Consulta decide sul lodo alfano

Reflex86

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12.07 Corte Costituzionale: chiusa la discussione
Con l'intervento dell'avvocato dello Stato Glauco Nori, che ha difeso il Lodo Alfano, si è chiusa la discussione davanti alla Corte Costituzionale. Ora i giudici si sono ritirati e nelle prossime ore esamineranno solo altre sei questioni di costituzionalità che però riguardano leggi diverse. Solo nel pomeriggio dunque, si prevede che verrà comunicato se la decisione sul Lodo verrà presa oggi stesso o rinviata.

12.00 Pecorella: "Il premier è superiore ai ministri"
L'avvocato e parlamentare Gaetano Pecorella, precisando di occuparsi "solo delle questione poste dal Gip di Roma", ha sostenuto che il Lodo Alfano non può essere paragonato al Lodo Schifani che fu dichiarato incostituzionale. "La nuova legge elettorale ha sostanzialmente modificato l'identità costituzionale del premier. E già prima la legge sulla Presidenza del Consiglio aveva affidato solo a lui il potere di tenere i rapporti con le istituzioni europee e le confessioni religiose. Quindi ora - ha proseguito Pecorella - il premier non è più solo un 'primus inter pares'", cioè una figura equivalente ai ministri, "ma è indicato e votato come capo della coalizione presentata agli elettori. Quindi ora c'è una investitura diretta dalla sovranità popolare".
Nell'intervento lo stesso Pecorella ha chiarito che, tecnicamente, questo rafforzamento dei poteri del premier "segna un distacco dalla tradizione degli Stati liberali". E proprio questo giustificherebbe la sospensione dei processi penali anche con "legge ordinaria".

11.54 Longo: "Lodo è legittimo impedimento presunto"
Secondo l'avvocato e parlamentare Piero Longo, il Lodo Alfano è costituzionale perché si limita ad ampliare un'ipotesi di sospensione del processo che è sempre stata prevista: "il legittimimo impedimento dell'imputato". La novità è che, a differenza che nei casi normali come la malattia dell'imputato, qui "l'impedimento è presunto per tutta la durata della carica".

11.35 Ghedini: "Legge ordinaria anche per i reati ministeriali"
Per l'avvocato Ghedini, non era necessaria una legge costituzionale per salvare il premier dai suoi processi penali. Lo dimostra il fatto che "c'è già una legge ordinaria la n. 219 del 1989, che prevede sostanziali diversità procedurali tra il comune cittadino e il ministro. Anzi, non solo il ministro ma anche il privato che concorre nel reato ministeriale". Come esempio Ghedini ha citato la possibilità per il ministro-imputato di "prendere visione degli atti prima della conclusione delle indagini". "C'è addirittura una diversità di regime per le intercettazioni e le misure di limitazione della libertà personale". E tutto con legge ordinaria. Di qui il fulcro del ragionamento di Ghedini: "La legge è uguale per tutti ma non necessariamente la sua applicazione". Nella foga, Ghedini ha definito "straordinarie" le eccezioni previste dalla legge ordinaria sui reati ministeriali.

11.30 Ghedini: "La legge è uguale per tutti ma non la sua applicazione"
L'avvocato Niccolò Ghedini ha difeso il Lodo Alfano spiegando che "si ferma solo il processo, ma la responsabilità penale dell'imputato resta integra". Secondo Ghedini le nuove norme "rispettano i principi e le finalità già approvate dalla Corte Costituzionale" quando bocciò il Lodo Schifani. Questa volta, insomma, la legge blocca-processi è fatta con regole "rispettose della Costituzione".

11.12 Esclusi i Pm di Milano
Dopo la riunione in camera di Consiglio il presidente della Corte Francesco Amirante, ha letto la prima decisione che dichiara "inammissibile" l'intervento del procuratore di Milano e del suo sostituto. Il presidente ha spiegato che la costituzione del pubblico ministero "non è prevista espressamente dalla legge" e "non è irragionevole" che la posizione del pm sia "tenuta distinta da quella delle parti". Ora l'udienza entra nel vivo: parla Ghedini

10.52 Per il Lodo media da tutto il mondo
"Mai vista una sala così piena", allarga le braccia uno dei i cancellieri della Corte. Nella parte di sala riservata ai giornalisti hanno preso posto i cronisti di almeno tredici testate straniere tra cui spicca il New York Times, oltre alla Associated Press, France Press, Rueters e l'agenzia economica Bloomberg. Tra le tv, oltre all'immancabile Cnn, seguono l'udienza anche televisioni svizzere, tedesche e svedesi. Sembra mancare solo Al Jazeera.

10.40 Berlusconi al vertice dello Stato
Tra gli addetti ai lavori, avvocati e giuristi, che seguono l'udienza sta creando dibattito un passaggio della relazione di Gallo. Il giudice costituzionale, illustrando la tesi della difesa Berlusconi ha chiarito che "non è irragionevole differenziare il regime processuale per il presidente della Repubblica, i presidenti delle due Camere e il Presidente del Consiglio dei Ministri" perché solo loro "sono accomunati dall'occupare una posizione di vertice, esercitano funzioni politiche, hanno doveri peculiari e hanno un'investitura diretta o mediata dalla volontà popolare".

10.36 "Il Pm ora è parte"
Il Costituzionalista Alessandro Pace, spiegando perché la Corte Costituzionale dovrebbe ammettere l'intervento del pm di Milano ha spiegato che, con il nuovo codice e soprattutto "con la riforma del 'giusto processo' ora anche il Pubblico Ministero è parte così come l'imputato". Sarà questo il primo scoglio da affrontare per i giudici costituzionali

10.28 Prima Camera di Consiglio
La Corte Costituzionale si è ritirata in Camera di Consiglio per decidere la prima questione: l'ammissibilità o meno dell'intervento della Procura di Milano nel giudizio costituzionale. Nessun dubbio invece sulla partecipazione di Berlusconi anche come imputato.

10.20 Per difesa Berlusconi indagini salve
Il giudice costituzionale Franco Gallo, nella relazione della causa, ha spiegato che, secondo i magistrati di Milano e Roma, il Lodo Alfano sarebbe "ambiguo" tanto da prestarsi a sospendere persino la fase delle indagini. Lo stesso giudice costituzionale ha però dichiarato, che, nelle memorie difensive, gli avvocati di Berlusconi sostengono invece che il Lodo "non è applicabile durante le indagini preliminari" ma si limita a "sospendere il solo dibattimento".

Inoltre sempre secondo la "difesa privata dell'imputato" il Lodo Alfano ha un "contenuto del tutto diverso rispetto al Lodo Schifani", in particolare perché la sospensione dei processi "è limitata alla durata della carica", per cui non sarebbe equiparabile all'immunità. Mentre, sempre secondo la difesa Berlusconi il codice di procedura penale prevede già casi di sospensione del processo introdotti con legge ordinaria, per cui a garantire lo scudo al premier "non è necessaria una legge costituzionale".

10.16 Il giudice chiude la relazione
Il giudice costituzionale Franco Gallo, con un intervento rigorosamente asettico, ha illustrato, una dopo l'altra, tutte le tesi sostenute dai giudici penali che sostengono l'incostituzionalità del Lodo (due sezioni del Tribunale di Milano e il Gip di Roma) e le opposte considerazioni della "difesa dell'imputato" e dell'Avvocatura dello Stato che in questo caso coincidono.

Da notare, per i giudici di Milano e Roma, il vizio principale è che la legge Alfano rappresenta una irragionevole eccezione al principio di uguaglianza di tutti i cittadini davanti alla legge" che è "un principio fondante dello stato di diritto, il valore centrale di un ordinamento democratico". Nonostante le modifiche introdotte con il cosiddetto Lodo Alfano (legge n. 124 del 2008), anche la nuova legge ordinaria presenta gli stessi vizi di incostituzionalità del precedente Lodo Schifani, che la Corte aveva già dichiarato incostituzionale. In particolare i giudici di Milano e Roma, sempre secondo la relazione di Gallo, contestano il fatto che la sospensione dei processi penali riguardi acommessi prima dell'ingresso nella funzione istituzionale che la legge dichiara di tutelare e di qualunque natura e gravità". Trasparente il riferimento al reato di corruzione giudiziaria del testimone avvocato David Mills.

9.38 Fuori le tv
"Adesso per favore televisioni e fotografi fuori", ha detto il presidente Francesco Amirante indicando anche a gesti la necessità non disturbare l'udienza.

9.33 Inizia la relazione del giudice Franco Gallo
Il giudice costituzionale Franco Gallo ha iniziato la relazione della questione di costituzionalità del lodo Alfano. Si tratta della relazione tecnica con cui il giudice relatore spiega ai colleghi i termini delle questioni in gioco.

9.30 Entra la Corte
Preceduti dall'annuncio 'entra la Corte', i 15 giudici della Corte Costituzionale stanno prendendo posto al grande tavolo ovale delle udienze. In fondo all'aula un carabiniere sull'attenti. I giudici, in piedi, sono tempestati dai flash di oltre trenta fotografi

9.30 Entra l'avvocato dello Stato
Il rappresentante dell'Avvocatura dello Stato Glauco Nori, in toga nera, ha preso posto accanto ai tre avvocati privati di Berlusconi. Calorose strette di mano fra i quattro legali. E' probabile che l'udienza inizierà con una questione procedurale: l'ammissibilità o meno dell'intervento della Procura di Milano, rappresentata dal costituzionalista Alessandro Pace.


9.15 Sala ancora vuota, l'ordine degli avvocati
La sala dell'udienza pubblica dove la Corte Costituzionale discuterà la legge che salva Berlusconi dai suoi processi, è ancora affollata solo di giornalisti e avvocati anche se sull'uscio cominciano ad affacciarsi anche i primi giudici costituzionali. Gli avvocati di Berlusconi parleranno in questo ordine: Ghedini, Longo, Pecorella. Sono previsti interventi di 15 minuti ciascuno. "Saremo brevi - dice un sorridente Ghedini - abbiamo preparato una memoria scritta".
Qualche difficoltà, per i giornalisti stranieri, nel capire che l'Avvocatura dello Stato, rappresentata da Glauco Nori, che è incardinata nella Presidenza del Consiglio, questa volta difende la persona fisica del premier-imputato.

9.00 Il palazzo della Corte apre le porte. Entrano gli avvocati di Berlusconi
Da un portone presidiato da più di 50 giornalisti italiani e stranieri sono entrati uno dopo l'altro nel palazzo della Consulta di fronte al Quirinale i tre avvocati che difendono Silvio Berlusconi nel giudizio di legittimità costituzionale sul cosiddetto lodo Alfano: Niccolò Ghedini, primo a sedersi davanti alla Corte, Piero Longo e Gaetano Pecorella, che ha dichiarato: "impossibile fare previsioni, ma sono fiducioso".






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Prima perplessità che mi viene in mente: opinabile la scelta di non far parlare i pm, ma perchè ci sono stati interventi solo della "difesa" e praticamente non è stato fatto parlare nessuno contro il lodo alfano? C'è un motivo preciso?
 

Leyia

Chosen one
Credo che l'iter sia questo... l'"accusa" ha già parlato quando ha presentato la mozione di incostituzionalità credo, non ne so molto.

comunque incrocio le dita.
 

Thewo

Chosen one
sentiti gli argomenti di Ghedini & soci
è evidente che sono strasicuri di vincere, altrimenti certe enormità non le direbbero
mettetevi l'anima in pace
 

Spam Rulez

Chosen one
Da quel che ho letto sopra pare che ci sono poche possibilità che venga dichiarato incostituzionale questo lodo-Alfano.
 

Cedrata

Ninja Skilled!
Thewo ha scritto:
sentiti gli argomenti di Ghedini & soci
è evidente che sono strasicuri di vincere, altrimenti certe enormità non le direbbero
mettetevi l'anima in pace

Eh, a stò giro mi sa che hai ragione...
 

Reflex86

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Che poi, boh, mi sembra un autogol clamoroso affermare che "il premier è sopra le parti", perchè seguendo il ragionamento e ammettendo che non è solo un ministro come gli altri, bensì una carica superiore, a quel punto la conclusione legittima è: "allora se la motivazione è questa, la formulazione è di per sè sbagliata, visto che i presidenti di camera e senato non ne sarebbero coinvolti", quindi non capisco dove vogliano arrivare, forse a farlo modificare cosicchè venga incluso solo il presidente del consiglio? in quel caso sarebbero dei geni del male :gha:
 

kyuss

Ninja Skilled!
punto di vista di kossiga

Corriere della Sera di martedì 6 ottobre 2009, pagina 6

Intervista a Francesco Cossiga - "La nostra Corte è un organo politico e boccerà Alfano"
Cossiga: il Cavaliere non si farà da parte. Il Lodo Alfano non passa
di Fuccaro Lorenzo

Presidente, se è come dice lei cosa succederà una volta bocciato il lodo?

«L'immediata ripresa del processo a Milano sul caso Mills con probabile condanna di Silvio Berlusconi dato che la Gandus scrisse nella sentenza che a corrompere Mills era stato proprio Berlusconi. Non credo che un diverso presidente del collegio giudicante avrebbe il coraggio di esprimere un avviso contrario».

Lei dà per certa una condanna del premier?

«Con effetti nefasti. Guardi che in Paesi anglosassoni o del Benelux l'intralcio alla giustizia o l'istigazione alla falsa testimonianza sono reati gravissimi. Berluscoai correrebbe il rischio nelle riunioni europee di vedere qualche collega alzarsi e andarsene».

Immaginiamo che sia come ipotizza lei. Come reagirà Berlusconi?

«A me risulta che Berlusconi e i suoi vogliano tenere il punto e resistere. Una fonte ben informata, un costituzionalista, gli avrebbe suggerito, da un punto di vista meramente tecnico, di recarsi davanti alle Camere, fare delle dichiarazioni sostenendo che le accuse sono tutte balle e ottenere la fiducia. In questo scenario, secondo la stessa fonte, potrebbero scoppiare tumulti in aula con i gruppi delle minoranze pronti a fare la scelta di salire sull'Aventino denunciando i rischi per la democrazia e l'incipiente ritorno di Mussolini...».

Andiamo con ordine, Presidente. E il capo dello Stato non starebbe certo in silenzio.

«Il presidente della Repubblica non potrebbe non tenere conto delle deliberazioni del Parlamento e allo stesso tempo farebbe di tutto magari con un messaggio alle Camere o scrivendo una lettera al capo del governo per convincerlo a dimettersi. Berlusconi potrebbe reagire dicendo: Mi dimetto, ma ti propongo di sciogliere le Camere . A mio giudizio il presidente della Repubblica non accetterebbe una soluzione del genere. Del resto lo stesso capo dello Stato, quando cadde Prodi, tenne in vita fino all'ultimo la precedente legislatura per modificare la legge elettorale».

Sviluppando questo ragionamento il presidente Napolitano non vorrebbe interrompere la legislatura. E allora che cosa accadrebbe?

«E realistico immaginare il tentativo di formare un governo del Presidente , un esecutivo istituzionale che faccia qualche riforma, tenti di rasserenare il clima politico e poi casomai andare al voto. Un'ipote si che, non è un caso, ha avanzato il mio amico Francesco Rutelli».

Chi sarebbe chiamato a guidano?

«11 nuovo Ciampi', quel Mario Draghi che muore dalla voglia di farlo dopo che non è riuscito ad arrivare al vertice della Banca centrale europea. Lui avrebbe un gran piacere di fare il presidente del Consiglio, magari tenendo per sé il ministero oggi tenuto da Giulio Tremonti che bastona ogni giorno».

Solo l'attuale governatore di Bankitaa osi fanno altri nomi?

«C'è un altro candidato. Mi riferisco a Gianfranco Fini. Il problema è capire se nel Pd siano disposti a votare un ex fascista. Credo che i franceschiniani e gran parte dei bersaniani la fiducia gliela darebbero, così come l'Italia dei valori e l'Udc».

E sicuro si profili un ribaltone come quello del 1994?

«E la soluzione pi probabile. Se le minoranze salgono sull'Aventino, quanto potrà resistere il presidente della Repubblica?».

La maggioranza sostiene che si è di fronte a un disegno eversivo che vuole sovvertire il voto popolare.

«Non è un disegno eversivo. La politicasi gioca con tutti i mezzi. E in Italia non si ha una normale dialettica come avviene altrove. E chi cerca una posizione mediana è proprio Fini, ormai neo partigiano».

Tutto questo per non tiene conto della decisione di Berlusconi, il quale non sembra per nulla intenzionato a farsi da parte.

«Lo ha detto ai suoi e in un paio di occasioni lo ha ripetuto anche a me. Questo suo stato d'animo lo si desume anche dal fatto che, tranne il terremoto e l'alluvione, lui non si occupa poi tanto di politica».

Ma esponenti della maggioranza discutono di una manifestazione contro il disegno eversivo .

«Se ci sarà, sarà grasso che cola per centri sociali, Comunisti italiani, Rifondazione comunista e così via. C'è il rischio che qualcuno venga alle mani».



mah visione realistica della cosa o farneticazioni del solito kossiga?
 

Reflex86

Typing Monkey
Magari, secondo me invece anche alla corte costituzionale ce lo buttano riccamente in culo e domani è tutto come niente fosse
 

Ilario

Ninja Skilled!
non c'è alcun dubbio che il lodo regge e berlusconi nonostante lo scandalo della sentenza mondadori porterà a termine la legislatura senza difficoltà e senza bisogno di manifestazioni varie

alle prossime politiche poi si presenteranno fini e bersani e vincerà il primo. le forze politiche minori si sgretoleranno a partire dalla lega.
 

Norat

Spam Master
Last3d ha scritto:
non c'è alcun dubbio che il lodo regge e berlusconi nonostante lo scandalo della sentenza mondadori porterà a termine la legislatura senza difficoltà e senza bisogno di manifestazioni varie

alle prossime politiche poi si presenteranno fini e bersani e vincerà il primo. le forze politiche minori si sgretoleranno a partire dalla lega.

Per me non sarà così. La lega ha conquistato troppi consensi al nord. La strategia attuale del centrodestra è abbastanza chiara: PDL che lavora + per i consensi al sud (ed infatti è bastato lo spauracchio del partito indipendentista di Lombardo+Micicchè per far staccare al Governo un assegno che di fatto ripristina la cassa per il mezzogiorno) mentre la lega si istaura come partito di riferimento al nord...
 

Samael

Ninja Skilled!
Toga! ha scritto:
la lega arriva al 25%-30% se si va a elezioni anticipate.

troppo radicata al nord per arrivare ad una tale percentuale su scala nazionale... ritengo piu` probabile (nel caso IMHO improbabile) di bocciatura del lodo alfano, che il pdl si frammenti e crolli su se stesso. Cmq ritengo che il lodo reggera`, non tanto perche` non viola la costituzione quanto per evitare un disastro istituzionale (che berlusconi scatenerebbe con danni enormi ed incalcolabili al paese).
 

Samael

Ninja Skilled!
Toga! ha scritto:
la lega arriva al 25%-30% se si va a elezioni anticipate.

troppo radicata al nord per arrivare ad una tale percentuale su scala nazionale... ritengo piu` probabile (nel caso IMHO improbabile) di bocciatura del lodo alfano, che il pdl si frammenti e crolli su se stesso. Cmq ritengo che il lodo reggera`, non tanto perche` non viola la costituzione quanto per evitare un disastro istituzionale (che berlusconi scatenerebbe con danni enormi ed incalcolabili al paese).
 

Mabelrode

Get a life
Dopo il Lodo Mondadori, Berlusconi ha cominciato a "lamentarsi" e a mettere le mani avanti parlando di manifestazioni ed enormi casini nel caso venga bocciato Alfano... una sorta di ricatto velato in cui si evince che, nel caso venga cestinato, sarebbe un golpe a tutti gli effetti.
Passerà.. c'è poco da fare...
 

Toga!

Chosen one
Berlusconi, finchè vive, continuerà a candidarsi.
Fini l'ha capito, conosce il duce a menadito, ed ha visto il pericolo...ma è tardi.

Se Berlusconi trova franchi tiratori se ne va lui e la gente (che lo votano come si vota il Milan, cioè per tifo) lo segue anche alle urne, le sue relazioni clientelari lo tutelano.

Quando Berlusconi e la lega si uniranno allora tornerà il fascismo vero e palese.
Per il momento si stanno accontentando di regnare insieme, mentre la classe politica di destra viene asfaltata e quella di sinistra, che avrebbe già dovuto passare agli scioperi generali e alla quasi resistenza armata è passiva perchè inciucia uguale se non peggio del PDL.

La dissoluzione democristiana ha distribuito le correnti a destra e sinistra, ma come rubavano prima ora strarubano, basti vedere Bassolino a Napoli e le giunte vergogna in decine di comuni.

Di Pietro deve ancora fare un congresso del proprio partito, alla pari di Grillo questi due movimenti sono poco democratici e non lasciano spazio a nessuno, troppo protagonisti e troppo egoisticamente concentrati su loro stessi. In realtà la formula è la medesima del Berlusconismo: il capopopolo e la folla plaudente.
La lega è di gran lunga il partito più organizzato, alla lunga vincerà grazie all'incredibile capacità delle proprie sezioni anche giovanili di presidiare il territorio...al nord in certe regioni arriveranno al plebiscito... arriveranno al 20-25-30% solo coi voti del nord, dopo che avranno cmq preso altri voti unendo l'italia contro i "negri".
Il PD ancora non riesce a capire cosa vuole fare: o fanculo Marx ed evviva altro, oppure fanculo altro e si ritorna a Marx e allo scontro duro e in questa fase, necessariamente violento anzi violentissimo...
 

Toga!

Chosen one
Samael ha scritto:
troppo radicata al nord per arrivare ad una tale percentuale su scala nazionale... ritengo piu` probabile (nel caso IMHO improbabile) di bocciatura del lodo alfano, che il pdl si frammenti e crolli su se stesso. Cmq ritengo che il lodo reggera`, non tanto perche` non viola la costituzione quanto per evitare un disastro istituzionale (che berlusconi scatenerebbe con danni enormi ed incalcolabili al paese).

inaccettabile questo alibi preconfezionato a cui abbiamo pensato tutti.
L'italia deve necessariamente affondare istituzionalmente se non passa il lodo.
Napolitano deve dimettersi, Berlusconi idem e finisce la seconda repubblica.

Il vuoto di potere non genera un involuzione fascistoide per forza o autoritaria per forza. Potrebbero sorgere personalità nuove e forze nuove del tutto imprevedibili.

Io onestamente preferirei un collasso istituzionale con incognita piuttosto che sapere di che morte dovrò morire (Silvio in quirinale) ancora una volta.
 
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