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[size=1.35em]Il mondo nel 400

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[size=1.45em]ONORIO E STILICONE[/size]​
[size=1.45em] TEODOSIO, morendo, lasciava l' impero ai propri figli, ONORIO e ARCADIO: il primo era in età di undici anni, aveva avuto l'Occidente ed era stato messo sotto la tutela d'un prode generale di origine barbarica, STILICONE, parente del morto imperatore per averne sposata la nipote Serena; il secondo, Arcadio invece che contava diciotto anni, aveva ricevuto l'Oriente con la Mesia Superiore, la Dacia, la Macedonia e l'Acaia, ed essendo debole di mente e di corpo era stato affidato alle cure del prefetto del pretorio RUFINO.

L'unità dell'impero romano esisteva ancora nominalmente; ma di fatto era per sempre finita. Roma e Costantinopoli erano due rivali inconciliabili e non meno lo erano Stilicone e Rufino. Quest'ultimo, non contento di essere il vero padrone dell'Oriente, cercava di render più grande e più salda la sua potenza dando in moglie una propria figlia ad Arcadio. Il suo disegno però non riuscì: l'eunuco Eutropio, di origine armena, geloso della potenza di Rufino, approfittando di una sua assenza da Costantinopoli, indusse il giovanissimo imperatore a sposare Eudossia, figlia del generale Bautone.

Questo intrigo di corte affrettò la catastrofe dell'impero. Si dice che Rufino, per vendicarsi, inducesse i Visigoti, stanziati al di qua del Danubio, a prender le armi contro l' impero. Quanto ci sia di vero in questa diceria non sappiamo. L'odio, nato nell'animo del ministro per l'affronto ricevuto, dà un certo colore di verosimiglianza alla diceria, ma a crederla infondata ci induce il pensare che nessun vantaggio poteva Rufino ritrarre da una levata di scudi dei Visigoti.

Questa in realtà ci fu, ma è da credere che non ai consigli di Rufino, il quale del resto continuava a tenere la carica di ministro, fu dovuta, bensì alle condizioni stesse dei Visigoti che non erano soddisfatti della striscia di terra concessa loro da Teodosio, e ad Alarico loro re, il quale, conoscendo la debolezza, dell'impero, pensava, e non a torto, poteva trarne vantaggi per sè e per il suo popolo.

L'anno stesso della morte di Teodosio (395), Alarico alla testa d'un'orda dei suoi Visigoti, da alleato divenuto nemico, invase la Tracia e la Macedonia e si spinse fin nella Grecia.
[/size] [size=1.45em] A combattere l'invasore non si mossero i generali di Arcadio, ma accorse prontamente con numerose forze Stilicone.
Non ebbe però il tempo di misurarsi con il nemico, mentre[/size]
[size=1.45em]era giunto a Tessalonica e si apprestava a tagliare la ritirata ai Visigoti da Arcadio gli giunse l'ordine di mandargli le milizie d'Oriente, che erano passate con Teodosio in Occidente contro Arbogaste, e di ritornare in Italia.

Era la prima volta che un imperatore romano rifiutava l'aiuto del collega mentre l' impero era invaso dal nemico. Con il gesto di Arcadio l'unità dell'impero non esisteva più neppure nominalmente e le due parti in cui esso era diviso, gelose l'una dell'altra, apertamente mostravano di voler fare ciascuna per conto proprio.
Si disse che l'ordine fu provocato da Rufino e nulla ci vieta di credere che sia andata così; gli avvenimenti anzi che seguirono ne sono la conferma. Stilicone volle evitare la guerra civile ed ubbidì: mandò le milizie che gli si chiedevano, ma vi mise a capo un suo fidato generale di stirpe gotica, Gaina, senza dubbio perché questi fosse di contrappeso a Rufino. Gaina seppe così bene suscitare l'ira dei suoi soldati contro il ministro di Costantinopoli che il 27 novembre di quell'anno questo venne ucciso dalle truppe.

Parve allora che le relazioni di Stilicone con la corte di Arcadio migliorassero, ma se un miglioramento nei rapporti ci fu, esso durò poco. A Rufino era succeduto nella carica Eutropio e questi non era meno geloso che il suo predecessore di Stilicone. Da tali gelosie non potevano ricavar vantaggi che i Visigoti, i quali nel 396 invasero ancora la Grecia spingendosi fino al Peloponneso.
Anche questa volta chi corse a fronteggiarli fu Stilicone. Noi non sappiamo come si svolsero le operazioni contro i Visigoti. Certo è che Stilicone, benché li avesse ricacciati tra le montagne dell'Elide e dell'Epiro, non riuscì ad annientarli. Dovette senza dubbio incontrare delle difficoltà o una resistenza disperata da parte del nemico, ma il fallimento dell'impresa fu dovuta soprattutto dalla politica di Costantinopoli, favorevole ad Alarico, che nel 397 veniva nominato dux e governatore dell' Epiro e della costa illirica orientale fino a Durazzo.

Tra l'Oriente e l'Occidente la corte di Arcadio metteva dunque l'ambizioso Alarico e un popolo barbarico, che secondo la politica gretta e personale di Eutropio dovevano servire a difender l'Oriente dalla presunte mire di Stilicone e che invece costituivano una terribile minaccia per la parte occidentale dell'impero.
In effetti a queste mire limitò la sua attività Stilicone. Egli rafforzò la sua posizione personale dando in moglie ad Onorio la propria figlia Maria; in Africa nel 389 represse l' insurrezione di Gildone dando in pari tempo un colpo mortale al Donatismo che l'aveva spalleggiata; si procurò il favore dei Cristiani con l'abolizione delle feste pagane decretata con l'editto del 20 agosto del 399; temendo un' invasione restaurò le mura di Aureliano; infine si recò in Gallia per reclutarvi nuove milizie.
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[size=1.35em]Cariche nel mondo romano:
[/size][size=1em]Le principali cariche del mondo romano possono essere assegnate dell'Imperatore a persone di fiducia al fine di "stabilizzare" e regolarizzare il loro potere.[/size]Magister militum: era un grado usato nel tardo impero entrato in uso dalla fine del regno di Costantino e poi evolutosi con Teodosip. Era l'equivalente romano del generale di corpo d'armata . Il Magister militium aveva una propria area assegnata in base all'importanza (per esempio della mauretania o della gallia). Molti MM in questo periodo diventano talmente potenti da trasformare di fatto l'imperatore in poco più che un fantoccio. Un esempio attuale è Stilicone, MM dell'Occidente.
Questa carica potrà essere assegnata ai vostri personaggi dopo essere diventati particolarmente amici di Roma.
Comes: è un grado di comando sia militare che civile, inferiore al Magister Militum
Dux: significa "condottiero" è un grado militari di chi ha il comando di un esercito. Può essere assegnato a chiunque, anche ad un capotribù.
Prefetto: sostanzialmente il titolare di un ufficio laico o ecclesiastico.
Patrizio: un tempo simbolo di potere effettivo oggi è una carica nobiliare senza un significato pratico. Tuttavia conferisce sempre un grande prestigio a chi la riceve.

[size=1.45em]Il Limes:

[/size][size=1em]Per Limes si intende una serie di fortificazioni militari romane poste ai confini dell'Impero con lo scopo di arginare le invasioni barbariche. Solitamente un limes si trova in prossimità di una barriera naturale preesistente ed è supportato da vicine città o luoghi dove sono accampati numerosi soldati. Il limes romano percorre tutto il confine dei fiumi Reno e Danubio, in Britannia è il Vallo di Adriano e il dismesso di Antonino Pio. Lungo tutta la frontiera asiatica sorgono una serie di fortezze di confine e qualcosa di simile vi è anche in Africa.

[/size][size=1.35em]Foederati:

[/size][size=1em]Ottente lo status di Foederati significava sostanzialmente che un intero popolo barbaro otteneva in donazione una parte del territorio romano, solitamente povera e spopolata, a patto di fungere da cuscinetto contro le invasioni esterne e di servire nell'esercito. Con il tempo i barbari a cui fu affidato il Foedus divennero talmente importanti da costituire il nerbo dell'esercito romano, contribuendo alla caduta dell'Impero.[/size][size=1.35em]

Movimenti autonomisti:
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Tutto l'impero romano è scosso da una serie di forti movimenti autonomisti di varia natura. Da un lato c'è chi tenta di usurpare il potere imperiale, chi mira a creare uno stato proprio, chi ancora cerca di ridare libertà a fazioni decadute o sottomesse. Per esempio il dissenso religioso è fortissimo in egitto fra i pagani del culto di Iside e i Cristiani o ancora ad Atene dove si sono verificati ripetuti attacchi alle scuole filosofiche; Nel 399 una pesantissima rivolta delle popolazione mauritane d'Africa, con l'aiuto dei Ghassanidi, ha rischiato di far perdere il controllo dell'intera provincia. Ancora, aumentano gli attacchi dei separatisti baschi nel nord della pensiola iberica mentre in generale la popolazione diventa sempre più insofferente alle tasse pressanti e ad uno stato che diventa sempre più manchevole.
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Dissensi religiosi

[/size][size=1em]Questo periodo è caratterizzato dalla fortissima intolleranza religiosa e dalla nascita di moltissimi movimenti "eretici" cristiani. I vescovi stanno gradualmente prendendo piede anche nel campo politico, diventando molto influenti. La religione cristiana spazza via ciò che rimane dei pagani romani nonostante questi tentino una buona resistenza. Molte conversioni in massa al cristianesimo sono di facciata, per convenienza, poichè dai tempi di Teodosio il cristianesimo è l'unica religione ammessa all'interno dell'impero.
Queste sono le religioni con cui potrete confrontarvi. A livello di gioco l'una o l'altra non cambia nulla se non come interpretazione e ovviamente scelta degli amici (difficile vedere un pagano norreno essere in buoni rapporti con un cristiano)

Cristiano apostolica o credo niceno: è il credo cristiano ufficiale, precursore del cattolicesimo e dell'ortodossia. Prende il suo nome dal Consiglio di Nicea.
Arianesimo:[/size] L'Arianesimo è il movimento teologico più rilevante del IV secolo: secondo Ario, sacerdote di Alessandria d'Egitto (256-336), la figura del Padre deve collocarsi in posizione preminente all'interno della Trinità, subordinando così il Figlio al Padre e riducendo la figura di Gesù alla dimensione umana, soltanto in rapporto di somiglianza con quella divina. Ario considera veramente trascendente e "increato" soltanto il Padre, che sarebbe l'unico e vero Dio: quindi Gesù non può essere considerato realmente Dio, anche se - in quanto suo figlio - partecipa alla grazia divina; secondo Ario anche il Verbo (o "Logos") non è vero Dio. è la religione più frequente fra i barbari cristianizzati.
Donatismo:l Donatismo prende il nome da Donato di Case Nere (nel 315 vescovo di Cartagine). Questo movimento nasce e si sviluppa in Africa nel IV secolo e prende le mosse dalla critica nei confronti di quei vescovi che non avevano resistito alle persecuzioni di Diocleziano ed avevano consegnato ai magistrati romani i libri sacri. Secondo i donatisti i sacramenti amministrati da questi sacerdoti non sarebbero validi. Ciò porterebbe a considerare i Sacramenti non efficaci di per sé, ma dipendenti dalla dignità di chi li amministra. Molto diffusa in africa occidentale.
Monofisitismo:Secondo questa dottrina, sostenuta nel V secolo da Eutiche, capo di un grande convento di Costantinopoli, Gesù possedeva una sola natura (mónos + physis), "ibrida", frutto dell'assorbimento in quella divina, di quella umana, che, quindi, era solo apparente. è una religione che storicamente si è diffusa molto in Egitto
Il monaco Nestorio, patriarca di Costantinopoli tra il 428 ed il 431 e ideatore di questa concezione. Religione storicamente diffusa in Siria, Arabia e zone limitrofe.
Altre se ne aggiungeranno col tempo.

Ellenismo: i bei tempi andati. Tutte le religioni romane tradizionali o orientali. Ne fanno parte per esempio il culto di Giove, Zeus, Iside, Mitra, Serapide ecc. Storicamente resistono come diffusa minoranza ma sono ancora maggioritarie in alcune zone dell'egitto, della gallia e della penisola iberica.
Celtismo: la religione celtica; sopravvive nelle isole britanniche
Paganesimo norreno: La religione di Thor, Odino ecc. Diffusa fra le popolazioni germaniche.
Zoroastrismo: La religione della Persia, simile al culto mitraico, venera una sorta di divinità positiva in contrapposizione ad una negativa.
Paganesimo: tutte le altre religioni, da quelle tribali africane all'animismo slavo
Ebraismo: la religione di Abramo, Isacco ecc
Ateismo/Agnosticismo/Filosofia: (una particolare): non è una vera e propria religione e sicuramente non è di massa. Potrebbe però capitarvi un personaggio con questo tipo di cultura.

Attualmente la dicotomia cristiani-pagani all'interno di Roma ha raggiunto il culmine esplosivo a favore dei cristiani. Nel 395 l'esercito ribelle d'occidente, filopagano, fu sconfitto dalle truppe dei cristiani d'Oriente e dei loro alleati goti. Da allora le poche speranze degli ellenisti sono scivolate verso il basso, nonostante siano ancora tra il 10 ed il 20% della popolazione dell'Impero.
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Vescovi:

[/size]Il vescovo è una carica particolare del mondo cristiano che unisce la figura di capo di una diocesi religiosa a uomo politico del tutto "terreno". Il potere dei Vescovi è spesso dato dall'importanza della loro diocesi e dal carisma personale. In un mondo travagliato dal dissenso religioso e da vari concilii ecumenici un vescovo forte potrebbe influenzare non poco la politica imperiale.
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Imbarbarimento:
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A partire da Costantino I l'esigenza sempre più impellente di riempire i buchi nell'esercito causati da svariati fattori ha fatto si che si ricorresse all'arruolamento in massa dei barbari. Questa cosa ha funzionato durante tutta l'epoca di Costantino e per un breve periodo successivo ma nel 400 l'imbarbarimento dell'esercito ha raggiunto un livello di non ritorno. Praticamente tutti i soldati romani sono barbari che combattono per oro, terre o perchè costretti da un Foedus. I generali ed i comandanti sono in massima parte di origine romana e se dotati di un carisma forte riescono a tenere sotto controllo le truppe. Altrimenti tutto diventa un enorme punto di domanda. La cosa più grave è che non solo questi eserciti non combattono più per la propria casa e la propria terra ma che possono addirittura rifiutarsi di combattere, ammutinarsi o tentare un colpo di stato nel caso non ricevano (spesso in via anticipata) le cose a loro promesse.
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Oriente ed Occidente

[/size][size=1em]Una divisione molto importante è quella fra Oriente ed Occidente. Già ai tempi di Diocleziano l'Impero aveva perso la sua caratteristica unità per poi riprenderla a fasi alterne. Dopo la morte di Teodosio nel 395 l'Impero è stato definitivamente diviso fra Oriente ed Occidente. De jure lo Stato è ancora unito e i due imperatori sono "gemelli", uniti nel comune intento di salvaguardare tutta la romanitas dalle barbarie. Di fatto l'impero è diviso e i due imperatori si guardano con sospetto o addirittura con odio. Potrebbero non lasciarsi sfuggire l'occasione anche di scendere in guerra fra loro stessi anche se per il momento sopravvive un'alleanza più formale che sostanziale. Cosa cambia fra l'uno e l'altro? Semplicemente l'Oriente detiene il grosso delle città ad ha ancora un commercio molto attivo. è ancora radicata la vita cittadina ed urbana e detiene il grosso dell'esercito. L'Occidente dal canto suo ha diverse barriere naturali che lo rendono facilmente difendibile anche in caso di sfondamento (Alpi, Reno, Pirenei ecc), inoltre per ora ha un magister militum d'eccezione, il valente Stilicone ma deve vedersela con l'incuria generale del sistema, lo spopolamento e la rilevante decadenza economica. Per il resto come si può intuire la parte orientale è molto più forte di quella d'occidente quindi valutate bene chi e dove colpire.

[/size][size=1.45em]La fara:

[/size][size=1em]La fara è un sistema politico-militare longobardo che prevede l'aggregazione di un gruppo di famiglie o clan ai fini di gestire il popolo ed il potere tipicamente nelle popolazioni nomadi, dove una fara coordina e fa muovere i suoi appartenenti in modo omogeneo. In leader 400 per fara intendiamo, in modo allargato, tutte le grandi famiglie delle popolazioni barbariche. Ogni fara ha i suoi interessi, i suoi obbiettivi ed il suo modo di relazionarsi. Ogni fazione ha centinaia di fare, quindi non cercate di catalogarle. E direte voi, e a me che me ne frega di sapere queste cose? Ve ne frega assai! Nel mondo dove giocate non avete un vostro esercito, un vostro sistema fiscale e amministrativo. Tutto è decentralizzato e gestito a livello delle fare. Se reclutate un gruppo di soldati questi non sono fedeli pezzenti armati da voi ma sono membri di una fara che gentilmente accettano di militare nel vostro esercito per uno o più motivi. Tuttavia conservano la fedeltà ai loro comandanti e al loro personale vessillo. Perciò state attenti...


[/size]Unni[size=1em]

Gli Unni
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