GDR Chi non si aspetta l'inaspettato...

Silen

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La vita a Rahonyve in quei giorni era decisamente strana. In molti in Ea avrebbero desiderato poter avere un demone dell'Altrove da studiare; i sauriani ne avevano ben due che si guardavano in cagnesco e più di un mago sauriano si chiedeva se Tamano e Millennia non avessero finito per decidere dopotutto di combattersi, distruggendo la città e magari l'intera regione nel processo.
Non aiutava il fatto che la kitsune e la djinn mantenessero, almeno superficialmente, rapporti scrupolosamente corretti nè che per quanto ci si arrovellassero sopra nè Kairos nè i suoi colleghi riuscissero a capire molto di quello che le due potessero o non potessero fare. La magia operata da Tamano entro un certo limite poteva essere defintia "classica" poichè utilizzava il mana e le energie che tutti su Ea conoscevano...tuttavia la magnitudine e la potenza degli incantesimi di Tamano erano così assolutamente fuori scala da confondere qualsiasi mago. La magia di Millennia, se possibile, era ancora più enigmatica dato che non sembrava attingere a nessuna fonte di energia magica conosciuta: la djinn sembrava, letteralmente, trarre energia dal nulla...e al tempo stesso pareva grottescamente limtiata dalla necessità che venisse espresso un desiderio.

Reduce dall'ennesima giornata di studi, e dall'ennesimo mal di testa, il principe Kairos guardò con un certo sconforto la lista di missive, comunicazioni e scartoffie varie che si erano accumulate sulla sua scrivania. Peggio ancora notò in cima al mucchio vi era una pergamena tinta del colore usato per le questioni urgenti.
Ogni volta che arriva una di queste Kairos, puoi stare sicuro che c'è una rogna da grattare pensò il sauriano con rassegnazione e del resto i precedenti in questo senso non erano rassicuranti.
Questa volta non fu diversa dalle altre...si richiedeva con la massima urgenza la sua presenza alla Città degli Spiriti per una questione della massima importanza per la sicurezza dell'Impero: a quanto si poteva capire dalla terminologia burocratica la Residente Imperiale si era ammalata e le autorità locali non sapevano come comportarsi.

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Dopo anni passati sul confine dell'impossibile, la richiesta di aiuto dell'Arpia fu quasi piacevole per Kairos, ma lo riempì anche di preoccupazione.
Ormai si conoscevano da decenni, forse i veri fautori dell'avvicinamento diplomatico tra i due imperi di gente piumata, e non c'erano molte cose che Shiver non fosse in grado di risolvere da sola, con la sua testardaggine o la sua magia. D'altro canto, l'Arpia era talmente orgogliosa che avrebbe chiesto la sua presenza anche se il problema fosse stato alla portata di un cerusico qualunque...
Augurandosi in cuor suo che la seconda ipotesi fosse più vera della prima, Kairos si preparò per trascorrere qualche giorno nella Città di Giada, per poi avviare il rito di teletrasporto.

Davanti al consolato delle Arpie, la familiare nuvola azzurra annunciava il suo arrivo.
"Di cosa si tratta?"
 

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Davanti alla Torre/Consolato/Residenza di Shiver un piccolo gruppo di sauriani stavano confabulando fra loro e non vi era dubbio sul soggetto della conversazione; conversazione che si interruppe non appena il principe-mago fece la sua comparsa.
"Benvenuto Principe" disse uno di questi, un sauriano che indossava i paramenti in uso fra i guaritori "Sarei forse in grado di rispondervi se l'inferma accettasse di farsi esaminare o quantomeno volesse descrivere la sua afflizione al posto di opporre un perentorio rifiuto a qualsiasi esame medico." l'espressione del sauriano era completamente neutra per i canoni di un umano ma la cresta irta e il piumaggio in disordine la dicevano lunga su quanto il sauriano trovasse frustrante la situazione (e probabilmente anche su quanto fosse stato perentorio il rifiuto dell'Alata di sottoporsi a qualunque visita) "Come posso aiutare un malato senza sapere con cosa di preciso ho a che fare?" aggiunse.
 

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"Lasciate che salga io a parlare con la paziente impaziente, quando sarò riuscito ad instaurare un dialogo potrò avvalermi della vostra scienza. Mi scuso per l'anormalità della situazione, ma vi prego di restare a disposizione. La Corona saprà ricompensarvi a dovere"

Per una volta, Kairos avrebbe fatto il suo ingresso dalla porta, ma trovandosi essa a vari metri da terra, decise di levitare fino all'entrata principale
 
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Il guaritore si inchinò e si trasse da parte senza ulteriori commenti. Una volta all'interno della residenza Kairos incontrò alcuni umani, senza dubbio appartenenti al seguito di attendenti di Shiver. Solitamente gli attendenti delle Alate erano persone posate, spesso al servizio di quella particolare Alata da molti anni e quindi avvezzi alle loro idiosincrasie. Questi però avevano tutti un'aria piuttosto atterrita e il capo-attendente, un uomo azzimato sulla quarantina vestito in una elegante tunica nero e argento, si torceva le mani in un angolo e manifestò un evidente sollievo nel vedere il sauriano.
"Principe Kairos, è un piacere incontrarvi di nuovo" disse l'uomo, che già aveva conosciuto il mago in occasione delle sue visite a Kyrne Lamiya "mi solleva vedere che siete potuto venire con così breve preavviso. La Signora Alata vi attende di sopra, debbo però avvertirvi che è di umore terribile. Siamo tutti molto preoccupati... "
Con una certa sorpresa, Kairos notò che una volta giunti ai piani superiori l'attendente si fermò a una certa distanza dalla porta di ingresso alle stanze di Shiver e si chiese per quale motivo. Motivo che comprese quando, proprio mentre si affacciava alla porta, un suppellettile di qualche tipo si schiantò sullo stipite frantumandosi con gran fracasso.
"HO DETTO DI STARE FUORI DAI PIEDI, INUTILE FIGLIO SPIUMATO DI MADRE INCERTA SE NON VUOI CHE USI LE TUE OSSA COME STUZZICADENTE! IO TI....Kairos!" l'arpia sembrò calmarsi nel vedere che finalmente il mago l'aveva raggiunta. Sorrise, persino "Mi dispiace, non volevo colpirti. Sono fuori di me in questi giorni....".
 

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Kairos entrò nella stanza aggirando i cocci sul pavimento, con gesti calmi, braccia allargate e la voce di chi parla a un animale imbizzarrito.

"Shiver, bentrovata, mia cara collega... cosa... cosa ti indispone? E' forse la tua sistemazione? L'aria? Il cibo? Non hai che da chiedere se così fosse..."
 

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Notando l'atteggiamento cauto del sauriano l'Arpia sbuffò e lo gratificò di una occhiataccia.
"Da quanto ci conosciamo, Kairos? Trent'anni? Se non ti ho sbranato finora, non lo farò certo oggi." brutalmente schietta come sempre ma qualcuno avrebbe proprio dovuto spiegarle che certe espressioni non erano molto rassicuranti agli occhi delle altre razze. O forse, semplicemente, Shiver non era dell'umore di sforzarsi di essere rassicurante. In quel momento una fitta di dolore fece si che Shiver digrignasse i denti, il che non contribuì a migliorare l'effetto, sebbene fosse questione di un attimo prima che l'Alata si rilassasse.
Shiver sbuffò una seconda volta, con una certa frustrazione "Non volevo essere scortese. Tutta questa situazione è così assurda e mi logora i nervi. " Shiver scosse il capo, come per schiarirsi le idee "Tu sei...un buon amico, direbbero gli umani. Non avrei mai pensato mi accadesse una cosa del genere e ho bisogno di aiuto, ma non sapevo a chi rivolgermi. Non certo a questi...questi...estranei. " concluse con un tono quasi di disgusto.
 

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"Non sei malata abbastanza da avere perso il tuo spirito combattivo, questo mi rassicura"
L'espressione di dolore trattenuto che strinse il volto dell'Alata in una smorfia però, non era esattamente rassicurante.
"Non sono un cerusico, tantomeno un guaritore, ma intendo aiutarti per quanto posso. Qual'è il male che ti affligge? Puoi dirmelo senza tema, lo hai detto tu stessa, ti conosco meglio di alcuni dei miei parenti"
 

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Shiver sgranò gli occhi nel sentire le parole di Kairos poi sorprese il sauriano esibendosi in una risata soffocata, trattenendosi con evidente sforzo
"Malata? È questo che ti hanno detto i confusionari li fuori? Oh, Grande Sheika, questo spiega perchè quel senzali sauriano...e io invece gli ho detto di andare a farsi spennare il posteriore..." l'Arpia si mise una mano sul fianco come se le dolesse e rise ancora "Ah se non avessi il ventre così contratto riderei fino a stare male. Malata? No! No, affatto....vedi Kairos, amico Senzali, io..." l'Arpia esitò improvvisamente imbarazzata "io...ehm....come posso dirlo in parole semplici...io...ecco..." il povero Kairos era sempre più sorpreso: non soltanto a quanto pareva le cose erano ben diverse da quanto gli erano state prospettate ma aveva anche l'occasione più unica che rara di vedere Shiver arrossire. Era la prima volta che succedeva in oltre trent'anni di conoscenza reciproca.
"Io...insomma..." Shiver sbuffò nuovamente, frustrata dal suo stesso imbarazzo poi buttò fuori il rospo tutto in un fiato.
"Io deporrò un uovo."
 

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"... congratulazioni?"
Kairos era sufficientemente certo che chi entrava e usciva dall'ambasciata fosse, anche informalmente, monitorato dalla Corte, se non dai servizi segreti, almeno dalle voci di corridoio. Tenere il polso degli scandali di palazzo era la sola ragione per cui si sottoponeva ad un pranzo con le sue sorelle secondogenite una volta al mese.
O il mistero della riproduzione delle Arpie era prossimo ad essere risolto, o Shiver era stata molto brava a tenere un amante nascosto per mesi.
"ehm... mi intendo poco di tali eventualità anche per la specie alla quale appartengo, quindi temo dovrai promettermi di non fare a pezzi l'Oostetrica, se desideri che ne faccia chiamare una..."
Il Mago era evidentemente a disagio, ma era palese che lo sarebbe stato anche se si fosse trattato di una donna Sauriana di fronte a lui. Il fatto che fosse un'Arpia gli forniva più scuse per la sua ignoranza.
"Come ti ho già detto, se hai bisogno di qualcosa posso farlo arrivare... un giaciglio più comodo? Cibo particolare?"
Il mago aveva iniziato a camminare nervosamente di fronte all'ingresso dell'ampia terrazza, invertendo la marcia ogni pochi passi.
Si fermò poi, e tormentando le lunghe maniche della veste si rivolse all'Arpia, la voce balbettante
"E... se non sono indiscreto... come... chi... quando... insomma, c'è un Signor Shiver che dovremmo informare?"
Guardò l'Alata fissa negli occhi, l'espressione serissima
"Non hai mangiato nessuno vero Shiver? Non ti serve un cadavere per... qualche motivo vero?"
 

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Shiver ricambiò lo sguardo con aria pensosa, come se si stesse chiedendo quali fossero i pensieri del sauriano e al tempo stesso valutando cosa poteva dire e cosa no.
"Una curiosa domanda la tua! Non ho ucciso nessuno dei tuoi compatrioti, non temere. Se proprio vuoi saperlo, è tutta colpa del tuo Kohorro" disse, apparentemente inconsapevole dello stare scatenendo un'altra ridda di ipotesi bislacche con quelle poche parole. Ma il meglio doveva ancora venire.
"È stato lui a proporre a Vairis...a proposito, conosci Vairis vero? È venuta di recente in città e abbiamo parlato molto. È stato Kohorro, dicevo, a proporre a Vairis di andare a caccia delle prede più gloriose che si potessero immaginare e Vairis ne ha parlato con me. Abbiamo deciso di fare insieme questa caccia; io, lei e Kohorro con quel suo uccello gigante. E a un certo punto, beh...è successo."
Seguirono alcuni istanti di imbarazzato silenzio mentre Kairos era impegnato a cercare di capire se l'Alata intendeva veramente ciò che aveva appena detto e soprattutto in quella certa particolare interpretazione mentre Shiver, del tutto ignara del clamore che avrebbero potuto suscitare le sue parole, faceva una pausa prima di continuare il suo racconto.
"Una Viverna Reale, Kairos" disse infine Shiver con gli occhi che le brillavano "Una belva magnifica, molto più grande del roc di Kohorro. Il corpo ricoperto di scaglie, un aculeo che da solo era grande quanto il mio braccio destro. Che splendida caccia, io, Vairis e Kohorro contro un mostro che sibilava e attaccava con infinita ferocia, cercando di trafiggerci con la coda aculeata o afferrarci coi suoi terribili artigli." l'arpia sospirò e si accarezzò il ventre con aria sognante "anche solo colpirla era una impresa, volava e schivava e combatteva come una furia...anche dopo che l'ho centrata con un fulmine magico, anche dopo che Vairis le ha lacerato un'ala...che cosa folle, Kairos. Avremmo dovuto essere morti tutti e tre, a pieno diritto....ma la viverna si è concentrata sul Roc e così sono riuscita a colpirla e confonderla con la mia magia e Vairis...beh devo ammettere che non avevo visto una guerriera simile da quando Falka è morta, tanti anni fa. E il tuo Kohorro, devo ammettere che non mi piaacerebbe averlo contro in combattimento; è rapido e forte e non si arrende mai" disse con approvazione "Alla fine eravamo tutti e tre coperti di ferite e malconci e quel povero volatile era così malridotto che non so se sia riuscito a sopravvivere alle ferite...ma eravamo vivi. Abbiamo condiviso il cuore della Viverna."
L'Arpia alzò il capo con aria fiera "Poi...come descrivere a un Senzali? Quali parole usare nella tua lingua? Ho sentito un fremito come non credevo di essere più in grado di provare. Mi sono saziata del Sangue e della Carne e per il Sangue e la Carne sono stata benedetta. Dare Vita per Vita, era questo il nostro patto!" concluse echeggiando un canto che era famoso fra le Alate e che ormai anche molti Senzali conoscevano.
 

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"E' sato lui con l'uccello gigante" io giuro che stavo per soffocare

Non sapeva se fosse per rispetto o per paura dell'Arpia, o forse per morbosa curiosità, ma Kairos si trattenne dal fare battute sconvenienti all'indirizzo di Shiver e Kohorro. Poi, le implicazioni di ciò che l'Alata gli spiegava iniziarono a sedimentarsi nella parte analitica della sua mente.
Dalle esperte delle Arti della Vita, della selezione e dell'allevamento, aveva sentito parlare di specie composte da sole femmine, capaci di generare figlie uguali a loro, a volte giacendo con maschi di altre razze affini, a volte per generazione spontanea. Le Arpie non erano rane o salamandre, ma poteva essere una spiegazione...
Poi quel giuramento, il sangue, il rituale. La magia del sangue era antica e profonda, e forse le Arpie ne erano permeate, la magia scorreva loro nelle vene come per gli Antichi Draghi. La magia certamente aiutava a spiegare l'innaturalità del processo...

"Capisco come mai sarebbe stato difficile far comprendere la tua situazione a un qualsiasi medico imperiale. Nuovamente, ti faccio i miei più sinceri auguri, ogni uovo è una benedizione, anche uno concepito... alla maniera delle Arpie. Nuovamente ti offro il mio aiuto, e ti chiedo se hai necessità pratiche. Sarò io a domandarle per te, senza destare sospetti, se desideri. O preferiresti tornare presso la tua gente? Tamano si reca a Kyrne Lamya ogni anno, non sarà difficile trasportare anche te..."

Restava da capire se fosse magia arcana o divina, ma vi era differenza? I Sacerdoti umani del Padre Celeste raccontavano leggende di eroi nati solo da una madre, benedetta dagli Dèi... Anche il mai dimenticato sospetto di Kairos che le Arpie avessero molto più in comune con i Centauri di quello che comunemente si credeva veniva rinforzato da queste informazioni... La Dèa delle Arpie aveva scelto il lato di Tiamat, dopotutto....
 

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"Rimarrò qui" rispose l'Arpia "se andassi a Kyrne Lamiya, poi non potrei più tornare per diversi anni e mancherei al mio compito. Se invece deporrò qui il mio uovo, potrò prendermi cura della mia piccola e continuare ad essere la Residente Imperiale per il territorio dei sauriani. La tua gente depone le uova come noi quindi sono certa che potrete aiutarmi" Shiver sospirò "Non sono più giovane ormai, questi dolori ne sono la testimonianza. Il mio corpo non è più abituato a fare ciò che va fatto. Ti sarò grata se riuscirai a rintracciare Shani la mezzelfa e a portarla qui per assistermi." la maga scosse la testa e agitò una mano in un gesto di deprecazione "In fondo al cuore sono ancora una anziana dalla mentalità ristretta...mi fa orrore che in un momento così delicato ci siano solo dei selvatici intorno a me. Shani ha curato la stessa Silene con le sue mani ed è una ein'keth: mi sentirei meno a disagio se ci fosse anche lei."
Shiver si stiracchiò, con cautela per non tendere troppo i muscoli del ventre e sorrise "Noi crediamo che quando una verafiglia viene concepita, la forza della preda che abbiamo ucciso e divorato fluisca in lei. Sheika ci chiede di metterci alla prova, Kairos, di cercare le prede più formidabili ed affrontarle. Chi esce vittoriosa dallo scontro avrà una figlia nella quale fluiranno la sua forza e quella della preda che è stata uccisa. Se la preda è stata degna, Sheika le potrebbe concedere di rinascere come una Sorella. Vedrai, la mia quinta nata sarà formidabile." la maga esitò ancora un momento, come se ci fosse ancora qualcosa che voleva dire ma stesse cercando le parole "Quando la notizia si diffonderà, le mie sorelle-vere e le mie verefiglie vorranno essere qui per assistere alla schiusa e alla imposizione del nome." Shiver tacque ancora un istante "Io ho già scelto un nome. Vorrei chiamare la mia piccola Kaira. In onore della nostra amicizia."
 

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"Non sarà un problema rintracciare la Mezzelfa, e ti posso assicurare che in fatto di nidi e uova sei capitata nel posto giusto"
Foglietti di carta colorata levitavano attorno al Principe Stregone, riempiendosi da soli di messaggi in inchiostro azzurro, piegati da una forza invisibile in origami con le ali e pronti a volare verso i rispettivi destinatari.
"Non so della forza della preda, ma se avrà anche solo un'oncia del tuo spirito, Shiver, la tua implume sarà una forza della natura appena uscita dall'uovo. E' un onore e un piacere che tua abbia pensato a me, per battezzare la tua Verafiglia. Ora riposa e conserva le tue forze, Shiver dell'Artiglio d'Argento, mia cara amica. Ne avrai presto bisogno. Ancora congratulazioni a te, e benvenuta al mondo alla piccola Kaira"
 

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L'arpia sorrise, sfoggiando per intero la sua formidabile dentatura "Sei un buon amico, Kairos." ripetè, poi rise piano, di sè stessa "E pensare che dopo quel primo scontro al Torneo di Ishitara ti avrei volentieri fatto a brani. Manda pure le tue....come le hai chiamate? Oostetriche?...Cercherò di essere cortese anche con loro. Ora credo che seguirò il tuo consiglio e andrò a stendermi per un pò. Conto che sarai presente quando avverrà la schiusa."

(gdr off, e con questo direi che abbiamo finito. Spero che tu abbia gradito questo piccolo fuori programma per il buon Kairos :asd: )
 
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