Regina
Lonely Fapper
Dopo diversi scambi di messaggistica tramite corvi e staffette, la Regina d'Ishitara dà appuntamento ai Sovrani di tutta Ea per una sera precisa, durante la quale lei e le sue Allieve produrranno un incantesimo di comunicazione arcana che possa, con il consenso e l'ausilio di tutti i maghi dei Sovrani chiamati in causa, trasmettere in tempo reale una discussione capitale, a discapito delle distanze.
Una volta pronto l'incantesimo, il primo viso a comparire ai riceventi è ovviamente l'affilato, bello per quanto subdolo volto candido della Regina.
Al contrario, nel Salone degli Specchi, nella torre principale della Bastiglia, Regina siede sul Trono di Spade, un tavolo ovale è disposto difronte a lei, uno specchio a sostituire ogni scranno. Una bandiera identifica ogni regno di Ea. In più, in fondo, alcuni specchi riservati ai Capitani delle Compagnie di Ventura assoldate o meno a qualche signore.
Quegli specchi si attiveranno o meno, a seconda dell'interesse riposto nella disquisizione da parte dei regnanti.
Le Allieve presenti, una trentina, circondano il Salone e, accompagnate da due Costrutti Oscuri, sorvegliano le entrate e l'incantesimo con eguale solerzia.
La voce della Regina Malvagia spezza il silenzio, apre una strada irta di spine e burroni. Essa si getta nelle fugaci danze della Politica:
<< Salve a tutti Voi, Re e Khan, Thane e Sovrani, Dominatori ed Imperatori. Capi e Comandanti. Anche voi, Capitani Mercenari. Siete qui riuniti grazie ad un mio sortilegio e siete liberi di accettare questo consesso o meno. I fatti di cui vi voglio rendere a conoscenza sono ardui da accettare ma hanno un fondamento non indifferente.>>
Le parole escono melliflue dalle sue labbra, un ghigno mesto impresso sul viso. La breve pausa teatrale preannuncia il corpus della dichiarazione.
Che non tarda ad arrivare.
<< Ho prove certe dell'intenzione del Regno di Minnonar, fautore della pacificazione dei prodi Formian e dei valenti Nani del Clan Pugno di Ferro e dei... Nani del Clan del Corvo, alla guerra immediata nei confronti dell'Unione dell'Antico Fuoco e dei suoi alleati.
Il Re Loras, che ebbe l'ardire di provocare i miei nervi con un editto consolidante la sua bieca e guerrafondaia propaganda, il quale pretendeva il "ritorno" degli Elfi in "patria", ora si palesa per un meschino e decadente figlio del caos e della dis-unità.
Ci propina false prove del suo valore e dei suoi buoni intenti, puntando alla riconquista dei territori che secondo la sua visione, erano di proprietà dei "primi nati".
Da quanto mi è stato comunicato da valenti agenti, da quanto ho appreso da amici a conoscenza di tale pericolo, è palesata l'intenzione alla frattura dei Regni del Sud.
Il Trattato della Foresta Ghiacciata da me firmato qualche settimana fa con il Signore dei Frostling dovrebbe essere il vero incentivo all'unità: il nostro obiettivo sono i nonmorti!
Le guerre intestine danneggiano il commercio, la ricchezza va disperdendosi in cenere e nessuno dei nostri popoli può vivere.
Perché è VIVERE il nostro obiettivo, continuare a rimanere sicuri nei nostri confini, arricchendoci e prosperando prima che cali la Lunga Notte e Tiamat spezzi le sue catene.
Io invito il Dominio Arkhosiano e l'Unione dell'Antico Fuoco a chiarire subito i propri intenti con il Formicaio ed a giungere ad una pace bianca.
Allo stesso tempo condanno il Regno di Minnonar, che intende intrufolarsi in faccende del vicinato non per risolverle ma per personale profitto.
Lo condanno e rendo noto che se egli muoverà guerra contro altri Regni, non ci penserò due volte prima di indossare l'armatura e non dare tregua a chi intende dividerci, nel momento di maggiori difficoltà.>>
Pare che la Regina d'Ishitara abbia finito il suo ardito monologo, sottolineando con maggior durezza il finale, ma aggiunge in chiusura, dopo aver ripreso il respiro, senza aver perso un singolo briciolo di regale dignità ed autorità nel suo discorso:
<< Inoltre, le accuse su di esso e la Vostra non presenza al Gran Torneo non sono passate inosservate, Loras Elensil!>>
Una volta pronto l'incantesimo, il primo viso a comparire ai riceventi è ovviamente l'affilato, bello per quanto subdolo volto candido della Regina.
Al contrario, nel Salone degli Specchi, nella torre principale della Bastiglia, Regina siede sul Trono di Spade, un tavolo ovale è disposto difronte a lei, uno specchio a sostituire ogni scranno. Una bandiera identifica ogni regno di Ea. In più, in fondo, alcuni specchi riservati ai Capitani delle Compagnie di Ventura assoldate o meno a qualche signore.
Quegli specchi si attiveranno o meno, a seconda dell'interesse riposto nella disquisizione da parte dei regnanti.
Le Allieve presenti, una trentina, circondano il Salone e, accompagnate da due Costrutti Oscuri, sorvegliano le entrate e l'incantesimo con eguale solerzia.
La voce della Regina Malvagia spezza il silenzio, apre una strada irta di spine e burroni. Essa si getta nelle fugaci danze della Politica:
<< Salve a tutti Voi, Re e Khan, Thane e Sovrani, Dominatori ed Imperatori. Capi e Comandanti. Anche voi, Capitani Mercenari. Siete qui riuniti grazie ad un mio sortilegio e siete liberi di accettare questo consesso o meno. I fatti di cui vi voglio rendere a conoscenza sono ardui da accettare ma hanno un fondamento non indifferente.>>
Le parole escono melliflue dalle sue labbra, un ghigno mesto impresso sul viso. La breve pausa teatrale preannuncia il corpus della dichiarazione.
Che non tarda ad arrivare.
<< Ho prove certe dell'intenzione del Regno di Minnonar, fautore della pacificazione dei prodi Formian e dei valenti Nani del Clan Pugno di Ferro e dei... Nani del Clan del Corvo, alla guerra immediata nei confronti dell'Unione dell'Antico Fuoco e dei suoi alleati.
Il Re Loras, che ebbe l'ardire di provocare i miei nervi con un editto consolidante la sua bieca e guerrafondaia propaganda, il quale pretendeva il "ritorno" degli Elfi in "patria", ora si palesa per un meschino e decadente figlio del caos e della dis-unità.
Ci propina false prove del suo valore e dei suoi buoni intenti, puntando alla riconquista dei territori che secondo la sua visione, erano di proprietà dei "primi nati".
Da quanto mi è stato comunicato da valenti agenti, da quanto ho appreso da amici a conoscenza di tale pericolo, è palesata l'intenzione alla frattura dei Regni del Sud.
Il Trattato della Foresta Ghiacciata da me firmato qualche settimana fa con il Signore dei Frostling dovrebbe essere il vero incentivo all'unità: il nostro obiettivo sono i nonmorti!
Le guerre intestine danneggiano il commercio, la ricchezza va disperdendosi in cenere e nessuno dei nostri popoli può vivere.
Perché è VIVERE il nostro obiettivo, continuare a rimanere sicuri nei nostri confini, arricchendoci e prosperando prima che cali la Lunga Notte e Tiamat spezzi le sue catene.
Io invito il Dominio Arkhosiano e l'Unione dell'Antico Fuoco a chiarire subito i propri intenti con il Formicaio ed a giungere ad una pace bianca.
Allo stesso tempo condanno il Regno di Minnonar, che intende intrufolarsi in faccende del vicinato non per risolverle ma per personale profitto.
Lo condanno e rendo noto che se egli muoverà guerra contro altri Regni, non ci penserò due volte prima di indossare l'armatura e non dare tregua a chi intende dividerci, nel momento di maggiori difficoltà.>>
Pare che la Regina d'Ishitara abbia finito il suo ardito monologo, sottolineando con maggior durezza il finale, ma aggiunge in chiusura, dopo aver ripreso il respiro, senza aver perso un singolo briciolo di regale dignità ed autorità nel suo discorso:
<< Inoltre, le accuse su di esso e la Vostra non presenza al Gran Torneo non sono passate inosservate, Loras Elensil!>>