Ancora una volta sono costretto a scusarmi di fronte a voi scià Ahmed Sanjar poichè, ahimè, i miei attuali impegni di generale oltre che di re mi impediscono di curare appieno alla forma di questa missiva che ora vi invio. spero che voi sappiate, in quanto uomo avvezzo all'uso delle armi e a guidare eserciti, quanto sia difficile organizzare un'esercito in piena steppa (trovare le vettovaglie necessarie, trovare modo per riparare armi e armature ammaccate etc) e quanto questo genere di compiti rubino tempo e concentrazione.
Orbene ciò di cui vi voglio parlare, e di cui in parte ho già parlato del resto, in questa missiva è la guerra che tuttora infuria tra il mio popolo e quello khazaro: non vi mentirò, il mio desiderio è continuare la guerra al fine di pagare il torto subito e far sì che l'islam estendi ulteriormente i suoi confini.
Tuttavia, prima di prendere qualsiasi altra decisione, ho deciso di chiedere a voi consiglio ben conscio del legame etnico che lega la vostra gente e quella khazara, affinchè il mio non sembri atto di offesa a voi e alla vostra stirpe.
Ci tengo a precisare che io stesso in persona mi sono assicurato che al popolo khazaro venga riservato il trattamento tipico delle genti del libro e non vi sia alcun atto di ingiustizia da parte dei miei soldati.
Come ultima postilla, ma non meno importante, non posso che rallegrarmi del successo che avete conseguito nel respingere gli infedeli invasori e ogni giorno ringrazio allah per aver così valorosi alleati e per aver voluto concedere la vittoria, ben conscio dei danni che i folli crociati avrebbero potuto recare a tutto l'islam; solo mi rammarico di non aver potuto partecipare io stesso a un tale meraviglioso evento.
Attendo con la dovuta ansia vostra, sicuramente saggia, risposta.
Firmato
iltäbär Mö'min bine âl-Xäsän
[thewho per favore rispondi entro lunedì compreso, o almeno informami privatamente delle tue decisioni prima di martedì]