MisterTango
Useless Member
Primo contatto Gizeh-Vatis, con i personaggi Schruk (generale) e Marcel (diplomatico). Tragitto: Tarras-Wabami-Serkow-Hougft-Zouf-Decumano Nord-Estonshire, @Silen @Adamantio e per copia conoscenza anche @WinterSun
L’ultimo anno era stato carico di eventi per il Regno di Gizeh, alcuni gioiosi ed altri meno. L’esercito Reale era da poco rientrato nella Capitale dopo la vittoria sui Nu-Volf, ai confini meridionali del Regno. Il ritorno dei soldati era stato celebrato con ampi festeggiamenti pubblici, che erano tuttavia serviti anche a ricordare la morte dei giovani e coraggiosi guerrieri caduti in gran numero nel corso della campagna. Il ritorno di Aryanna Rhuvandoch, una condottiera e cacciatrice di mostri, aveva poi dato adito a non poche voci nelle locande e nelle sale del palazzo del Regno: alcuni sostenevano che il suo ritorno potesse essere di buon auspicio, viste le sue capacità universalmente riconosciute nel combattimento, per altri invece non poteva che essere sintomo evidente delle difficoltà dell’esercito reale a tener sicuri i confini della nazione. Subito dopo, dal lontano nord, erano giunte come una pestilenza le voci di un’orda di non morti attiva nelle distese innevate del settentrione, la cui immensa ombra di morte e distruzione incombeva pericolosamente sul Regno. Infine, erano giunte in gran numero delle voci da sud, portate principalmente dai mercanti provenienti dal Regno di Aarakorya, la fiorente e amichevole nazione de sud.
Furono proprio quest’ultime a stuzzicare maggiormente l’interesse della corte Reale.
Infatti, poco dopo il rientro dell’esercito dal sud, un gruppetto armato ed equipaggiato per un lungo viaggio varcò le porte delle mura della capitale, diretto proprio verso meridione.
Il gruppo non era particolarmente numeroso -non contava più di una trentina di elementi- ma non erano tanto le dimensioni ad attirarne l’attenzione, quanto bensì la sua composizione.
Alla testa del gruppo cavalcavano un uomo e un orco, che ormai tutti nel regno conoscevano molto bene. Il Generale Schruk, il pelleverde alto quasi due metri e con la sua fidata bipenne al seguito, e il diplomatico Marcel, a suo agio nei suoi abiti eleganti e in sella al destriero candido.
Dietro di loro seguiva un gruppo particolarmente eterogeneo: cavalieri umani, bardati nelle loro armature argentee e con le lunghe lance da cavallerie strette nelle mani d’acciaio; ricognitori halfling e frostlings, a dorso di pony e con i loro piccoli archi; nani, sempre a dorso di pony, della delegazione degli artigiani e dei mercanti; arcieri elfici a cavallo, con le fluenti capigliature bionde e le orecchie a punta. Chiudevano il gruppo un paio troll, con la pelle grigiastra e rugosa e tronchi di quercia branditi a mo’ di randello, che in quel momento appoggiavano allegramente sulle spalle mastodontiche.
Il gruppo, che nelle sue sette specie rappresentate mostrava abbondantemente l’ormai cosmopolita composizione del Regno, si mise in marcia verso sud, passando alcuni giorni dopo per la città di Rhuvanea. Ivi, Marcel ebbe modo di incontrare alcuni mercanti della delegazione di Aarakorya, nella nuova Gilda Commerciale costruita l’anno precedente. Si accordò con una carovana diretta verso Zlozye, nei confini più meridionali del Regno delle Aracne, accettando di essere ingaggiato come scorta in cambio di una guida e un passaggio sicuro nelle terre del Regno alleato.
Infatti, giunti al confine con la terra di Wabami, il gruppo si palesò comunque alle guardie aracne alla frontiera, comunicando le loro intenzioni diplomatiche. Ottenuto il libero passaggio nel regno di Aarakorya, il gruppo seguì la carovana fino alla città di Zlozye dove, come d’accordo, si separò dalla rotta dei mercanti. Prima di ripartire verso sud, il gruppo rimase alcuni giorni per riposarsi, rifocillarsi, e raccogliere più voci possibili che potessero permettere un passaggio tranquillo verso le terre del sud.
Venne indicato loro di procede verso sud-est, attraversando la regione chiamata Decumano Nord, e di raggiungere un lungo fiume chiamato Brandivino. Una volta arrivati in vista del corso d’acqua sarebbero sicuramente giunti a contatto con la gente del posto. Vennero inoltre avvertiti di stare alla larga dalle masse scure, non meglio descritte, che i locali definirono unicamente come “Greeshka”, o qualcosa del genere. Raccolto il coraggio necessario per quell’impresa, con bel innalzati gli stendardi purpurei del Regno di Gizeh, il gruppo capitanato da Schruk e Marcel si avviò verso sud, varcando i confini di quella regione inesplorata e misteriosa.