"Colleghi, siamo di fronte ad un fraintendimento.
Nessuna azienda privata avrà in appalto la ricerca "Scienza Equa" relativa alle biotecnologie e le spese, come già accaduto per la parte strutturale, ricadranno direttamente sul bilancio statale di Giappone e Norvegia che, alla luce di questo, manterranno ogni diritto riguardanti i brevetti realizzati.
Dover discutere riguardo i tornaconti dell'ONU non mi sembra coerente con i fini che questo si prefigge ma, vista la diffidenza, ribadisco che investimenti simili porteranno ad un minor impatto economico da parte dell'assistenzialismo permettendo che nuovi fondi possano esser dedicati non più alla sopravvivenza bensì al progresso di stati economicamente deboli. Dal punto di vista umano, ovvero il punto di vista che dovrebbe essere cardine di questa assemblea, Giappone e Norvegia si impegnano a cedere l'usufrutto di questi brevetti a stati che non avrebbero alcun modo per acquistarli.
Concludo manifestando il mio aperto disappunto riguardo le pressioni da parte di stati che, spinti dall'interesse di multinazionali agro-alimentari, vedono questo progetto come una minaccia al sistema attuale.
Non abbiamo intenzione di accettare che sia messa in dubbio la buona fede di Norvegia e Giappone soprattutto alla luce dei dati presentati. Dati che dovrebbero render chiaro a tutti che i finanziamenti ONU siano solo una minima parte dei capitali investiti dagli stati che rappresento e che questi finanziamenti di certo non andrebbero a coprire nemmeno una piccola parte della perdita economica derivante dall'usufrutto gratuito del brevetto da parte degli stati bisognosi."