Monitor_Dundee
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Il porto di Kiinarlok era ancora un cantiere aperto: il molo e la darsena erano state completate ma i magazzini e le rimesse che avrebbero permesso il commercio erano ancora in costruzione. Poche imbarcazioni erano alla fonda o ormeggiate, in gran parte i pescherecci dei locali, poco più che barche a remi.
Circondata solo da cose modeste o incomplete, una nave magnifica e antica dominava il centro del porto. L'imbarcazione snon sembrava fuori posto, piuttosto sembrava le aspettative del vascello fossero state deluse dall'aspetto e dalle dimensioni dell'imbarco.
Quella nave, chiamata Judriik - Regina della Burrasca - risaliva a prima del Collasso, e appareteneva a Fenstrum "Torpedine", ex pirata, ex corsaro e ora Ammiragio del Dovjunaar.
Da quando Kiinarlok si era aperta nuovamente al mondo di superficie erano stati in molti a tornare ad una vita sul mare, piuttosto che affrontare i rischi di una terraferma contaminata e ostile. Tra tutti loro, Fenstrum era indubbiamente il più determinato ad estendere il dominio dei Dragonidi sui flutti.
L'enorme relitto di una nave appartenuta forse a Justa, forse al Regno della Tempesta era stato recuperato e restaurato, diventando l'ammiraglia di una flotta ancora in costruzione. Fenstrum aveva condotto numerose navigazioni sottocosta, recuperando relitti, salvando sopravvissuti e scontrandosi con pirati e predoni.
Oggi però, Fenstrum non sarebbe uscito dal porto per recuperare relitti, per cercare frammenti del Mondo che Era. Per la prima volta, il Dovjunaar avrebbe condotto una missione diplomatica, alla volta di un altra Nazione. I segni, notati in gran parte dallo stesso Fenstrum nel corso delle sue peregrinazioni, erano inequivocabili. Nelle acque attorno all'isola che chiamavano Lannach si vedevano all'orizzonte sempre più vele, spesso accompagnate dalle stesse bandiere e dagli stessi colori. Quelli che solcavano le acque a Est del Dovjunaar lo facevano per conto della stessa entità.
E Fenstrum non vedeva l'ora di sapere chi fossero.
Per il momento, attraversava il ponte in ogni direzione, gridando ordini con voce che, senza dubbio, stavano udendo anche a Palazzo, in cima alla scogliera.
"Abili, marinai! Rapidi ai posti! Non è un'uscita da spazzini quella di oggi! Vi voglio vedere con il dannato abito della festa!"
Dal canto suo, l'Ammiraglio si era superato. Sulle lucenti scaglie di bronzo portava una lunga giacca nera, quasi nuova, gli stivali erano lucidati e sulla testa esibiva il grande cappello a tricorno, recuperato anche questo dal relitto che ora era la sua nave.
"Oggi non siamo solo una nave. In questo viaggio, in acque sconosciute e straniere, noi siamo il Dovjunaar! Siamo la bandiera e il ritratto della nostra amata patria! Vediamo di non sembrare dei manigoldi incatramati come sempre! Siamo diplomatici, mannaggia ai denti del Divoratore, vediamo di comportarci come tali!"
Con la marea avrebbero levato l'ancora, spiegato le vele e affrontato il Mare Ribollente, diretti a Oriente. Le imbarcazioni che avevano intravisto navigavano in direzione sud-est, oltre la grande isola. Avrebbero seguito quella rotta, tenendosi a debita distanza dal golfo che tagliava la costa Est di Lannach, dove sorgevano, avvolte di nebbia e mistero, le rovine di una grande città.
Tenendola alle spalle, si sarebbero diretti verso il litorale, sperando di trovare segni di civiltà, altre imbarcazioni, o almeno indizi della presenza di un altro popolo di navigatori.
"Avanti tutta, Guardamarina! La Storia ci guarda, quest'oggi, e non vorrei sputasse nella nostra direzione."
Circondata solo da cose modeste o incomplete, una nave magnifica e antica dominava il centro del porto. L'imbarcazione snon sembrava fuori posto, piuttosto sembrava le aspettative del vascello fossero state deluse dall'aspetto e dalle dimensioni dell'imbarco.
Quella nave, chiamata Judriik - Regina della Burrasca - risaliva a prima del Collasso, e appareteneva a Fenstrum "Torpedine", ex pirata, ex corsaro e ora Ammiragio del Dovjunaar.
Da quando Kiinarlok si era aperta nuovamente al mondo di superficie erano stati in molti a tornare ad una vita sul mare, piuttosto che affrontare i rischi di una terraferma contaminata e ostile. Tra tutti loro, Fenstrum era indubbiamente il più determinato ad estendere il dominio dei Dragonidi sui flutti.
L'enorme relitto di una nave appartenuta forse a Justa, forse al Regno della Tempesta era stato recuperato e restaurato, diventando l'ammiraglia di una flotta ancora in costruzione. Fenstrum aveva condotto numerose navigazioni sottocosta, recuperando relitti, salvando sopravvissuti e scontrandosi con pirati e predoni.
Oggi però, Fenstrum non sarebbe uscito dal porto per recuperare relitti, per cercare frammenti del Mondo che Era. Per la prima volta, il Dovjunaar avrebbe condotto una missione diplomatica, alla volta di un altra Nazione. I segni, notati in gran parte dallo stesso Fenstrum nel corso delle sue peregrinazioni, erano inequivocabili. Nelle acque attorno all'isola che chiamavano Lannach si vedevano all'orizzonte sempre più vele, spesso accompagnate dalle stesse bandiere e dagli stessi colori. Quelli che solcavano le acque a Est del Dovjunaar lo facevano per conto della stessa entità.
E Fenstrum non vedeva l'ora di sapere chi fossero.
Per il momento, attraversava il ponte in ogni direzione, gridando ordini con voce che, senza dubbio, stavano udendo anche a Palazzo, in cima alla scogliera.
"Abili, marinai! Rapidi ai posti! Non è un'uscita da spazzini quella di oggi! Vi voglio vedere con il dannato abito della festa!"
Dal canto suo, l'Ammiraglio si era superato. Sulle lucenti scaglie di bronzo portava una lunga giacca nera, quasi nuova, gli stivali erano lucidati e sulla testa esibiva il grande cappello a tricorno, recuperato anche questo dal relitto che ora era la sua nave.
"Oggi non siamo solo una nave. In questo viaggio, in acque sconosciute e straniere, noi siamo il Dovjunaar! Siamo la bandiera e il ritratto della nostra amata patria! Vediamo di non sembrare dei manigoldi incatramati come sempre! Siamo diplomatici, mannaggia ai denti del Divoratore, vediamo di comportarci come tali!"
Con la marea avrebbero levato l'ancora, spiegato le vele e affrontato il Mare Ribollente, diretti a Oriente. Le imbarcazioni che avevano intravisto navigavano in direzione sud-est, oltre la grande isola. Avrebbero seguito quella rotta, tenendosi a debita distanza dal golfo che tagliava la costa Est di Lannach, dove sorgevano, avvolte di nebbia e mistero, le rovine di una grande città.
Tenendola alle spalle, si sarebbero diretti verso il litorale, sperando di trovare segni di civiltà, altre imbarcazioni, o almeno indizi della presenza di un altro popolo di navigatori.
"Avanti tutta, Guardamarina! La Storia ci guarda, quest'oggi, e non vorrei sputasse nella nostra direzione."