Silen
Get a life
"La situazione stà cambiando velocemente, Prima. In tutta Ea le prede brulicano come formiche su un nido smosso da un bastone".
A parlare era stata Kisara, la giovane arpia dalle grandi anbizioni. Silene sedeva come sempre sul Trono Alato, circondata da un nugolo delle sue simili intente a commentare a bassa voce nella loro incomprensibile lingua natalequanto udivano.
"I colossi sono in movimento" disse più rivolta a sè stessa che a Kisara "non potremmo fermare le cose nemmeno se volessimo. Oh beh..." un sogghigno attraverò il volto della Prima: la sua razza non era di quelle che temono uno scontro, in nessun caso. Silene accennò a dire altro, ma in quel momento accaddero molte cose.
Da un angolo della grande sala del trono un'ombra sembrò improvvisamente prendere forma concreta. Senza esitazione la cosa si scagliò verso Silene, armata di una spada nera quanto la propria essenza. L'arpia si alzò per fronteggiare il sovrannaturale assalitore ma non fu abbastanza rapida: l'arpia ricadde sul trono, trafitta al fianco dalla lama d'ombra. Un attimo dopo l'essere si dissolse sotto una pioggia di incantesimi offensivi scagliati dalle maghe presenti nella sala.
Un silenzio innaturale seguì al proditorio attacco, seguito da un urlo corale di rabbia.
...Vedo un torrente di fiamme esplodere da un cuore oscuro fatto di nera ombra...
Entro brevissimo tempo Kyrne Lamiya fu in preda al caos. In ogni angolo della città le arpie sembravano come impazzite, si scagliavano su ogni cosa che osasse muoversi, urlavano con una furia animalesca, vagvano in cerca di un nemico da uccidere mettendo a ferro e fuoco la loro stessa città in preda a rabbia omicida.
...Vedo migliaia e migliaia di voci urlare di rabbia e nelle loro urla io sento la voce della morte...
I primi a morire furono gli stranieri presenti in città, ambasciatori, mercanti o anche solo semplici viandanti, senza alcuna distinzione. Anche la villa di Tleitzin fu assalita da una torma di arpie infuriate e data alle fiamme insieme a tutti coloro che non furono abbastanza rapidi da fuggire e nascondersi. Lo stesso Tleitzin si salvò soltanto perchè Shani, Francesca Findabair e Sabrina Glessivig lo difesero e dopo alcuni terribili attimi di tensione le arpie infine decisero di rispettare il parere delle proprie ein-kethi.
...Vedo fiumi di sangue scorrere come acqua e inondare la terra come un fiume che rompe gli argini...
Soltanto a sera, finalmente, la situazione parve stabilizzarsi ma l'atmosfera rimase carica di tensione. Era evidente che le arpie non avevano affatto abbandonato la loro rabbia omicida, semplicemente erano tornate abbatanza lucide da capire che quella rabbia doveva essere sfogata verso l'esterno, verso i responsabili dell'accaduto. Ma quanto sarebbe successo ora, soltanto gli dei potevano dirlo
...E vedo le vostre città bruciare.
A parlare era stata Kisara, la giovane arpia dalle grandi anbizioni. Silene sedeva come sempre sul Trono Alato, circondata da un nugolo delle sue simili intente a commentare a bassa voce nella loro incomprensibile lingua natalequanto udivano.
"I colossi sono in movimento" disse più rivolta a sè stessa che a Kisara "non potremmo fermare le cose nemmeno se volessimo. Oh beh..." un sogghigno attraverò il volto della Prima: la sua razza non era di quelle che temono uno scontro, in nessun caso. Silene accennò a dire altro, ma in quel momento accaddero molte cose.
Da un angolo della grande sala del trono un'ombra sembrò improvvisamente prendere forma concreta. Senza esitazione la cosa si scagliò verso Silene, armata di una spada nera quanto la propria essenza. L'arpia si alzò per fronteggiare il sovrannaturale assalitore ma non fu abbastanza rapida: l'arpia ricadde sul trono, trafitta al fianco dalla lama d'ombra. Un attimo dopo l'essere si dissolse sotto una pioggia di incantesimi offensivi scagliati dalle maghe presenti nella sala.
Un silenzio innaturale seguì al proditorio attacco, seguito da un urlo corale di rabbia.
...Vedo un torrente di fiamme esplodere da un cuore oscuro fatto di nera ombra...
Entro brevissimo tempo Kyrne Lamiya fu in preda al caos. In ogni angolo della città le arpie sembravano come impazzite, si scagliavano su ogni cosa che osasse muoversi, urlavano con una furia animalesca, vagvano in cerca di un nemico da uccidere mettendo a ferro e fuoco la loro stessa città in preda a rabbia omicida.
...Vedo migliaia e migliaia di voci urlare di rabbia e nelle loro urla io sento la voce della morte...
I primi a morire furono gli stranieri presenti in città, ambasciatori, mercanti o anche solo semplici viandanti, senza alcuna distinzione. Anche la villa di Tleitzin fu assalita da una torma di arpie infuriate e data alle fiamme insieme a tutti coloro che non furono abbastanza rapidi da fuggire e nascondersi. Lo stesso Tleitzin si salvò soltanto perchè Shani, Francesca Findabair e Sabrina Glessivig lo difesero e dopo alcuni terribili attimi di tensione le arpie infine decisero di rispettare il parere delle proprie ein-kethi.
...Vedo fiumi di sangue scorrere come acqua e inondare la terra come un fiume che rompe gli argini...
Soltanto a sera, finalmente, la situazione parve stabilizzarsi ma l'atmosfera rimase carica di tensione. Era evidente che le arpie non avevano affatto abbandonato la loro rabbia omicida, semplicemente erano tornate abbatanza lucide da capire che quella rabbia doveva essere sfogata verso l'esterno, verso i responsabili dell'accaduto. Ma quanto sarebbe successo ora, soltanto gli dei potevano dirlo
...E vedo le vostre città bruciare.