Mikhail Mengsk
MSPAINT OVERTYRANT
Dopo anni di azioni apparentemente caotiche e casuali, sferrate da bande eterogenee sia nella composizione che nei fini e nei mezzi, il movimento Steampunk ha subito un cambiamento radicale. Il tardo 1766 ha infatti visto più di un'azione repressiva nei confronti del movimento, più o meno ovunque nel mondo, ed ha soprattutto visto i vari gruppi combattersi accanitamente fra loro.
Inizialmente inspiegabili, questi scontri "fratricidi" assumono nel corso del tempo i contorni di un'evoluzione premeditata ed altamente pericolosa dell'intero movimento. Forgiati da anni di scontri con le istituzioni, di azioni segrete, di lavori in incognito, e di infiltrazione del tessuto sociale, molti capibanda hanno deciso di dare una sterzata netta alla loro organizzazione. La loro missione è diventata improvvisamente chiara: ritagliarsi fette di potere e di ricchezza dalla società che li circonda.
Chiaramente, un obiettivo così ambizioso richiede sforzi non indifferenti, e di conseguenza presuppone che ci siano abbastanza potere e ricchezza di cui appropriarsi in modo che ne valga la pena. E se le moderne società industriali offrivano entrambe le cose in grande quantità, un ostacolo ovvio si frapponeva fra i capibanda più ambiziosi e il loro obiettivo: le bande rivali.
Ecco quindi che scoppiano gli scontri fra bande, in un crescendo di violenza e avidità che scuote società che non avevano mai sperimentato questa nuova forma di disordine sociale. Gradualmente, le bande che non vengono spazzate via trovano accordi con altre bande superstiti. La "torta" viene spartita, alcune bande sono relegate nelle zone più povere, altre costrette ad aggregarsi a bande più forti. Le bande vincitrici assumono un'organizzazione piramidale rigidissima, spesso con una famiglia al vertice, strettamente irreggimentata.
Tutte le maggiori fazioni industrializzate si ritrovano quindi a fare i conti con una forma di criminalità del tutto nuova, e potente.
Inizialmente inspiegabili, questi scontri "fratricidi" assumono nel corso del tempo i contorni di un'evoluzione premeditata ed altamente pericolosa dell'intero movimento. Forgiati da anni di scontri con le istituzioni, di azioni segrete, di lavori in incognito, e di infiltrazione del tessuto sociale, molti capibanda hanno deciso di dare una sterzata netta alla loro organizzazione. La loro missione è diventata improvvisamente chiara: ritagliarsi fette di potere e di ricchezza dalla società che li circonda.
Chiaramente, un obiettivo così ambizioso richiede sforzi non indifferenti, e di conseguenza presuppone che ci siano abbastanza potere e ricchezza di cui appropriarsi in modo che ne valga la pena. E se le moderne società industriali offrivano entrambe le cose in grande quantità, un ostacolo ovvio si frapponeva fra i capibanda più ambiziosi e il loro obiettivo: le bande rivali.
Ecco quindi che scoppiano gli scontri fra bande, in un crescendo di violenza e avidità che scuote società che non avevano mai sperimentato questa nuova forma di disordine sociale. Gradualmente, le bande che non vengono spazzate via trovano accordi con altre bande superstiti. La "torta" viene spartita, alcune bande sono relegate nelle zone più povere, altre costrette ad aggregarsi a bande più forti. Le bande vincitrici assumono un'organizzazione piramidale rigidissima, spesso con una famiglia al vertice, strettamente irreggimentata.
Tutte le maggiori fazioni industrializzate si ritrovano quindi a fare i conti con una forma di criminalità del tutto nuova, e potente.