Foldo si inchinò con fare reverenziale, e quando tornò su aveva dipinto sul volto il suo solito ghigno.
-Perdonatemi, Grande Piccolo Re, ma sono sicuro che a parti invertite, anche voi avreste fatto lo stesso. Sto cercando soltanto di fare il meglio per la mia gente. In ogni caso, credo siamo giunti a un accordo: promessa reale di non aggressione reciproca, gestione delle rotte dal mio amico qui presente, consulenza ingegneristica, lasciapassare per i confini… cosa manca? Già, il permesso per commerciare per due carovane all’anno. Potremmo fare anche tre a questo punto, non credete?-
Dopo alcuni secondi di silenzio, Foldo cambiò tuttavia espressione.
-Il mio Re mi ha incaricato di parlarvi di una ulteriore questione, in realtà. Vista la sua particolare natura mi era stato ordinato di discuterne per ultima, ma non preoccupatevi, sempre di vantaggiosi affari si parla. Ricordate la quantità di risorse che vi abbiamo donato lo scorso anno? Ebbene, siamo disposti a inviarvi una simile quantità di risorse annualmente, in cambio di un prezzo speciale, però: una partita di schiavi, ogni anno. Ho visto che ne avete veramente molti, e di certo una singola partita in meno ogni anno non danneggierà il vostro sistema. Re Cleobert, invece, sta ricevendo numerose pressioni per fare qualcosa riguardo a tutti i nostri consanguinei in catene nelle nostre terre, dunque questo accordo avrebbe la duplice funzione di placare gli animi interni e consolidare ancor di più il rapporto tra i nostri due stati. Sarebbe preferibile che tale partita sia composta principalmente da umani, ma in mancanza andranno bene anche mezzuomini, elfi, nani o qualsiasi altra sventurata razza-, a quel punto, Foldo tornò a ghignare. -Grande Piccolo Verde, siete libero di vedere questa offerta come una dimostrazione di trasparenza e buona fede del nostro Re, nella speranza che la accettiate-