[Bolla Papale] De Germania Italiaque

Rebaf

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Fantacalciaro
Il Vescovo Vittore, servo dei servi di Dio, nel nome del Signore Iddio Gesù Cristo, nostro Salvatore, nell'anno 1158, alla presenza dei Santi Evangeli, sotto la presidenza del reverendissimo e beatissimo Papa apostolico, Vittore, nella patriarcale basilica Lateranense, chiamata basilica di Costantino con anche tutti i reverendissimi arcivescovi, vescovi, abati e venerabili presbiteri e diaconi, il medesimo venerabile Pontefice, decretando con autorità apostolica riguardo le rivendicazioni in Italia dell'Imperatore, re di Germania e Italia nonchè Milites Christi e riguardo l'investitura di vescovi nelle terre germaniche, disse:

"Corrado III, Imperatore dei Romani, Re di Germania e Italia, Soldato del Signore e giusto uomo timorato di Dio, rinuncia da ogni sua rivendicazione sui territori italiani dichiaratasi indipendenti riconscendone il proprio diritto all'autogoverno. Poichè la luce del Signore onnipotente ha indubbiamente innondato tale saggio sovrano, io, Vittore, affermo che da ora in avanti l'Imperatore, oltre a conservare il diritto a nominare i propri vescovi nei propri territori, potrà riscuotere le decime ecclesiastiche in nome del Pontefice, Vicario di Cristo, me medesimo. Inoltre delibero che i cavalieri dell'Ordine del Tempio che con cupidigia si sono rivoltati contro il loro legittimo Granmaestro facendo omaggio all'Imperatore stesso verranno perdonati preso atto della loro volontà di omaggiare il Santo Padre e la Chiesa come è giusto che sia. Le decime da loro raccolte saranno donate a Corrado III al Vescovo di Roma, Primate della Chiesa d'Occidente."


Segue la firma di Papa Vittore IV e settantasette vescovi
 

Falciatore

Ninja Skilled!
Corrado era felice, verso la fine dei suoi anni riusciva finalmente a donare al SRI una pace poco sperata. La saggezza acquisita durante la prigionia non era stata vana, i nodi del SRI eran finalmente slegati!

con gioia firmò quindi la Bolla


Corrado III
 

Space Monkey

IL PARTITO TI OSSERVA
Un ambasciatore veneto si reca ad Aquisgrana per complimentarsi con l'Imperatore per il risultato raggiunto.

In un discorso davanti alla corte dichiara che:

"[...] questa bolla sancisce altri mille anni di pace e stabilità in Europa."
 
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