Il massacro di Cadusi
Forze in campo: esercito reale d'Albània, Lazica e Armenia contro esercito persiano.
L'esercito unito degli alleati caucasici viaggiava ferso sud, lungo le colline di Cadusi. Settimane di pioggia battente avevano reso il terreno fangoso e difficoltoso da attraversare, tanto che uomini e cavalli sprofondavano in continuazione, abbandonandosi allo sconforto e alla fatica.
Gli iberici non erano venuti e questo non giovava certamente al morale dell'armata unita. Gli armeni del generale Vasak, 11.000 uomini, comandavano la spedizione contro i persiani occupando il centro.
Il lato destro era in mano a 5000 laz del generale Leone mentre il sinistro, orgoglio dell'armata a 14.000 abàni del generale Deiray, eroe della precedente guerra con la Persia.
Il nemico si fece trovare asserragliato su di una collina, pronto con oltre 30.000 uomini al comando del generale Shapur.
La battaglia:
Vasak sapeva di essere in svantaggio e convinse gli alleati ad avanzare in modo compatto fino ai piedi della collina per poi risalirla e colpire come un unico esercito.
All'avanzata i persiani risposero con grossi nugoli di freccie tirati dalla loro fanteria.
Gli albàni furono colpiti marginalmente, mentre ci furono alcune decine di morti per armeni e laz.
L'avanzata continuava, su per la collina. Shapur posizionò 8000 cibanarii, 4000 per ogni ala, pronti per caricare.
I laz e gli albàni mossero i loro lancieri sul lato per fare un muro di scudi, mentre i persiani parevano stranamente baldanzosi e si preparavano ad una carica giù dalla collina con diverse migliaia di fanti leggeri.
E a quel punto avvenne l'inaspettato.
Mentre i catafratti si lanciavano alla carica, seguiti dai fanti leggeri, l'esercito armeno si voltò di scatto contro i propri alleati, cominciando a combatterli.
I laz furono colti totalmente alla sprovvista ed investiti da una pioggia di giavellotti nelle retrovie, quindi sfidati dagli addestratissimi fanti pesanti armeni, che fecero una strage in pochissimi minuti.
2000 uomini della banda da guerra albàna furono impegnati dal nemico ma seppero resistere, nonostante lo sgomento, tanto da permettere a Deiray di risposizionare i suoi.
Un reparto di lancieri si lanciò alla carica contro i cibanarii, venendo falciato ma interrompendone la devastante avanzata.
I tiratori cercarono di sfoltire le fila della fanteria persiana che, colta alla sprovvista, vide cadere un'intera linea contro i giavellotti dei valenti albàni.
I laz dovettero subire i cibanarii sul fianco e non ci fu più nulla da fare, Leone fu travolto ed ucciso e l'esercito si disperse, incalzato dalla cavalleria e dalle freccie.
L'urto della fanteria persiana unita ad un terrificante cuneo creato dagli armeni non lasciava possibilità di vittoria agli albàni, che tentarono la fuga.
Gli arcieri a cavallo furono i primi a riuscire a scappare, seguiti dai fanti pesanti che trovarono abbastanza forza per correre via, gettando al vento elmi, spade e corazze. Molto peggio per le bande da guerra e i fanti leggeri, che furono accerchiati e schiacciati dal nemico.
Arcieri e tiratori riuscirono a schermagliare abbastanza da crearsi una via di fuga, non indolore.
Il tradimento era completo.
Esito:
Vittoria schiacciante dei persiani e degli armeni.
I laz lasciano sul campo: praticamente tutto l'esercito.
Gli albàni lasciano sul campo: tutte le bande da guerra, i fanti leggeri e i lancieri, più della metà fra arcieri e tiratori e diverse centinaia di fanti pesanti.
Gli armeni perdono circa 500 fanti
I persiani perdono circa 300 fanti e 70 catafratti.
Forze in campo: esercito reale d'Albània, Lazica e Armenia contro esercito persiano.
L'esercito unito degli alleati caucasici viaggiava ferso sud, lungo le colline di Cadusi. Settimane di pioggia battente avevano reso il terreno fangoso e difficoltoso da attraversare, tanto che uomini e cavalli sprofondavano in continuazione, abbandonandosi allo sconforto e alla fatica.
Gli iberici non erano venuti e questo non giovava certamente al morale dell'armata unita. Gli armeni del generale Vasak, 11.000 uomini, comandavano la spedizione contro i persiani occupando il centro.
Il lato destro era in mano a 5000 laz del generale Leone mentre il sinistro, orgoglio dell'armata a 14.000 abàni del generale Deiray, eroe della precedente guerra con la Persia.
Il nemico si fece trovare asserragliato su di una collina, pronto con oltre 30.000 uomini al comando del generale Shapur.
La battaglia:
Vasak sapeva di essere in svantaggio e convinse gli alleati ad avanzare in modo compatto fino ai piedi della collina per poi risalirla e colpire come un unico esercito.
All'avanzata i persiani risposero con grossi nugoli di freccie tirati dalla loro fanteria.
Gli albàni furono colpiti marginalmente, mentre ci furono alcune decine di morti per armeni e laz.
L'avanzata continuava, su per la collina. Shapur posizionò 8000 cibanarii, 4000 per ogni ala, pronti per caricare.
I laz e gli albàni mossero i loro lancieri sul lato per fare un muro di scudi, mentre i persiani parevano stranamente baldanzosi e si preparavano ad una carica giù dalla collina con diverse migliaia di fanti leggeri.
E a quel punto avvenne l'inaspettato.
Mentre i catafratti si lanciavano alla carica, seguiti dai fanti leggeri, l'esercito armeno si voltò di scatto contro i propri alleati, cominciando a combatterli.
I laz furono colti totalmente alla sprovvista ed investiti da una pioggia di giavellotti nelle retrovie, quindi sfidati dagli addestratissimi fanti pesanti armeni, che fecero una strage in pochissimi minuti.
2000 uomini della banda da guerra albàna furono impegnati dal nemico ma seppero resistere, nonostante lo sgomento, tanto da permettere a Deiray di risposizionare i suoi.
Un reparto di lancieri si lanciò alla carica contro i cibanarii, venendo falciato ma interrompendone la devastante avanzata.
I tiratori cercarono di sfoltire le fila della fanteria persiana che, colta alla sprovvista, vide cadere un'intera linea contro i giavellotti dei valenti albàni.
I laz dovettero subire i cibanarii sul fianco e non ci fu più nulla da fare, Leone fu travolto ed ucciso e l'esercito si disperse, incalzato dalla cavalleria e dalle freccie.
L'urto della fanteria persiana unita ad un terrificante cuneo creato dagli armeni non lasciava possibilità di vittoria agli albàni, che tentarono la fuga.
Gli arcieri a cavallo furono i primi a riuscire a scappare, seguiti dai fanti pesanti che trovarono abbastanza forza per correre via, gettando al vento elmi, spade e corazze. Molto peggio per le bande da guerra e i fanti leggeri, che furono accerchiati e schiacciati dal nemico.
Arcieri e tiratori riuscirono a schermagliare abbastanza da crearsi una via di fuga, non indolore.
Il tradimento era completo.
Esito:
Vittoria schiacciante dei persiani e degli armeni.
I laz lasciano sul campo: praticamente tutto l'esercito.
Gli albàni lasciano sul campo: tutte le bande da guerra, i fanti leggeri e i lancieri, più della metà fra arcieri e tiratori e diverse centinaia di fanti pesanti.
Gli armeni perdono circa 500 fanti
I persiani perdono circa 300 fanti e 70 catafratti.