[size=1.45em]Guerra montana
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[size=1.35em]Forze in campo: [/size]Esercito di Persia contro esercito reale d'Albània e esercito Laz
Era una gelida giornata di pioggia. Re Vache I e il suo luogotenente, il generale Deyrai, avevano scelto un punto facilmente difendibile lungo un passo montano, stretto ed insidioso. Li si trovava l'esercito d'Albània, quasi 25mila uomini fra i regolari e le truppe degli uomini chiamati alle armi per l'occasione.
Con loro si ergevano 2500 laz, giunti apposta per l'occasione, comandati dal capitano Bagrat.
I persiani erano molto più numerosi, almeno quarantamila uomini avevano attraversato il fiume a sud e si erano insinuati con forza fra le montagne del Caucaso. Ora era arrivato il momento della resa dei conti; troppo numerosi per tendere un'imboscata, gli albàni si apprestavano a morire per l'onore, la fede cristiana e la propria terra.
[size=1.45em]La battaglia:[/size]
Il generale Bharam di Persia, uno dei fidati del divino Re dei Re, contava sulla forza del numero per battere lo svantaggio del terreno. Una carica frontale delle bande da guerra pareva l'idea migliore, mentre i soldati meglio addestrati incalzavano da dietro.
Gli arcieri albàni tirarono una prima salva, facendo un discreto numero di vittime. La seconda raffica fu fenomenale sul lato destro, con l'abbattimento di oltre 1200 soldati persiani, mentre sul sinistro non si fece praticamente alcun danno.
Quando le bande nemiche arrivarono in prossimità di colpire erano stanche, avevano scalato duramente sotto i colpi dei nemici, sicchè una terza salva fu devastante per il loro morale.
Almeno 4 gruppi di bande da guerra si fecero prendere dal panico e furono in procinto di abbandonare la battaglia, ma non poterono. I loro alleati continuavano a premere, spingere ed incalzare dalle loro spalle, non potevano fare altro che avanzare o venire schiacciati dai loro stivali.
Il primo urto fu favorevole alle bande da guerra albàne, che seppero reggere il confronto senza eccessivo sforzo.
Il sopraggiungere del grosso della fanteria persiana fece flettere duramente il fronte su entrambe le ali, mentre il centro rimaneva saldamente in mano dei lancieri.
La battaglia sembrava appena iniziata e già il campo era cosparso di cadavero sanguinolenti e moribondi agonizzanti.
Sui lati gli Albàni ebbero ragione dei resti delle demoralizzate bande da guerra nemiche graze all'entrata in campo di circa 1000 fanti leggeri, divisi equamente per parte. Al centro si annidarono un grosso numero di persiani che cominciarono a spingere, facendo a brandelli i pochi lancieri li presenti. Fortunatamente l'arrivo di 500 fanti leggeri albàni e 500 laz riuscì a riequilibrare il tutto.
L'inferiorità numerica stava cominciando a farsi sentire, soprattuto con l'arrivo della fanteria pesante persiana.
Sul lato sinistro e al centro i coraggiosissimi abàni seppero subire pesanti perdite senza farsi scoraggiare, mantenendo la posizione, ma il lato destre venne rapidamente perduto quando subì la carica frontale di 1000 fanti pesanti e 1500 lancieri persiani.
Deyrai mandò le bande da guerra a di riserva e i laz e rinforzare le zone dove ancora gli albàni stavano vincendo. Re Vache e la sua guardia di 2000 fanti pesanti andò direttamente a salvare il lato perduto.
Nel frattempo un gruppo di 2000 fanti leggeri persiani era inspiegabilmente riuscito a fare il giro di un altissimo monte, giungendo alle spalle degli albàni.
Fortunatamente la zona era presidiata da 2000 tiratori e 1000 arcieri della riserva che riversarono tutto il loro fuoco sui nuovi arrivati. I lancieri furono colti dal panico e si fermarono, proteggendosi con gli scudi, permettendo a 1000 arcieri a cavallo albàni di guainare il coltello e inscenare una piccola carica.
I rinforzi diedero un sospiro di sollievo agli albàni assediati, Deyrai inviò in battaglia tutto ciò che gli restava, altri 2000 arcieri, a coltello sguainato.
L'arrivo dei fanti pesanti di re Vache arrestò di colpo l'avanzata persiana. Il nobile sovrano si espose in prima linea, colpendo con forza e alzando il morale dei suoi.
Ancora paralizzati dai dardi, i lancieri subirono sul fianco la carica della cavalleria. Nonostante l'inadeguadezza dell'equipaggiamento i cavalieri albàni si fecero valere e misero in rotta il nemico, che scappò al sicuro su alcune strade impervie di montagna.
La battaglia era giunta al suo culmine.
Il centro resse ancora all'urto mentre entrambi i lati si trovarono in immensa difficoltà. Arcieri e tiratori si lanciarono nella mischia, immolandosi per dare un momento di tregua ai fanti albàni. La fanteria del re dovette cedere terreno ed almeno 500 cadaveri sul campo, pareva che i persiani avessero improvvisamente ripreso forza.
Dryrai e i suoi riuscirono a far crollare il lato sinistro dei persiani con una carica laterale dei tiratori e di quel che rimaneva della cavalleria.
Il centro rimase in bilico, con le truppe di entrambi gli schieramenti che non avevano più la forza di combattere in modo decente.
Re Vache e i suoi opposero ancora resistenza con immenso coraggio, permettendo agli altri uomini di muoversi a tappare le zone di maggior pericolo.
Quando si liberarono 700 fanti leggeri laz per i soldati di Vache era già troppo tardi. La sua guardia spezzò le fila dopo che il re fu colpito mortalmente allo stomaco da un colpo di spada.
Sembrava la fine per gli albàni, con il centro e il lato destro totalmente perduti. Deiray però non si diede per vinto. Chiamò a raccolta 1600 fanti pesanti albàni dal lato destro e li lanciò in carica, sotto la pioggia e con la stanchezza nelle ossa.
L'azione fu un autentico successo bellico.
Forse increduli di vedere uomini corazzati ancora capaci di correre dopo 6 ore di battaglia, i persiani furono colpiti brutalmente sul lato e cedettero di schianto, abbandonando la battaglia.
Per le montagne e per le valli i soldati invasori fuggirono disorganizzati. Il generale Bharam spronò i suoi cavalieri e tornò al campo base.
Deiray fu accalamato come degno vincitore della battaglia e salvatore della cristianità
[size=1.45em]Esito:
[/size][size=1em]Vittoria di misura degli albàni e dei laz
Albàni e Laz perdono il grosso del loro esercito oltre che il re d'Albània Vache I
I Persiani perdono circa 30mila uomini.
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[size=1.35em]Forze in campo: [/size]Esercito di Persia contro esercito reale d'Albània e esercito Laz
Era una gelida giornata di pioggia. Re Vache I e il suo luogotenente, il generale Deyrai, avevano scelto un punto facilmente difendibile lungo un passo montano, stretto ed insidioso. Li si trovava l'esercito d'Albània, quasi 25mila uomini fra i regolari e le truppe degli uomini chiamati alle armi per l'occasione.
Con loro si ergevano 2500 laz, giunti apposta per l'occasione, comandati dal capitano Bagrat.
I persiani erano molto più numerosi, almeno quarantamila uomini avevano attraversato il fiume a sud e si erano insinuati con forza fra le montagne del Caucaso. Ora era arrivato il momento della resa dei conti; troppo numerosi per tendere un'imboscata, gli albàni si apprestavano a morire per l'onore, la fede cristiana e la propria terra.
[size=1.45em]La battaglia:[/size]
Il generale Bharam di Persia, uno dei fidati del divino Re dei Re, contava sulla forza del numero per battere lo svantaggio del terreno. Una carica frontale delle bande da guerra pareva l'idea migliore, mentre i soldati meglio addestrati incalzavano da dietro.
Gli arcieri albàni tirarono una prima salva, facendo un discreto numero di vittime. La seconda raffica fu fenomenale sul lato destro, con l'abbattimento di oltre 1200 soldati persiani, mentre sul sinistro non si fece praticamente alcun danno.
Quando le bande nemiche arrivarono in prossimità di colpire erano stanche, avevano scalato duramente sotto i colpi dei nemici, sicchè una terza salva fu devastante per il loro morale.
Almeno 4 gruppi di bande da guerra si fecero prendere dal panico e furono in procinto di abbandonare la battaglia, ma non poterono. I loro alleati continuavano a premere, spingere ed incalzare dalle loro spalle, non potevano fare altro che avanzare o venire schiacciati dai loro stivali.
Il primo urto fu favorevole alle bande da guerra albàne, che seppero reggere il confronto senza eccessivo sforzo.
Il sopraggiungere del grosso della fanteria persiana fece flettere duramente il fronte su entrambe le ali, mentre il centro rimaneva saldamente in mano dei lancieri.
La battaglia sembrava appena iniziata e già il campo era cosparso di cadavero sanguinolenti e moribondi agonizzanti.
Sui lati gli Albàni ebbero ragione dei resti delle demoralizzate bande da guerra nemiche graze all'entrata in campo di circa 1000 fanti leggeri, divisi equamente per parte. Al centro si annidarono un grosso numero di persiani che cominciarono a spingere, facendo a brandelli i pochi lancieri li presenti. Fortunatamente l'arrivo di 500 fanti leggeri albàni e 500 laz riuscì a riequilibrare il tutto.
L'inferiorità numerica stava cominciando a farsi sentire, soprattuto con l'arrivo della fanteria pesante persiana.
Sul lato sinistro e al centro i coraggiosissimi abàni seppero subire pesanti perdite senza farsi scoraggiare, mantenendo la posizione, ma il lato destre venne rapidamente perduto quando subì la carica frontale di 1000 fanti pesanti e 1500 lancieri persiani.
Deyrai mandò le bande da guerra a di riserva e i laz e rinforzare le zone dove ancora gli albàni stavano vincendo. Re Vache e la sua guardia di 2000 fanti pesanti andò direttamente a salvare il lato perduto.
Nel frattempo un gruppo di 2000 fanti leggeri persiani era inspiegabilmente riuscito a fare il giro di un altissimo monte, giungendo alle spalle degli albàni.
Fortunatamente la zona era presidiata da 2000 tiratori e 1000 arcieri della riserva che riversarono tutto il loro fuoco sui nuovi arrivati. I lancieri furono colti dal panico e si fermarono, proteggendosi con gli scudi, permettendo a 1000 arcieri a cavallo albàni di guainare il coltello e inscenare una piccola carica.
I rinforzi diedero un sospiro di sollievo agli albàni assediati, Deyrai inviò in battaglia tutto ciò che gli restava, altri 2000 arcieri, a coltello sguainato.
L'arrivo dei fanti pesanti di re Vache arrestò di colpo l'avanzata persiana. Il nobile sovrano si espose in prima linea, colpendo con forza e alzando il morale dei suoi.
Ancora paralizzati dai dardi, i lancieri subirono sul fianco la carica della cavalleria. Nonostante l'inadeguadezza dell'equipaggiamento i cavalieri albàni si fecero valere e misero in rotta il nemico, che scappò al sicuro su alcune strade impervie di montagna.
La battaglia era giunta al suo culmine.
Il centro resse ancora all'urto mentre entrambi i lati si trovarono in immensa difficoltà. Arcieri e tiratori si lanciarono nella mischia, immolandosi per dare un momento di tregua ai fanti albàni. La fanteria del re dovette cedere terreno ed almeno 500 cadaveri sul campo, pareva che i persiani avessero improvvisamente ripreso forza.
Dryrai e i suoi riuscirono a far crollare il lato sinistro dei persiani con una carica laterale dei tiratori e di quel che rimaneva della cavalleria.
Il centro rimase in bilico, con le truppe di entrambi gli schieramenti che non avevano più la forza di combattere in modo decente.
Re Vache e i suoi opposero ancora resistenza con immenso coraggio, permettendo agli altri uomini di muoversi a tappare le zone di maggior pericolo.
Quando si liberarono 700 fanti leggeri laz per i soldati di Vache era già troppo tardi. La sua guardia spezzò le fila dopo che il re fu colpito mortalmente allo stomaco da un colpo di spada.
Sembrava la fine per gli albàni, con il centro e il lato destro totalmente perduti. Deiray però non si diede per vinto. Chiamò a raccolta 1600 fanti pesanti albàni dal lato destro e li lanciò in carica, sotto la pioggia e con la stanchezza nelle ossa.
L'azione fu un autentico successo bellico.
Forse increduli di vedere uomini corazzati ancora capaci di correre dopo 6 ore di battaglia, i persiani furono colpiti brutalmente sul lato e cedettero di schianto, abbandonando la battaglia.
Per le montagne e per le valli i soldati invasori fuggirono disorganizzati. Il generale Bharam spronò i suoi cavalieri e tornò al campo base.
Deiray fu accalamato come degno vincitore della battaglia e salvatore della cristianità
[size=1.45em]Esito:
[/size][size=1em]Vittoria di misura degli albàni e dei laz
Albàni e Laz perdono il grosso del loro esercito oltre che il re d'Albània Vache I
I Persiani perdono circa 30mila uomini.
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