La marea polacca:
Eserciti in campo: esercito di Pskov e esercito polacco contro esercito confederato dei Rus
Dopo aver saputo che la Polonia aveva rotto la pace le truppe della Repubblica corsero immediatamente a nord per dare supporto alla loro capitale, che in breve tempo era stata messa sotto assedio. Fortunatamente giunsero quando i difensori non avevano ancora ceduto, ma la situazione era disperata da subito. Basilio di Luga e il generale Basilisco potevano contare su un esercito di circa 15.000 uomini che si era asserragliato a fatica sui suoi bastioni.
L'esercito polacco era comandato dal Maresciallo Wladyslaw Sobyeski e contava oltre 30.000 uomini, con il supporto delle truppe di Pskov.
I cannoni tuonarono ancora per un po', alla fine fu aperta una breccia e la battaglia finale iniziò.
La battaglia:
Sfruttando la loro poca potenza di fuoco gli archibugieri di Novgorod provarono a frenare l'avanzata nemica ma non andò affatto bene. Scannato qualche miliziano, furono investiti da una pioggia di freccie da parte della cavalleria nemica e dovettero ripararsi dietro le mura, abbassando il rateo di fuoco.
L'avanzare della fanteria nemica li fece rischiare ad esporsi e inizialmente riuscirono a fare qualche vittima ma poi furono costretti alla fuga dalla pioggia dei dardi nemici.
Per non cedere la postazione vantaggiosa la Guardia Palatina si piazzò nel mezzo, pronta a reggere l'urto, mentre 5000 picchieri si disposero ai lati per evitare improvvise cariche nemiche.
La cavalleria polacca fu dissuasa dall'azione e i palatini tennero bene le prime ondate di miliziani, che falciarono e misero in rotta. Quando giunsero i fanti pesanti il combattimento divenne in fase di stallo ma la netta inferiorità numerica costrinse i picchieri a flettere sul lato destro, venendo rimpiazzati dai miliziani. La cavalleria polacca tentò un lungo aggiramento su un lato scoperto del muro ma fu fermata da alcune truppe opportunamente spostate.
Nonostante i rus stessero combattendo bene la guardia palatina fu messa in fuga dalla massa dei polacchi e i picchieri la sostituirono su tutto il lato. Pskov e i suoi fanti pesanti cominciarono a falciare i non proprio ben messi difensori, tanto da costringerli a richiedere l'uso della milizia per prendere tempo.
La cavalleria russa tentò una sortita nelle retrovie nemiche sperando di falciare le truppe da tiro e causare una catena di panico ma fu investita da una pioggia di dardi e costretta alla fuga.
Il generale Basilisco si mosse per prendere il comando di un gruppo di lancieri in fuga, ma nel tam tam generale fu colpito da una lancia e cadde a terra morto.
Basilio di Luga tentò di riorganizzare la resistenza nella cittadella ma ormai i polacchi si erano troppo sparsi per potercela fare.
La città era perduta.
Esito:
Vittoria netta degli invasori:
I polacchi lasciano sul campo circa 4000 uomini
Pskov lascia sul campo 4564 uomini
Novgorod perde l'intero esercito
Eserciti in campo: esercito di Pskov e esercito polacco contro esercito confederato dei Rus
Dopo aver saputo che la Polonia aveva rotto la pace le truppe della Repubblica corsero immediatamente a nord per dare supporto alla loro capitale, che in breve tempo era stata messa sotto assedio. Fortunatamente giunsero quando i difensori non avevano ancora ceduto, ma la situazione era disperata da subito. Basilio di Luga e il generale Basilisco potevano contare su un esercito di circa 15.000 uomini che si era asserragliato a fatica sui suoi bastioni.
L'esercito polacco era comandato dal Maresciallo Wladyslaw Sobyeski e contava oltre 30.000 uomini, con il supporto delle truppe di Pskov.
I cannoni tuonarono ancora per un po', alla fine fu aperta una breccia e la battaglia finale iniziò.
La battaglia:
Sfruttando la loro poca potenza di fuoco gli archibugieri di Novgorod provarono a frenare l'avanzata nemica ma non andò affatto bene. Scannato qualche miliziano, furono investiti da una pioggia di freccie da parte della cavalleria nemica e dovettero ripararsi dietro le mura, abbassando il rateo di fuoco.
L'avanzare della fanteria nemica li fece rischiare ad esporsi e inizialmente riuscirono a fare qualche vittima ma poi furono costretti alla fuga dalla pioggia dei dardi nemici.
Per non cedere la postazione vantaggiosa la Guardia Palatina si piazzò nel mezzo, pronta a reggere l'urto, mentre 5000 picchieri si disposero ai lati per evitare improvvise cariche nemiche.
La cavalleria polacca fu dissuasa dall'azione e i palatini tennero bene le prime ondate di miliziani, che falciarono e misero in rotta. Quando giunsero i fanti pesanti il combattimento divenne in fase di stallo ma la netta inferiorità numerica costrinse i picchieri a flettere sul lato destro, venendo rimpiazzati dai miliziani. La cavalleria polacca tentò un lungo aggiramento su un lato scoperto del muro ma fu fermata da alcune truppe opportunamente spostate.
Nonostante i rus stessero combattendo bene la guardia palatina fu messa in fuga dalla massa dei polacchi e i picchieri la sostituirono su tutto il lato. Pskov e i suoi fanti pesanti cominciarono a falciare i non proprio ben messi difensori, tanto da costringerli a richiedere l'uso della milizia per prendere tempo.
La cavalleria russa tentò una sortita nelle retrovie nemiche sperando di falciare le truppe da tiro e causare una catena di panico ma fu investita da una pioggia di dardi e costretta alla fuga.
Il generale Basilisco si mosse per prendere il comando di un gruppo di lancieri in fuga, ma nel tam tam generale fu colpito da una lancia e cadde a terra morto.
Basilio di Luga tentò di riorganizzare la resistenza nella cittadella ma ormai i polacchi si erano troppo sparsi per potercela fare.
La città era perduta.
Esito:
Vittoria netta degli invasori:
I polacchi lasciano sul campo circa 4000 uomini
Pskov lascia sul campo 4564 uomini
Novgorod perde l'intero esercito