[impero ottomano - regno d'ungheria] trattato di pace

daag

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"L'impero Ottomano ed il Regno d'Ungheria, consapevoli dei rapporti di pace e di guerra che intercorrono fra ciascuno di essi e gli altri regni, giungono alla stipula di un trattato di pace che prevede quanto segue:

1) per le questioni riguardanti territori confinanti con entrambi i regni si pone la necessità d'informare l'altra parte per evitare che futili motivi possano inficiare una pace duratura.

2) le parti convengono sulla formazione di una delegazione permanente (ambasciata) nelle rispettive capitali per dirimere eventuali questioni che stiano loro a cuore.

3) Le parti si impegnano a valutare aiuti, ove richiesto, all'altra parte firmataria in caso di conflitto. Tale aiuto verrà valutato, alla luce del sistema di alleanze presente, così da permettere una saggia ponderazione dei rischi e delle opportunità.

4) Verrà sempre concesso libero transito alle armate ottomane nei territori ungheresi purchè esse non sostino più di una settimana nello stesso luogo, non inficino la sicurezza delle popolazioni locali, non causino alcun danno alle stesse e transitino lontano dai centri abitati; di converso l'Impero Ottomano s'impegna a non bloccare l'accesso al mare e la navigazione delle navi ungheresi.

5) A dimostrazione della disponibilità delle parti alla pace viene deciso il matrimonio del principe ereditario ungherese Luigi con la cugina del Sultano Ottomano; inoltre viene ulteriormente concesso all'Impero Ottomano la costruzione di un proprio fondo commerciale presso il Banato.

6) Norma di sospensione: se uno dei regni firmatari sarà coinvolto in diatribe che mettano il trattato in posizione di rottura, esso dovrà essere esplicitamente dichiarato sospeso da uno dei due firmatari ma riprenderà valenza automatica sette anni (turno successivo) dopo il raggiungimento dello staus quo.

7) Viene riconosciuto l'Impero Ottomano come il legittimo erede dell'Impero Romano d'Oriente.

8) L'Impero Ottomano si impegna a dare accesso ai pellegrini che volessero raggiungere la Terrasanta per pregare indicando una Via dei Pellegrini.
 

TFT

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Si mormora che anche la Polonia abbia firmato una pace con il Sultano.


Durissime accuse giungono dall'Imperatore d'Oriente Carlo I << Questa non è una pace ma un trattato di sottomissione. Gli eredi di Varna hanno gettato la spada per impugnare corano e turbante, qual vergogna! >>.

Commenti stupiti giungono anche dagli Ospitalieri e dalla Boemia, oltre che da decine di vescovi e prelati
 

Berengario

GTFO n00b
*La notizia quando giunge a Palermo alza un vespaio di voci, si mormora che sua maestà abbia avuto un eccesso d'ira additando gli ungheresi come apostati e traditori, dicendo che le loro parole sono polvere al vento e abbia mandato una missiva personale all'Imperatore Carlo I*
 

daag

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Il re d'ungheria fa notare come durante la lunga guerra contro l'impero Ottomano non un solo verbo anche di solo incoraggiamento giunse dall'impero romano D'oriente che parla di sottomissioni quando nei fatti il sangue degli ungheresi hanno dimostrato il contrario. "Un re che ama il suo popolo cerca di preservarlo e non di massacrarlo" si narra che queste furono le parole del re all'udire quanto fosse stato pronunciato.

In una missiva agli stati ed alle varie curie viene inoltre fatto notare come proprio grazie a questa pace i pellegrini potranno nuovamente andare a pregare in terrasanta senza rischi, e ciò dovrebbe essere motivo di giubilo per la cristianità
 

TFT

Ninja Skilled!
L'imperatore dei romani ride di tali affermazioni. Visto che i soldati ungheresi erano così impegnati contro i pagani come è stato possibile che si trovassero a saccheggiare Ragusa, violando la sfera dell'amica Venezia?

Il sovrano ungherese dice di essere amico della cristianità...come? dove? In qual modo? All'Imperatore sembra solamente l'ennesimo fantoccio dei turchi
 

daag

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Ammettiamo come a questo punto la questione principale per l'imperatore Carlo I le questioni principali, da come espone le proprie idee, siano più che fatti della cristianità ma questioni personali: come già affermato negli ultimi decenni non ci sembra che nulla egli fece nei fatti mentre i martiri d'Ungheria per difendere la cristianità sono ben registrati negli annales, forse ciò che maggiormente pesa al re è l'affermazione di come quello che è realmente lo status quo di ciò che furono i propri territori e non è qui che si intende rivangare la questione ragusana e le proprie ragioni in quanto luogo non adatto e già affermato altrove.

Per le affermazioni sulla cristianità ricordiamo i vari concili e le parole ungheresi che furono proprio alla base della lunga guerra che l'ha coinvolta, della possibilità ora per i cristiani pellegrini di giungere in terrasanta e pregare, ma, comprendiamo, come forse ciò per altri non sia vitale per le anime pie.
 
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