The Pony Killer
Spam Master
"Da tempo immemore la Madre ci ha dimenticato, ormai sono anni che la barriera è caduta e l'unico segno della sua presenza sono state invasioni di belve oscure e caotiche! Se questa è la chiesa alla quale abbiamo dedicato la mia vita allora forse è meglio divenire panteisti!".
Queste erano le pesanti ed aspre critiche che risuonavano da gruppi anti religiosi nel regno di Centaurestria, gruppi che continuavano a crescere ed aumentare ma che erano ancora un fenomeno marginale. A lungo i centauri hanno rispettato la madre, pregato affinché guarisse dalla disperazione della perdita del Marito e magari mettesse fine alla piaga della non-morte incombente da nord. Tutto nella speranza di venir finalmente riconosciuti come suoi figli, di avere una vera Madre ed una divinità da seguire, invidiosi delle altre razze che invece avevano una mano divina a cui potersi aggrappare. Tutto ciò divenne ancor più vero con la rottura della barriera, negli altri stati poteva essere registrata una frequenza maggiore di miracoli ma non a Centaurestria dove invece, nonostante venne addirittura costruita una città piena di luoghi di culto e dedicata alla Dea, l'unico avvenimento considerabile come miracolo non fu altro che una 'invasione' che mise a rischio la vita di molte persone ma che effettivamente aprì allo stato ad alcuni spunti di ricerca, principalmente caotica; ma al popolo ciò poco importava, per loro la madre li stava deludendo, quasi tradendo. O meglio, li aveva traditi la chiesa che aveva innestato in loro false speranze, probabilmente credendo che la Prima Madre non sarebbe mai riuscita a redimersi. In realtà la chiesa di Centaurestria era convinta di quel che diceva ed era preoccupata per quei piccoli gruppi che tentavano di innestare idee malsane nei cittadini, piccoli gruppi che col tempo sarebbero aumentati sempre più. Inizialmente si volle dare alla Madre ancora del tempo per presentarsi, per riconoscere la sua quasi illegittima prole, ma così non accadde e la chiesa di Centaurestria, con il supporto del governo interessato a mantenere la tranquillità nei propri confini, avviarono un programma intenzionato ad emulare ciò che i naga e gli ardenti avevano fatto anni prima con Krietiva. Ora sarebbe stata più dura, la divinità da invocare forse nemmeno sapeva dell'esistenza dei centauri, ma a loro ciò poco importava, forti della loro fede e del fatto che la barriera era caduta e quindi il legame con le divinità era più saldo.
I lavori vennero iniziati a Tiamatburgo, la città di Centaurestria più giovane e creata come luogo di culto, in cima alla collina più alta (ma anche più "piana") del regno e dotata di una cattedrale enorme. I lavori ampliarono ulteriormente questa cattedrale, creando una sala enorme dove solo minima parte era coperta, la maggior parte invece era sprovvista di tetto. I lavori vennero fatti sotto la supervisione dei sacerdoti presenti nel Regno, che curarono molto meticolosamente ogni aspetto della costruzione e che dovettero studiare il rituale di evocazione alla perfezione.
Dopo un paio di mesi i preparativi erano finalmente finiti. All'interno del cerchio non coperto del tempio vennero disegnate rune particolari rappresentanti forme caotiche e dragoniche, tutte unite ed intrecciate tra di loro formando uno spettacolo molto particolare e che a occhi poco attenti non avrebbe avuto alcun significato. Il disegnare queste rune richiese ore ma il risultato finale era, fortunatamente, perfetto. Il rituale poté quindi avere finalmente inizio.
L'aria era molto pesante, i presenti deglutirono, era lì presente una buona parte della corte di Centaurestria compresi i due re, i tre Sacerdoti presenti nel regno, due maghi pronti ad intervenire nel caso fosse successo qualcosa, il sicario Sombra vigile come pochi ed un paio di scriba pronti a riportare in maniera accurata tutto.
I sacerdoti, due centauri ed una umana, si misero al centro del cerchio runico ed iniziarono a cantare una vecchia cantilena che i centauri si tramandavano dall'alba dei tempi e mentre cantavano iniziarono un'antica danza che li faceva muovere in maniera disordinata ma al contempo armoniosa. Forse il cerchio runico iniziò ad illuminarsi, ma magari era solo suggestione. I sacerdoti erano troppo presi dal loro compito per notare qualcos'altro, anche se ciò che succedeva nel frattempo era davvero particolare: infatti creature caotiche sbucate da chissà dove iniziarono ad avvicinarsi al relativamente sfollato tempio, alcune addirittura ci entrarono e tra queste creature caotiche se ne trovavano anche di molto ostili, ma che per qualche strano motivo si addomesticarono; ma il culmine giunse quando anche tre grossi Dracocentauri arrivarono fuori al tempio, disponendosi a mo' di triangolo ai lati di esso.
I presenti erano impauriti, ma ai maghi e a Sombra era stato dato l'ordine di non colpire ancora, mentre i tre sacerdoti erano ancora troppo presi dalla cantilena e dal ballo, ma ormai erano vicini ai bordi del cerchio runico. Sorprendentemente le creature caotiche iniziarono ad emettere versi seguendo il ritmo della cantilena, quasi ad aiutare i sacerdoti, accompagnati poi dai Dracocentauri che con le mani verso il cielo emisero versi che non ricordavano troppo i loro suoni usuali, pieni di angoscia e inquietanti; questi erano più simili ad un dolce e soave violino, che suonava canzoni antiche a ritmo con le belve ed i sacerdoti. Ora il cerchio runico brillava per certo, tutti erano sicuri di ciò, la melodia che sentivano era tutta un unisono di suoni diversi e ormai le parole dei sacerdoti erano quasi coperte da tutto il resto, creando ancora una volta un senso di disordine armonioso che confuse i presenti, ma sentivano che quelle sensazioni erano ciò che gli apparteneva, ciò che era insito dentro di loro.
I sacerdoti arrivarono finalmente alle loro posizioni finali, ai margini del cerchio e ogni sacerdote si trovava nel punto medio di uno dei lati del triangolo creato dai dracocentauri, formando quindi un triangolo nel triangolo. Coincidenza? Nessuno lo saprà mai per certo. Ad un certo punto tutte le belve si zittirono, anche i Dracocentauri e si sentirono solo le parole finali del rituale pronunciate dai sacerdoti. Il cerchio runico brillava, i loro occhi brillavano, vennero pronunciate le ultime parole mentre uscivano da questo e improvvisamente un raggio di luce fuoriuscì dal terreno affascinando tutti i presenti che notarono quanto arrivò in alto: fu visibile quasi in tutto il regno. Improvvisamente i Dracocentauri si inchinarono e alcuni intravidero una figura al centro del fascio. Molti seguirono l'esempio dei Dracocentauri, belve comprese. Il rituale per richiamare la Dea che i centauri hanno da sempre considerato come propria madre era finalmente concluso e finalmente avrebbero potuto ricevere molte delle risposte che cercavano, ma soprattutto una vera madre ed una dea da seguire.
Queste erano le pesanti ed aspre critiche che risuonavano da gruppi anti religiosi nel regno di Centaurestria, gruppi che continuavano a crescere ed aumentare ma che erano ancora un fenomeno marginale. A lungo i centauri hanno rispettato la madre, pregato affinché guarisse dalla disperazione della perdita del Marito e magari mettesse fine alla piaga della non-morte incombente da nord. Tutto nella speranza di venir finalmente riconosciuti come suoi figli, di avere una vera Madre ed una divinità da seguire, invidiosi delle altre razze che invece avevano una mano divina a cui potersi aggrappare. Tutto ciò divenne ancor più vero con la rottura della barriera, negli altri stati poteva essere registrata una frequenza maggiore di miracoli ma non a Centaurestria dove invece, nonostante venne addirittura costruita una città piena di luoghi di culto e dedicata alla Dea, l'unico avvenimento considerabile come miracolo non fu altro che una 'invasione' che mise a rischio la vita di molte persone ma che effettivamente aprì allo stato ad alcuni spunti di ricerca, principalmente caotica; ma al popolo ciò poco importava, per loro la madre li stava deludendo, quasi tradendo. O meglio, li aveva traditi la chiesa che aveva innestato in loro false speranze, probabilmente credendo che la Prima Madre non sarebbe mai riuscita a redimersi. In realtà la chiesa di Centaurestria era convinta di quel che diceva ed era preoccupata per quei piccoli gruppi che tentavano di innestare idee malsane nei cittadini, piccoli gruppi che col tempo sarebbero aumentati sempre più. Inizialmente si volle dare alla Madre ancora del tempo per presentarsi, per riconoscere la sua quasi illegittima prole, ma così non accadde e la chiesa di Centaurestria, con il supporto del governo interessato a mantenere la tranquillità nei propri confini, avviarono un programma intenzionato ad emulare ciò che i naga e gli ardenti avevano fatto anni prima con Krietiva. Ora sarebbe stata più dura, la divinità da invocare forse nemmeno sapeva dell'esistenza dei centauri, ma a loro ciò poco importava, forti della loro fede e del fatto che la barriera era caduta e quindi il legame con le divinità era più saldo.
I lavori vennero iniziati a Tiamatburgo, la città di Centaurestria più giovane e creata come luogo di culto, in cima alla collina più alta (ma anche più "piana") del regno e dotata di una cattedrale enorme. I lavori ampliarono ulteriormente questa cattedrale, creando una sala enorme dove solo minima parte era coperta, la maggior parte invece era sprovvista di tetto. I lavori vennero fatti sotto la supervisione dei sacerdoti presenti nel Regno, che curarono molto meticolosamente ogni aspetto della costruzione e che dovettero studiare il rituale di evocazione alla perfezione.
Dopo un paio di mesi i preparativi erano finalmente finiti. All'interno del cerchio non coperto del tempio vennero disegnate rune particolari rappresentanti forme caotiche e dragoniche, tutte unite ed intrecciate tra di loro formando uno spettacolo molto particolare e che a occhi poco attenti non avrebbe avuto alcun significato. Il disegnare queste rune richiese ore ma il risultato finale era, fortunatamente, perfetto. Il rituale poté quindi avere finalmente inizio.
L'aria era molto pesante, i presenti deglutirono, era lì presente una buona parte della corte di Centaurestria compresi i due re, i tre Sacerdoti presenti nel regno, due maghi pronti ad intervenire nel caso fosse successo qualcosa, il sicario Sombra vigile come pochi ed un paio di scriba pronti a riportare in maniera accurata tutto.
I sacerdoti, due centauri ed una umana, si misero al centro del cerchio runico ed iniziarono a cantare una vecchia cantilena che i centauri si tramandavano dall'alba dei tempi e mentre cantavano iniziarono un'antica danza che li faceva muovere in maniera disordinata ma al contempo armoniosa. Forse il cerchio runico iniziò ad illuminarsi, ma magari era solo suggestione. I sacerdoti erano troppo presi dal loro compito per notare qualcos'altro, anche se ciò che succedeva nel frattempo era davvero particolare: infatti creature caotiche sbucate da chissà dove iniziarono ad avvicinarsi al relativamente sfollato tempio, alcune addirittura ci entrarono e tra queste creature caotiche se ne trovavano anche di molto ostili, ma che per qualche strano motivo si addomesticarono; ma il culmine giunse quando anche tre grossi Dracocentauri arrivarono fuori al tempio, disponendosi a mo' di triangolo ai lati di esso.
I presenti erano impauriti, ma ai maghi e a Sombra era stato dato l'ordine di non colpire ancora, mentre i tre sacerdoti erano ancora troppo presi dalla cantilena e dal ballo, ma ormai erano vicini ai bordi del cerchio runico. Sorprendentemente le creature caotiche iniziarono ad emettere versi seguendo il ritmo della cantilena, quasi ad aiutare i sacerdoti, accompagnati poi dai Dracocentauri che con le mani verso il cielo emisero versi che non ricordavano troppo i loro suoni usuali, pieni di angoscia e inquietanti; questi erano più simili ad un dolce e soave violino, che suonava canzoni antiche a ritmo con le belve ed i sacerdoti. Ora il cerchio runico brillava per certo, tutti erano sicuri di ciò, la melodia che sentivano era tutta un unisono di suoni diversi e ormai le parole dei sacerdoti erano quasi coperte da tutto il resto, creando ancora una volta un senso di disordine armonioso che confuse i presenti, ma sentivano che quelle sensazioni erano ciò che gli apparteneva, ciò che era insito dentro di loro.
I sacerdoti arrivarono finalmente alle loro posizioni finali, ai margini del cerchio e ogni sacerdote si trovava nel punto medio di uno dei lati del triangolo creato dai dracocentauri, formando quindi un triangolo nel triangolo. Coincidenza? Nessuno lo saprà mai per certo. Ad un certo punto tutte le belve si zittirono, anche i Dracocentauri e si sentirono solo le parole finali del rituale pronunciate dai sacerdoti. Il cerchio runico brillava, i loro occhi brillavano, vennero pronunciate le ultime parole mentre uscivano da questo e improvvisamente un raggio di luce fuoriuscì dal terreno affascinando tutti i presenti che notarono quanto arrivò in alto: fu visibile quasi in tutto il regno. Improvvisamente i Dracocentauri si inchinarono e alcuni intravidero una figura al centro del fascio. Molti seguirono l'esempio dei Dracocentauri, belve comprese. Il rituale per richiamare la Dea che i centauri hanno da sempre considerato come propria madre era finalmente concluso e finalmente avrebbero potuto ricevere molte delle risposte che cercavano, ma soprattutto una vera madre ed una dea da seguire.