[Austria-Firenze-Papato] Trattato di Vienna

Basileus

Ninja Skilled!
Sua Maestà Imperiale Giuseppe II d'Asburgo indice una conferenza tra gli stati di Firenze e Stato Pontificio a Vienna. questi sono i punti

  • il Granduca di Firenze vedrà revocata la scomunica a suo carico in cambio del riconoscimento della romagna come territorio pontificio.
  • il Granduca di Firenze riconoscerà la propria colpa nell'aver attaccato Santa Madre Chiesa impegnandosi a non attaccare più il Patrimonio di Pietro.
  • Il Granduca si impegna ad aiutare le forze papaline a sottomettere la Romagna rinunciando ad ogni pretesa futura sul territorio
in aggiunta ai punti l'Imperatore, vista la rinnovata pace tra Firenze e Roma propone agli Stati un trattato di alleanza difensiva con l'Austria compresa di diritto di passaggio e sgravi commerciali tra le nazioni al fine di migliorare l'economia di tutti
 

Maltus92

GTFO n00b
Il Santo Padre benedice e ringrazia l'imperatore per la sua solerzia e per la grande prova di affetto filiale dimostrata nei confronti della Santa Sede. Accoglie positivamente la proposta di una conferenza di pace a Vienna, e dichiara la sua intenzione di concedere all'imperatore il titolo di Defensor Urbis, non più elargito alla casa d'Austria dai tempi di Carlo V. Ribadisce con severità la sua censura nei confronti delle gravi scorrettezze compiute dal granduca fiorentino con queste parole:

"Egli ha rinunciato alle proprie perverse intenzioni solo in quanto abbandonato dai suoi amici ed alleati. Noi non possiamo che dirci adirati per il grave oltraggio recato al trono di Pietro e a Dio stesso, per mezzo delle insultanti parole e volontà messe in atto del granduca di Firenze. La scomunica è la più grave pena prevista dall'ordinamento canonico, e non verrà revocata con leggerezza: il granduca dovrà fare pubblica ammenda per il suo sacrilego comportamento e accettare la pubblica umiliazione davanti ai suoi sudditi per mezzo della pena canonica che verrà stabilita dalle competenti autorità ecclesiastiche. Inoltre chiediamo che dia concretamente prova del suo ravvedimento non solo rinunciando ad ogni pretesa, ma anche compiendo riparazione materiale per i danni provocati dal suo agire contro lo Stato Pontificio. Dichiaramo inoltre all'imperatore d'Austria il nostro disagio nel vederci affiancati in un'ipotetica alleanza militare ad un vicino così infido. Così abbiamo stabilito"

Questo messaggio viene consegnato ai diplomatici austriaci e fiorentini riuniti a Vienna per mezzo del delegato papale, il cardinale-legato Bartolomeo Alberoni.
 
Ultima modifica:

Basileus

Ninja Skilled!
il cardinale viene accolto alla hofburg con fasto. Alla lettura del messaggio papale l'imperatore si adombra "riferite questo al Santo Padre" riferisce al cardinale "nostro fratello Leopoldo ha sbagliato a comportarsi in tal senso e pagherà il suo debito ma non permetteremo ad un Asburgo di umiliarsi di fronte al popolo. Leopoldo farà ammenda di fronte ai suoi pari e a voi cardinale". Detto questo sorride "il titolo concessoci è un grande onore che accettiamo con gratitudine"
 

Maltus92

GTFO n00b
Il Santo Padre, sempre per mezzo del cardinale Alberoni, fa pervenire la sua risposta alla Hofburg:

"Ringraziamo di cuore l'imperatore per l'attenzione e la devozione filiale che ha sempre dimostrato nei Nostri confronti. Pur tuttavia, in virtù del sacro ruolo di cui siamo stati investiti, non possiamo esimerci dal ribadire rispettosamente ma con fermezza la nostra posizione sull'ammenda del granduca di Firenze. Di fronte a una tale sconsideratezza non possiamo accettare un semplice, tacito riconoscimento dei nostri peraltro legittimi diritti. Pur comprendendo i vincoli familiari e il legame affettivo che legano l'imperatore ed il granduca, ci sentiamo in dovere di citare i numerosi precedenti in cui sovrani ed aristocratici hanno invocato pubblicamente il perdono di Santa Romana Chiesa, accettando di buon grado le penitenze proposte dall'autorità ecclesiastica. Giova ricordare il caso del sacro romano imperatore Enrico IV, che sopportò tre giorni in ginocchio sulla neve prima di essere ricevuto dal nostro venerabile predecessore Gregorio VII.
Sempre che il granduca di Firenze non consideri le pene canoniche come mercificabili, con logiche da pubblicani che offendono la sacralità della Chiesa. Noi proponiamo pertanto, come giudice di ultima istanza dell'ordinamento ecclesiastico, che egli accetti di recarsi a Roma per chiedere pubblicamente perdono e riaccoglimento nel grembo ecclesiastico in occasione del venturo Anno Santo, in piazza San Pietro, al cospetto dei fedeli penitenti giunti da ogni dove. Dato nell'anno decimo del nostro pontificato"
 

salvor_hardin

Spam Master
Il Granduca accetterà con gioia qualsiasi pena venga richiesta dalla Santa Sede. Tuttavia, non possiamo permetterci di subire pubbliche umiliazioni, in quanto temiamo che il popolo possa rivoltarcisi contro. Tale avvenimento sarebbe catastrofico anche per Sua Santità, in quanto che il concreto rischio che a prendere il potere siano famiglie di guerrafondai, che non bramano altro che mettere le mani sull'italica penisola.
Mi rimetto alla trattativa tra Sua Santità e nostro fratello per la decisione della pena. Qualunque cosa venga decisa che non comporti danni alla nostra casata e ai nostri territori, verrà accettata senza domande
 

Maltus92

GTFO n00b
Il Santo Padre ribadisce con fermezza, per tramite del proprio cardinale legato, le obiezioni e richieste poste in precedenza: risarcimento dei danni causati dalle rivolte romagnole, penitenza pubblica del granduca. Si impegna a farsi garante - attraverso la propria autorevolezza - del diritto all'obbedienza dei sudditi da parte del granduca fiorentino. Esplicita la sua contrarietà rispetto ad ipotesi di alleanze con chi abbia attentato, seppur indirettamente, alla propria integrità territoriale. Ringrazia calorosamente l'imperatore d'Austria per lo sforzo di mediazione e ribadisce l'intenzione di premiarlo per la cortesia e buona disposizione dimostrata verso lo Stato Pontificio. Massima decisione, non emendabile.
 

Basileus

Ninja Skilled!
si richiede se al Granduca vadano bene tali accordi: Pubblica penitenza a Firenze con promessa che tale penitenza non andrà a ledere l'onore del Granduca nè ad attentare alla sua sovranità o all'obbedienza dovutagli dai cittadini.

L'Imperatore ringrazia il Santo Padre della possibilità offertagli e della lungimiranza dimostrata.
 

Maltus92

GTFO n00b
Piattaforma definitiva proposta dal cardinale legato su cui chiudere l'accordo:
- riparazione ai danni militari subiti dallo Stato Pontificio nelle legazioni di Romagna
- pubblica penitenza del granduca
- conferimento all'imperatore d'Austria del titolo di Defensor Urbis

viene inoltre accantonata la proposta di alleanza militare fra papato, impero d'Austria e granducato di Firenze, su cui il Santo Padre pone il veto per i motivi sopra detti.
 
Alto