[Druchii-Umida Supremazia] Messaggio in bottiglia

Oghard "El Burro" Fireburp

Admin
Fantacalciaro
La flotta dell'Umida Supremazia, a largo delle coste di Pandaria, si stagliava come una minacciosa lama seghettata, decisa a tagliare la perfezione dell'orizzonte oceanico.


Ad un tratto, un tonfo sordo scosse le menti degli elfi, in direzione del porto.
Una grossa sfera di piombo era precipitata dal cielo, dopo una parabola notevole. Sembrava il proiettile di una grossa catapulta, ma all'interno era cavo. Nel precipitare, infatti, il bolide si era scheggiato in numerosi punti, ed era molto facile rimuovere parti dell'involucro per rivelarne il contenuto. Tra stoppa e bambagia, sedevano i cocci verdognoli di una bottiglia: l'imbottitura non era bastata per attutire il colpo. Ciò che attirava maggiormente l'attenzione, però, era una bella pergamena di qualità: vi erano disegnati alcuni abbozzi di mappe, tra i quali si poteva scorgere un tentativo di realizzare l'arcipelago di Pandaria. Sul verso pulito, invece, c'era un messaggio scritto con una calligrafia incerta.
La pergamena puzzava di grog.


ALL'ATTENZIONE - DOCUMENTO IMPORTANTE - CONSEGNARE AD AUTORITÀ AL PIÙ PRESTO

COMITATO DI ACCOGLIENZA OSPITI STRANIERI

Benvenuti sulla Costa Est!
È questa una zona difficile, ricca di bifolchi e personaggi agguerriti. Non ci sono solo orsetti paffuti.
Ma...immagino che lo abbiate già capito.
Ci auguriamo che imparerete presto le usanze del Levante, e che possiate integrarvi al meglio in questo bizzarro mondo. Siamo qui per questo. Vogliamo aiutarvi.
C'è una cosa da imparare in fretta, qui:
Sulla costa est, l'accoglienza è sacra. L'ospite, però, ha la buona usanza di portare con sé un regalo, per ingraziarsi il padrone.
Un buon pasto, una bottiglia di grog pregiato, un capo di bestiame, una cassa colma d'oro, parte della propria flotta...insomma, le solite cose.
Sono convinto che siate degli ottimi intenditori, e con gli ottimi intenditori, si sa, le parole debbono essere poche.
Attendiamo un Vostro gesto di benevolenza. Con ansia.
L'Umida Supremazia
 

- FatmikE -

Typing Monkey
Erano giorni che non tirava un alito di vento.
Le navi che avevano portato il messaggio, scagliandolo sulla costa della nuova nazione elfica, erano quasi bloccate dalle condizioni climatiche avverse.
Nel tardo pomeriggo del terzo giorno, quando la luce bassa e dorata permea ogni cosa di un'aura di malinconia e tragedia, iniziò a farsi sentire una lieve brezza proveniente da nord-ovest. Fu certamente la migliore notizia da giorni, e sulle navi della Supremazia tornava, in quell'ora così magica, un'euforia che era stata soppressa dalla lunga attesa. Oramai si era lasciata ogni speranza di poter tornare a terra con una risposta dai misteriosi elfi.
C'era qualcosa, però, in quella brezza che non quadrava. Sembrava sempre più insistente e portava con sè un odore marcilento, come di tomba scoperchiata. Dopo poco la lieve brezza diventò un vento di una forza consistente, che rendeva molto complicato anche lo svolgimento delle operazioni navali più semplici.
Lentamente, dall'acqua si levò una nebbia densa, di un grigio molto scuro, irreale, sicuramente magica. La visibilità si fece sempre più ridotta, arrivando al punto in cui non si riusciva a vedere a una spanna dal proprio naso.
Ad un tratto il vento cessò di botto, e la nebbia di diradò con la stessa fulminea velocità con cui si era alzata.
Sul ponte della nave dell'ammiraglio si era materializzato un piccolo scrigno di metallo, con decorazioni di seta color viola e porpora. Al suo interno vi era una pergamena, una fiala, contenente un liquido giallastro e un artiglio.


La pergamena, le cui lettere brillavano di luce magica, recava questo messaggio.


Saluti a voi.

Chi vi scrive è Vraneth il Crudere, Ammiraglio della Prima Flotta di Har Ganeth, Comandante della Colonia Druchii, Servo del Re Stregone.

Abbiamo appreso con grande interesse alcuni aspetti della cultura che abbiamo annientato, ma non c'era niente nei libri che abbiamo arso, nelle costruzioni che abbiamo demolito, nelle parole dei saggi che abbiamo torturato, negli occhi dei fanciulli che abbiamo decapitato e nelle grida che ancora echeggiano nelle valli qualcosa che rimandi a tale tipo di usanza.

Siamo però abbastanza sicuri che tale tipo di approccio sociale porti con se uno spirito assolutamente puro, e che sia giusto non essere titubanti nell'accettare la vostra proposta.
Nello scrigno vi è una piccola fiala di veleno. Viene utilizzato dalle nostre Megere per l'uccisione dolorosa delle vittime sacrificali. E' estratto dal sangue di Manticora e la sua preparazione richiede più di duemila lune. L'altro oggetto invece è l'artiglio di un giovane drago marino, proveniente dalle coste di Clar Karond. E' considerato un portafortuna.


Spero quello i nostri omaggi siano di vostro gradimento, e che accettiate un incontro con i miei rappresentanti, per discutere i nostri futuri rapporti di convivenza.

Vi auguro un ritorno a terra tranquillo.


Vraneth il Crudele, Figlio di Darek, Ammiraglio della Prima Flotta.


Il sole era molto vicino all'orizzonte, e il vento aveva ricominciato a soffiare improvvisamente, in maniera naturale, come se nulla fosse successo. Nuvole nere e dense arrivavano da est.
Le navi si rimisero in viaggio verso casa.
 
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