Le sentinelle di quella postazione rimagono stupiti della naturalezza del Goblin nell'oltrepassare i confini della Contea. Che mondo stava diventando questo?
Non sapendo che fare, urlano subito alla staffetta, seduta giù vicino alla propria cavalcatura, "C-chiama subito il Chiomabruna! Presto!". Quello annuisce e si fionda subito verso il centro abitato più vicino. Le guardie invece intimano l'alt al pelleverd e gli ordinano di aspettare lì.
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Dopo un po' di tempo ecco giungere il solito Fredegario Chiomabruna, sempre scontento in volto per via del compito che il Conte gli aveva affidato ormai tante stagioni prima. Dopo aver sonoramente sbuffato, saluta le guardie e dice di aprire i cancelli immediatamente.
Si avvia così verso il goblin, stringendo nervosamente i pugni. Rimproveratosi per non aver portato con sé un'arma, cerca di mostrare un sorriso a quella creatura, mentre dentro di sé ha paura; gli viene fuori un'espressione malriuscita, certamente rivelatrice di uno stato d'animo ben diverso.
"Buong-,salut-, be' salve. Cosa vi porta qui da noi? Riguarda quei compari che sono venuti da voi l'altro anno?".