GDR [Ierocrazia Vatis] Letorym e le sei alate salvatrici

Adamantio

Spam Master
La regione montagnosa del Letorym era oramai parte integrante del dominio Vatis e, sebbene non fosse cambiata di troppo nell'ultimo anno, un intenso via vai di maestranze da alcuni mesi entravano ed uscivano da quei confini naturali segnati dai "grandi picchi".
Erano piccole strade quasi inaccessibili, i pochi passi di montagna erano alacremente lavorati per mantenerli sgombri dalla neve, dalle saltuarie slavine e dai crolli..
..Era stata trovata una soluzione ingegnosa..
I picchi inaccessibili o comunque più alti assieme ad i luoghi "sacri" delle arpie, erano stati lasciati allo stato naturale e dunque erano e restavano il regno delle alate, l'attività entropica ridotta al minimo, vi era stata solo introdotta della selvaggina da montagna, muli e stambecchi su tutti per il fabbisogno alimentare mentre nelle valli (a dir la verità, molto poche e strette) erano sorti alcuni villaggi di agricoltori e soprattutto allevatori.
La città che proprio ora si stava erigendo sul fianco di una montagna non aveva nulla a che vedere con la magnificenza nanica del passato, eppure come questa era abbarbicata sulla montagna, quasi un gigante si fosse divertito a tirare sul fianco della montagna una palla di fango. Era una cittadina dalle piccole dimensioni, carrucole e maestranze ci davano dentro e il lavoro procedeva secondo le stime..

Kerlis respirava a pieni polmoni l'aria sana del luogo. Lontano dal frastuono, battendo i piccoli sentieri di montagna questa volta si inerpicava totalmente solitaria lungo le strade sacre delle Alate.
Rispettava quel luogo. Era giunta sola, senza scorta, senza le insegne di generale e soprattutto totalmente disarmata in rispetto all'ambiente. Era giunta totalmente con un altro spirito, quasi fosse una visita di piacere più che di cortesia, per "ricordare" gli errori del passato e provare a non farne più.
Quando voltò la curva identificò immediatamente il luogo in cui, anni prima aveva affrontato le sei arpie.. identificò subito lo strapiombo dal quale era volata e si senti, come quella volta.. perduta se non fosse stata salvata dalle alate. Era forse venuta a fare ammenda?.. Mirò il cielo terso sopra di lei e mentre le orecchie erano ben attente al silenzio assordante del luogo chiuse gli occhi.. Aveva tanto da ringraziare, silenziosamente, il padre celeste per la nuova opportunità.

@Silen , ho introdotto il gdr di cui ti ho parlato (//spaccato le balle:asd:) in privato. Rispondimi ovviamente senza fretta, anche verso la fine del turno o direttamente nell'intervallo fra i turni.. Insomma, quando sei più comodo ed hai tempo!.. Tanto gli "Up" li metto io se vedo che scivola troppo in fondo :look::ehbeh:
 

Silen

Get a life
Quando tornò a guardare il cielo Kerlis vide qualche forma alata planare pigramente ad alta quota. Ovviamente le Arpie che abitavano quelle cime dovevano averla avvistata già da un pò ma, e anche questo era caratterisatico della razza alata, lasciavano che l'umana facesse l'accidentato percorso con le sue sole forze. "È la condanna di coloro che sono costretti a camminare sulla terra" avrebbero detto se interpellate in proposito.
In ogni caso l'integrazione stava procedendo abbastaza bene; nel villaggio che era sorto nella vallata sottostante Kerlis aveva appreso che le alate scendevano spesso per commerciare, principalmente pelli di animali, o discutere dell'uso delle miniere che si trovavano nei loro monti.
Come era ben noto le alate odiavano miniere e tunnell sotterranei; per cui di solito cedevano l'utilizzo delle miniere agli abitanti dei villaggi con l'accordo che a una quantità x di minerale corrispondesse una quantità Y di utensili, armi o carne le tre cose che le alate chiedevano invariabilmente.
Qualche ora dopo Kerlis era finalmente in vista della zona abitata dalle Arpie. L'umana si trovò davanti una casetta, in parte abbarbicata alla parete della montagna, costruita in modo relativamente semplice con pietre grezze cementate con abbondante uso di malta. Più avanti, e più in alto, sul sentiero vi eranoaltre abitazioni del genere, a volte soltiarie, a volte in piccoli gruppi se era presente uno spiazza di dimensioni sufficienti o secondo i gusti individuali delle abitanti. A Kerlis quell'insieme di abitazioni sembrava costruito abbastanza a casaccio e forse era davvero così...le alate passavano la maggior parte del loro tempo cacciando o girovagando nella regione; molte facevano da guida o a loro volta da esploratrici. Le abitazioni servivano soprattutto da nido per le nuove nate...e infatti una piccola implume fece capolino timidamente dalla porta mentre Kerlis sostava fissando la nuova venuta con occhi sgranati e rifugiandosi subito all'interno non appena l'umana si voltò nella sua direzione. Senza dubbio la madre non doveva essere lontana...probabilmente era una delle alate che sorvolavano pigramente la zona.
Più avanti Kerlis vide anche diverse adulte; alcune stavano costruendo degli archi utilizzando ossa e tendini delle loro prede, una arte che era praticata correntemente dal popolo alato, altre stavano conciando pelli di animali o intagliando piccoli oggetti; qualcuna stava facendo a pezzi e arrostendo della carne utilizzando a quello scopo degli spiedi di dimensioni ragguardevoli. Man mano che Kerlis si avvicinava intercettò diversi sguardi incuriositi e un paio di occhiate dure, ma in generale le alate parevano ignorarla tollerando la sua presenza ma senza esserne troppo entusiaste.
 

Adamantio

Spam Master
Era stata individuata.. ed anche da molto tempo.. Ne aveva la consapevolezza, eppure non diede cenno di fastidio.
.. Del resto sarebbe stata una stupida a pensare che (per la seconda volta) le arpie sarebbero scese in suo aiuto, "soccorendola" .. soccorrendola da cosa? Forse dalla fatica?.. Sorrise.

Le arpie erano "uniche" e dunque non si ripetevano mai.

Quando, dopo parecchie ore di marcia raggiunse la zona più rurale della regione ebbe una sorpresa... inaspettata che riempì il suo cuore di gioia e meraviglia.
Un piccolo batuffolo sfuggente si frappose casualmente fra il suo sguardo e la porta dove era mirato e poi.. immediatamente dopo, scomparve quasi allarmata all'interno della casa.
Si sentì profondamente aliena in quella parte di Ea, eppure immediatamente dopo si sentì totalmente parte di un unione, quella della Ierocrazia Vatis enormemente più grande di lei. Era un ingranaggio di una società di vivi, in mezzo alla morte e per la bellezza della vita si ritrovò ad innalzare un ringraziamento sfuggente al padre celeste. Doveva esultare per quella vita, il fatto poi che le arpie l'avessero fatta avvicinare cosi tanto (senza ovviamente perderla un secondo di vista) ad una "covata" le fece enormemente piacere.. Quali erano le usanze per ringraziarle?.. Si fermò ma non si avvicinò alla casa. Fece un gesto, un semplice inchino, profondo alla casa, portandosi una mano sul petto e sorrise.. <.. Cresci forte e saggia, cacciatrice.. Forte come T'Sain ... più saggia di T'verl..> era un buon parlare ed un ottima benedizione. Sorrise, poi si voltò per continuare lungo la sua strada e avanzò, disarmata lungo la strada. Si sentiva le occhiate addosso, dure ma avvertiva anche una sorta di tolleranza e non aperta ostilità. Anni prima quella "camminata" le sarebbe stata interdetta e, di certo la sua carcassa sarebbe stata usata per gli archi, "quegli archi" e la sua carne per "quell'arrosto".
Ora Kerlis era disarmata perchè quel luogo prevedeva che le "non arpie" non portassero strumenti di offesa li.. Si avvicinò ad una delle arpie più anziane e con rispetto si portò una mano al cuore, attese che l'arpia smettesse di lavorare prima di parlare
<.. Sono Kerlis e T'Sain e le sue cinque sorelle alate sono state mie onorevoli avversarie: Molto è cambiato da tempo nel mio cuore e sebbene resti una semplice umana, non sono considerata più semplice.. "carne".
Sono qui per parlare ed incontrare tutte loro, non da avversaria, quanto più da .. alleata.
Devo a tutte loro perfino la mia vita. Sono qui per ringraziarle, indicami cacciatrice la strada perchè Kerlis non si è dimenticata di loro.>
 

Silen

Get a life
L'Arpia a cui Kerlis si era avvicinata aveva alcune piume grigie, ma poco altro faceva capire che fosse più anziana delle sue compagne lì attorno; le alate invecchiavano diversamente dagli umani del resto. L'alata alzò gli occhi dal suo lavoro per scrutare l'umana mentre parlava, poi si chinò nuovamente a lavorare sull'arco che stava costruendo.
"Tempo fa non avremmo mai permesso a una Senzali di giungere così vicino ai nostri nidi. Io stessa mi sarei battuta per impedirlo" disse mentre tendeva la corda delll'arco, provandone la tensione con un dito prima di sbuffare insoddisfatta e proseguire la regolazione "Ho visto che sei passata accanto al nido di T'sira" continuò "se esiste qualcosa di peggio di vedere una implume piangere affamata e non avere niente da darle, io non lo ho mai visto" l'Arpia terminò la sua opera e tornò a fissare Kerlis "Tu sei l'umana che ha accettato di aiutarci, quindi alla fine credo che ti sei guadagnata questo diritto." solo dopo aver terminato quello che sembrava essere un tortuoso ma sincero ringraziamento l'alata rispose alla domanda iniziale di Kerlis "Troverai chi cerchi più avanti, in un piccolo spiazzo a destra dietro quella roccia, a un centinaio di passi da qui." disse indicando con la mano destra "Sono sempre insieme quelle sei...trovane una e avrai trovato anche le altre." aggiunse schiudendo le labbra in un asciutto sorriso.

Le indicazioni dell'alata si rivelarono esatte: Kerlis arrivò in un piccolo spiazzo dove si ergeva una casa simile alle altre ma decisamente più ampia e dall'aria di essere stata eretta più di recente. Davanti ad essa un fuoco ardeva allegramente all'interno di una piccola fossa, diversi spiedi erano appesi ad arrostire sopra di esso. Sei alate erano indaffarate attorno ad esso: una sovraintendeva alla cottura, una stava portando alcuni ciocchi di legno per alimentare il fuoco, due stavano macellando un animale, una capra di montagna a giudicare dalla carcassa, le ultime due infine stavano fabbricando delle frecce, preparando con cura delle aste pimate sulle quali infilavano delle punte di ferro che prendevano da un piccolo sacchetto, probabilmente frutto di qualche scambio.

La prima ad accorgersi dell'arrivo dell'umana fu l'Alata che stava occupandosi della carne, le altre alzarono in capo immediatamente dopo, come se Kerlis avesse fatto squillare un campanello o qualcosa del genere

"Guarda guarda, cosa ci fa l'umana qui?"
"È venuta per battersi di nuovo? Una bella rivincita?"
"T'sain ne sarebbe contenta."
"Ancora rimugina su come quella volta ha sbagliato questo e quest'altro..."
"Così la spaventerete Sorelle, non vogliamo mica che scappi, no?"
"Non prima di sentire cosa è venuta a dirci. Poi vedremo...."
 

Adamantio

Spam Master
Kerlis ascoltò l'alata guardandola negli occhi in maniera diretta, affrontando il suo sguardo e non sottraendosi alle sue esternazioni <.."Senzali", cacciatrici e prede..> fece una brevissima pausa <.. "Carne", come sono stata appellata.. Tutti noi siamo uniti in un unica famiglia, quella dei vivi che tenta di opporsi alla morte che ci aleggia attorno, la stessa morte che per fame, malattia o violenza ci può cogliere.> si zitti.. poi congedandosi dall'anziana <..Il mio aiuto è stato da voi ripagato mille volte, ci avete concesso di chiamare anche a noi, questo luogo a voi sacro.. casa.> Si allontanò da lei, senza fronzoli, senza inchini o futilità, come era nello stile delle alate e si diresse verso il luogo indicato.

Quando scivolò all'interno dello spiazzo, fu accolta da occhiate e battute pungenti come nello stile delle sei. Non ci badò ed anche se era lontana miglia da casa, si senti stranamente accolta. Si fermò al centro dello spiazzo per essere esaminata dalle sei, come fosse un viandante sacro sotto l'attenzione di un occhio onniscente che tutto conosce e tutto sà..
<T'Sain, la guerriera, nonchè mia sfidante e mia campionessa..
T'Sais la schietta, colei che ferisce più con la lingua che con la spada,
T'Sara, T'lara e T'Kari le salvatrici che avete impedito la mia morte e la morte di T'Sain, venendoci a salvare dall'abisso nel quale stavamo sprofondando.. e

T'verl la saggia..> era sicuro di non essersi dimenticata nessuna di loro, i nomi le ronzavano nella mente come una cantilena.. <Non da sfidante vengo al vostro cospetto, ne da nemica quale sono stata e mai più sarò>... Apri le mani i palmi che non portavano armi e si inchinò con il capo e con il busto in avanti in maniera eloquente.. <.. Vengo come viandante alla fine del mio viaggio, alla ricerca di una casa sicura dove riposare ed un pasto caldo da condividere : Cerco risposte da coloro che mi hanno sconfitto e che, da vittoriose hanno deciso di unirsi a noi e perorare la nostra causa.> fece una pausa..
Doveva iniziare a domandare?.. No. Le arpie dovevano prima accettarla e forse farla "entrare" nella loro dimora : Dovevano accettare tutte e sei. Sebbene si fosse "alleati", Kerlis era e continuava ad essere comunque una "senzali" e quel particolare voleva dire molto, sebbene ci fosse lo sforzo "condiviso" di gettarsi il passato alle spalle l'ovvio era sempre davanti gli occhi.
 

Silen

Get a life
Le alate si guardarono l'una l'altra ridacchiando.

"Che dite, Sorelle, l'umana ci stà lusingando?"
"Ma certo che ci stà lusingando."
"Pensare che quando la abbiamo incontrata ce ne ha dette di ogni!"
"Mentre ora è tutta zucchero e miele"
"Non mi piace il miele. Quando lo mangio mi fanno male i denti"
"E allora non mangiarlo"

Le sei alate risero ancora.

"Beh in effetti anche lei mica la abbiamo mangiata, no?"
"L'umana è un osso duro da rodere"
"Mettetemi alla prova, io ho i denti buoni"
"A proposito, e l'umana come stà messa a denti?"
"La capra è buona ma si sà, non esattamente tenera."
"Se poi la cuoce T'kari..."

Come aveva già avuto modo di notare in passato, il fitto chiacchericcio delle sei alate era una cosa piuttosto anomala rispetto al comportamento comune delle Arpie. Una raffica pressochè ininterrotta di brevi frasi, spesso riprese o continuate dall'arpia successiva. Nè sembrava esserci qualcosa di simile a un ordine secondo cui le sei parlavano; pgni successione di seif rasi veniva detta da una permutazione differente; eppure non si sovrapponevano mai. Per non dire delf atto che sembravano sempre parlare del loro interlocutore in terza persona, come se questi in effetti non fosse li.

In ogni caso, le ultime frasi suonavano come una specie di invito.
 

Adamantio

Spam Master
Ascoltò il fitto chiacchiericcio delle sei, notando ora per bene, tutti quei piccoli particolari ed enormi differenze di cui negli anni precedenti, aveva semplicemente avuto "l'impressione".
Si limitò dunque ad ascoltare, percependo le varie "inflessioni del tono" delle sei e dal loro modo di parlare tentò di indovinare mentalmente le loro indoli, sebbene, questo fu un pensiero folgorante, l'indole di un arpia poco si discostava l'una dall'altra.

Quando ricevette l'invito, inespresso come da "programma", con un sorriso l'umana fece un passo avanti e.. <..Noi che professiamo la fede nel padre celeste, quando calchiamo un luogo sacro, alla meta del nostro viaggio.. siamo soliti portare un dono.> e tolto un sacchetto dalla cintura lo allungò verso una delle arpie, non una in particolare, semplicemente la più vicina e più prossima a lei.. <.. spero di non mancare di rispetto. Non sarebbe mia intenzione>.. Nel sacchetto campeggiano 6 monete d'oro, una per ogni arpia li presente, un gesto eloquente, nessuna li è superiore alle altre, nessuna è inferiore. Tutte sono degne agli occhi di Kerlis <..Siete un mistero per me. Le domande si affollano nella mia mente. Perchè non mi avete lasciato semplicemente cadere dal dirupo?.. Potevate salvare solo T'Sain, eppure mi avete trattato sua pari e dunque.. vostra pari salvandomi. Per un intero anno mi sono domandata il motivo del vostro gesto e non lo scorgo ancora.> era una domanda semplice?.. Forse. E la risposta probabilmente era ancora più semplice, ma valeva la pena ricevere la risposta che probabilmente sarebbe arrivata sotto forma di pluralità di voci.
 

Silen

Get a life
L'alata diede una occhiata al sacchetto e annuì, porgendolo poi ad una delle altre, quasi senza guardare; allo stesso modo la destinataria del gesto allungò una mano e lo afferrò senza voltarsi, in quella che pareva essere una intesa perfetta, istintiva persino.

"L'intenzione dell'umana è gentile. Credo che dovremmo accettare."
"E poi così potremo finalmente comprare qualche dolcetto da quel fornaio mezzuomo"
"Figuriamoci...T'lara pensa solo a mangiare"
"E T'verl a fare prediche..."
"Io mi prenderò una spada"
"Un'altra? Una potrebbe credere che te le mangi le spade, come lei i dolci..."

Il sestetto proseguì per qualche istante su quel tono, fra commenti, apprezzamenti e battute prima di affrontare la domanda di Kerlis.
Tacquero per qualche istante scambiandosi occhiate poi T'sain scrollò le spalle e rispose per prima, seguita dalle altre in ordine sparso

"Certo, avremmo potuto..."
"Ma avremmo dovuto?"
"Cosa avremmo ottenuto?"
"A parte la vergogna, naturalmente!"
"Ci sono regole anche in un duello"
"Soprattutto in un duello"
 

Adamantio

Spam Master
Si ritrovó sinceramente stupita a fissarle..<..regole? È onorevole, avere delle regole in duello..> affermò con tono vagamente beffardo ma non aggiunse null'altro.. l'occhiataccia torva che tutte e sei le rifilarono fu peggio di una coltellata e fu un monito ed assieme una diffida dal continuare la frase. Sorrise sorniona.. era sicura che il sestetto e la loro "mente condivisa" avesse afferrato il tutto. Si poteva ritenere forse, soddisfatta. <Siete cacciatrici.. uniche. Non mi risulta che le arpie abbiano una così perfetta.. condivisione di intenti, il vostro parlare, le vostre movenze ed il vostro completarvi a vicenda... Oserei dire che le alate sono una razza profondamente individualista.. eppure voi avete un unione che raramente si puó vedere se non nei gemelli.> Ignorava quali erano le loro origini ed il loro "grado parentale" ammesso che ne ve fosse, eppure era innegabile che le sei arpie erano "altro" dal resto del gruppo di alate eppure erano senza alcun "dubbio", cacciatrici letali e profondamente "marcate" dal punto di vista psichico e fisico. Non potevano essere "altro".
<..come ci riuscite?> Era una domanda strana, ma sinceramente curiosa, quasi disarmante nella sua schietta freddezza. Tacque..
 

Silen

Get a life
"L'umana non comprende" disse una delle alate in tono di rimprovero.
"O forse siamo noi che non comprendiamo"
"Noi avevamo stabilito delle regole per il nostro incontro, noi dovevamo seguirle."
"Se T'sain avesse ucciso l'umana dopo che uccidere era stato proibito, si sarebbero più fidati di noi?"
"Se avessimo lasciato morire l'umana dopo aver visto che potevamo salvarla si sarebbero più fidati di noi?"
"E alla fine le implumi avrebbero continuato a patire la fame e nostra sarebbe stata la colpa."

Il sestetto fece una pausa scrutando Kerlis per vedere se capiva.

"Gli umani stabiliscono spesso regole puerili"
"Regole sciocche"
"Regole insensate"
"Non fare questo, non fare quello. Non usare questa arma, non colpire in questo punto"
"Parlano spesso di onore e disonore. A noi sembra solo un gioco"
"Le regole servono a sopravvivere. Seguirle non è un gioco. Il premio è sopravvivere non l'onore"

Le Alate sis cambiarono nuovamente delle occhiate, ma non insistettero ulteriormente sull'argomento. Un silenzio pensoso seguì la domanda di Kerlis.

"Non è stato un risultato previsto"
"Nè cercato"
"Nè desiderato"
"Non è stato facile all'inizio"
"Non siamo nemmeno sorelle-vere"
"La dea mi divori T'verl, non ci eravamo nemmeno simpatiche!"
 

Adamantio

Spam Master
Non stava parlando con esseri stupidi, anzi le loro menti, quasi si "spalleggiassero" vicendevolmente, erano estremamente argute e le motivazioni adottate furono piú che sufficienti a fare chiarezza.
Quando, tuttavia le sei, tutte assieme, presero del tempo per rispondere alla sua domanda il mistero si infittí.. <che risultato stavate... Perseguendo?> Era una domanda lecita, inarcò un sopracciglio.. ció che le arpie stavano affermando aveva svolte... Impreviste e potenzialmente.. gravi.
Kerlis di certo non aveva la minima idea di cosa avevano fatto, ne dei possibili "riti" alla base del "risultato inatteso": in buona sostanza, Kerlis non era in grado di fidarsi.. totalmente e se i riti erano potenzialmente pericolosi dovevano essere estirpati.

Guardo negli occhi la sua nemesi da cui era stata sconfitta e che aveva sconfitto in un beffardo destino.. <.. come siete diventate, voi ció che ora, siete?..>

piccolo hint : dal punto di vista "religioso" i miei della Ierocrazia sono un po'.. "gretti". Se arpie o altre popolazioni fanno riti "non autorizzati" e potenzialmente in contrasto con il padre celeste, potrei prendere in considerazione ... L'exterminatus.

:asd:
 

Silen

Get a life
Per qualche ragione la domanda di Kerlis provocò una certa ilarità fra le sei alate.

"Ebbene Sorelle, cosa stavamo...perseguendo?"
"Se ben ricordo, un cinghiale"
"Oh no, non un cinghiale, ma il cinghiale, era il più grosso che avessi visto"
"Tre o quattro quintali di carne saporita"
"Una bestia bastarda, la inseguimmo per ore"
"Alla fine si rifugiò in una rovina mezza diroccata"

L'Alata che si stava occupando della carne prese destramente con gli artigli un pezzo di carne dallo spiedò, lo assaggiò e annuì soddisfatta. Senza dire una parola una delle altre andò ad aiutarla e fra tutte e due riempirono sei piatti di legno in pochi istanti agendo con quella sorta di istintivo coordinamento che già la umana aveva osservato.

"L'umana può prendere il mio piatto, mi servirò direttamente dallo spiedo" disse T'lara porgendo uno dei piatti a Kerlis
"Ebbene, non potevamo trascinare quel bestione fino a casa, era troppo grosso"
"Lo facemmo a pezzi per arrostirlo sul posto"
"Poi lo avremmo diviso e trasportato"
"Ma certe cose prendono tempo"
"Così decidemmo di esplorare la rovina"

Le Alate si scambiarono un'occhiata

"A dire il vero tu decidesti di esplorare la rovina"
"Già perchè tu invece non eri curiosa"
"In ogni modo, nelle macerie c'era ben poco di interessante...tranne una cosa"
"Una bella gemma viola, incastonata su una specie di tripode"
"Ci riunimmo per capire come fare a prenderla, e quando ci riuscimmo..."
"...eccoci quì"

Deluso? Se ho ben capito ti aspettavi una specie di rito e invece...lol XD
 

Adamantio

Spam Master
Kerlis ascoltò con attenzione il racconto delle alate e quando T'lara concesse a lei il proprio piatto, non potè fare a meno di sorriderle.
<Grazie..> affermò con fare cordiale e poi terminò di ascoltare le sei..
Inarcò un sopracciglio.. <..Avete detto di aver esplorato un rudere.. abbandonato, non vi è sembrato strano o quantomeno.. particolare che vi foste una gemma di straordinaria bellezza.. da generazioni , a quanto pare, non toccata ad attendervi?> tacque, era decisamente un mistero.. <.. Questa.. Gemma.. forse era un cristallo colmo di magia e tutte voi siete state la valvola di sfogo per permettere al tripode di scaricare su di voi, tutta la sua.. potenza.. ma la vera domanda è.. perche è stato creato?> lasciò vagare lo sguardo sulle tre, poi.. <.. La curiosità è pericolosa, eppure non potremmo esistere senza.. Forse una delegazione di maghi potrà far luce e chiarezza sul mistero..> fece una brevissima pausa.. <.. Se me lo concedete ovviamente..> le guardò <.. Siete legate in maniera... sorprendente. Mi domando.. quanto profondamente.> non aveva modo di scoprirlo.. <.. Mostratemi la rovina, affinchè possa tornare e mostrare ai maghi il percorso da seguire..> fece un piccolo inchino e iniziò a mangiare.. Era sorprendentemente buono e saporito il pezzo di carne..
 

Silen

Get a life
Kerlis si ritrovò ad osservare sei versioni del medesimo, un pò mesto, sorriso

"Eravamo giovani"
"Eravamo sciocche"
"Non perdemmo un secondo a farci domande"
"Sembrava un tale colpo di fortuna"
"Senza dubbio se fosse stata una trappola ora saremmo tutte morte"
"È alquanto imbarazzante da raccontare"

La successiva riflessione dell'umana sulla profondità del legame suscitò una serie di osservazioni, era evidente che fosse un argomento che le sei alate avevano avuto tempo di ponderare e soppesare in abbondanza

"Se T'lara prova dolore, io lo sento"
"Se T'sain è arrabbiata, io lo sento"
"Se T'kari ha gli incubi finisce con lo svegliarci tutte quante"
"Ehi! Questo è personale!"
"Penso che l'umana abbia chiaro il concetto"
"Ma non è tutto. Ognuna di noi ha le voci delle altre nella sua testa"

"Non era facile all'inizio"
"Ho pensato che sarei impazzita"
"Lo abbiamo creduto tutte quante"
"Poi però...piano piano...qualcosa è cambiato"
"Abbiamo imparato a conoscerci"
"Abbiamo scoperto che non era poi così male"

Seguì un breve attimo di silenzio, per permettere a Kerlis di immaginare la situazione che stavano descrivendo più che altro

"Quando senti tutto ciò che un altro pensa e prova e perchè, come puoi non iniziare a capire quella persona?"
"T'verl si sentiva sola, prima. Ora siamo sempre con lei"
"Quando T'sain si arrabbia, noi la capiamo e comprendiamo"
"Quando T'kari ha gli incubi, noi siamo insieme a lei per tranquillizzarla e rassicurarla"
"Sorelle, ho detto che è personale!"
"In sostanza, ognuna di noi conosce le altre come sè stessa. Abbiamo trovato una felicità...inaspettata. Forse, all'inizio, avremmo voluto trovare un modo per tornare ad essere separate ma ora....Sorelle, vorreste tornare indietro se ne aveste la possibilità?"

"No"
"No!"
"NO"
"No"
"No"
"Nah"

"Ti porteremo alla rovina, potremmo trovarla ad occhi chiusi"
"Ah! Come dimenticarla?"
"Ci siamo tornate tante di quelle volte"
"Ma l'umana farà bene a non farsi troppe illusioni, non siamo mai riuscite a capirci molto"
"Nenche le altre Sorelle più esperte di magia"
"Noi crediamo che fosse qualcosa di segreto. Un esperimento, forse. Ma lo scopo..."

E le sei si strinsero nelle spalle, quasi all'unisono.
 

Adamantio

Spam Master
Kerlis finalmente ebbe perfettamente chiare le motivazioni per le quali le "sorelle", un anno prima, si erano lanciate senza pensarci a salvare la vita alle due .. Perdere T'sain o comunque una delle sei sarebbe stato un lutto troppo grande da sopportare per le altre.
Una simbiosi meravigliosa eppure troppo stretta, forse addirittura troppo pericolosa.
Doveva, la Ierocrazia interveire.. Studiare.. ulteriormente.
Non si trattava di far "regredire" il prodigio, quanto più studiarlo.. Quando le sei furono concordi nel non voler tornare indietro, Kerlis annui.. <..Essia, la Ierocrazia studierà il prodigio, coadiuvata da voi. Non con l'intento di farlo regredire.. solo evitare che l'esperimento possa essere.. sfruttato a nostra insaputa..> le guardò, tutte e sei.. <... a nostro danno.> le implicazioni erano potenzialmente enormi, una mente "alveare" per il controllo di più individui, contemporaneamente e soprattutto "istantaneamente".. Non aveva speranze negli studi magici, la magia del resto era un campo, 300 anni fa decisamente più sviluppato ed approfondito dell'attuale. Kerlis annui e si rivolse a T'Kari con un sorriso complice.. <..E' vero!> le strizzo l'occhio..
 

Silen

Get a life
Al solito ci fu un breve scambio di sguardi; e probabilmente vista la natura del legame delle sei alate un rapido conciliabolo.

"È ragionevole che l'umana abbia dei timori"
"Anche noi ne avevamo. Ne abbiamo tuttora in realtà."
"Ci aspettiamo che l'umana condivida tutti i risultati"
"Ci aspettiamo che l'umana non danneggi nessuna di noi"
"Ci aspettiamo che l'umana non cerchi di usare qualunque cosa apprenda senza il nostro consenso"
"Se umana è disposta ad accettare queste condizioni noi ci fideremo della sua parola."
 

Adamantio

Spam Master
Ascoltó il dire delle sei con crescente sorpresa.. poi si strinse nelle spalle e allargó appena le braccia..
<Danneggiare? Oh no!.. > scosse la testa, tentando di ricacciare indietro l'incredulità, poi.. <Le vostre aspettative sono lecite e verranno totalmente rispettate. Avete la mia parola e con essa quella della Ierocrazia Vatis> poi aggiunse <Ovviamente, la Ierocrazia si aspetta altrettanto da voi : per una migliore "condivisione" delle potenziali scoperte, nella cittadina di Fall, attualmente in costruzione, verrà stabilita nel Letorym un campo ricerca stabile al quale avrete libero accesso. Ogni vostro aiuto a tal proposito è prezioso.. Chiediamo che la Gemma viola di cui mi avete parlato ed il tripode ci sia messo a disposizione per uno studio approfondito.> fece una lunga pausa <Come ho già avuto modo di dire, la regione del Letorym è la vostra casa. Ciò che è di questa regione resterà in questa regione ed i risultati verranno condivisi con i rappresentanti della popolazione locale.> annui con fare austero.. <.. Organizzerò la preparazione del campo e nel giro di qualche mese, probabilmente l'inizio del prossimo anno, il mago di corte si insedierà qui nel Letorym>..

Con questo credo di poter chiudere, grazie per aver spiegato la "particolarità" di questo sestetto alato. Ero curiosissimo come ben saprai.. Spero in una piccola ricerca per lo sviluppo del filone narrativo come ci siamo accordati via messaggio. :love:
 

Silen

Get a life
Le sei alate parvero soddisfatte della risposta di Kerlis

"Forse l'umana pensa che siamo ingiuste e sospettose nei suoi confronti..."
"...ma a volte è meglio essere chiari fin da subito."
"Quanto alla gemma...ebbene si, la abbiamo ancora."
"L'umana garantisce che ci verrà restituita?"
"Per noi ha un grande valore"
"È...così bella!"

Una delle alate, T'sais, entrò nella abitazione che le sei evidentemente condividevano e ne uscì poco dopo con in mano quella che sembrava una ametista di qualità eccezionalmente elevata: grande come un pugno di un viola scurissimo e profondo non macchiato da alcuna impurità.

My pleasure XD
 
Alto