellerata campagna militare, dovrà restare sguarnita e sottoposta alle volontà degli infedeli. Ma i generali, sobillati dalle parole del Vescovo di Roma, non compresero la volontà di Dio e ordinarono ugualmente battaglia, che non essendo assistita dalla luce di Cristo, il nostro Salvatore, si tramutò presto in disfatta e massacro di cristiani.
Ed ora, gli stessi cristiani pagano un prezzo altissimo in ricchezze agli infedeli, quelle stesse ricchezze con cui i sovrani armano i propri eserciti, senza avere alcuna garanzia che essi non le utilizzeranno contro coloro che le tributeranno. Che Dio allontani dagli infedeli l'umano e peccaminoso desiderio di vendetta e protegga i peccatori dalle loro stesse mancanze!

Eugenio, Vescovo di Roma, non è più la guida dei fedeli in Cristo, poichè su di lui grava la mano del Re di Francia, il quale reclama diritti privi di fondamento appoggiando la nemesi della corona Inglese, Matilde la Traditrice, e come se non bastasse tenta di corrompere le anime dei nobili e dei sacerdoti Inglesi, che, illuminati da Dio, imperterriti resistono. Noi ci discostiamo da tali comportamenti.

Eugenio, Vescovo di Roma, permette all'Imperatore reggente del Sacro Romano Impero di praticare una politica di arroganza e presunzione che divide la cristianità di occidente. E invece di ricondurlo sulla retta via, lo proclama unico detentore della spada benedetta da Dio, permettendogli di continuare ad accampare, in maniera scellerata, pretese su questioni che non gli competono, oltrepassando i limiti della sovranità delle altrui corone cristiane, legittimate dalla volontà di Dio. Costoro si ravvedano poichè hanno peccato.

Ribadita la ben nota e indiscutibile devozione cristiana dell'Inghilterra, dichiariamo Eugenio III non adeguato a poter affermare alcunchè in vece di Dio entro il nobile, giusto e cattolico regno di Stefano I Re d'Inghilterra e ci dichiariamo, nella persona di Enrico di Blois, pontefice della Chiesa d'Inghilterra, riconoscendo a Stefano I la sua regnanza per diritto divino, come fu già riconosciuta un tempo dalla stessa chiesa romana, prima del subdolo intervento della mano corrutrice francese.
Coloro che combatterono e combatteranno al servizio di Stefano I sappiano che Dio vuole la loro vittoria e li assisterà, come li ha già assistiti in passato permettendogli di sconfiggere l'esercito di Matilde. Coloro che intralceranno la regnanza di Stefano I, legittima per diritto divino, sappiano che mancano della luce di Dio, fu per questo motivo che persero l'ultima battaglia e perderanno la guerra.

Invitiamo quindi tutti coloro che sono servi di Nostro Signore, compresi coloro che sino a questo momento sono stati vescovi o sacerdoti della chiesa romana e i monaci di ogni ordine, a riconoscere la Chiesa d'Inghilterra, esiliata da Roma, come guida della cristianità d'occidente. I sovrani cristiani che riconosceranno l'autorità della Chiesa d'Inghilterra saranno da Dio benedetti e ad essi saranno riconosciuti davvero pari diritti dinanzi a Dio, non come coloro che subdolamente affermano questo e poi impongono le proprie volontà con arroganza. Mi rivolgo in particolar modo ai reali della penisola iberica: sappiano che i recenti ordini di Roma e di Acquisgrana pervenuti a seguito degli sviluppi della crociata in terra santa, cui intendono obbedire, non coincidono con la volontà divina, che invece riconosce il loro assoluto diritto di prendere le proprie decisioni in autonomia, ammesso però che si ravvedano e riconoscano la Chiesa d'Inghilterra come unica guida della cristinità d'occidente.

Infine, specifichiamo di riconoscere completamente e senza alcun dubbio il ruolo di guida della cristianità d'oriente all'Imperatore Bizantino. Riteniamo altresì che in questi tempi difficili per la cristianità, spetti al Comneno l'onere della tutela di Gerusalemme e Tripoli. Ci auguriamo che egli accolga questa che non è una richiesta, ma un'umile preghiera; e che Dio illumini gli infedeli concedendogli di comprendere quale sia la giusta strada da percorrere!

Che Dio vi benedica tutti, in particolar modo coloro che hanno peccato, illumini il cammino degli uomini affinchè si ravvedano e si sottomettano alla volontà divina. Su tolleranza, equilibrio e fratellanza senza prevaricazioni tra cristiani, siamo chiamati ad erigere la nuova chiesa d'Inghilterra. La cristianità tutta è chiamata a perseguire la pace, la fratellanza e l'unione dei popoli.

A coloro che saranno confusi da queste mie parole o dalle parole di altri diciamo: pregate e sarà Dio a mostrarvi il sentiero da seguire. Bussate alle vostre coscienze poichè dentro di esse dimora la voce di Dio, bussate e vi sarà aperto. Il Signore illuminerà le vostre menti e solo allora saprete con assoluta certezza ciò che è bene fare.

Uomini di chiesa, cristiani d'occidente, dimenticate i giuramenti che faceste dinanzi agli uomini, ricordate invece quelli che pronunciaste dinanzi a Dio. E onorateli."


Il Santo Padre,
Enrico di Blois, Vescovo di Londra
Chiesa Cristiana d'Inghilterra

Theobaldo di Bec, Arcivescovo di Canterbury
Thomaso Becket, Presbitero di Canterbury​













*insieme alla precedente bolla fu diffuso un trattato telogico scritto da Thomaso Becket, teologo e giurisperito, Presbitero di Canterbury, di seguito sono riportati alcuni tratti essenziali

[...]La Santissima Trinità che si manifesta in potenza, sapienza e carità, come Padre, Figlio e Spirito Santo, riconosce evidentemente la potestà di Enrico di Blois di ricondurre la cristianità sulla retta via. E' dato infatti alle intelligenze umane il compito di dubitare di ciò che non comprendono e che viene predicato senza alcun diritto divino, parole non chiare perchè deficitarie di verità e prive della benedizione divina. La sapienza dell'uomo che è potenza divina permetterà agli uomini giusti di riconoscere il giusto sentiero da cui l'uomo, cadendo in disgrazia, si è allontanato e lo riconduca alla luce del Padre. Poichè "non si può credere a una affermazione senza averla capita ed è ridicolo predicare agli altri quel che né noi né gli altri comprendono", evidentemente la teologia cristiana deve intraprendere un cammino di tolleranza e giustezza, cercando la bontà e l'equilibrio delle proprie azioni. [...]
Invocare spargimenti di sangue del tutto immotivati appellandosi all'incomprensibilità della fede di Dio per mezzo della voce di un uomo, che anch'egli sarà chiamato da Dio un giorno ed è qui solo di passaggio come tutti noi, poichè non è Dio in terra ma solo interprete della volontà divina e conseguentemente discutibile nella sua autorità di guida e nel risultato delle sue interpretazioni, è privo di qualsiasi logica e a sopperir questo non è sufficiente l'infinita fede che pure giustamente è fondamento di ogni buon cristiano. Una guerra è benedetta se coloro che la combattono ne comprendono realmente la giustezza. Così come un re è legittimo per volontà divina finchè Dio tutela il suo trono, lo protegge e lo benedice donandogli la sapienza che dalla sua potenza manifesta deriva e da egli scaturirà la carità di uomo cristiano benedetto e illuminato, che perdonerà quando sarà giusto perdonare, accoglierà e proteggerà coloro che ne comprenderanno il diritto, guarderanno con sguardo amichevole e fraterno coloro che altrove vengono incoronati con la benedizione di Dio. E per la salvezza di tutti noi seguendo i dettami del nostro salvatore Gesù Cristo la cristianità sarà unita e in pace. [...]
Di conseguenza è chiaro che ogni arma impugnata contro un altro sedicente fedele cristiano non costituisce di per sè peccato poichè se due combattono per due cause contrapposte che entrambi ritengono coincidere con la volontà divina, allora solo uno dei due è realmente fedele e l'altro il peggiore dei peccatori. Dunque, guai a chi si armerà contro i propri fratelli senza la benedizione di Dio! Che ogni buon cristiano rifletta mille volte prima di armarsi contro suo fratello, che ogni uomo in grazia di Dio sappia di dover dosare con equilibrio l'uso della propria spada, poichè la pace è la serenità dell'animo e chi non muore in pace, purchè sia in pace la sua anima nonostante sia in guerra il suo corpo, non avrà alcuna possibilità di ottenere, secondo il mistero di Dio, la social card la vita eterna. Il Signore fa si che la propria volontà si realizzi e concede la potenza della sapienza a coloro che la gestiranno in maniera adeguata al compimento della propria divina volontà. [...]


Thomaso Becket,
teologo e giurisperito,
Presbitero di Canterbury​
 

Space Monkey

IL PARTITO TI OSSERVA
*proclama diffuso nelle tre lingue principali del Regno d'Ungheria*

A tutte le genti Magiare, Croate e Bosniache.

Re Géza II si schiera con il Papa d'Inghilterra, unico e legittimo intermediario tra l'uomo peccatore e nostro Signore Unico Altissimo e Onnipotente.
Il falso papa di Roma ha perso il senno e Lucifero lo ha indotto in tentazione e corrotto il suo animo. Ne è la prova l'insuccesso della crociata non voluta dall'Onnipotente, maledetta con la sfortuna e con le lacrime di tante donne che hanno pianto la perdita di tanti Cristiani mandati a morire dal falso papa in terrasanta per una guerra inutile che ha portato solo ad un rafforzamento della posizione degli infedeli guidati dal demonio.

Il falso papa di Roma non può più vantare di essere il rappresentante dell'Onnipotente in terra perché ha perso il senno e il suo animo è stato corrotto. Chi lo seguirà dimostrerà di essere guidato anch'egli dal Demonio.

Re Gèza II, re d'Ungheria, principe di Croazia, conte di Bosnia.
 

Panda

Chosen one
*Una missiva viene recapitata alla corte di Stefano I*

Io, Ramòn Berenguer IV, conte di Barcellona, re di Aragona per volontà di Dio e dell'unica sua vera voce sulla terra, papa Eugenio III, dichiaro non legittime le pretese avanzate dal vescovo d'Inghilterra Enrico di Blois. Pertanto le genti Iberiche non riconoscono in questo vescovo nulla più che un folle alle prese con i deliri d'onnipotenza che son propri dell'uomo e non di Dio.

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Falciatore

Ninja Skilled!
Gli ambasciatori del SRI si imbarcano e lasciano la corte del sovrano inglese in protesta di questa eresia.
Fanno sapere che questa manovra minaccerà la stabilità delle relazioni tra il SRI e il regno d'Inghilterra
 
A

Anonymous

Guest
*Re Sigurd, alla corte di Olso, fece un discorso alla folla che venne poi trascritto e riletto a gran voce in ogni angolo del regno di norvegia, prima di essere reso pubblico in europa

Mi rivolgo a tutti i nobili norvegesi illuminati dalla luce di Cristo,
a tutti gli uomini di chiesa che hanno il santo compito di guidare i fedeli sulla retta via,
a tutti i miei sudditi cristiani e cattolici,
e a chiunque possa sentirsi toccato da ciò che dirò,
predisponete quindi i vostri animi per ascoltare le parole di un uomo che fino ad ora ha lasciato parlare le proprie azioni per sè ed ora vi parla in buona fede.

Enrico di Blois, autoproclamandosi Vescovo di Londra e Santo Padre, afferma che Eugenio III, sino ad ora papa della cristianità d'occidente, è caduto in digrazia.
Incredibile! Può mai essere vero?
Può mai essere che abbiamo seguito una guida sbagliata per tutto questo tempo?
Può mai essere che i sovrani cristiani hanno condotto i propri popoli su sentieri non benedetti da Dio?
Sarebbe facile reagire con sdegno e gridare pubblicamente: "Quest'uomo è un eretico!", poichè questo ci eviterebbe l'onta di dover ammettere i propri errori.

Ma è davvero così assurdo e incredibile quanto affermato da Enrico di Bloisì E cioè che oltre centomila cristiani sono caduti in terra santa combattendo una guerra non santa, che Eugenio III è stato corrotto dalla mano francese affinchè levasse la corona dal capo di Stefano I d'Inghilterra, che Eugenio III ha promosso la formazione di un'alleanza di cristiani non avendo come scopo l'unione fraterna di tutti i popoli cristiani, ma la sottomissione di alcuni ad altri, la sottomissione cioè dei popoli del nord al volere degli uomini del sud più vicini a Roma, per poter obbligare noi ad occuparci di questioni che da noi distano  anni di marcia e tutto questo a proprio esclusivo vantaggio. E forse follia questa? Niente affatto: è storia.

Ma come si fa a credere che Eugenio III è caduto in disgrazia?

Eppure è stato Enrico di Blois a occuparsi di venire qui a nominare, finalmente, dei vescovi norvegesi, invece di mandarci i propri ambasciatori a dichiarare bestie e animali la metà del nostro popolo, perchè credono nelle stesse cose in cui credevano tutti i nostri padri!

Tutti noi abbiamo visto il reggente imperatore Federico schiaffeggiare a pieno volto la corona inglese rompendo ogni legame commerciale in favore della Francia poichè, a suo dire, da essa aveva ricevuto "condizioni più vantaggiose". E' forse un caso che poco dopo i fedeli servitori di Roma hanno ottenuto da Eugenio III il riconoscimento della legittimità di Matilda, fino a poco prima considerata tacitamente una traditrice e lasciata combattere senza un'esplicita benedizione divina contro l'armata di Stefano I? E' un caso, oppure i francesi ancora soffrono delle ferite che gli furono inflitte alcuni secoli fa, quando furono costretti a consegnare alla furia dei nostri antenati, i vichinghi, le terre che ora sono sotto il controllo inglese?

Tutti abbiamo visto come l'imperatore reggente Federico ha offeso la corona di Danimarca accampando pretese su regioni confinanti con terre Danesi, su cui Re Sven aveva invece pieno diritto. E anche questo avvenì col tacito appoggio di Eugenio III. Ma la guida della cristianità non dovrebbe invece essere giudice imparziale nelle dispute tra cristiani?

Tutti voi sapete bene della disfatta in Terra Santa. Una guerra indetta da Eugenio III per conquistare la regione di Edessa, proprio nel momento in cui Gerusalemme era saldamente in mano cristiana e non subiva alcuna minaccia, poichè protetta dalla mano ferma e saggia dell'Imperatore di Bisanzio. Prima l'Imperatore fu rapito dalla propria tenda in mezzo ad altre decine di migliaia, come se questo potesse mai accadere in contrasto con la volontà di Dio! Ed ora, che oltre centomila cristiani giacciono sul campo di battaglia, i Re del Sud inviano agli infedeli enormi carichi d'oro per ricompensarli del massacro da noi subito supplicando una tregua, invece di arrendersi concedendo l'onore delle armi al vincitore, come si conviene ad un fiero condottiero di eserciti?

Lo stesso Eugenio III in persona ha inviato una cifra in denaro pazzesca, che avrebbe potuto sfamare la sua gente per lunghissimo tempo, quella stessa gente che qualche anno fa fece punire severamente dal suo fedele servo Imperatore quando osò levare la propria voce contro di lui, invece di ascoltarne e comprendere le richieste con carità cristiana!

Se quest'uomo è davvero la guida di Dio allora il Signore ha voluto che oltre centomila cristiani fossero massacrati a Edessa ed Antiochia? E' nostro Signore a chiedere la sottomissione dei popoli del Nord a quelli del Sud? Può mai essere? Io che ho il vostro stesso sangue dico: so per certo che voi non siete pronti a diventare servi. E noi non lo saremo mai!

Noi non leveremo mai la spada contro altri cristiani, ma saremo pronti a difenderci dagli stranieri del sud se sarà necessario. Allo stesso modo noi non ci leveremo contro Eugenio III invocando su di lui sventura o peggio, ma seguiremo la voce sincera di Enrico di Blois riconoscendolo come vera guida della cristianità d'occidente. Poichè egli ha constatato dei fatti e dinanzi ai fatti solo un uomo cieco e sordo può volgere le spalle e dire: "non esistono".

Egli, il Santo Padre Enrico, è l'unico che può guidare i cristiani verso la conciliazione e la fratellanza e la benevolenza di Dio. Chino quindi il capo dinanzi a lui e chiedo che egli diventi la guida spirituale del Re Cristiano di Norvegia, di tutta la nobilità e del suo onorevole popolo.

Se qualcuno ha qualsiasi obiezione da sollevare in proposito sarà accolto come mio ospite personale nella mia reggia affinchè possa chiarirmele di persona. E avrà tutta la mia attenzione, senza pregiudizi. Chiunque crede che Sigurd II di Norvegia è in errore venga a dimostrarmi che è così, io lo ascolterò e se le sue parole saranno abbastanza pesanti allora la bilancia del mio giudizio potrà ruotare in altro senso.

Si sappia però che nessun atto di violenza sarà tollerato, sia che esso provenga dall'esterno, sia che provenga dall'interno.

Auguro a tutti pace, salute e prosperità. Anche a coloro che si riveleranno miei nemici.



le copie del discorso contengono la firma del Re e il sigillo reale

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Fryderyk Franciszek

Typing Monkey
*Una missiva giunge alla corte inglese*

Mai cosa più ridicola ha sfiorato le orecchie delle nostre genti. Spero che tutto ciò sia frutto o di un brutto scherzo o di una cattiva comprensione con i vostri funzionari, vescovo Enrico. L'autorità di cui vi cingete il capo non è eletta dagli uomini, ma da Dio, lo stesso Dio che ha scelto Eugenio III come unico vero portavoce di Cristo sulla terra.

Re Miezko II, gran duca di Polonia
 

[S]ir[B]ardiel

Amministratore
Membro dello Staff
Missive di risposta vengono fatte recapitare con celerità

Panda ha scritto:
*Una missiva viene recapitata alla corte di Stefano I*

Io, Ramòn Berenguer IV, conte di Barcellona, re di Aragona per volontà di Dio e dell'unica sua vera voce sulla terra, papa Eugenio III, dichiaro non legittime le pretese avanzate dal vescovo d'Inghilterra Enrico di Blois. Pertanto le genti Iberiche non riconoscono in questo vescovo nulla più che un folle alle prese con i deliri d'onnipotenza che son propri dell'uomo e non di Dio.

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Ramòn Berenguer IV, Scudo e Stendardo di Cristo, sperando voi possiate capire le ragioni che hanno portato a ciò Vi rassicuriamo che non siamo stati spinti dal desiderio di potere, ben lungi da Noi, ma dalla brama di verità che invero da anni ci spinge a dubitare del senno del Vescovo di Roma.
Siamo altresì sicuri che Voi meglio di altri potrete capire il sentimento che Ci anima in questi tempi, Voi che siete stati costretto a interrompere la reconquista delle terre dell'amata Spagna in un iniquo trattato che accorpa la guerra di religione voluta dal Vescovo di Roma, Eugenio III, con la vostra guerra territoriale che nulla vi ha a che spartire.
Sappiate che la nostra linea è ben diversa, se la Nostra parola può, in qualche modo, esservi di conforto sappiate che le vostre questioni politiche e di confine non sono affare della chiesa e Noi vi riconosciamo il pieno diritto di decidere ciò che credete sia giusto. Dal momento che i territori iberici che non sono sotto il controllo cristiano sono regioni a maggioranza musulmana, è chiaro che non si può trattare di una guerra santa, ma di conquista. Pertanto non vi è alcun motivo per intromettersi nelle vostre questioni. Accettare poi che esse vengano collegate alla scellerata campagna crociata è privo di ogni ragionevolezza.

Se avrete il desiderio e la volontà di parlare con Noi siete i benvenuti, Voi o i vostri messi, nell'Abbazia di Westminster sita nella capitale Inglese, le sue porte sono sempre aperte per i figli di Cristo.

Sua Santità Enrico I, Vescovo di Londra, Patriarca d'Occidente

Fryderyk Franciszek ha scritto:
*Una missiva giunge alla corte inglese*

Mai cosa più ridicola ha sfiorato le orecchie delle nostre genti. Spero che tutto ciò sia frutto o di un brutto scherzo o di una cattiva comprensione con i vostri funzionari, vescovo Enrico. L'autorità di cui vi cingete il capo non è eletta dagli uomini, ma da Dio, lo stesso Dio che ha scelto Eugenio III come unico vero portavoce di Cristo sulla terra.

Re Miezko II, gran duca di Polonia

Dure parole vengono da voi Miezko II, che siete diventato re dopo aver condannato a morte vostro padre. Quale Re Cristiano può mai ordinare l'esecuzione del proprio padre? Perdono e misericordia, rispetto di un padre caduto in disgrazia, non sono forse questi gli insegnamenti di Cristo? Avete ordinato la condanna a morte per vostro padre, che era fortemente malato e aveva trovato rifugio in un monastero. Era in preda alla follia, pertanto il suo non fu un lucido tradimento, andava quindi compreso e perdonato e non assassinato per il desiderio di occuparne il trono, che avreste potuto soddisfare anche perdonando vostro padre.
Il Signore non benedice la vostra corona, Re Miezko II, e la vostra voglia di potere vi ha portato anche a subire la pesante sconfitta masuriana.

Sua Santità Enrico I, Vescovo di Londra, Patriarca d'Occidente
 

Valchiria

SoHead Perfumier - Queen of the year
Una lettera fu inviata a tutti i nobili e a tutti i villaggi del regno svedese.

La regina di Svezia Ulvhild Håkonsdotte, il suo consorte e la famiglia reale tutta, è devota al legittimo papa della chiesa cattolica Enrico di Blois, vescovo di Londra.

Il nostro Signore Gesù Cristo ci ha detto "Ama il prossimo tuo come te stesso", frase che Eugenio III ha dimenticato più e più volte, io come regina di Svezia ho tollerato fin troppo le sue eresie, e le pretese sul mio popolo. Pertanto dico che è arrivato il giorno in cui tutti i cristiani di Svezia tornino sulla retta via, insieme a tutta Europa.

Che il Signore perdoni il peccatore
Benedica Enrico di Blois
Benedica il popolo Svedese, tutto.
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