Lepanto:
Forze in campo: flotta cristiana (Spagna, Portogallo, Venezia, Milano, Ungheria, Firenze, Austria) contro flotta islamica (Ottomani, Mamelucchi, Crimea).
La flotta musulmana si stava organizzando per un assalto in grande stile, forse direttamente in Spagna, quando fu intercettata da navi dalle vele bianche con la croce rossa di Spagna.
I cristiani si erano uniti, per la prima volta, contro i pagani musulmani ed evevano armato una flotta mostruosamente grade, circa 450 navi di cui oltre 100 moderne caravelle. I musulmani dal canto loro disponevano di circa 250 navi e qualche gruppo di caravelle.
I comandi non erano chiari poichè gli ottomani non avevano inserito un grande ammiraglio per il comando della flotta unita. Anche le armate cristiane si trovarono inizialmente confuse dato che l'ammiraglio spagnolo non giunse. Il comando supremo fu allora preso da Loredano Sforza, principe milanese.
La battaglia:
Considerando la grossa difficoltà di manovra in un luogo stretto Loredano decide di puntare sulla superiorità della gittata delle sua caravelle, cominciando a cannoneggiare il nemico. I musulmani sono immediatamente in netto svantaggio e sono costretti ad aprirsi un passaggio per lanciare un attacco a cuneo contro le caravelle nemiche, tenendo però una discreta potenza di fuoco sul lato destro per evitare un accerchiamento delle galee spagnole.
La battaglia prosegue per un po' di tempo con il numero dei musulmani che costituisce un fattore critico per il successo, oltre alla scarsezza della potenza di fuoco. La galee italiche venete tentano una sortita sul fianco sinistro compiendo una pericolosa manovra vicino agli scogli ma riescono e devastano le fragili navi dei cimmeri.
Gli ottomani cercano di tenere insieme la flotta con un contrattatto deciso che però non porta alla fuga delle navi venete, supportate dai fiorentini.
Spagnoli e portoghesi continuano a cannoneggiare con grande forza macellando le caravelle turche. Appare chiaro da subito che rimanere in un contesto simile può significare solamente una sconfitta, percui viene ordinata la ritirata generale e per fortuna un tentativo portoghese di chiudere le navi musulmane in una sacca fallisce, nonostante i mamelucchi perdano parecchi effettivi bloccando l'avanzata nemica.
La battaglia è breve e fallimentare per la coalizione musulmana.
Esito:
Vittoria schiacciante della coalizione cristiana
I musulmani perdono circa 90 navi.
I cristiani perdono circa 40 navi.
Forze in campo: flotta cristiana (Spagna, Portogallo, Venezia, Milano, Ungheria, Firenze, Austria) contro flotta islamica (Ottomani, Mamelucchi, Crimea).
La flotta musulmana si stava organizzando per un assalto in grande stile, forse direttamente in Spagna, quando fu intercettata da navi dalle vele bianche con la croce rossa di Spagna.
I cristiani si erano uniti, per la prima volta, contro i pagani musulmani ed evevano armato una flotta mostruosamente grade, circa 450 navi di cui oltre 100 moderne caravelle. I musulmani dal canto loro disponevano di circa 250 navi e qualche gruppo di caravelle.
I comandi non erano chiari poichè gli ottomani non avevano inserito un grande ammiraglio per il comando della flotta unita. Anche le armate cristiane si trovarono inizialmente confuse dato che l'ammiraglio spagnolo non giunse. Il comando supremo fu allora preso da Loredano Sforza, principe milanese.
La battaglia:
Considerando la grossa difficoltà di manovra in un luogo stretto Loredano decide di puntare sulla superiorità della gittata delle sua caravelle, cominciando a cannoneggiare il nemico. I musulmani sono immediatamente in netto svantaggio e sono costretti ad aprirsi un passaggio per lanciare un attacco a cuneo contro le caravelle nemiche, tenendo però una discreta potenza di fuoco sul lato destro per evitare un accerchiamento delle galee spagnole.
La battaglia prosegue per un po' di tempo con il numero dei musulmani che costituisce un fattore critico per il successo, oltre alla scarsezza della potenza di fuoco. La galee italiche venete tentano una sortita sul fianco sinistro compiendo una pericolosa manovra vicino agli scogli ma riescono e devastano le fragili navi dei cimmeri.
Gli ottomani cercano di tenere insieme la flotta con un contrattatto deciso che però non porta alla fuga delle navi venete, supportate dai fiorentini.
Spagnoli e portoghesi continuano a cannoneggiare con grande forza macellando le caravelle turche. Appare chiaro da subito che rimanere in un contesto simile può significare solamente una sconfitta, percui viene ordinata la ritirata generale e per fortuna un tentativo portoghese di chiudere le navi musulmane in una sacca fallisce, nonostante i mamelucchi perdano parecchi effettivi bloccando l'avanzata nemica.
La battaglia è breve e fallimentare per la coalizione musulmana.
Esito:
Vittoria schiacciante della coalizione cristiana
I musulmani perdono circa 90 navi.
I cristiani perdono circa 40 navi.
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