La ribellione scoppiata ad Ecbatana, capeggiata dal magio Fraorte, diventa subito una grossa questione per il clero zoroastriano. Data l'occupazione macedone molti persiani vedono la questione più dal punto di vista sociale e politico che religioso, ben presto si capisce che lo strappo è forte. Nel corso del 295 A.C. Fraorte dichiara Bardiya come nemico della vera fede zoroastriana, dichiarandosi Rab Mag (ossia Maestro Magio). Sicinno, nobile persiano, raggiunge Fraorte e i suoi quattromila uomini che si sono asserragliati ad Ecbatana nel tentativo di formare un focolaio di resistenza. Fraorte rifiuta il mazdeismo sincretista di Bardiya sulle sue basi teologiche e ritiene nulla la carica di Theocrates poichè assegnata da uno shah straniero.
Nel frattempo, nel dominio seleucide un po' ovunque gli zoroastriani si dividono provocando qualche scompenso sociale. Nella satrapia della Media i mazdeisti di Fraorte prendono il sopravvento, nella Partia, invece, le due correnti si contendono regione per regione non riuscendo a predominare nettamente. La tenuta, invece, dei mazdeisti sincretisti in Mesopotamia è fortissima, d'altronde è proprio lì che Bardiya e Megastene hanno scritto quei "Dialoghi a due", vero e poprio atto fondativo dello zoroastrismo sincretista e filo-ellenico. Il nobile persiano Sicinno, figlio di Arsames, appoggia ufficialmente Fraorte portandogli in dote alcuni cavalieri e dando una legittimazione politica alla rivolta di Fraorte. Nonostante tutto il controllo, tranne che ad Ecbatana, sulle regioni è saldo ovunque. Per ora lo scontro pare limitarsi a questione interne tra persiani. Tuttavia la situazione si sta scaldando e lo scisma pare ormai consumato nei suoi atti iniziali.
Lo zoroastrismo si spacca in due correnti, Ecbatana, già in rivolta, riceve l'appoggio di 1000 unità di cavalleria a rappresentare la nobiltà persiana che appoggia materialmente Fraorte. Forte aumento alla fedeltà dei nobili persiani seguaci del mazdeismo sincretista. Sicinno si rivolta con 1000 cavalleria.
Nel frattempo, nel dominio seleucide un po' ovunque gli zoroastriani si dividono provocando qualche scompenso sociale. Nella satrapia della Media i mazdeisti di Fraorte prendono il sopravvento, nella Partia, invece, le due correnti si contendono regione per regione non riuscendo a predominare nettamente. La tenuta, invece, dei mazdeisti sincretisti in Mesopotamia è fortissima, d'altronde è proprio lì che Bardiya e Megastene hanno scritto quei "Dialoghi a due", vero e poprio atto fondativo dello zoroastrismo sincretista e filo-ellenico. Il nobile persiano Sicinno, figlio di Arsames, appoggia ufficialmente Fraorte portandogli in dote alcuni cavalieri e dando una legittimazione politica alla rivolta di Fraorte. Nonostante tutto il controllo, tranne che ad Ecbatana, sulle regioni è saldo ovunque. Per ora lo scontro pare limitarsi a questione interne tra persiani. Tuttavia la situazione si sta scaldando e lo scisma pare ormai consumato nei suoi atti iniziali.
Lo zoroastrismo si spacca in due correnti, Ecbatana, già in rivolta, riceve l'appoggio di 1000 unità di cavalleria a rappresentare la nobiltà persiana che appoggia materialmente Fraorte. Forte aumento alla fedeltà dei nobili persiani seguaci del mazdeismo sincretista. Sicinno si rivolta con 1000 cavalleria.