Il diplomatico Formian viene accolto con tutti gli onori dovuti ad un alto delegato straniero a Kai Karzok, la città sotto la montagna, sebbene gli sguardi dei popolani, parenti e congiunti dei caduti nella guerra precedente, non siano dei più accoglienti.
Il messaggero viene invitato a presenziare ad un banchetto, con il posto d'onore alla destra del Re sul padiglione reale.
La mattina dopo il banchetto, il delegato viene invitato in una piccola saletta, dove tre poltrone sono state sistemate attorno ad un tavolino basso.
Solo una delle tre è occupata: un nano tarchiato, dalla barba castana infilata nella cintura secondo l'usanza del Clan. Il nano, all'ingresso del delegato, si alza e, con fare amichevole, porge la mano al nuovo arrivato, presentandosi come Borin, generale del Clan.
- È probabile che ci siamo incontrati in battaglia, amico mio, anche se probabilmente tu eri dalla parte sbagliata dello schieramento. Bella battaglia quella, peccato che voi eravate il triplo di noi. Nonostante ciò, vi siete battuti con onore. Avete il mio rispetto - fece con un sorriso sincero.
Al momento, nella stanza erano solo loro due, insieme a due guardie di palazzo ai fianchi di una porta.
Tuttavia, dopo soltanto pochi minuti, la porta sorvegliata dalle due guardie si aprì, rivelando un nano dalla barba rossiccia. Sembrava anziano, anche se non aveva più di 650 anni, di mezza eta per gli standard nanici. Due guardie, umani, alti e robusti, dal torso nudo coperto di tatuaggi e vestiti solo di pantaloni di pelle conciata, si disposero alle spalle del Re, ai due angolo della stanza, immobili e armati solo di lancia e scudo, oltre a una spada lunga portata in fodero portato a spalla: membri della Guardia Reale Orientale, anche se privati dei loro cavalli. Stonavano in quel contesto: alti quasi il doppio dei nani, come unica cosa comune con i nani erano le folte barbe bionde, dello stesso colore dei capelli, lunghe però soltanto un palmo.
Il Re Hofur, sorridendo alla volta del Formian, si avvicinò alla poltrona.
- Buon giorno, amico mio - esordì, porgendo il braccio al Formian. Le guardie agli angoli sussultarono, pronte a scattare se il formian avesse fatto una mossa sospetta, ma tutto andò liscio, il formian prese il braccio del Re con una presa salda, ed entrambi si accomodarono sulle loro poltrone.
- Si, è decisamente un buon giorno -
Poi, gettò un occhiata al tavolino vuoto.
- Oh, pensavo aveste già cominciato - fece con aria inoccente, poi sbattè le mani. Da un altra porta, più piccola, entrarono due attendenti, entrambi nani, e posarono sul tavolo un vassoio pieno di pietanze e due brocche di ceramica. Poi diedero a ciascuno dei presente una coppa d'argento massiccio, tempestata di pietre preziose. Al Re toccò una coppa d'oro.
- Non conosco a fondo le usanze del vostro popolo, amico mio, quindi mi sono permesso di far servire un po di tutto - indicò il vassoio, pieno di frutta, verdura, carne e pesce, e molto altro. Le due brocche erano piene di pregiato vino rosso del Decumano Est e birra al doppio malto del Kait Ramshar.
- Se necessitate di qualcosa in particolare, non esitate a chiedere. La dispensa reale è ben fornita - sogghignò, facendosi servire della birra da uno degli attendenti.
Dopo che tutti si furono serviti, apostrofò il Formian.
- Ebbene, da quanto ho capito sei qui per un patto di non aggressione, è esatto? -