[Caledoni] La fine dei traditori

Falciatore

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In tutto il regno uomini e donne si muovevano intorno ad un unico diktat, il rinforzo dei confini e dell'esercito. I caledoni già due volte erano stati traditi, e questa doveva essere l'ultima volta.
Reghed lasciò che Ghorlak, eccellente uomo di pensiero, amministrasse la normale attività del regno e si occupò invece di gestire il riarmo dell'esercito e la sua preparazione.
Era il solstizio d'estate e le attività erano interrotte per una festa che da tempo immemore fermava la gran bretagna, una festa in cui c'era uno speciale invitato.
Era una festa pagana, trasformata in festa della grande madre, ma in fin dei conti la gente ancora si ubriacava e faceva l'amore tutta la notte intorno al fuoco, e quest'anno Dio avrebbe avuto un motivo in più per sorridere ai Caledoni.
Era già sera inoltrata quando i tamburi iniziarono un cupo e sordo brontolio, che fece zittire tutta la folla presente, tra cui molti soldati. Un drappello di legionari Caledoni scortò un'individuo su di un palco, posto vicino a dove era pronta una catasta di legna, per il tradizionale falò. Reghed attese che i tamburi cessassero il loro boato per arringare la folla:
"I Caledoni, seguendo l'esempio di Cristo, per ben due volte decisero di fidarsi degli uomini, e per ben due volte il male tradì il nostro popolo mettendo a dura prova la nostra bontà. Oggi noi vogliamo distruggere le serpi che abbiamo in seno, e per farlo bisogna iniziare da chi ci fù fratello prima di diventare nostro nemico. La sua brama di vendetta e di potere ha fatto si che con le sue informazioni aiutò i Pitti a indebolirci fino a quasi distruggerci, oggi siamo noi la popolazione che governa la Bretagna e oggi la Bretagna berrà il sangue di chì l'ha tradita, in attesa del sangue sassone che nutrirà il grano delle nostre terre!"
La folla, eccitata e già inebriata urlava e inveiva contro Gask, che con una coda sottile legata intorno alla testa non poteva parlare e spiegarsi. Reghed voleva scatenare nei suoi Caledoni un'odio profondo, e sancirlo con un patto di sangue.
Dalla cintura sfilò il coltello che fù di suo padre.
"Noi ora, o grande Madre, ti offriamo in sacrificio un tuo empio nemico, che tu possa darci la forza di distruggere da questa sacra terra l'empietà che la sta sconvolgendo"
E con un gesto lento e preciso recise il collo di Gask, i cui occhi da pieni di terrore lentamente si assopirono nella dolce morte.
I legionari presenti sul palco presero il corpo e lo gettarono sulla catasta di fascine che subito presero fuoco.
Questa era la fine che avrebbero fatto i traditori della bretagna.
 

TFT

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La morte di Gask e le recenti vittorie sui Pitti danno coraggio ai Caledoni, che si imbevono di un grande spirito guerresco.
Combattenti per natura, l'idea di essere stati traditi li fa ribollire dalla rabbia.
Ovunque in piazza i soldati caledoni affilano le spade, riparano gli scudi e preparano le faretre.
<< Nessun invasore sassone passerà! Questa è la nostra casa! Siamo pronti a dargli un calorosissimo benvenuto! Dea Madre, guida le nostre lame!>>.
 
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