Diploannessione [Ierocrazia Vatis] Rotolando verso Sud Grotokal

Adamantio

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Il massiccio che svettava nella regione conosciuta come "Grotokal" era stato da tempo immemore una vera e propria spina nel fianco della Ierocrazia. Inesplorato per lungo tempo, nella cultura Vatis quella regione era.. leggendaria. La stessa Ierocrazia sembrava essersi espansa attorno a questa regione nel corso degli anni, di fatto ignorandola (e restandone ignorato da questa, fortunatamente)..
Era una regione leggendaria nel vero senso della parola.
Da sempre i bambini halfling si addormentavano, ascoltando storie antiche, per lo più fantasiose che interessavano quei territori..
..I terrori che li si potevano immaginare di trovare erano molti e terribili e generalmente tutto finiva, ridondantemente in un "lago di sangue".
Radwise venne incaricato di trovare una strada che potesse valicare le montagne e nel suo percorso essere dunque il primo Halfling a calcare quelle cime.
La squadra che egli stesso agglomerò attorno a se era formata per lo più da esploratori ed esperti escursionisti, un paio di arpie ed una scorta abbastanza leggera, equipaggiata perfettamente per "l'alta" montagna.
Radwise, raccomandando prudenza ( e facendo testamento (!)) penetrò nella regione del Grotokal, guardingo ed attento. Le arpie e la loro innata facoltà di sfruttare il volo, veniva usata solo nelle giornate di bel tempo restando di contro all'interno del gruppo di esplorazione, quando e se le condizioni erano proibitive..

@Silen in terrificante ritardo, ecco la mia diploannessione.
Regione del Grotokal con Radwise.
 

Silen

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Il percorso divenne presto molto difficile: se le alate potevano ricorrere al volo e presto diedero mostra di apprezzare le quote elevate e gli aspri picchi confermando, se mai ce ne fosse stato bisogno, la loro affinità coi luoghi elevati, i mezzuomini dovevano arrancare per aspri sentieri montagnosi con una inclinazione tale da sfiancare anche gli esplroatori più resistenti.
I progressi inevitabilmente furono assai lenti e minacciarono di arrestarsi del tutto quando, dopo alcuni giorni di viaggio, le esploratrici alate non ritornarono dal loro consueto sopralluogo avanzato.
 

Adamantio

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Le esploratrici alate non tornarono all'imbrunire e Radwise venne prontamente informato.
Un pensiero "sgradevole" si insinuò nella mente del silenzioso Halfling.
Diede ordine di lasciare alcuni viveri al bivacco in quota, nella posizione occupata dal gruppo al momento della scomparsa delle alate, se queste fossero tornate, senza trovarli, quantomeno avrebbero avuto di che mangiare prima di intraprendere la strada verso casa.. o, nella secondaria ipotesi, il gruppo stesso avrebbe avuto un punto di ritrovo qualora la montagna risultasse inespugnabile..

Comunque, bisognava ragionare a mente lucida..
Il fatto che "alcune" alate non erano tornate dall'esplorazione avanzata, quantomeno il primo giorno, non destó particolare impressione all'interno del gruppo di esplorazione : tanto per iniziare, la salita fu a dir poco performante e tenne il gruppo troppo impegnato per preoccuparsi seriamente e poi.. poi c'erano decine di buoni motivi per i quali le alate non erano tornate, una, la più semplice è che fossero state bloccate da un improvvisa bufera : era risaputo che il clima in montagna era capriccioso, forse si erano semplicemente rifugiate da qualche parte, un luogo magari inaccessibile a chi, diversamente da loro non aveva un paio di ali. Erano comunque esploratrici che sapevano il fatto loro e...

... E non tornarono neanche il secondo ed il terzo giorno...

Le condizioni del tempo, senza peggiorare, non erano così "impossibili" per volare e questo destó la preoccupazione ed il grado di "attenzione", dell'affaticato gruppo che procedeva estremamente a rilento nella scalata.
Radwise concesse al gruppo di avanzare lentamente ed adagio, sfruttando tutte, per la verità poche, situazioni di riposo possibili, non avrebbero avanzato con la notte.
La scomparsa delle alate era oramai un fatto acclarato e la possibilitá di trovarle in vita erano sempre minori, per questo Radwise diede ordine di prestare attenzione ai picchi, alle sporgenze rocciose e fare attenzione a passare sotto particolari conformazioni rocciose per pericolo, disse, nientemeno di imboscate...
Erano soli? La domanda vorticava come un turbine nella mente di Radwise ed in fondo al cuore, sperava che la risposta fosse.... positiva. Non ne sarebbe stato sicuro.
Diede anche ordine di salire alle volte in cordata, legando gli esploratori con le corde per prevenire accidentali, disastrose cadute.

Radwise era il più coriaceo del gruppo, e di certo quello più attento. Erano molte le volte in cui era lui in prima persona ad aprire la strada indicando al gruppo la strada da seguire, strada a quanto pareva, sempre più ostica.
 

Silen

Get a life
Fu durante una di quelle salite in cordata che la risposta all'interrogativo se gli esploratori erano soli o no, ricevette una risposta,in modo anche piuttosto brusco. Radwise stava appunto scalando una parete, fortunatamente non particolarmente difficile, ed era quasi al limtie del successivo costone; stava appunto per mettere unamano sulla superficie piana e issarsi in cima quando un volto umanoide spuntò direttamente sopra di lui; il volto di una alata per la precisione anche se non delle esploratrici che lo avevano accompagnato. Un volto che, lo notò subito nonostante la scomoda posizione, aveva qualcosa di bizzarro, una strana luce negli occhi forse.
"Che cosa divertente dei piccoletti che si arrampicano su una montagna come formiche su undolce spolverato di vaniglia! Non avete mai pensato che se la dea avesse desiderato che voi poteste scalare le vette più alte vi avrebbe dato le ali?" con questo bizzarro benvenuto la alata allungò una mano e duede alcuni colpetti sulla testa del mezzuomo come a voler sottolineare il proprio discorso e alcontempo indicare che Radwise doveva avere la testa un pò vuota.
 

Adamantio

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Il destino poteva essere beffardo cosi a tal punto con quella squadra di esplorazione?
Evidentemente si.
Ci sarebbe voluto solo un ultimo "strappetto" per issarsi ed essere accolti nella "calda" sicurezza del pianoro che aveva appena raggiunto con una mano ed invece ad aspettarlo, vi era... chi?
..Non la tormenta, ne l'ignoto, ma qualcuno (o qualcosa ?!) dotato a quanto pare di libero arbitrio.
Qualcuno che a quanto pare aveva intenzione di parlare e non limitarsi a spingerli di sotto..
I suoi sensi scattarno allertati, come naturale forma di protezione, ma troppo.. troppo tardi. La situazione di fatto è che lui, e tutta la sua squadra dietro di lui, erano in una situazione di nettissimo svantaggio e l'essere che torreggiava sopra di loro, doveva solo.. beh.. pestargli la mano per porre fine alla "sua" avventura...
Ebbe l'istinto di puntare bene i ramponi che aveva ai piedi nella pietra mista a neve che formava la parete appena scalata, serrò le dita della mano destra nel piccolo spazietto che aveva individuato nella nuda roccia, cosi tanto per "evitare" questa possibile piega degli eventi, ma ebbe la compiacenza di non muoversi da quella posizione, la mano sinistra che afferrava quello che sembrava essere una zolla di terra pericolosamente sul ciglio del burrone che avevano appena scalato..
Alzò gli occhi oltre il bordo e vide la figura. Gli occhi di Radwise scivolarono fino in quelli dell'arpia, cercando di percepirne le intenzioni..
Beh..
Diciamo che ancora non l'aveva spinta di sotto, ma dovette comunque subire il "toc toc" in testa senza poter fare nulla per evitarlo..

<Raggiungere queste altezze.. Ciò che per voi è naturale.. noi Halfling lo dobbiamo conquistare con il sudore della fronte e la fatica. Ma non è cosi male come sembra, quando la fatica cessa, il risultato raggiunto paga sempre più degli sforzi fatti.> non era cosi male, paragonare gli halfling a piccole formiche : quelle creature erano animali instancabili, gregari.. presi singolarmente si potevano schiacciare, ma alcune "qualità" di formiche, prese in gruppo sapevano mordere e tormentare esseri migliaia di volte superiori a loro.
Assottigliò lo sguardo e la domanda usci, forse più diretta di quanto avrebbe voluto, in una situazione del genere, quantomeno.. < Quale è il tuo approccio con le formiche?.. Generalmente non che mi interessi.. ma il sesto senso mi dice di prestare estrema attenzione alla risposta che mi darai.. ho l'impressione netta che la formica in questione sarei io ai tuoi occhi.> tacque, poi, lentamente si appiattì appena alla parete e puntellandosi per bene diede modo alla mano di allungarsi appena, in una naturale richiesta di "aiuto" nei confronti dell'arpia sconosciuta.. <..Se ci volevi morti ho l'impressione che già avresti.. provveduto.. Questa era una missione di esplorazione di queste lande da parte della Ierocrazia Vatis.. ma una squadra di nostre sorelle manca all'appello. Arpie come te. Sono giorni che siamo alla loro ricerca perchè nessuno resti indietro..>
 

Silen

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La bizzarra alata sembrò considerare molto seriamente la domanda "Cosa penso delle formiche....mmmmmh...non mi piacciono quando sono grandi come un cavallo. Letteralmente. Sono stoppacciose. Quando sono piccole, beh sono piiiiiiiiiiiiiiiiiiiiccole, quasi non mi accorgo della loro esistenza. Senza quasi in effetti. Quindi, formichina, formichetta, direi che la tua domanda genera un'altra domanda. Che tipo di formica saresti? Grande o piccola? Da un certo punto di vista saresti grande ma potrei definirti anche piccolo. Non riesco a decidermi."
La luce continuava a danzare maliziosa negli occhi della interlocutrice di Radwise.
"Morti? Mmmmmmmh. Dovrei? E perchè? Ci siamo appena incontrati e non mi piace prendere decisioni affrettate. Non sarai mica uno di quei tipi frettolosi vero? Non mi piacciono i tipi frettolosi"
Le successive parole di Radwise suscitarono una certa ilarità nella sconosciuta "Sorelle? Ahahah tu vuoi scherzare formichina. Sei forse uscito da un uovo tu? Hai forse le ali?" l'alata si allungò ostentatamente a guardare la schiena del mezzuomo "No, no, niente ali. Ma se invece parli di mie Sorelle, allora si, ho veduto alcune Sorelle, un paio di giorni fa. E' sempre bello vedere delle Sorelle. Mi hanno parlato tanto di un mezzuomo e dei suoi compagni, tanto che sono venuta a cercare, per vedere coi miei occhi. Sei tu quello di cui parlavano, formichina? Se si, bene non preoccuparti per loro, sono al nido, il mio nido. Al caldo. Al sicuro. Ricevo raramente visite quassù e non potevo lasciarle andare così presto, no, no, non potevo proprio."
 

Adamantio

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Mentre l'alata sembrava "indecisa" se considerare la sua "formichezza" grande o piccola, Radwise rimase appeso (è proprio il caso di dirlo) in quel limbo che sembra esserci sull'orlo del precipizio, vita da una parte, morte dall'altra... Decise di sfruttare quella situazione di incertezza, protratta nel tempo per issarsi con le proprie forze oltre il bordo del precipizio, sul pianoro, e poi dare una mano ai suoi compagni di scalata che, notata la situazione rimasero vagamente in disparte, attenti.. ma assolutamente in disparte e per nulla aggressivi..
Fu Radwise a parlare e lo fece con una sorta di soddisfazione nel tono di voce, aveva di fatti raggiunto quella che si era prefissato essere la cima da scalare per quella giornata.. < Beh, diciamo pure che l'auto-attribuzione di qualità, positive o negative è quanto mai mal vista fra le nostre genti. No.. credo invece che dovresti essere tu, Alata a darmi una definizione, qualunque essa sia e potresti farlo in base al mio agire.. posso tuttavia assicurarti una cosa : gli Halfling sono per natura tutt'altro che frettolosi, anzi.. crediamo che le cose buone come le amicizie o i buoni frutti della madre terra, debbano maturare.. lentamente...> fece per un attimo silenzio, ascoltando attentamente il proseguo del discorso dell'alata. C'era di certo qualcosa di "strano" nei suoi occhi?.. Positivo? Negativo? chi poteva dirlo con certezza? fino ad ora non si era rivelata essere un essere negativo, magari spigoloso.. ma del resto, Radwise stava sempre parlando con un Arpia e il suo dire era tagliente quanto i suoi artigli. Era risaputo. Radwise percepì in un certo qual modo che tutta quella questione "ballava" sul filo del rasoio, del resto, loro erano gli ospiti e colei che avevano davanti era.. la padrona di casa.. Le concesse il beneficio del dubbio e continuò <Per esserti scomodata a raggiungermi.. Karlak e Shartal (//questi erano i nomi delle due alate scomparse) devono averti parlato molto di me... probabilmente molto male, conoscendole..> non riusci a non fare una piccola battuta di spirito che gli illuminò appena gli occhi. Cordiale. <.. No, non da un uovo. Ma le due compagne alate sono preziose. Hanno mangiato al mio desco, la stessa mia carne.. la carne che io stesso ho cacciato..> la successiva affermazione fece alzare lo sguardo al mezz'uomo.. <..> alla ricerca forse vana del picco più alto in quella distesa di montagne aguzze.. <.. Il mio nome è Radwise, e se come dici hai ospitato delle esploratrici della Ierocrazia Vatis, hai fatto un servizio alla mia nazione. Ed il Vatis non dimentica ..> fece tentando in cuor suo di capire se colei che aveva davanti chi, o cosa fosse.. Necessitava di aiuto? Come? <.. Perchè hai scelto questa dimora per la tua persona?.. Cosi.. solitaria..? E come posso chiamarti?> erano domande ovvie, che dopo un primo attimo di sorpresa, fluirono naturali sulle labbra del mezz'uomo.
 

Silen

Get a life
"Mmmmh" borbottò la sconosciuta "quindi sei uno di quelli che eludono le domande. Non mi piacciono quelli che eludono le domande. Essere o non essere, grande o piccolo, alto o basso, grasso o magro, non sono qualità, o lo sei o non lo sei, non dipende da chi guarda. Ho chiesto se tu fossi caldo o freddo e tu rispondesti 'tiepido', ma la signora mia dea vomita sui tiepidi." questa ultima frase sembrava più una citazione di qualche tipo che una affermazione.
"Oh beh, si, per parlare hanno parlato. Che vuoi che abbiano detto? Sei un Senzali no?" e qualunque cosa ciò volesse dire, sembrava agli occhi della Alata chiudere la questione "Sicuro di saper cacciare? Sembri più una preda, tu. Mi stupisce che non ti abbiano mangiato..." aggiunse con un altro esame ostentato simile a quello di poco prima "...anche se probabilmente non sei molto saporito. Hai l'aria stoppacciosa." la sconosciuta inclinò il capo alla domanda successiva "Perchè, perchè, perchè. A volte non c'è perchè. A volte non scegli tu la tua dimora ma è la tua dimora a scegliere te.
Ella salì in cima ad un alto muro, Ella cadde e fu un tonfo aspro e duro, e tutti i soldati e i cavalieri del Re non potranno mai farla ritornare in sè." anche questa dal tono sembrava una citazione più che una affermazione "Il mio nome? Il mio nome è Izra. Welcome to your doom." ancora una citazione.
 

Adamantio

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Ascoltò l'arpia senza timori reverenziali di sorta, allertato in maniera crescente dalle sue parole via via più "affilate".
Fece un passo indietro, valutando per bene la situazione : non avrebbe comunque avuto modo di scappare, ne ritirarsi.. forse in pianura, ma di certo non su quelle montagne ed in particolare su quello sperone di roccia cosi faticosamente conquistato e sconosciuto. Era già quasi "impossibile" avanzare lentamente su quelle montagne, figurarsi organizzare una fuga precipitosa.
La fuga sapeva essergli reclusa e tanto valeva affrontare il suo destino..

Pose un minimo di distanza fra i due corpi ed ascoltò molto attentamente.

< ..Forse il freddo ti ha congelato il cervello, o forse la luce nei tuoi occhi ti ha oscurato la vista ed anche la ragione?.. O forse è la solitudine di queste lande? .. Una somma di tutte e tre i fattori?.. Vuoi una risposta? E l'avrai.> prese un respiro e <Siamo qui non per schermaglie dialettiche o per evitare le tue domande ed offendere la tua signora Dea, ma per cercare sopravvissuti e veniamo a disturbare avendo buone intenzioni, in pace e in spirito di condivisione... dunque... prima di decidere, lascia che ti offra delle vesti bianche per coprirti e non far apparire così la vergogna della tua nudità, e di ungerti gli occhi con del collirio, affinché tu veda.> anche quelle ultime parole sembravano essere una citazione di un qualcosa.. <..Siamo qui per avere una possibilità.. Siamo qui alle porte di questa regione e bussiamo con cuore puro. Se qualcuno ascolta la nostra voce e ci apre la porta, noi verremo da lui e ceneremo con lui. Offriremo a lui la nostra lealtà affinchè ci conosca con il tempo, intimamente e con lentezza.> poi sospirò <.. Dunque, Izra, ricorda le nostre parole ed ascoltale, perchè sono dette da un cuore puro ed altruista e dopo di me, verrà chi è più forte, di me... Sia tu benedetta se ci benedici.. Il mio destino, lo accolgo con gioia, perchè colui o colei che crede, sa che nulla potrà separarlo dall'amore, né la persecuzione, né la prigione, né tantomeno la morte>

Radwise, se non viene distrutto, dopo questa acquista "Zelo Religioso+++++"
 

Silen

Get a life
"Sei anche noioso" sospirò Izra, come se stesse aggiungendo l'ennesimo difetto alla lunga lista che evidentemente attribuiva a Radwise poi ammiccò mentre la luce di poco prima si riaccendeva nei suoi occhi che, ora che si trovava in una posizione meno scomoda il mezzuomo lo notò, erano di colore differente, uno giallo-oro, uno rendete al verde-azzurro "E se io ti dicessi che la mia dea schifa particolarmente i cuori puri e altruisti? Se ti dicessi che di buone intenzioni, pace e spirito di collaborazione non mi importa un fico secco? Se ti dicessi che la speranza di una buona schermaglia dialettica è l'unica ragione per cui ti ho tenuto in vita? E se ti dicessi...." e qui Izra fece una pausa ad effetto ed esibì un sorriso che qualcuno avrebbe potuto definire "a settantaquattro denti" "...che Tiamat è la mia dea? Che io venero la Signora del Caos Primigenio? Che farai allora mia piccola, benintenzionata, formichina?"

E difatti questa è proprio una prova di fede, lol
 

Adamantio

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Ascoltò attentamente il dire dell'Arpia e per un attimo si perse.. attratto nei suoi occhi : colori dorati e caldi l'uno, freddo e gelido l'altro.
<...> il brivido che percorse il manipolo di mezz'uomini alle sue spalle, al nominare Tiamat, divenne quasi "palpabile", ma a quanto pare Radwise mantenne saldo il timone della sua fede.. e parlò.
<Il padre celeste che è mia roccia e rocca, padre in cui mi rifugio, ha pietà di coloro che sono perduti> fece una brevissima pausa, quasi ad effetto e continuò <..ed è scritto questo.. ci sarà più gioia in cielo per un peccatore convertito, che per novantanove giusti che non hanno bisogno di conversione.> tacque, la guardò negli occhi <.. Chi sono io per contraddire la sua parola?> sorrise, schiettamente.. <Tiamat, la dea primogenia del caos.. ha forse il potere di uccidere, me un singolo ed umile mezz'uomo.... ma di convertilo? La conversione è di Tiamat? .. Tiamat ha forse questo potere?.. Lo dimostri dunque..> fece un passo in avanti e poi un altro.. <Uccidimi se devi farlo, non posso impedirlo, ma ricorda, Izra queste parole, molto attentamente.. dopo di me, come ho già detto, verrà chi più di me.. e tutti coloro che verranno, lo faranno con un unico compito. Convertire se possibile.. Esorcizzare se necessario.> si inchinò, pronto ad abbracciare il suo destino.
Se gli era stato richiesto un atto di fede, nel padre celeste, lui era pronto. Pronto perfino ad abbracciare il sacrificio massimo, se non era in grado, e non lo era.. di esorcizzare : per "quel" genere di lavoro, sarebbe stato inviato Baal.. decisamente più qualificato. Sorrise, in cuor suo era sicuro.
 

Silen

Get a life
L'Arpia gettò indietro la testa e rise a crepapelle, tanto da farsi venire le lacrime agli occhi "Convertire se possibile....esorcizzare se necessario..." disse fra un singulto e l'altro "Oh ma sentiti.....la mia formichina è diventata una piccola Apoptosi..."

Non so se era un effetto voluto, ma Radwise che parafrasa il motto delle Apoptosi mi ha fatto veramente scompisciare :rotfl:
 

Adamantio

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Inarcò appena un sopracciglio, senza scomporsi più di troppo, del resto l'arpia aveva già fatto abbastanza per farlo... "scomporre", dichiarando la sua adesione niente di meno che a Tiamat.
<.. Dunque conosci la piaga delle Apoptosi?..> sospirò quasi sorpreso.. <.. Sai senza dubbio, quale sarà il tuo gramo destino, tuo e di questa regione se non verranno debellate dalla prima all'ultima..> trovare un nemico comune era un buon inizio no? <.. Ho l'impressione che per quanto in alto possa.. nasconderti, loro giungeranno, prima o poi anche qui.. come hai ben detto.. ci siamo arrivati perfino noi, Halfling.> lo disse senza avere desiderio di essere minaccioso, tutt'altro.. era semplicemente una costatazione. <La loro inarrestabilità è pari solo alla loro.. irrazionalità.> scosse il capo. <A differenza loro.. Quantomeno la conversione, che ti propongo, riesce a contemplare il tuo restare in vita. Sempre che ti interessi restare in vita, seguace di Tiamat. Le apoptosi non sembrano essere cosi.. magnanime.> disse, semplicemente mentre alle sue spalle gli avventurieri dietro di lui, tenendosi a debita distanza continuavano, a bassa voce a mugugnare il mantra del "quadrato del sator" come se, quella nenia detta a bassa voce potesse salvarli in qualche modo dalla furia di Tiamat.. Radwise li lasciò fare.
<.. Mi hai tenuto in vita per una qualche forma di schermaglia dialettica?.. Ebbene.. Seguace, se la tua necessità è parlare, perchè non farlo davanti una buona tazza di thè, magari più a valle?..> si strinse nelle spalle .. <.. Tiamat ha provato a portare al caos ed alla follia questo mondo e c'è quasi riuscita... Quasi. La vita è stata più resiliente.. la vita è tornata a prosperare dopo 300 lunghi anni di follia.. Il padre celeste ha pietà per coloro che sono stati raggirati e noi Halfling confidiamo nella volontà di conversione. Uccidere? Parlare? Odiarci? Amarci? Convertirti?.. Pentirti? Tornare fra i vivi.. Quante cose puoi essere in grado di fare.. devi solo sceglierlo affidandoti al tuo libero arbitrio.. Il padre celeste ci ha fatto dono del libero arbitrio.. anche Tiamat ti ha concesso questa grazia? Lo ignoro..> tacque..
 

Silen

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"Oh io conosco tante cose, non immagini quante" disse Izra in tono canzonatorio "ma su questo ti sbagli cara formichina: io non sono di nessun interesse per le Apoptosi. Sai, io sono una Nativa, niente contaminazione, niente poteri distorsivi, bla bla bla. Le Apoptosi di me se ne impipano altamente e del resto anche a me non importa un ciufolo di loro. Quello che si dice un rapporto di reciproca soddisfazione" disse l'alata ridendo.
"E non è nemmeno l'unica cosa su cui ti sbagli...le Apoptosi irrazionali? Ma quando mai? Il problema è l'esatto opposto. Sono troppo razionali. Il problema è stato causato dalla magia, quindi rimuovendo la magia rimuovono il problema. Pam! I nativi si oppongono loro? Bene calcoliamo il numero di quelli che andrebbero annientati e quelli che sopravviverebbero e chiamiamoli A e B. B è superiore di A? Certamente si. A maggior ragione se consideri che secondo loro un fallimento comporterebbe la perdita di A+B. Pam! E' tutto così nella loro testa, tutta una questione di numeri e non si può giocare coi numeri oh no mio caro, non si può proprio e non importa proprio nulla se a te non piace essere un numero, perchè sei un numero e il loro cervello è tutto così, tic tac, dlin dlon, scorrono i numeri, ticchettano gli ingranaggi e i loro preziosi numeri devono quadrare, altrimenti l'equazione si sbilancia e oh no, oh no, non può proprio, non deve succedere" Izra rise ancora, in maniera ancora più sonora di prima se possibile ma fu alla proposta di conversione che l'Arpia letteralmente rise quasi fino a star male "Ma dai formichina!" disse, gli occhi di diverso colore che brillavano di divertimento "Ti pare che io voglia diventare una servitrice di quel noiosone del vostro padre celeste? Ma te lo sogni, te lo scordi proprio. Troppe cose chiede il vostro dio, mentre a me Tiamat non chiede nulla. La dea del caos è l'unica dea che non chieda niente ai suoi fedeli, l'unica che ami veramente la libertà. Io faccio quello che mi pare, quando mi pare e dove mi pare e facendolo onoro la mia dea...dove potrei trovarne una migliore? Però su una cosa si, hai ragione, è scomodo stare qui, ci sono posti più tranquilli, più adatti e in fondo perchè no, perchè no, mi fai ridere tanto, ma tanto. Però niente the, il the non mi piace, non hai per caso qualosa di dolce? Mi piacciono le cose dolci. Allora che ne dici, vuoi venire con me? Conosco un bel posto, tranquillo, interessante, molto, forse ti piacerà, forse no, che importa?"
 

Adamantio

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Quello che gli era stato appena proposto, non aveva senso.. o meglio, forse lo aveva, ma era un qualcosa di... Negativo : Lo percepiva fin nelle viscere. Avrebbe dovuto rifiutare, sdegnato ed invece il suo spirito di avventura, la sua cocciutaggine ed il suo apparente disprezzo per le cose "semplici" come un diniego.. ebbero in un qualche misterioso modo la meglio sulla decisione finale. Radwise era un esploratore, un avventuriero e fermarsi davanti al pericolo era una cosa per altri.. diavolo, era stato lui, del resto, anni prima a lanciarsi giú da un ramo di un albero per calare il suo pugnale sulla testa di un nu-hiss.
Si. Sarebbe potuto andare diversamente, peggio? Meglio? Diversamente.

Cos'era un atto di fede? Se solo avesse avuto la risposta a quella domanda che gli balenó per la mente.. perché quello stava per compiere: un atto di fede.
Una cosa stupida.. forse, eppure dettata da un qualcosa di estraneo e meraviglioso perfino a se stesso.
Se il padre celeste gli aveva posto davanti questa avventura, chi era lui per rifiutare la Sua volontá?
Izra lo aveva invitato e lui... Accettó.

<forse è come dici tu..> concesse <ma puoi dire egual cosa per la regione che abiti? Queste montagne sono state stuprate da energie arcane a noi sconosciute. Energie che le apoptosi cercano. Energie troppo pericolose per esistere vicino i nostri confini, i confini della Ierocrazia Vatis.> Si quietó, la guardó negli occhi, poi aggiunse <Verró con te, perché meriti una possibilitá noi, la concediamo sempre.. tutti devono averla per ravvedersi. Forse.. e mi mostrerai ció che vuoi.> Poi sorpreso.. <dolce?> Sorrise <..beh.. la nostra razza è rinomata per tutta Ea per i suoi banchetti.. sei stata... fortunata. Siamo facce della stessa medaglia eppure devo chiederti di liberare le mie compagne di viaggio arpie.. Io verró con te, loro e i miei avventurieri torneranno sui loro passi e di lì nell'abbraccio del Vatis.. > era una proposta? < se rispetterai il patto, io faró altrettanto.. Fammi strada e mostrami questa cosa che reputi.. interessante.>
 

Silen

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Izra si strinse nelle spalle "Si, immagino che tu abbia ragione su questo...presto o tardi verranno anche qui, a rovinare il mio divertimento. Sono prevedibili, come ho detto. Che ci vuoi fare? Niente dura in eterno, ma fino ad allora continuerò a fare come ho sempre fatto, dopo chissà. Probabilmente dovrò trovarmi qualcosa altro da fare" l'Alata inclinò il capo squadrando Radwise con il suo sguardo bicolore "Se non ti piace avere le Apoptosi come vicine, temo sia un problema tutto tuo, formichina. Io contro quelle non mi ci metto e se fossi furbo non lo faresti neanche tu."
Le successive parole di Radwise gli attirarono una ochiataccia "Liberare? Credi che abbia fatto prigioniere le mie Sorelle? Che idea sciocca. Sono mie Sorelle, sono libere e anche tu sei libero, puoi venire o non venire, non mi interessa."
L'alata schiuse le ali, che da grigio-azzurre che erano parse, rivelarono invece tutta una serie di sfumature multicolori e si alzò in volo lasciando che il mezzuomo la seguisse come meglio poteva verso uno dei picchi che si stagliavano nelle vicinanze.
Ti lascio spazio per l'arrampicata che si rivelerà difficile ma non impossibile, Izra comunque ti ha lasciato vedere chiaramente quale fosse la sua destinazione e salto un pezzo più avanti.
Infine il mezzuomo raggiunse uno spiazzo su un costone un pò più ampio dei precedenti; qui l'ingresso di una grotta si apriva nel materiale roccioso della montagna e qui trovò Izra, seduta su un masso intenta apparentemente a girare i pollici alla maniera degli umani, un passatempo evidentemente appreso da essi in qualche punto della sua vita.

"Oh, eccoti quà. Hai deciso di venire, vedo, ma ce ne hai messo di tempo. Stavo cominciando ad annoiarmi. Beh, come che sia. Benvenuto nel mio nido" l'alata si alzò e si avviò nella caverna "Su, su, non è il tempo di stare li a cincischiare! Se hai fatto trenta puoi fare anche trentuno, e magari trentadue. Trentatre persino. Potrebbe servire anche trentaquattro o trentacinque. O trentasei? Mmmh. Facciamo quaranta per stare sul sicuro!"
 

Adamantio

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Izra aveva ragione, ma un conto era essere un ramingo e spostare la propria dimora a piacimento per evitare l'invadenza di un vicino troppo "scomodo" altra cosa, invece era spostare un intero Stato. No. Era impossibile e purtroppo, prima o poi le strade dell'una o dell'altra minaccia sarebbero entrate in conflitto.
Radwise avrebbe vissuto fino a quel giorno per vederlo?
..Per un attimo si perse nei colori, sorprendentemente meravigliosi del piumaggio di Izra e quando lei spiccó il volo, non potè fare a meno di seguirla con lo sguardo verso uno dei picchi piú alti e difficilmente accessibili.

*..E che cazzo..*

..fu questo il sincero commento che gli usci dal cuore, mentre Izra atterrava un paio di chilometri più in là in linea d'aria dalla sua posizione..

L'ascesa fu impegnativa, Radwise optò per una salita lenta ma scura ed usò tutte le sue conoscenze per assicurarsi di poter vedere l'indomani..
Fune e piccozza divennero i suoi migliori amici e l'attenzione e la perseveranza i suoi più fidati consiglieri.
Anche cosi, alcune volte fu sul punto di rinunciare alla salita e soprattutto in un passaggio obbligato fu sul punto di cadere rovinosamente 400 metri più in basso.

..Frittatina di Halfling non era decisamente un buon piatto...
Quando la salita si fece meno impegnativa e la meta più vicina, Radwise tirò un sospiro di sollievo, si issò oltre il costone di roccia e .. per la seconda volta nel corso della giornata la vide, in attesa..

<...>

Non gli chiese aiuto, ma si sorbì il suo biasimo inarcando un sopracciglio.

<.. Ti ringrazio per avermi aspettato. La pazienza è una virtù che non tutti hanno..> poi strabuzzo gli occhi <.. Se sono venuto?.. Dubitavi?.. Mai dubitare della parola di un Halfling. E soprattutto, mai dubitare della parola di "questo" Halfling in particolare. Te l'avevo detto. > disse per stemperare la "tensione", arrotolando nuovamente la corda, assicurandola alla cintura con un nodo ben fatto.. <Il tuo nido?> si guardò attorno.. <.. E' un onore poterlo vedere..> lo disse a bassa voce, quasi come una preghiera, poi.. <.. ottima posizione, strategica ed appartata, se non fosse per la scarsa presenza di.. esseri senzienti e selvaggina, sarebbe un posto meraviglioso da abitare..> era sincero.. <..Beh.. il fiato l'ho rotto, quindi.. Fammi strada e potrei stupirti e fare addirittura quarantuno...> scosse il capo e subito dopo, frugandosi in tasca spezzò una barretta marroncina resa decisamente "turgida" dal freddo del luogo e ne addentò un estremità lanciando l'altra verso Izra.. <Qualcosa di dolce? E' cioccolata.. Una leccornia.. Anche l'uva spina non è niente male.. ma portarne una fischetta qui su sarebbe stato sciocco..> scosse il capo e la seguì all'interno della caverna.. Entrò lanciando solo un occhiata alle pochissime vie di fuga che si aprivano, tutte decisamente difficili da percorrere : lo fece più per "deformazione professionale" che per vera e propria necessità. Se Izra l'avesse voluto morto, quello era il posto adatto ed alla fine sarebbe stato già buttato in qualche crepaccio. Con quella consapevolezza latente, entrò all'interno del nido della sconosciuta, accettando di fatto di essere un ospite che non le avrebbe arrecato alcun danno.
 

Silen

Get a life
Izra afferrò la barretta al volo e dopo averla annusata la fece scomparire in pochi istanti "Cioccolata...non credevo esistesse più. O fosse mai esistita. Se anche avessi voluto mangiarti, formichina, solo per questo ti lascerei andare libero. D'altro canto non ho mai voluto mangiarti per cui....beh diciamo che ne devo una, va bene? Vieni, vieni, abbiamo da fare." l'Alata invitò il mezzuomo ad avanzare. Non vi erano torce, ma le pareti della grotta erano letteralmente rivestite di cristalli di un tipo che Radwise non aveva mai visto. Man mano che i due avanzavano i cristalli diventavano sempre più luminosi illuminando la caverna di una strana luce fosforescente. Di certo izra sie ra scelta un bel posto come rifugio.
Dopo un pò la galleria si aprì in uno spazio più grande anche questo fiocamente illuminato da centinaia di cristalli che facevano capolino dalla roccia. Al centro della grotta
una formazione irregolare dello stesso cristallo, alta quanto due uomini per lo meno, faceva bella msotra di sè. Al suo interno si muovevano strane forme, troppo vaghe per poterle distinguere, troppo vaghe in effetti per essere sicuri che non fossero semplicemente giochi di luce. Le due esploratrici perdute erano anch'esse presenti, apparentemente perse a contemplare le profondità cristalline della formazione. Una di esse si voltò appena a guardare la coppia e indirizzò un cenno al mezzuomo prima di tornare a fissare il gigantesco cristallo mentre Izra allargò le braccia come a voler indicare tutto quel che c'era attorno a sè.
"Eccoci arrivati. Ti piace? A loro piace. Ma è normale, a noi Alate piacciono molto questo genere di cose. Ma questa...ooooh, questa è speciale. Devi solo guardarla. Guardala e capirai cosa voglio dire."
 

Adamantio

Spam Master
Si strinse nelle spalle, felice di aver fatto "contenta" la sconosciuta..
<..> ma non aggiunse nulla, seguendola con curiosità all'interno della caverna scavata nella viva roccia.
Era, come professato precedentemente, un posto, adatto ad una raminga, un luogo particolare e parecchio stimolante.. quelle conformazioni cosi.. luminescenti erano di certo interessanti ma.. <.. Il mobilio l'hai scelto tu?>.. ah, maledizione alla facile ironia.. quando tuttavia, entrò nella sala grande, il suo autocontrollo ebbe la meglio, se all'inizio fissava con interesse i cristalli che affioravano dalla roccia, guardò solo per un istante e di sottecchi l'ingombrante "monolite" al centro della stanza, fortunatamente troppo lontano per iniziare a discernere figure o movimenti di sorta.
Quando i suoi occhi fissarono le arpie, sue compagne di esplorazione, i suoi occhi si illuminarono, era proprio il caso di dirlo..
Fece un gesto, aspettandosi una reazione dalle altre due ed invece, le arpie abbozzarono solo una risposta al proprio cenno per poi tornare a concentrarsi sulla struttura cristallina, ora più vicina..
L'esternazione di Izra giunse quasi "lontana" alle sue orecchie e per un attimo ebbe il desiderio di.. guardare per "vedere".
Ah.. se solo avesse avuto una corda ed un fidato compagno di avventure, avrebbe sfidato la sorte e come un novello Ulisse si sarebbe fatto carpire dall'ignoto... Stolto.
Ma era giusto ciò?

*E’ stato detto: ‘Non metterai alla prova il Padre Celeste*

..Furono quelle parole a balenargli nella mente e farlo.. desistere suo malgrado dall'umano desiderio : tornò ora a guardare Izra e nei suoi occhi balenò quel bagliore oramai conosciuto, quasi crepitante e tutto sommato amichevole rispetto alla potenza dell'ignoto monolite..

Scelse, molto attentamente le parole..

<.. Quali sono.. questo "genere di cose"?..> la domanda uscì spontanea, ma quando lei replicò di osservare meglio, per "capire", lui si strinse nelle spalle.. <Ho un dovere nei confronti delle due esploratrici : sono libere di venire con me?>... domandò.. <.. Nel caso di un diniego, il Vatis non vuole essere di intralcio a te, Izra ma non desidera neanche abbandonare, dietro di se due cittadine e nostre pari..> era una situazione difficile da spiegare.. <.. Queste lande sono ricche di fascino, ma ben poco ospitali per procacciarsi il cibo, come tu hai riconosciuto. Il Vatis ti propone un offerta ed è la seguente: Ti lasceremo il tuo angolo di dominio su queste terre, perchè non ti sei rivelata una minaccia, ma questo luogo necessita di essere studiato, attentamente perchè troppo vicino alle nostre terre per essere platealmente ignorato.. Cosa richiedi in cambio di uno studio della grotta? Studio che, ovviamente non prevede alcuna distruzione del tuo Habitat ed una tua.. supervisione e consulenza.. Il Vatis è pronto a sovvenzionare l'opera, totalmente..>

Poi, terminò di parlare ed un pensiero gli balenò nella mente.. Il sestetto di arpie, oramai integrato perfettamente nella società Vatis era in possesso di una pietra.. o comunque un frammento di oggetto che conservavano molto, molto strettamente, ipedendo perfino al Vatis il suo studio.. difficile dire se dello stesso materiale.. <...> vi era una correlazione? Quel pensiero lo turbò al pari della struttura che svettava al centro della stanza.. Chi poteva dirlo se non loro? Il Vatis sarebbe arrivato alla decisione di spendere "quelle" Arpie per lo studio di quella regione?.. Fortunatamente non era Radwise a doverlo decidere.
L'halfling era semplicemente il latore di una proposta alla quale Izra poteva o meno rispondere positivamente.
Aspettò.
 

Silen

Get a life
"Cose belle, cose luccicanti, cose che brillano! Dopotutto siamo un pò come le gazze o le cornacchie, attratte da tutto ciò che splende" disse l'Alata ridacchiando. Alla domanda successiva dell'halfling Izra pestò un piede per terra con atteggiamento irritato "Non ti ho già detto che siamo tutti liberi qui? Tu sei libero, io sono libera e SI, anche loro sono libere, che Tiamat mi divori se non è cosi!" poi inclinò il capo e scrutò il mezzuomo con quel suo inquietante sguardo bicolore e un tono di voce completamente diverso "La vera domanda, è: ma loro desiderano seguirti? Forse si, forse no. Sei certo di non voler guardare?" aggiunse con aria delusa "Le tue proposte sono indecenti, un abisso di prevedibilità, l'apocalisse della noia. Perchè mai dovrei acconsentire? Dov'è il brivido, il divertimento?"
 
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