GDR Il bianco ed il nero, crociera sul fiume

giobia86

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Una piccola delegazione giunge a Kalassia, una delegazione effettivamente molto piccola, 4 persone in totale, un vecchio, due meno vecchi e quello che sembra un giovanotto ossuto e lievemente ingobbito.
Di per se non sarebbe una gran vista se non fosse per il loro alquanto inusuale mezzo di trasporto, un drago, non di quelli grandi e grossi che spaccano montagne e polverizzano città gridando "io sono fuoco, io sono morte" e poi si fanno ammazzare da un colpo di una balista improvvisata di cui uno dei componenti è un bambino, un drago decisamente più contenuto ma drago nondimeno.
Giunti alle porte della città stessa di Kalassia il gruppo atterra in uno spiazzo e si avvicina alle porte, dove fermati dalle guardie un po perplesse sono costretti a fornire le loro generalita e soprattutto i perchè Tiamat siano venuti li.
Dopo qualche inchino vengono forniti i documenti, Lanthalas Nightsinger, ex presidente dell'Unione di Carandor, Ungar Revor, condottiero dell'unione, Meith Waladrel, loro compagno di viaggio ed infine l'umile Pepin, servitore part time.
La motivazione del viaggio era un invito da parte del mago di corte Zundalaran.
 

Enichaos

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"Spiega di nuovo perchè stiamo andando in superficie"
Il drow in armatura scarlatta era molto brusco con l'anziano drow che stava accompagnando, ma l'altro non sembrava infastidito dalla cosa
"Perchè è arrivata una piccola delegazione da Carandor, Generale, ed è buona educazione andare ad accogliere gli ospiti quando arrivano. Soprattutto considerando che in superficie c'è solo un grosso forte e la vera città è sotterranea"
"Insensato. Le mie forze sono meglio impiegate nella pianificazione, non sono una guida turistica"
"...hanno un drago"
Irakhizbad restò zitto per qualche secondo, prima di ripetere, con un tono asettico "un drago"
"Un tagnikzur, se preferisci il termine. Una bestia volante che fa sembrare i nostri zahrtizzin più imponenti dei cuccioli."
Zundalaran camminava tranquillo, risalendo i costoni aiutandosi col bastone.
"Mai visto un drago. E' sensato ampliare le proprie conoscenze. Andiamo."
Il generale sorpassò l'anziano mago, impresa per nulla difficile data la differenza di fisico dei due.
La luce della superficie per qualche secondo ferì le pupille del giovane drow armaturato, mentre sembrò non avere effetto sul vecchio, più avezzo alla vita all'aria aperta. Tuttavia, nessuno dei due sembrò esitare nell'uscire dalle porte che davano sull'abisso sotterraneo di Kalassia, e senza rallentare raggiunsero le porte, dove stavano venendo trattenuti i quattro del gruppetto carandoriano dalle guardie cittadine; del drago, nessuna traccia.
"Nobile Nightsinger, benvenuto a Kalassia" Zundalaran si guardò un attimo attorno, solo edifici umili ed alte mura "almeno, alla scorza della città oscura. Come un melograno, la vera meraviglia è sotto la superficie"
Irakhizbad si avvicinò ad una delle guardie, ad una distanza decisamente affliggente "dov'è il drago" disse con un dono privo di qualsiasi emozione, non sembrava nemmeno una domanda
"Fuori le mura signore" disse la guardia, deglutendo "non potevamo far entrare una creatura del genere nel forte"
Il generale lo fissò negli occhi per un paio di secondi "avete fatto bene. esco a controllare la situazione." iniziò ad avviarsi, per poi fermarsi e guardare gli elfi di superficie, il volto una maschera priva di ogni emozione, come la voce
"Benvenuti a Kalassia, nobili ospiti. Vi lascio nelle esperte mani dell'arcimago."
Detto questo, varcò le porte, esaminando l'imponente creatura da una distanza di sicurezza consona, il volto impassibile mentre pareva stimare le dimensioni della bestia.
"Scusatelo, miei signori" disse il mago, rivolgendosi agli ospiti della città "non è esattamente la persona più socievole del regno, e non ha mai visto un drago. D'altro canto, è la miglior protezione che si possa chiedere"
 

giobia86

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"Beh spero non ci sia bisogno di eccessiva protezione da queste parti...allora, sono curioso di conoscere le vostre fanciulle coi vestiti di pelle e armate di frusta, dalle mie parti si paga parecchio per quello che ho sentito dire qui avete gratis" rispose Lanthalas, "per il resto Spruzzolo starà fuori, l'ho messo a cuccia e farà il bravo"
"UMILE PEPIN! Fila a pulire il drago, dagli da mangiare e vedi di non farti staccare un braccio che poi perdiamo tempo!" Urlò Ungar all'indirizzo del giovane.
"ci faccia strada mio buon Zundalaran, voglio proprio fare un po di turismo" proseguì Lanthalas
 

Tzasstan

Useless Member
"Tutta questa situazione è una farsa!"


Il viaggio era stato duro per Bastilio, non che il maestro delle spie della Teocrazia di Agarthi odiasse passare giorni e giorni su un cavallo e dormire all'addiaccio, era una cosa che durante l'esilio aveva imparato bene. La vera difficoltà era stata sopportare la sua compagna di viaggio: Diana. Per essere una generale acclamata dell'esercito pontificio e una grande combattente dell'Ordine dei Mangiapeccati di sicuro la ragazza amava lamentarsi parecchio. Per tutto il giorno, e, per sfortuna di Bastilio, anche di notte, visto che per aggiungere il danno alla beffa, la guerriera amava parlare nel sonno.


"Diamine, Diana. Ti prego spiegami perché pensi che la missione affidataci dalla divina Giustinia I sia una farsa."


Il tono era apertamente ironico, a questo punto del viaggio se Bastilio avesse attirato su di sé l'ira di quel colosso di donna avrebbe accettato la morte con felicità. Non sapeva se la sua anima sarebbe tornata ad Astera o sarebbe finita nelle grinfie di Tiamat, ma a quel punto tutto faceva brodo. Ma purtroppo per lui, l'ironia non era una cosa che Lady Diana percepiva facilmente.


"Innanzitutto, da quando il nostro Ordine segue i consigli tattici di una ragazzina che ha passato la sua intera vita in un monastero di clausura? Seconda cosa, perché mandare proprio noi due a trattare con Kalassia?"


Bastilio mandò indietro la sua testa, emettendo un gemito di frustrazione a sentire di nuovo quella conversazione per la millesima volta. Diana era normalmente seccante, ma da quando aveva rotto il suo fidanzamento col suo promesso sposo, per motivazioni che ancora sfuggivano a Bastilio, era diventata ancora più pedante. Era difficile resistere alla tentazione di tagliarle la gola nel sonno...o quantomeno di provarci.


"Come al solito Diana, la ragazzina in questione è il capo della Nuova Chiesa di Astera, quindi quello che dice è il giudizio di Astera per il futuro della Teocrazia. Cerca di essere rispettosa quanto basta per non farci bandire di nuovo, per favore..."


La guerriera sbuffò indispettita, la prospettiva di essere allontanati di nuovo da Transueil era terrificante, chiunque nell'Ordine sapeva questo. Certo, Diana era una bambina quando avvenne il fatto, prese i voti dell'Ordine solo dopo la morte di suo padre durante l'esilio, ma anche lei sapeva l'importanza di tenere i Mangiapeccati sul territorio. Bastilio sapeva che sarebbe stato infierire continuare a rispondere, e per questo lo fece.


"Perché hanno mandato noi? Perché Lord Melchiorre è con la papessa a discutere di pace coi bovini di Zungaria e quindi noi eravamo i più indicati a parlare con questi elfi"


"E qui casca l'asino! Perché dobbiamo aver a che fare con il Matriarcato?! Non hanno di certo la migliore reputazione del mondo."


E neppure noi. Pensò Bastilio, ma di sicuro non lo disse. Non voleva così tanta voglia prendersi un colpo del maglio a due mani di Diana.


"Giustinia I ritiene che avere amici attorno a noi piuttosto che nemici sia più sano...e io su questo non posso darle torto."


"Guarda, capisco volere la pace, specie considerato gli eventi recenti, ma con questa vena pacifista finiremo per andare a trattare coi Caduti al Nord!"


Bastilio tirò fuori la sua fedele fiaschetta di liquore e ne tracannò una sostanziosa sorsata, prendendosi il tempo necessario per gustarsi la sensazione di bruciore sulla sua lingua e la sua gola. Da quando erano tornati ad Agharti l'avere accesso ai pregiati liquori delle cantine dei vecchi palazzi degli Arconti era stato il più grande premio che Lord Melchiorre potesse dargli. Di sicuro lo aiutava a superare quei momenti.


"Che caso che tu stia parlando dei Caduti, considerato che è proprio uno dei nostri punti di discussione. Sembra quasi che qualcuno non abbia letto con attenzione gli ordini del Gran Maestro..."


E con questo sapeva di aver chiuso almeno per il momento la discussione. Diana poteva guidare con precisione un'armata sul campo di battaglia e allo stesso tempo spaccare i crani dei nemici della Teocrazia, ma quando si trattava di fermarsi e prestare attenzione a qualcosa che non fosse nell'immediato come il cercare alleati o stringere accordi di pace allora tendeva a distrarsi e perdere i dettagli. Era per questo motivo che Lord Melchiorre aveva chiesto a Bastilio di portarla con sé, per insegnarle l'importanza della pazienza e della diplomazia. Il suo sguardo passò dal volto imbarazzato di Diana alla fortezza di Kalassia dove tecnicamente avrebbero dovuto incontrare i funzionari di Kalassia.


"Ehi, Bastilio, il drago che si trova minacciosamente davanti all'avamposto di Kalassia è normale?"


Gli occhi del capo delle spie si spalancarono. Non era per niente normale, anzi era un bel disastro. Se una bestia del genere era intenzionata a distruggere la fortezza di sicuro questo avrebbe compromesso la missione. Non si può parlamentare facilmente coi morti...d'altro canto il drago sembrava sull'attenti, non intenzionato ad attaccare per il momento. Che fosse proprietà del Matriarcato? Dai rapporti letti sul Matriarcato non risultava a Bastilio che avessero nel loro arsenale bestie del genere.


"Non ho mai visto un drago da vicino! Andiamo a vedere, Bastilio!"


"Cosa? No, aspettami Diana!"


I due partirono al galoppo verso la fortezza elfica, e con la vicinanza Bastilio notò che il drago era decorato con delle insegne...di Carandor? C'erano anche quattro altre persone che sembravano portare le insegne di Carandor...cosa, in nome di Astera, ci faceva una delegazione di Carandor in quell'angolo del mondo?

Diana fece fermare il cavallo quando il drago si girò per esaminare i nuovi arrivati. La bocca della ragazza era aperta, era meravigliata chiaramente dall'imponenza della bestia, anche se probabilmente sarebbe stato più saggio per lei esserne intimidita, contando che il rischio di essere divorati era enorme.


"E' bellissimo! Come si chiama?"


Bastilio poteva vedere chiaramente gli sguardi perplessi non solo dei membri della delegazione di Carandor, ma anche di alcuni funzionari di Kalassia presenti sulla scena. Usare le parole giuste sarebbe stato essenziale per evitare problemi diplomatici di qualunque tipo. Accennò un inchino verso l'anziano drow che sembrava essere il più alto in rango presente.


"Perdonate l'irruenza della mia compagna di viaggio. Il mio nome è Bastilio, accompagnatore di Lady Diana, generale delle truppe della Teocrazia di Agarthi. Siamo venuti qui per parlamentare nel nome di Giustinia I, papessa della Nuova Chiesa di Astera, con Kalassia riguardo il futuro delle nostre due nazioni. E' un onore per me potervi incontrare..."


Il suo sguardo passò verso la piccola delegazione di Carandor


"E anche fare l'inaspettata conoscenza di questi nobili inviati di Carandor."


Con questo Bastilio sperava di evitare una morte a base di fuoco di drago...almeno per il momento.
 

Enichaos

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Persone si stavano avvicinando, e questo non era previsto. Le guardie erano sulla porta, il rischio era minimo. Ma era comunque sensato almeno poggiare la mano destra sull'elsa della spada, quindi fu esattamente quello che fece il drow in armatura scarlatta.
"Mago. Due persone in avvicinamento, inattese"
Zundalaran mosse una mano nella borsa, per poi voltarsi ad osservare i nuovi visitatori. Umani, al galoppo verso le porte... e almeno uno dei due sembrava più interessato al drago che al forte.
"Non penso sia necessario preoccuparsi di due visitatori quando siamo qui in due, assieme a due ospiti."
Il generale fece pochi gesti impercettibili con la mano libera, a cui il mago scosse la testa, per poi avanzare verso i due nuovi arrivati. Irakhizbad intanto non accennava a togliere la mano dall'elsa della spada.
Alle presentazioni, il mago tolse finalmente la mano dalla borsa, allargando le braccia
"Sir Bastilio, Lady Diana, benvenuti al forte di Kalassia. Non aspettavamo la vostra visita, ma arrivare assieme ad altri ospiti è sicuramente un segno. Il mio nome è Zundalaran, Arcimago dell'Accademia; quello che sta continuando a restare sulla difensiva è Irakhizbad, Generale supremo del Matriarcato. Lascio che gli ospiti di Carandor si presentino, poi consiglio la discesa nella vera città... qua fuori, drago a parte, non ci sono molte attrattive..."
Il generale scosse la testa, ed attese in silenzio che lo si lasciasse tornare ai suoi affari, limitandosi a squadrare la giovane parigrado della Teocrazia con uno sguardo privo di emozione, la mano allontanata dall'arma.
 

giobia86

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"Ma Che piacevole sorpresa altri ospiti, e se non erro dalla voce e dal volto quel pezzo di carne in scatola è un gran bel pezzo di figliola... Proprio grande"
Lanthalas lanciò uno sguardo che voleva essere ammiccante a lei e al manico del martello come se ci trovasse un doppio senso
"Lasciatemi presentare madame sono Lanthalas Nightsinger ex presidente dell'Unione in viaggio di puro piacere da queste parti, il debosciato in lattina alla mia destra è un Ungar Revor mentre il tizio che sta alzando gli occhi al cielo dalla disperazione e il buon Meith, avvicinatevi pure, Spruzzolo non morde, e poi seguiamo il buon Zundalaran, venite dentro e spero che Madame ricambi"
concluse facendole l'occhiolino
 

Tzasstan

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Tutto sembrava andare per il meglio, secondo Bastilio. I funzionari di Kalassia erano ben disposti, sebbene i due cavalieri si fossero avvicinati in maniera brusca e li avevano invitati a seguirli all'interno della fortezza, anzi no, di scendere nella vera città. Il fatto che gli elfi oscuri di Kalassia usassero questa fortezza come copertura per la vera città era affascinante per Bastilio. Purtroppo prima che potesse staccare Diana dal drago, i delegati di Carandor aprirono bocca.
Quando sentì "pezzo di carne" e "figliola" il maestro delle spie si irrigidì, pronto a saltare in mezzo alla guerriera dai lunghi capelli castani e l'incauto ex-presidente di Carandor. Da parte sua, Diana, ancora stregata dal drago Spruzzolo si girò distratta, capendo che Lanthalas stava parlando con lei. La guerriera, alta un paio di piedi in più dell'elfo, squadrò il suo interlocutore, ascoltando la sua presentazione con apparente attenzione. Bastilio si fece avanti.

"Lord Nightsinger, io ritengo che..."

"Come siete galante, nobile Nightsinger. E devo dire che Spruzzolo è un nome adorabile per il vostro drago!"

Il maestro delle spie si girò, mascherando a malapena la sua sorpresa. Diana stava arrossendo per un complimento da taverna. Aveva visto quella ragazza spaccare ossa per offese minori, ed ora stava agendo come una ragazzetta timida dell'alta società. Forse l'elfo aveva lanciato un incantesimo al cavaliere? O la recente rottura di fidanzamento di Diana le aveva fatto abbassare i suoi standard. In ogni caso in questo momento questo atteggiamento era preferibile al provare a spaccare la faccia al delegato di Carandor.

"Ma ovviamente vi seguirò, nobile Nightsinger. Inoltre se questo venerando mago dice che potrebbero esserci cose interessanti quanto Spruzzolo da loro, sono curiosa di vederle"

E dicendo questo porse il braccio a Lanthalas Nightsinger, quasi aspettandosi che il suo "galante" interlocutore ricambiasse il gesto. Bastilio da parte sua rivolse l'attenzione ai due portavoce di Kalassia.

"Non temete valoroso Irakhizbad, i nostri intenti non sono maligni, e vi assicuro che la pontefice ha nei suoi interessi rimanere in buoni rapporti con voi tutti. Ma basta parlare, fate strada saggio Zundalaran."
 

Enichaos

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Irakhizbad aveva ammirato a modo suo il drago e si riteneva soddisfatto. Restava l'inconveniente di dover accompagnare una delegazione sempre più estesa nella città, e lui non era uno da convenevoli e diplomazia. Fece un paio di gesti al mago per fargli intendere che li avrebbe seguiti, ma protezione a parte doveva occuparsene lui.
Zundalaran, dal canto suo, fece un impercettibile movimento d'assenso, e si apprestò a guidare il gruppetto, prima attraverso il forte...
"Il forte è stato costruito centinaia di anni fa, abbiamo spianato una collina per costruirlo. All'epoca il passaggio sbucava direttamente in una fenditura nel fianco dell'elevazione"
Li fece entrare in quella che pareva la cantina del palazzotto centrale, una cantina con una scala infinita, in cui pian piano il mattone lasciava spazio alla pietra scavata, per poi assumere un aspetto più naturale man mano che proseguiva la discesa...
"Avanziamo lentamente per farvi abituare al livello di luce sotterraneo, per noi sarebbe già possibile andare spediti; potremmo usare una torcia ma molti miei compatrioti sono più sensibili di me alla luce gialla... e poi, vi perdereste questo spettacolo"
L'ultima curva, ed il cunicolo si aprì di colpo su una grotta di proporzioni inenarrabili, in cui si stagliava a perdita d'occhio, coprendo il fondo e parte delle pareti della cavità, una città ricca di delicate luci viola e violenti bagliori azzurri.
"Graditi ospiti, benvenuti a Kalassia, lo splendore nell'oscurità"
Come ogni buon mago, sapeva bene che la scenicità, spesso, colpisce più di un pugnale avvelenato nella schiena...
 

giobia86

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dopo il coro di "ficaaaaata" da parte di tutti è Lanthalas a prendere la parola
"maaaaaa...senti un po Zundalaran...cioè fico il posto...maaaaaa...gnocca?
e poi un'altra cosa, noi dalle nostre parti si era pensato...se vi dovesse servire una mano per qualcosa noi ci siamo...cioè...sai come funziona...io gratto la schiena a te e tu gratti la schiena a me, ci si leva un prurito e poi è tutto in mano all'atmosfera, mettiamola così, oltre alla vacanzadi piacere vorrei fare un po di chiacchere e di moto...sai alla nostra età se ci si ferma va tutto a quel paese"
 

Tzasstan

Useless Member
Sicuramente l'attesa si era fatta ripagare. Bastilio si rese conto che le voci sulle impressionanti metropoli sotterranee non erano esagerata in nessun modo. Il maestro delle spie si era aspettato di trovarsi in una miniera glorificata, invece davanti a lui c'era una delle più grandi metropoli che avesse mai visto nella sua vita, decorata da luci violastre che come gemme brillavano sulle pareti rocciose della grotta principale. Il tutto era sicuramente impressionante, a parte il dettaglio di dover ascoltare durante la discesa i dialoghi "illuminati" da ubriacone da taverna di Lanthalas Nightsinger. Non era che Bastilio non fosse familiare con quel tipo di comportamento, ma il vederlo da parte di una persona di così alto stato gli faceva aggrottare le sopracciglia, facendogli chiedere perché l'Unione di Carandor avesse mandato un tale pervertito come ambasciatore. Gli elfi di Kalassia non sembravano particolarmente disturbati, forse erano più comprensivi di Bastilio o più bravi a mascherare il disturbo e l'indignazione.

Da parte sua Diana sembrava invece al momento del tutto impervia al comportamento da pervertito di Lanthalas, distratta invece dalla città. A differenza del drago non sembrava estasiata ma piuttosto attenta ad ogni dettaglio dell'infrastruttura della città sotterranea. Dalle sue strade alle sue postazioni di difesa, la giovane comandante stava analizzando il luogo. L'unica cosa che fece riguardo Nightsinger fu stringere con un po' più di forza del normale il braccio dell'inviato di Carandor.

"Gnocca è un termine che non è degno di uscire dalla bocca di un elfo del vostro nobile lignaggio"

La frase era amichevole ma il sottotono era più cupo. Lady Diana aveva già avuto a che fare in passato con infedeltà e simili comportamenti e la pietà o il perdono per queste cose non erano nel suo arsenale di virtù.

"Nobile Lanthalas Nightsinger avete ragione, Kalassia al momento sta subendo gli attacchi dei Caduti del blasfemo Lazarus, senza contare che il fiume che parte dai suoi territori sta ancora venendo avvelenato. Quindi temo che al momento fare un giro sia fuori questione. A meno che quel giro non sia una missione d'infiltrazione suicida per cercare di fermare qualunque cosa Lazarus stia facendo al fiume, ma non credo fosse il giro che intendevate"

Disse Bastilio, con tono ironico. Allo stato attuale un piano del genere, sebbene sicuramente utile per ridurre la pressione era oltremodo rischioso.
 

giobia86

Spam Master
"Quando avrai 800 anni mio caro comincerai a sbattertene del protocollo mio caro giovincello, ma stai già imparando...usi suicida al posto di eroico o audace....allora? Missioncina suicida?"
 
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