Conferenza a Shangai sullo sviluppo dell'Economia dei paesi dell'Estremo Oriente

Silen

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Invito trasmesso ai governi delle due coree, Giappone, Filippine, Vietnam, Laos, Cambogia, Thailandia, Birmania, Bhutan, Nepal, Malaysia, Indonesia, Brunei

Onorevoli ministri,
molte incognite gravano sul futuro dell'economia dei paesi dell'Asia Orientale: il crescente fabbisogno di materie prime, la caotica situazione politica di alcuni paesi lacerati dalla guerra e non ultimo il sorgere di unioni a sfondo commerciale e doganale fra molti dei paesi di Europa e delle americhe.
La Repubblica Popolare ritiene che il futuro si presenti quanto mai incerto per qualsivoglia stato che oggi si presenti da solo sui tutmultuosi mercati di oriente e doccidente, ed altresì ritiene che sia giunto il momento anche per i paesi dell'Asia Orientale di formare un'unione doganale e delle politiche economiche comuni sul modello di quello che fu il Mercato Comune Europeo.
A questo scopo vi invitiamo a mandare vostri rappresentanti a Shangai per una conferenza atta ad esplorare la possibilità di fondare una Sfera per la co-prosperità dell'Asia Orientale: vi esortiamo a pensare ai vantaggi che potremmo ottenere da una regolamentazione che privilegi gli scambi commerciali fra le nostre nazioni nonchè all'enorme mercato che si verrebbe a creare per i prodotti degli stati membri
 

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IL PARTITO TI OSSERVA
Vietnam, Laos, Cambogia, Thailandia, Birmania, Malaysia, Indonesia e Brunei partecipano alla Conferenza.
 

Silen

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Un invito e una copia del programma dei lavori vengono inviati alle ambasciate di Regno Unito e Nigeria con una piccola nota diplomatica allegata

La Repubblica Popolare accoglie con piacere la richiesta. Gli onorevoli delegati di Regno Unito e Nigeria saranno i benvenuti alla conferenza di Shangai
 

Toga!

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La Svizzera chiede di poter inviare delegazioni di SIG SA, Swisscom, e CreditSuisse-UBS alla conferenza.
 

Lenfil

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La Norvegia chiede di poter partecipare alla conferenza come osservatore in rappresentanza dei paesi del Consiglio Nordico
 

Silen

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Le ambasciate svizzera e norvegese si vedono recapitare una copia del programma dei lavori e un invito stilato in termini cortesi, del tutto analogo alle note recapitate a Regno Unito e Niheria.
 

Silen

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I lavori della conferenza si aprono con l'intervento del delegato della Repubblica Popolare Cinese.


Onorevoli delegati, onorevoli ospiti, la Repubblica Popolare esprime il più caloroso benvenuto e i migliori ringraziamenti per essere presenti qui, oggi. Voi tutti sapete a che punto ci ha portato l'attuale disordinato svilupparsi delle economie dei paesi dell'asia orientale...abbiamo avuto crisi economiche, crak finanziari, penuria di materie prime, ingerenze da parte di paesi praticanti un larvato imperialismo economico nei confronti delle cosiddette economie "in via di sviluppo".

E' tempo di porre fine a questa situazione..Onorevoli delegati davanti a noi abbiamo le'sempio delle nazioni di europa e america meridionale, economie deboli se prese singolarmente, ma che grazie ad una serie di accordi per la comune prosperità hanno ottenuto di divenire competitive soprattutto nei confronti dei singoli paesi rimasti fuori dagli accordi economici. E' giiunto il tempo anche per le nazioni dell'asia orientale di unirsi per la prosperità comune di popoli e nazioni.

Per questo proponiamo le seguenti misure:
- Che venga negoziata un unione doganale sul modello di quella esistente nell'Unione Europea
- Che venga creato un organismo internazionale al quale ognuno contribuirà in ragione della propra possibilità economica e il cui consiglio di amministrazione sarà gestito da un numero pari di delegati per ogni nazione aderente. Questa Banca dell'Asia Orientale si occuperà di promuovere lo sviluppo con investimenti mirati nei paesi membri.
- Che venga sancita la libera circolazione di merci e servizi in tutti i paesi membri e che l'accesso di investitori o multinazionali di paesi esterni al trattato venga regolamentato dando privilegio alle multinazionali dei paesi membri.
- Che si inziino le trattative per creare una moneta unica che sostituisca le valute nazionali.


 

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IL PARTITO TI OSSERVA
All'ultimo minuto il delegato della Malaysia si ritira dalla conferenza.

I delegati rimasti dopo cordiali discorsi più o meno brevi a favore della RPC accettano tutti i punti. Solamente il plenipotenziario Birmano non concorda con i punti esposti e si ritira dalla conferenza.
 

Toga!

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Le delegazioni delle aziende svizzere presentano un piano di investimenti, per bocca del ministro Lavater che capeggia la delegazione, riguardanti potenziali partnership con i seguenti paesi: Malaysia, Birmania, Filippine, Vietnam, Laos, Cambogia, Thailandia, Bhutan, Nepal, Indonesia, Brunei e Cina.

le delegazioni di Corea del Sud e Giappone sono invitate invece ufficialmente a Ginevra per un pranzo di gala.

Il succo del discorso di Lavater, a capo dipartimento finanziario della confederazione elvetica, riguarda soprattutto l'Indonesia che viene a trovarsi al centro di un programma sostanzioso di sviluppo economico nell'area finanziaria per tutta l'area di circa 20mld di $ in due anni, promosso dalla Banque Centrale di Ginevra. Lavater sostiene come la centralizzazione dei sistemi bancari sia estremamente fragile agli attacchi di un mercato sempre più competitivo, tuttavia lascia ampi spiragli di cooperazione alla creazione e alla consulenza della banca asiatica, nell'ottica di neutralità pacifica che da sempre caratterizza la confederazione elevetica.

CreditSuisse-UBS, SIG e Swisscom dichiarano una volontà ferrea di entrare a far parte di partnership con le multinazionali asiatiche sul modello occidentale: dichiarando che è scopo della globalizzazione invertire la rotta: da neo colonialismo economico a partecipazione libera e condivisa: negli utili come negli impegni. CreditSuisse-UBS presenta un piano di investimenti finanziari estremamente favorevole alla classe burocratica cinese, sostenendo il prossimo tentativo di quotarsi alla borsa di Hong Kong, contribuendo all'aumento della manovrabilità e contrattabilità dei titoli finanziari nella borsa cinese.

Breve e franco passaggio nel discorso da parte della delegazione di CreditSuisse, a monito dei rischi del mercantilismo e dell'immobilismo nelle privatizzazioni: CreditSuisse-UBS dichiara una previsione di movimentazione per il 2016 per un milione di miliardi di dollari e un efficienza stabilizzata a 35punti della scala Raufestin. Grandi sorrisi provengono dall'amministratore delegato del gruppo, il dott. Heinrich Toga.

Allo stesso tempo si dichiarano favorevoli al favorire jointventure internazionali con sedi nei paesi asiatici la tecnologica, Swisscom (che mostra le sue previsioni di crescita in Europa, essendo pronta a un piano triennale a partire dall'anno prossimo) e SIG (armamenti) che intende sfruttare la finanziaria del governo elvetico per sviluppare nuova tecnologia civile ed aprire il suo nuovo segmento tecnologico/energetico, dichiarando di voler delocalizzare, qualora vi siano le possibilità, l'intera produzione nel sud est asiatico: creando fabbriche e posti di lavoro se i paesi fossero realmente interessati.

Nella conferenza stampa dopo il primo giorno di lavori, Lavater dichiara che le risorse stanziabili dal governo per i progetti in asia delle multinazionali svizzere sono e saranno disponibili sia oggi che domani. <Innanzi a eventuali chiusure protezionistiche dei mercati, le nostre aziende reagiscono cercando di mostrare i benefici di una collaborazione onesta e leale. Ringraziamo il governo cinese per averci dato la possibilità di poter partecipare a questo importantissimo incontro!>
 

Mabelrode

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[Scusatemi se non ho postato.. il Giappone partecipa con gioia alla conferenza]

Il delegato giapponese prende parola:

"Esimi colleghi,
non posso che appoggiare la nobile intenzione di crear una unione asiatica basata su condivisi intenti economici ma credo che si debba esser quanto meno accorti nello stilare leggi che vadano a limitare il libero mercato.
Il nostro presente così come il nostro futuro, si basa sul capitalismo e sulla globalizzazione perchè solo attraverso un libero e comune mercato è possibile ottimizzare i successi delle nostre aziende ovvero la spina dorsale dell'economia e della prosperità dei nostri stati.
Alla luce di questo credo che non si debba tanto parlare di comunione quanto di coordinazione degli sforzi economici perchè limitare l'ingresso di grandi investitori esteri nei nostri mercato porterebbe ad un impoverimento di tutte le borse asiatiche che, ristagnando a causa di una concorrenza imperfetta, non sarebbero più in grado di esser competitive nei mercati esteri.
Il Giappone guarda con sospetto e stupore la nuova tendenza Europea e l'eventualità che vengano posti dei dazi specifici alla sua esportazione ma non crede che questo sia motivo sufficiente per rispondere a quella che reputa una azione priva di saggezza e lungimiranza con una rappresaglia caratterizzata dalle stesse carenze.
Lo stato che rappresento non mancherà di effettuare rappresaglie finanziarie e di far valere il proprio peso di leader economico se vedrà limitata la propria capacità di esportazione [il delegato Giapponese guarda a turno i rappresentanti delle altre leghe] ma di certo non attraverso soluzioni che reputa sconvenienti per il proprio mercato.
Alla luce di queste mie considerazioni, il Giappone non approva i punti proposti in questa sede ma si dimostra disponibile ad una collaborazione che non vada ad intaccare i principi del libero mercato e del capitalismo.
Conscio che non sia questa l'intenzione dell'assemblea, dichiaro il ritiro del Giappone da questa conferenza fintanto che non verranno ridiscusse le basi stesse sulle quali si vogliono costruire questi accordi."
 

Toga!

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cenni di approvazione provengono dalla delegazione elvetica alle parole del delegato nipponico.
 

artista.

Uomo del Popolo
I delegati della Nigeria socialista, commentando fra loro gli interventi svizzero e giapponese, si lasciano sfuggire qualche cenno di disapprovazione.
Subito dopo, la delegazione nigeriana abbandona la conferenza.
 

Silen

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Nel secondo giorno dei lavori il delegato della Repubblica Popolare prende la parola per elogiare la lungimiranza degli stati che hanno accettato le proposte cinesi ed annuncia la nascita della Sfera di Co-Prosperità dell'Asia Orientale. Lo statuto prevede che stati esterni alla Sfera possano essere ammessi su richeista se la maggioranza degli stati membri si dichiarerà d'accordo. Lo statuto prevede inoltre la possibilità per multinazionali esterne alla Sfera di poter accedere ai mercati interni su accordo bilaterale.

La Repubblica Popolare si dichiara molto interessata ad un accordo con gli onorevoli delegati delle multinazionali svizzere le cui proposte sembrano contenere la promessa di un forte sviluppo dell'economia della Sfera, conformemente allo statuto la Repubblica Popolare invita i paesi membri ad esprimersi sulla possibilità di accettare le proposte svizzere.
 

Space Monkey

IL PARTITO TI OSSERVA
Dopo aver partecipato con interesse alla Conferenza, i delegati del Vietnam e di Tahilandia non firmano l'accordo.

L'accordo viene firmato così da: Cina Popolare, Laos, Cambogia, Birmania, Indonesia e Brunei.
 

Solctis

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In una breve e concisa nota, l'Agenzia di stampa della Repubblica di Serbia, invia i propri auguri e felicitazioni alla Cina Popolare ed alla nascente Unione Politico-Economica nell'Asia orientale.
 

Silen

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[GDR off per Rauf...me ne ero dimenticato completamente, volevo mandare un invito anche alla Mongolia per la conferenza. Facciamo che ho mandato loro un invito ad unirsi alla Sfera dopo la fine dei lavori?]
 
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