Gnakkandia

Redual

Brontolo
Eustachius camminava lentamente, incurvato sotto il peso del suo bagaglio ricolmo di libri e pergamene dei tempi che furono, per i primi passi che portavano dalle coste del mare del grande golfo, un tempo noto come Mare di Lannach, verso le terre più montuose dell'entroterra.
Aveva fatto quelle strade così tante volte che non si preoccupò di intraprendere il cammino a pomeriggio inoltrato, ormai era consuetudine per lui, che si credeva uno degli ultimi grandi Eruditi, passare da rovina e rovina di quello che fù una volta un grande impero, fermandosi a riposare in uno dei tanti piccoli villaggi ed insediamenti che vivevano di agricoltura ed allevamento, pagandosi il vitto e l'alloggio con frammenti dell'antico sapere e vecchie leggende.

All'imbrunire, assorto nel rimuginare sui suoi ultimi ritrovamenti, più per allontanare la fatica che per ottenere qualche illuminazione, si accorse troppo tardi di non essere solo.
Il rumore di un piccolo sasso che rotolava sul ghiaione li vicino lo riportò alla realtà facendolo trasalire, ci mise un attimo a capire di trovarsi in pericolo quando notò intorno a lui decine di piccoli occhi brillare della luce riflessa della luna.
"Oh mio dio no..." fece in tempo a dire temendo di essere giunto alla fine della sua esistenza.
Una voce per prima sembrò reagire alla sua esclamazione
"OOO NoooOOoo esso parla parla"
Dal lato opposto giunse un'altra gracchiante risposta
"Zitto Zitto! Tu scemo, esso no parla parla esse solo parla"
E ancora da un'altra direzione "SI SI TU ZITTO ZITTO lui solo parla no parla parla!"

I discorsi confusi di quelle voci gracchianti lo raggelarono ed allo stesso tempo gli conferirono un minimo di speranza, forse non tutto era perduto
"O miei dei, NO! vi prego abbiate pietà di un povero vecchio studioso" disse con tono implorante.

" OOOOOOO NOOO detto io che lui Parla Parla!" disse di nuovo la prima voce nell'ombra
"Ei tu esso! Basta! Noi fare accordo con esso te! Tu no Parla Parla più e noi mangia te veloce veloce gnam gnam" gli fece eco un'altro uscendo dall'ombra con fare infastidito.
"IAA IAA! Tu no Parla Parla noi gnam gnam!" disse un'atro nell'oscurità.

Forse c'era una speranza pensò Eustachius, i Goblin che ormai vedeva davanti a sè sembravano seguire un qualche tipo strana logica o regola che pareva distinguere le prede in base al fatto che potessero Parla Parla o solo Parla.

"No no, io Parla Parla, sentite? Io Parla Parla non posso essere mangiato! Io Parla Parla!" esclamò con la voce rotta dalla tensione.

"OOOOOOOOOOOOOOOOOOOO NOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOO ESSO PARLA PARLA!!!" disse con tono tragico e disperato il primo goblin.
"E se goblin finta di sentire no barba lunga parla parla? Noi mangia comunque e tutti zitti zitti"
"O NOOOOOO ESSO PARLA PARLAAAAA" continuava disperato il primo in quella che pareva una vera tragedia.
"Come fare? Sapere Gnak che goblin gnam gnam parla parla anche se goblin zitti zitti. Gnak poi gnam gnam goblin che gnam barba parla parla" disse confuso un'altro.
"UFF Brutta barba lunga parla parla ora noi debbe portare te da grande Gnak te cammina. Goblin ODIATE TE!"
"O NOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOO ESSO PARLA PARLAAAA NOI ODIAAA parlA PARLa" continuò il goblin più disperato su Ea.

Lo strano gruppo iniziò a trascinarsi su per uno stretto sentiero tra le montagne, tra un infinito mare di lamenti proveniente dai goblin affamati.
Il povero Eustachius ci mise poco a capire la regola che gli aveva salvato la vita.
Gli fù chiaro che un certo Gnak permettesse a questi strani goblin di mangiare e cacciare solo esseri che identificavano come Parla e o non come Parla Parla. La differenza tra questi termini gli divenne chiara in breve tempo.
L'erudito per le sei ore di cammino che seguirono dovette continuare ininterrottamente a fare discorsi di senso compiuto, ogni qual volta provò a zittirsi o ad emettere semplicemente suoni e parole scollegate uno dei goblin urlava a voce alta "GOBLIN SENTE NESSUNO CHE PARLA PARLA" causando l'improvviso interesse del famelico gruppo.

Questa strana tortura continuò fino al giungere davanti ad un piccolo sperduto, rivoltante villaggio.

[to be continued...]
 
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