GDR [Ierocrazia Vatis] Apoptosi.. apoptosi che escono dalle fottute pareti!

Adamantio

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..Fu una tragedia.
..Ben tre apoptosi avevano fatto breccia all'interno dei confini del Regno Vatis e chissà quante altre avrebbero fatto altrettanto, seguendo, quello che i saggi credevano fosse il richiamo di Collecavo: la cosa peggiore fra tutte fu che il Vatis era del tutto impreparato a quest'evenienza che pure era stata annunciata chiaramente da Vinkle diversi anni prima e ciò, fra i ranghi dell'esercito destò parecchio disappunto e sconforto.

Le immediate contromisure furono le seguenti e tutte improntate non a risolvere, ma a "superare" in qualche modo, l'emergenza : allertare la popolazione e far seguire da vari gruppi di soldati appositamente disposti l'avanzata delle apoptosi in maniera separata : l'imperativo era concedere alle apoptosi una facile "transizione" all'interno del regno Vatis, senza "disturbare" il loro passaggio, ma anzi, limitando al massimo i possibili contatti con le varie entità del regno, siano queste popolazione civile, cittadine o villaggi.

Vissaria venne seguita da molto vicino, forse più delle altre perchè essa stessa aveva scelto, senza un senso logico apparente.. una delle strade più impervie del regno Vatis, la strada (o per meglio dire le mulattiere) che passavano per la regione del Letorym; era di certo uno dei passi più scoscesi e pericolosi, sopratutto perchè usate da una delle popolazioni meno avvezze alla.... camminata : le arpie.

Fu Tenet stessa, la sacerdotessa del culto Vatis, quell'anno a farsi incontro alla creatura, provenendo dalla direzione diametralmente opposta, per incontrarla su uno dei passi obbligati per quelle montagne .. Solo due ufficiali la scortavano, la sua voce uscì femminile, forte e chiara.. <.. Apoptosi. La tua venuta ci turba grandemente...> fece per poi aggiungere <.. ma non possiamo non avere sincera pietà di te.. essere solitario.> osservò il suo volto cosi glabro e senza occhi e ne provò.. sincera compassione <.. Stai affrontando una fra le strade più impervie di Ea.. > continuò e dopo un attimo sospirò <.. Seguitemi, vi mostreremo la strada meno impervia e sarete al sicuro..> poi borbottò <.. L'unica cosa che ci manca, qui nel Vatis, è un apoptosi spiaccicata sul fondo di qualche burrone..> scosse il capo <...> si voltò dandole le spalle e attese per un lungo momento <.. Fall, la nostra città dista alcune miglia e la camminata che ti spetta è ancora troppo lunga.. Sarete, se è vostro desiderio, mia personale ospite.> lanciò un occhiata oltre la sua spalla, sperando che l'apoptosi gigante le si affiancasse. Una cosa era sicura, lei non aveva una stilla di potere distorsivo in corpo, cosi come nessuno della sua scarna scorta. <.. Il mio nome è Tenet e sono sacerdotessa del culto Vatis.. Con chi ho l'onore di parlare?..>

 

Silen

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Una mezza dozzina di tentacoli occhiuti si spostarono a guardare la sacerdotessa del Vatis mentre la Apoptosi si fermava al centro della strada.
"Solitaria? Oh no mezzuomo....o mezzadonna?...io non sono sola. Non lo sono mai stata, nemmeno quando non sapevo di esserlo. Lo ero, una volta, molto tempo fa, quando ancora non ero stata riscritta. O almeno ricordo di essere stata sola ma non ricordo la sensazione di essere sola. È un male questo? O forse un bene? Ci ho riflettuto, a volte, mentre percorrevo la mia strada. Ricordo che sentirsi soli non era una sensazione piacevole quindi è un bene che io non mi ricordi cosa sentissi ad essere sola, d'altro canto però se ricordassi cosa si provava a sentirsi sola vorrebbe dire che manterrei ancora una piccola parte di quello che ero prima di venire riscritta e mi piacerebbe ricordare com'ero prima di essere riscritta. É un vicolo cieco questa linea di pensiero, ogni volta la ripercorro e ogni volta mi ritrovo al punto di partenza, è un male o un bene? Non saprei proprio dirlo, per saperlo dovrei ricordare ma se ricordassi il problema non si porrebbe...tutto questo tempo impiegato a sforzarmi e a riflettere e alla fine non ho ottenuto niente..." a quel punto Vissaria parve accorgersi dello sconcerto di Tenet e della sua scorta e si interruppe "Oh. Capisco. Non stò parlando in maniera molto sensata vero? Mi spiace. Qualcosa non va in me da quando sono stata riscritta. Temo dovrai abituartici. Io non posso farci niente."
"La vostra città? Quindi siamo già nelle terre dei mezzuomini? Credevo di essere ancora nel territorio delle Alate"
un paio di tentacoli abbandonarono Tenet per unirsi agli altri che scrutavano in tutte le direzioni dando a Vissaria una vista a trecentosessanta gradi turtto attorno a sè "Ma perchè poi diciamo territorio in rapporto alle Alate? Non pensi che dovremmo parlare dei cieli che frequentano le alate? Vedi, noi parliamo di alate ma in realtà non pensiamo a loro come alate, pensiamo come fossero uguali a noi che camminiamo sulla terra e poichè noi abbiamo il concetto di territorio lo applichiamo anche a loro ma loro non lo applicano a sè stesse. E poichè loro fanno lo stesso errore nei nostri confronti entrambi non facciamo altro che portare avanti lo stesso equivoco che che nacque quando il primo terricolo incontrò la prima alata e nessuno dei due riuscì mai veramente a capire l'altro e così è ancora oggi e probabilmente sarà sempre poichè la storia si ripete e gli esseri senzienti non fanno altro che correre in cerchio per tutto il tempo, è questo il destino di noi tutti, correre disperatamente soltanto per rimanere allo stesso punto in cui ci troviamo e così facendo siamo invecchiati e alla fine non abbiamo ottenuto niente. L'umanità stessa è invecchiata: anche se ci si evolve, non si ottiene niente. E non cambia niente."
La Apoptosi si interruppe nuovamente "Ho divagato ancora, vero? Mi spiace. Non farci caso. Oppure si, come preferisci. Tanto non posso farci niente. Sono stata riscritta. Non posso farci nulla. Ma tu hai chiesto il mio nome vero? Quasi dimenticavo. Vissaria. Chiamami Vissaria."
 

Adamantio

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Tenet si lasciò guardare, voltandosi nuovamente per far fronte a tutto quel mare di parole <.. Sono donna..> annuì.. <.. Donna proprio come te..> se l'apoptosi era riflessiva e si interrogava sul "cosa" potesse essere mai stata, senza ricordarlo, in un tentativo che era quasi una tortura agli occhi della sacerdoessa del culto, Tenet contrapponeva quello che attualmente, invece.. vedeva in Vissaria : Ciò che lei mostrava.. senza tentennamenti. <Non è una sensazione piacevole.> annuì <.. Sentirsi soli.. intendo..> la guardò con l'unico paio di occhi che aveva.. e lo fece con gentilezza <.. Ogni creatura di questa bella terra, in un qualche modo che mi è sconosciuto, anche chi non lo vuole o non si sente degna.... in realtà è ben più profondamente collegata a questo tessuto che è la vita di quanto non crede. Io, te.. la te di ieri di cui ora non hai più consapevolezza e quella di ora che sei è ugualmente collegata e non è mai sola.> poi sospirò.. <..Puoi estraniarti da tutto.. decidere di ritirarti in solitudine.. perfino credere di essere sola per un lungo momento della tua vita.. ma tutto questo è un illusione : Un illusione autoimposta, solo da te.> la scrutò <Un vicolo cieco dici?.. Forse.. o forse no. Il fatto che tu.. senta l'ìimpellente bisogno di sapere "cosa" eri, ti qualifica più di quanto tu non creda, se non ai tuoi occhi.. ti qualifica ai nostri. Ai miei, agli occhi del Vatis.> tacque come per riordinare le idee <..Sei una studiosa, una pensatrice.. in un qualche modo. Forse in un altra vita lo sei stata. E questo.. eco, riecheggia in ciò che sei ora..> la indicò <.. Avere consapevolezza di te, sapere chi tu sei, anche se poco, è di gran lunga più produttivo di domandarti se fossi mai stata sola.. o meno...> si strinse nelle spalle.. <.. Forse stai semplicemente chiedendoti la cosa.. sbagliata.> fece un lungo silenzio poi.. <.. Anche la Ierocrazia vorrebbe sapere chi siete.. ma non per farvi del male, quanto per..> sospirò <.. Capire se aver paura o meno di voi. Credo che l'ignoto spaventi tutti, ed è questo il nostro approccio nei vostri confronti.. Voi, siete ignoto ai nostri occhi.. per questo ci turbate..> fece una brevissima pausa <.. Ma puoi biasimarci?.. A te non spaventa.. ciò che non conosci?> fece una domanda chiara, semplice, come se fosse una bambina alle prese con il buio e l'apoptosi fosse una mamma che aveva tutte le risposte dello scibile umano. <Sei nel territorio reclamato dalla Ierocrazia, ma il Vatis è solo un entità territoriale che cerca di portare la pace, nel caos e nella follia creata dai nostri padri scellerati.. Il cielo.. è delle nostre sorelle alate, ma anche loro hanno bisogno di un territorio. Non puoi negarlo. Hanno bisogno di un territorio per il loro nido, per procacciarsi il cibo, far crescere la loro prole.. riposarsi e poi.. perfino per morire ed essere seppellite. La terra è una cosa preziosa quanto il cielo, a prescindere dalla razza di appartenenza. E' per questo, credo, che ogni nazione è cosi ossessionata dal controllo su un singolo pezzo di..> si abbassò per raccogliere una piccola pietra che le passò al volo in un lancio a palombella <.. Terra..> sospirò, guardò lontano verso l'orizzonte e poi < Anche noi, terricoli bramiamo il cielo. La pioggia è importante quanto la terra sotto i piedi. Le creature del cielo, necessarie come quelle che strisciano sotto la terra..> sospirò <.. Perfino io sono necessaria. C'è un disegno per tutti, perchè mi rifiuto di credere che siamo..caos. E' per questo che noi vivi.. abborriamo il caos. Il caos non appartiene a questa dimensione, come non appartiene a nessuna dimensione... ed è per questo che tutte assieme, lo combattono.> scosse il capo come se fosse una cosa ovvia... si strinse nelle spalle, sospirò, diede tempo per assorbire il mare di parole che aveva appena detto, poi come se nulla fosse.. <..Vieni con noi. Siedi alla nostra tavola come gradita ospite. Hai un compito, noi della Ierocrazia lo sappiamo e non vogliamo distrarti dal tuo.. del resto tutti lo hanno.. cos'è un piccolo pasto dopotutto?.. Promettiamo che ti indicheremo la strada più breve per andare dove desideri andare, dopo.. Seguirai le tue sorelle perchè varie altre apoptosi sono nei territori Vatis> ed in puro stila Halfling.. <.. Da quanto non mangi qualcosa di caldo?.. Qualcosa di buono?.. Perchè.. di certo per muovere una mole cosi grande, devi avere una gran ..fame..> indicò la valle <.. Vieni con me, ti prego.>
 
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Silen

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"Biasimare? No, non biasimo nulla e nessuno. Tutti recitiamo una parte, combattiamo quello che non si può combattere, bramiamo ciò che non si può avere, facciamo quello che dobbiamo fare. È così che vanno le cose. Non possiamo farci niente."
Un altro tentacolo si staccò dalla figura di Tenet per riprendere a vagare tutt'attorno mentre Vissaria scrollava le spalle in un gesto indifferente. La Apoptosi dava l'impressione di essere assai meno dinamica delle sue compagne, in effetti sembrava quasi avesse una certa aria stanca, rassegnata.
"Se proprio insisti. Non ha veramente importanza tutto questo, questo dialogo, queste domande. Proprio perchè esiste un disegno, proprio perchè seguiamo una strada che è stata tracciata per noi possiamo affannarci e agitarci e illuderci che le nostre azioni abbiano una qualche influenza sul mondo che ci circonda ma la verità è che alla fine non otteniamo niente. Immagino che anche questo incontro, apparentemente casuale, faccia parte del copione che è stato scritto per me e per te e se è così è inutile da parte mia oppormici. Se deve succedere, succederà. Non ha veramente importanza. Fai strada."
 

Adamantio

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Scosse la testa, energicamente. <Perchè affermi che "combattiamo ciò che non si può combattere" e "bramiamo ciò che non si può avere" ?..> tacque per un breve attimo e inarcò un sopracciglio <.. Voi apoptosi siete tutte uguali..> constatò con amarezza, ma la voce non era posta in modo di "sfida".. solo rassegnazione, continuò <... Ed è per questo che ci spaventate.. Tutte..> poi scrollò le spalle <.. affermi senza mezzi termini e con tale sicurezza una cosa e tale cosa è.. "granitica", "inscalfibile", insindacabil come lo è il vostro imperativo primario.. Un imperativo che non lascia spazio a nient'altro..> sospirò <..Forse la differenza fra noi e le apoptosi risiede nella "speranza".. forse?..> tacque <.. Oh, per te, forse la speranza è una cosa sciocca.. inquantificabile e non controllabile e dunque.. trascurabile.. ed invece..> Tenet la guardò negli occhi e sorresse lo sguardo <Dimmi, Vissaria.. Quando hai smesso di credere in te stessa?.. Sei un apoptosi e ciò che sei non si può modificare.. noi crediamo.. ma quando è stato che hai smesso di essere un essere di questa terra?> piegò il capo verso destra <.. Quand'è che hai smesso di sperare?> fece silenzio <.. Non ti piacerebbe tornare a.. credere in qualcosa?.. qualcosa anche di sciocco. Qualcosa come la speranza che.. "si possa imparare dagli errori del passato?">.. <..Sarebbe bello..> tacque, per un lunghissimo attimo, avviandosi al suo fianco <.. Oh.. ogni cosa ha la giusta importanza. Un dialogo può essere inutile.. perfino sterile.. ma questo dipende dal dialogo.. e dagli attori coinvolti.> .. <.. Credi che sia futile tutto ciò?.. Forse il silenzio... e la solitudine sia una strada migliore da perseguire?> sorrise sotto i baffi <.. Il silenzio e l'assenza di dialogo è proprio il motivo per cui ci siamo scannati nei 300 anni scorsi..> scrollò le spalle <.. Credi nel silenzio dunque?.. no.. Questo non puoi crederlo..> si ticchettò con il dito le labbra <.. Se la tua scelta è essere preda degli eventi.. senza credere di poterli influenzare e che la tua vita è un copione, scitto per essere letto, senza che tu possa far nulla per influenzarlo.. beh.. che senso ha la tua esistenza?.. Tanto vale lasciati studiare... almeno la tua vita avrebbe un senso.. se non per te, per gli altri..> fece quasi casualmente, poi scosse il capo mettendo avanti le mani.. <.. ovviamente questo non lo desideri, quindi smettila di atteggiarti a ciò che non ti appartiene.. Sei diversa di certo, ma non meno umana di quanto lo sia io.> parlò in maniera abbastanza diretta <.. Cosa succederà poi, quando l'ultima stilla di magia avrà lasciato Ea?.. Voi ora ci controllerete, passando al setaccio le nostre esistenze.. e poi?.. Poi alal fine chi controllerà il controllore?> fece la doamnda quasi in maniera casuale.. non aspettandosi di certo una risposta <.. Sembrate dispiaciuta. Sinceramente .. E' per questo che vi parlo con cuore fra le mani. Siete un essere temibile e probabilmente non accetterete nessuna delle nostre motivazioni, ma se il Vatis potesse scegliere un apoptosi, probabilmente per essere osservati, sceglierebbe proprio voi.> dopo tanta schermaglia e dialettica , finalmente un vero e proprio, disinteressato complimento a Vissaria : che bello scegliersi le nemesi.
 

Silen

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"Mi piacerebbe poterti dire che il tuo fato srà determinato solamente dalle tue scelte" disse la Apoptosi "ma la scelta è menzogna. La scelta è illusione. Forse che tu hai scelto di nascere halfling? Forse che io ho scelto di avere tutti questi occhi? Siamo quello che siamo perciò facciamo quello che facciamo cercando di trarre la massima soddisfazione dalla consapevolezza di seguire la nostra natura; adempiere al nostro destino, se così vogliamo credere. Ma per chi guarda con occhio spassionato la situazione una sola è la conclusione possibile." Vissaria abbassò leggermente la voce quasi che stesse confidando un segreto "Noi non siamo qui perchè siamo libere. Noi siamo qui perchè non siamo libere. Di sottrarsi a questo dato di fatto non c'è ragione, nel negarlo non c'è scopo. Se dovessimo un giorno scontrarci e io dovessi prevalere non sarà perchè le mie motivazioni siano migliori delle tue o il mio scopo più puro o la mia mente più saggia. Sarà soltanto perchè questo scontro era già stato stabilito e predeterminato e non poteva andare in nessun altro modo. Ma sappi che se questo dovesse accadere non ne trarrò alcuna soddisfazione. Pregherò per te. Pregherò per tutte e due. Forse un giorno qualcuno avrà pietà di noi."
Un altro tentacolo prese a vagare in giro e ora due soltanto scrutavano Tenet; non sembrava che il suo discorso, per quanto vibrante, fosse riuscito a scuotere l'apatia dell'altra "Che significato ha la mia esistenza" riprese dopo qualche attimo, nello stesso tono svagato "ogni tanto me lo sono chiesta. Quando passi secoli a girare da una terra all'altra hai molto tempo per pensare, forse troppo. Mi sono chiesta molte cose. Tanto pensare e alla fine...non ho ottenuto niente...non credo di avere un significato. Non uno che io veda, almeno. Ma ho uno scopo e immagino sia l'unica cosa che conti veramente. Lo scopo. Non è lo scopo che avrei scelto per me ma è quello che per me è stato scelto. A quanto sembra devo farmelo bastare. Forse, nella mia vita precedente ho estratto la pagliuzza più corta e mi è toccato in sorte di essere riscritta e diventare quello che sono ora. Sarebbe ironico non pensi?"
Una breve pausa "Ah cosa succederà se dovessimo raggiungere il nostro obiettivo, questa è la domanda. Mi piacerebbe avere la risposta. Non so, forse contineuremo a vagare in giro per questo mondo fino alla fine dei tempi. Se dovessi essere io a scegliere...allora forse dormirò. Si, dormirò....di un sonno lungo e profondo."
 
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