GDR Cena sull'Oceano

Last Century

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La piccola enclave procedeva, seppur lentamente, l'opera di costruzione della città che avrebbe dovuto dare, nei piani di Vittoria Melara, lustro e ricchezza ai coloni del Minnonar. Quello che era stato tirato in piedi sino a quel momento poteva contarsi sulle punte di una mano e la maggior parte degli eldar ancora dormiva o sulle navi, tirate in secca sulla spiaggia - tranne un paio - o in tende di fortuna poco distanti dalla zona di edificazione. Conscia del fatto che l'enclave non sarebbe sopravvissuta a lungo isolata e senza risorse per iniziare a ricostruire le navi per tornare in patria, l'ammiraglia aveva saggiamente deciso di mandare un messo, via mare, sia ai porti nanici che aveva visto discendendo lungo le coste sia al regno di Sarennor, nella grande isola a sud. Vicini, a meno di una settimana di viaggio entrambi, sarebbero stati perfetti per iniziare ad intavolare trattative redditizie e scambi fruttuosi. Così, in un giorno di fine primavera con la bella stagione a baciare Aman, Vittoria invitò formalmente i vicini a prendere parte ad una cena, frugale, con cui iniziare a conoscersi.
La missiva, scritta in modo semplice ma corretto, recava scritto

"Ai Regnanti del Regno dei Nani e di quello degli Elfi insulari,
Io, Vittoria Melara, capitano di vascello della flottiglia esplorativa del Minnonar, vi invito formalmente nella nostra piccola colonia per conoscerci e discutere delle grandi ricchezze che questo nostro incontro può certamente portare. Siamo giunti da oltre il mare e tutto quello che vogliamo è commerciare, conoscere e condividere coi popoli di Aman i frutti del nostro lavoro.
"

Niente più, niente meno. Dopotutto Vittoria era pur sempre un soldato, prima che una diplomatica navigata.

@Alastork @leafshield GdR per cominciare a conoscerci!
 

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La piccola flottiglia del Sarennor navigava rapida sotto la costa del continente, il capitano Waverunner osservava l'orizzonte ripensando alla sua missione.
La regina Aranelle aveva accolto con somma gioia la missiva del Minnonar ed era pronta ad andare di persona a incontrare i loro fratelli e sorelle da cui si erano separati da così lungo tempo, ma altri nella corte erano più sospettosi e consigliarono di lasciare il primo incontro ad un'altra personalità; e dato che incarico di mare l'Ammiraglio era la prima persona che era venuta alla mente. Ligio al suo compito l'elfo si era imbarcato con i suoi uomini e un piccolo regalo per la cena.
Dopo alcuni giorni raggiunsero la loro meta: alcuni edifici sorgevano a poca distanza dal mare e una flotta di navi giaceva pigramente arenata sulla spiaggia. Furion diede l'ordine di suonare una buccina per attrarre l'attenzione dell'accampamento e di avvicinarsi con calma, per non sembrare uno stormo di fregate.
Una volta raggiunti gli uomini venuti da Ea disse: "Il mio nome è Furion Waverunner, figlio del Sarennor. La mia gente ha ricevuto la missiva e ha accolto con gioia la possibilità di poter discutere amabilmente a una tavola imbandita!"
Chissà cos'era successo al Minnonar durante tutto il tempo che avevano passato ad Aman? Beh, Furion l'avrebbe scoperto a breve e avrebbe anche scoperto di più sul regno nanico, supponeva.
 

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Thurimar si rigirava la missiva fra le mani, constatando come, da quell'anno, la pace in cui era rimasto il piccolo regno nanico fosse destinata probabilmente a finire presto. Non si era aperto troppo con gli elgi a sud, che erano insulari e gli bastava per disinteressarsene, ed ora tutti sembravano venir bussare alla sua porta.
Primo fra questi suo figlio, che da quando Jahga era tornata dalla sua esplorazione delle terre limitrofe, non faceva altro che mulinar asce e martelli a destra e a manca desideroso di spaccare qualche grugno verde.
Prima ci organizziamo per fargli la pelle prima potremo dormire sonni tranquilli, padre.
Speravo potessimo foirtificare un po' di più prima di scendere di nuovo in battaglia.
Tu e le tue vecchie tattiche di guerra.
Piccolo grumbaki, queste tattiche di guerra sono onorate da generazioni di nani prima di te e senza di esse non avremmo queste sale maestose e impenetrabili in cui viviamo.

Morogg grugnì senza rispondere. La granitica fermezza nanica finiva sempre per indisporlo.
Sei così affamato di conflitto? Ora non abbiamo solo gli elfi sulle isole, li abbiamo pure dal mare. Gli allungò la pergamena. Vai a parlare con loro e stai a sentire se sono i soliti rammoliti isolazionisti o se vogliono fare qualcosa di utile ad Aman, per una volta.
Morogg lesse con attenzione il messaggio, poi sorrise sornione sotto quei suoi baffi bruni. Non ti deluderò, Re sotto la Montagna.
Se ne andò in tutta fretta con una certa allegria nel passo. Thurimar lo sapeva che un'occasione come quella era tutto ciò che il figlio voleva per mettersi in campo, e lui era già abbastanza vecchio. Morogg aveva sorpassato l'adolescenza da tempo: era tempo prendesse la sua vita in mano e iniziasse a forgiare il Thane che sarebbe potuto diventare in futuro.

La piccola enclave degli stranieri non era troppo lontana dai confini; Morogg passò con un piccolo drappello di fanteria pesante per Thelsamar a salutare Soldrin e dare uno sguardo agli esploratori del Tempesta, prima di allontanarsi verso le regioni dei Naga e poi dei Centauri dalla parlantina noiosa. Sapevano essere anche peggiori degli elfi in quanto a etichetta, non li aveva mai sofferti; ma cercò di non farci caso e proseguì, fino a vedere delle catapecchie (per un nano, una cosa così piccola e fragile non poteva chiamarsi altrimenti) degli esploratori elfici. I vicini elgiloch erano già arrivati, da quel che vedeva.
Non aveva la più pallida idea di quali fossero i costumi di quella gente, ma poco gli importava: per quel che lo riguardava, lui era il più importante padrone di casa in quelle terre.
Saluti a voi, stranieri venuti dal mare. Mi chiamo Morogg Barbabronzea, figlio di Thurimar Barbabronzea e Jahga Mantodibruma, Thane e Thanerrinn del Regno di Khaz'Modan. Abbiamo ricevuto la vostra missiva e saremo ben felici di ascoltarvi davanti a un buon banchetto. Per l'occasione abbiamo portato dell'Hazkal come dono da condividere e godere insieme.
L'Hazkal era una birra forte e di breve fermentazione, un classico benvenuto nanico.

elgi=elfi
grumbaki=in due parole "lagnoso", è un po' come dire rompiscatole.
elgiloch=loch sta per lago ma è anche una riduzione di lochvar, in questo senso è una parola agglutinata che starebbe a significare "elfi d'acqua", più o meno. Dopotutto nel Sarennor sono marittimi!
thanerrinn=thane al femminile, "rinn" sta per regina. anche qui, agglutinata.

Farò presto un piccolo glossario di termini nanici da mettere nel background del Khaz'Modan! Vi chiedo scusa per la lunga attesa, intanto :D
 
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Vittoria accolse entrambe le delegazioni, prima quella di Furion e poi quella di Morogg, nelle terre della piccola enclave. Conscia del loro arrivo aveva fatto preparare una lunga tavolata, seppur non paragonabile alla qualità e alla quantità che avrebbe potuto offrire la terra natia, per accomodarli e metter quanti più di loro possibile a sedere.
- Sono lieta che abbiate ricevuto la mia convocazione. - esordì. - Sapevamo della presenza del Sarennor da alcune mappe, ma quando abbiamo visto i porti dei nani dalla distanza ci è parso giusto contattare anche voialtri. E il vostro dono, mastro Morogg, è senz'altro gradito! - rise, annuendo. Dopotutto era una marinaia e non poteva rifiutare qualcosa che andava chiedendo di farsi bere, quandanche le fosse completamente sconosciuto. - Prego, sedetevi, sedetevi. Non è molto, come vedete non abbiamo ancora stabilito nemmeno lo spettro di una cittadina, ma i lavori procedono speditamente e i centauri della zona sono stati estremamente gentili a lasciarsi prendere questo fazzoletto di terra. Vedrete, in capo a qualche mese qui sarà tutta un'altra cosa. - li rassicurò. Voleva che pensassero al Minnonar e all'enclave come ad un qualcosa di valido e utile per scambi e commerci, non ad un gruppetto di sbandati senza arte né parte. Per questo, prima ancora di metterci ad inquisire sulle loro regioni di provenienza, cosa che avrebbe senz'altro destato qualche sospetto, si mise a parlare del Minnonar e dei recenti sviluppi che aveva avuto, compreso il passato post guerra e la rinnovata multiculturalità che aveva preso a contraddistinguerlo. Solo a quel punto, mentre in tavola venivano serviti piatti semplici, perlopiù di mare, si azzardò a chiedere qualcosa ai suoi graditi ospiti.

- Non voglio parlare solo della mia terra natia, però. - esordì. - Parlatemi dei vostri regni. Gli unici con cui abbiamo preso contatto, ad oggi, sono gli aracnidi della tela ed è stato solo per fortuna che siamo riusciti a non farli irritare. O farle, visto che i maschi tendono a non esistere in società come quelle. - si strinse appena nelle spalle, vagamente inquietata da alcuni ricordi della cavalcata con Shir. - Siamo alla ricerca di commerci e terre, ma vogliamo ottenere entrambe le cose nel modo più pacifico e meno invasivo possibile, ogni cosa che potrete dirci renderà più semplice questo passaggio. Possiamo offrirvi la nostra arte, se ve ne sarà bisogno, e siamo persone estremamente industriose e oneste. -

Date per scontato che Vittoria vi abbia detto per sommi capi quel che è successo tra il turno 25 ed il turno 39 (quando lei è partita) nei report del Minnonar!
 

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Furion salutò a sua volta il delegato nanico e osservò compiaciuto la loro scorta di birra, quando furono tutti seduti al tavolo un gruppo dei marinai del Sarennor arrivarono trasportando varie tipologie di salumi. L'arrivo tardivo non era stato un artificio voluto ma una semplice necessità richiesta dall'ammiraglio: nonostante il viaggio fosse stato alquanto breve, la carne era stata imballata con cura per evitare contaminazioni murine ed era servito un po' di tempo per estrarre e constatare le condizione del cibo.
"Anche noi abbiamo portato qualcosa per questo incontro" esordì Furion indicando i salami e i prosciutti "questi salumi sono stati prodotti dai mastri macellai di Eataine ove i cinghiali sono grassi e abbondanti. Spero che siano di vostro gradimento."
Bevvero e mangiarono mentre l'umana cominciò a raccontare di ciò che era divenuto il Minnonar e degli eventi che lo avevano segnato, pur non avendolo mai visto in vita sua sapeva che quelle foreste e quelle coste erano state la casa dei suoi avi e sapere che vi erano stati sparsi fiumi di sangue elfico e che il loro regno era divenuto un vassallo di una potenza straniera gli strinse il cuore anche se fece di tutto per non darlo a vedere. Riuscì quantomeno a rallegrarsi sapendo che nonostante tutte le vicissitudini il regno si era rialzato ed era ora più florido che mai. Infine la politica egalitaria e multiculturale spiegava la presenza di quell'umana come capo della spedizione anche se qualcosa lo lasciava leggermente inquieto, dato che gli elfi della spedizione erano "strani" ma chiedere a Vittoria non sembrava una buona idea.
"Cielo siete approdati sulle coste della tela?! Come siete riusciti ad andarvene? A mia memoria le aracne detestano visceralmente sia le visite che le sorprese."
poi si sistemò comodamente sulla sedia prendendo un sorso di birra "Il Sarennor è una nazione florida e pacifica abbiamo raggiunto Aman molto tempo fa. I nostri antenati videro la loro regina divenire la caduta Vashti e non riconobbero come re quello che riuscì ad accaparrarsi il trono, con l'orizzonte appestato dai non morti, un presente infelice e un futuro che prometteva solo guerra e devastazione essi decisero di cercarono una vita migliore in un altro luogo" fece una breve pausa poi continuò "suppongo abbiano fatto un viaggio molto simile a quello che hanno fatto il Regno di Minnonar e il Regno della Tempesta poco prima di voi. Successivamente ci siamo stabiliti sull'isola di Tol Sarennea trovandovi umani, grifoni e una relativa tranquillità; abbiamo imparato a convivere con i locali e per il resto non è successo molto altro in verità..."
Attese che anche Morogg parlasse a nome del suo regno e successivamente la petizione di Vittoria. La ricerca di terre lo inquietò leggermente ma sul momento non pensò vi fosse troppo di cui preoccuparsi, ma avrebbe fatto meglio a conferire con la regina al più presto.
"I commerci e l'arte sono sempre una lieta prospettiva, mi auguro riuscirete a trovare le terre che cercate..."
 

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Morogg dovette ammettere fra sé e sé che gli stranieri venuti da oltre il mare erano ben diversi dagli elgiloch che aveva visto durante la sua vita. Stentava a credere a una nazione che potesse accogliere tante etnie diverse nei propri confini senza che questa scoppiasse in un bailamme di cultura e, probabilmente, in parecchie rivolte mentre ogni cultura cercava di avere la meglio sull'altra.
Un regno con elfi, draghi, nani, driadi... Non sembra nemmeno un semplice regno. E in effetti lo chiamate principato ma andiamo, capite cosa intendo! Rise gioviale. Non mi sorprende se siete riusciti a parlare con gli schifosi ragni senza farvi tagliare la testa e bere i visceri da loro. E' una grande forza la vostra. Bevve un generoso sorso di birra prima di continuare.
Khaz Modan è un regno giovane. Nei nostri territori una volta c'era una moltitudine di clan nanici diversi, ognuno con le proprie pretese sul territorio e tutti con il grande obbiettivo di mettere le mani sulle miniere di Erebor. Fu mio padre ad avere la meglio cinquant'anni fa, dopo una vita di lotte interne e di piccole guerre fra clan. Adesso che i clan sono uniti e non ci sono più lotte intestine ci stiamo rimettendo in moto passo passo; che un regno piccolo piccolo in un mondo tanto grande e feroce non ha vita lunga ne prospera, se rimane isolato nei propri confini. E dalla storia della vostra nazione e di cosa i popoli sono stati capaci contro di voi nel tempo di guerra direi che avete appreso anche voi questa morale, Vittoria.
Fece un piccolo cenno comprensivo. Si immaginava che certamente stessero esplorando in cerca di nuove terre sia per amor di conoscenza e di spirito esplorativo, come facevano quasi tutti gli elfi e le loro nazioni, sia perché... Dall'altra parte dell'oceano le cose erano un inferno. O almeno a lui così sembrava, dal racconto appena fatto.
Vorrei dirvi che qui ad Aman la vita è più calma, ma vi mentirei. Addentò un'altra spessa fetta di salame e non riuscì a contenere il gusto. Diamine se è buona questa roba Furion, starebbe bene perfino a un banchetto nanico tradizionale. Dovremmo discutere per qualche trattativa in merito più tardi, che ne dici? Ma prima di parlare di come riempire lo stomaco, cose più serie... Deglutì, fece scrocchiare un po' le spalle. Adesso veniva la parte interessante, per lui.
Cercate terre, Vittoria, ma mi sembrate poco in armi al momento. Immagino dovranno arrivare altri uomini dal lontano Minnonar, ma volendo potreste aiutare in qualche modo sia me che le genti degli el- ehm, del Sarennor. Gli stava per scappare il solito nomignolo, ma si contenne. Khaz Modan ha trovato tracce di orchi di recente. Non una piccola banda, ma l'inizio di qualcosa di organizzato che somiglia molto a un'orda, una grande orda vicino i nostri confini a sud-est. Già le aracne sono un problema per noi nani, e capisco che voi più a sud non avete questa preoccupazione perché ci siamo noi di mezzo; ma se avremo dei potenziali nemici su due lati, non potremo più coprirvi le spalle dai ragni tanto facilmente. Cercate terre, ma ci sono altri contendenti molto vicini che potrebbero ostacolare una pacifica spartizione di territori. Inoltre, sbaglio o nessuno a questo tavolo ha molta simpatia per i musi verdi?
Alcune guardie che erano venute con lui risero, mentre lui allargava le braccia in un gesto ovvio. Aman poteva essere lontana da Ea o Dilà che fosse, ma il culto di Gallean e quello di Wotan, anche lì, erano molto, molto chiari.
 

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Vittoria ascoltò con grande interesse i resoconti di Furion e poi di Morogg, trovando le storie dei due regni non dissimili, per vicissitudini e avvenimenti, a quelli del vecchio mondo. Evidente era come la distanza, così come la cultura, niente potessero con la permeante attitudine delle razze intelligenti di cadere sempre negli stessi concetti, in bene o in male che fossero. In verità quella per lei era una fortuna, visto che non avrebbe avuto da impararsi chissà quali perverse e distorte culture ed etnie, e si limitò ad annuire di quando in quando nei discorsi dei commensali. Certo quando sentì parlare di grifoni un minimo drizzò le orecchie, ma eccezion fatta per quello nulla la mise a disagio al punto da non saper come reagire. Dopotutto a confronto di Shir e Shura niente e nessuno al mondo l'avrebbe potuta sorprendere più, temeva.
- Erebor, è un nome interessante. - commentò verso il nano. - Montagna solitaria è un appellativo imponente, elfico per giunta, qualcosa che mi piacerebbe indubbiamente visitare. E lo stesso vale per la vostra grande isola, Sire Furion, non ho mai veduto un grifone prima d'ora, solo draghi! - commentò.
Poi, bevendo un sorso di spirito nanino per pulirsi il palato dopo i saporiti salumi elfici, si fece scura in volto al pensiero degli orchi. - Per quanto riguarda la tela, mastro Morogg, sono rimasta spaventata pure io sulle prime ma sembrano un popolo estremamente recluso, poco espansionista e tutt'altro che aggressivo se lasciato stare. Ho persino stretto... amicizia, mi piace pensare così, con una delle loro Risveglianti. Sono creature che mi atterriscono e affascinano al tempo stesso. - confessò. - Ma gli orchi, quelli sono un problema. Anche nel vecchio mondo il loro agire ha destato scompiglio in più occasioni. Sono stati ottusi, litigiosi, e passano più tempo a scannarsi a vicenda, o scannare qualcuno, che ad occuparsi delle proprie terre. -
Poi si rivolse direttamente al nano. - Non disponiamo di forze militare locali, questo è vero, ma i nostri maniscalchi e le nostre guardie sono ben addestrate e potrebbero darvi un aiuto prezioso per preparare le vostre truppe. Il vecchio mondo ha visto conflitti terribili, come vi ho detto, e questo se da una parte ha chiesto molte vite dall'altra ci ha spinto a migliorare per non soccombere. - a quel punto, in un modo d'orgoglio nemmeno troppo ingiustificato, girò il capo verso Furion. - Per voi, invece, potrei consigliare come migliorare le vostre navi, costruirne di più efficaci per difendere le vostre coste. Se sono riuscita ad arrivare qui viva, oltre alla grazia di Solonielle, è anche per la caparbietà dei miei marinai e per l'esperienza maturata in una vita d'alto mare. Tutto quello che chiediamo è di poter, con calma, avere il vostro appoggio per supportare una nostra espansione pacifica verso l'interno di Aman. Senza fretta, beninteso, prima si apriranno i commerci e gli scambi di ogni tipo e sorta, ma come vedete la nostra piccola città è indifesa, il vostro appoggio quandanche solo verbale, ci darebbe modo di dormire sonni tranquilli. -
 

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Furion ascoltò il racconto del nano e rispose con gaudio ai suoi complimenti sul cibo Hahaha, grazie principe Morogg e devo dire che anche la vostra birra è squisita! Dovrò chiedervi una tratta commerciale solo per poterla importare! scherzò.
Il discorso si fece per un momento più cupo quando il nano e la donna ebbero un breve scambio sulle durezze della guerra, l'elfo preferì ascoltare in silenzio, grato che il suo popolo avesse potuto prosperare per lungo tempo senza paura.
Comunque le mie fonti hanno sempre sostenuto le stesse tesi di dama Vittoria sul popolo delle Aracne: sono innocue sinché lasciate a sé stesse invece queste notizie su un orda di pelleverde così vicina mi inquietano. pensieroso fece una breve pausa Io purtroppo non posso garantire alcun aiuto ma vedrò di parlarne alla Regina Aranelle e spiegarle ciò che mi avete narrato stasera, sono quasi certo che la mia sovrana supporterà ampiamente un legame fra i nostri popoli.
Per la logistica militare non saprei nemmeno dirvi se e quando potremmo intervenire, Morogg per caso avete qualche informazione in più sull'orda? O ci avete già detto tutto quel che sapete? Tornando alle questione meno gravi: aprire commerci è una cosa positiva e noi del Sarennor saremmo felici di poter aprire rotte con entrambi i vostri stati e se mai i giorni dovessero essere meno bui sarei ben felice che entrambi veniste a visitare il Sarennor e io spero di poter visitare Khaz Modan se mai ne avessi la possibilità, Minnonar forse è un po' troppo distante per ora ma sarei ben felice di discutere con voi di tecniche di navigazione e ingegneria navale, dama Vittoria!

Poco tempo dopo l'incontro arriverà un messo al cospetto di Vittoria che confermerà che la regina Aranelle è disposta a dare al Minnonar il proprio supporto ma qualsiasi intervento effettivo del Sarennor dovrà essere discusso e organizzato più avanti.
 

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Aman sarà lontana da Ea, ma a quanto pare i figli di Gallean sono arrivati dappertutto... Così tanto da infilarsi pure nelle lingue altrui. Borbottò Morogg dietro al proprio boccale, ma poi sorrise bonario. Era cosa nota probabilmente a tutti come molti popoli, fra cui i nani, alle origini della storia impararono lingua e cultura dai più sviluppati elfi, che come figli di Gallean avevano in un certo senso la missione di portare la conoscenza agli altri popoli. Col passare di secoli e millenni le differenze si accumularono, ma mai abbastanza per cancellare del tutto la derivazione di quelle lingue dall'elfico.
Sono isolazioniste è vero, ma la loro natura è così aliena alla nostra che non so quanto potrà durare questo sodalizio. Non nutro la vostra stessa fiducia, per me non sono un problema ora solo perché chi le capeggia non vuole andare oltre i loro confini. Che succederà quando saranno abbastanza popolose da aver bisogno di più spazio? Che succederà quando il Khaz Modan stesso vorrà costruire delle città sui loro confini, essendo un regno in crescita? A loro non piacciono queste cose, le prendono come dimostrazioni di forza. Le guardie che erano con lui parlottavano fra loro ogni tanto, qualcuna ricordando delle tensioni ai confini di Galbaraz, altre come dei loro compagni scomparirono nelle grinfie di una Aracne quando il regno, ancora in divenire, non aveva confini precisi. Il ricordo di quel popolo per il Khaz Modan non era mai bonario; e un nano tende a dimenticare con molta difficoltà.
Ma ora è meglio non destare tutti i grifoni sulla montagna, come si suol dire da queste parti. Occupiamoci di una minaccia per volta, o ne verremmo travolti. Annuì, allungando la mano verso uno spiedino arrostito che non la smetteva di tentarlo da cinque minuti. Purtroppo Furion non sappiamo ancora molto altro. Sappiamo che la prima propaggine dell'orda è a Dhal Gazan, che sono abbastanza baldanzosi da poter minacciare attacchi, ma dobbiamo ancora valutare l'effettiva forza e dimensione di questo nemico. Sono notizie di poche settimane fa queste, non c'è ancora stato il tempo per preparare una missione di ricognizione appropriata che non desti sospetti o che metta a rischio chi si inoltri in un compito tanto delicato. Sospirò, pensando che Jahga avrebbe dovuto molto presto addestrare nuovi nani del suo clan originario, se non voleva rischiare; era una Thanerrin dopotutto, non poteva impiegarsi così a cuor leggero in compiti del genere. Vi faremo sapere quanto prima tutto ciò che possiamo; se non potete contribuire con le vostre truppe, sicuramente potreste farlo con la magia. Le vostre capacità magiche sono rinomate anche nel nostro paese, e se non bastasse abbiamo una maga di corte volenterosa di apprendere qualsiasi cosa su cui possa mettere le mani.
Si voltò verso Vittoria. Qualsiasi contributo anche da parte del Minnonar sarebbe senz'altro bene accetto; dovete avere un bagaglio di conoscenza ragguardevole per aver compiuto la traversata degli oceani fino ad Aman. I Nani ricordano sempre, come la terra e le rocce, e la vostra lealtà verrebbe ripagata all'istante nel momento del bisogno. Se cercherete terre e asilo ad Aman, il Khaz Modan vi farebbe da scudo.
Bevve un'altra sorsata di birra; diavolo se era buona da accompagnare al cinghiale. Per i commerci non sono il migliore con cui parlare, ma farò sapere al nostro tesoriere delle vostre intenzioni! Cornadoro è un uomo d'affari e saprà darvi tutti i dettagli che desiderate. Ah, e quasi dimenticavo, nel discorso: se vorrete visitare la corte di Nuluk Khizdin, le porte della Città sotto la Montagna saranno aperte per voi.
 

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- La nostra enclave sarà ben lieta di farvi da sponda per qualsiasi passaggio vi serva. - commentò Vittoria. - Ammetto che l'idea di una banda di orchi, quandanche non aggressiva, alle porte di un piccolo insediamento come il nostro potrebbe rivelarsi mortale. Saccheggi e massacri son tutto quello da cui fuggiamo, e tutto ciò che vogliamo evitare alla nostra e vostra gente. Senza contare il fatto che permarrebbero come minaccia costante per i nostri regni vita natural durante. - annuì. - Se anche possiamo lasciare in pace le aracne, con cui invero vorrei persino stabilire tratte commerciali nel corso del tempo, perlopiù per la lavorazione della seta, di certo posso fare in modo di farvi pervenire la nostra esperienza in maniera tempestiva. Un vittoria di Khaz Modan assicurerebbe un confine importante e la prosperità della colonia. -
Sperava di non avere subito da disquisire di guerra ma, ahimé, non c'era molto altro che potesse fare. La sua priorità era, e sempre sarebbe stata, la sicurezza dei suoi sottoposti.
- Di cosa avreste più bisogno? Tra di noi ci sono maghi, soldati, marinai e carpentieri. Non avete che da chiedere. Temporaneamente non posso stringere accordi diplomatici di sorta, non senza il beneplacito della madrepatria, ma presto riferirò anche al Principe e al Parlamento di queste nostre intenzioni e mi auguro si possa arrivare ad un compromesso maggiore del semplice scambio di favori. - sorrise affabile.

- Non avete che da chiedere, dunque. L'unica cosa che mi preme dire, soprattutto a mastro Morogg, è di non porsi minacciosamente coi centauri che abitano questa regione. Sono persone pacifiche e gentili, oltre che raminghe. Lasciate che proviamo a convincerli dell'importanza di unirsi alla nostra causa. Per il resto considerateci pure un valido assetto. - poi guardò Furion. - Considerate entrambi il Minnonar come un valido assetto! -
 

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Furion ascoltò con attenzione le informazioni riportate da Morogg "Comprendo, se fosse possibile vi chiederei di tenerci aggiornati sulle condizioni dell'orda orchesca, anche parte del nostro popolo abita la costa del continente e potrebbero essere a rischio. Dovrò avvertirli della possibile minaccia e sperare che ci sia abbastanza tempo per poter rinforzare le nostre posizioni." sorrise "Sarò ben felice di farvi inviare tutto l'aiuto possibile magico o mondano che sia."

"Comprendo bene la vostra posizione dama Vittoria. Vi ringrazio comunque per tutto il supporto che ci state offrendo: penso che vista questa situazione alquanto verdastra la cosa migliore sia confrontare le nostre conoscenze belliche terrestri con quelle del vecchio mondo, potremmo apprendere qualche nozione fondamentale per il confronto e ho un vecchio amico che sarà felicissimo di questa notizia, sa ha un certo pallino per la storia soprattutto quella legata al Dilà."

Poi diede un paio di ordini secchi ad alcuni dei suoi uomini e li rimandò alle navi, poi si rivolse nuovamente ai suoi interlocutori per spiegare "Le notizie che ho appreso stasera mi hanno dato sia grandi speranze che preoccupazioni e desidero poterle condividere al più presto con il mio popolo per essere pronti al peggio e pr sperare in meglio. Nelle prossime settimane dovrebbero arrivare dei messi e dei delegati per portare l'effettivo volere della Regina Aranelle e sistemare tutte le questioni di natura burocratica. Non so se potrò tornare a incontrarvi a breve ma onestamente lo spero, siete della brava gente e spero che i nostri popoli possano prosperare assieme" alzò il boccale di birra e propose un brindisi.

Quando la cena terminerà e le altre delegazioni si sarebbero ritirate a riposare, quella del Sarennor avrebbe alzato gli ormeggi e sarebbe ripartito verso sud. Le notizie che portava erano troppo importanti e per fortuna quella notte non era nemmeno troppo buia dato che splendeva una luna quasi piena.
A Furion non piacque dover partire così di fretta, ma sapeva che la rapidità sarebbe potuta essere essenziale, sperava di poter incontrare nuovamente Morogg e Vittoria e di poter brindare ancora sotto il cielo stellato, con il profumo della brezza marina che si mescolava a quello della cena.
 
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