Assolti Gotovina e Markac

Solctis

Chosen one
Visto che é passata abbastanza inosservata come cosa qui da noi (o perlomeno non l'ho visto io) provo ad informare io.

Ex Jugoslavia, sentenza choc in appello
L'Aja assolve i croati Gotovina e Markac


Gli ex generali croati, Ante Gotovina e Mladen Markac sono stati assolti in appello dal Tribunale penale internazionale dell'Aja.

In primo grado Gotovina era stato condannato a 24 anni di carcere e Markac a 18 per crimini di guerra. Esultano i nazionalisti croati e nelle piazze si sono riuniti in molti ad assistere in diretta al verdetto di appello in sostegno ai due ufficiali considerati due "eroi" dell'indipendenza. Gotovina e Markac "sono due persone libere" ha annunciato in diretta il giornalista della tv nazionale, Hrt.

Nel luglio del 2001 il Tribunale penale internazionale chiese l'arresto di Ante Gotovina in qualità di comandante dell'"Operazione Tempesta", iniziata il 5 agosto del 1995 durante la quale più di 200mila persone che vivevano nella regione croata di Krajina furono espulsi. Il processo di primo grado si era aperto nel 2006 e quello di appello il 14 maggio scorso.

Gotovina, 57 anni, era stato arrestato in vacanza alle Canarie nel 2005 dopo quattro anni di latitanza e la sua fuga aveva messo in pericolo il futuro europeo della Croazia, che invece entrerà nella Ue nel 2013. Mladen Markac, che era nella stessa operazione a capo di un reparto speciale di polizia, si era consegnato spontaneamente al Tribunale nel 2004 insieme a un terzo ex generale assolto nell'aprile 2011, Ivan Cermak. Il ministro della Difesa croato, Ante Kotromanovic, si è rechato di persona con un aereo di stato all'Aja per riportare in patria gli ex generali.

La sentenza ha riaperto antiche ferite e ha provocato la reazione delle autorità serbe e croate. Sull'assoluzione pronunciata dal giudice Theodor Meron, si è espresso il vicepremier serbo Rasim Ljaji che ha dichiarato ai media locali che "il tribunale dell'Aja ha perso ogni credibilità", definendo la sentenza odierna "una prova di giustizia selettiva che è peggio dell'ingiustizia". Sul piano politico ha comunque precisato che "nonostante tutto ciò dobbiamo restare sereni e con mente lucida per non danneggiare il cammino europeo della Serbia".

"La sentenza ha confermato tutto quello che già credevamo in Croazia: i due generali non hanno comandato un'impresa criminale per fare pulizia etnica", ha detto il presidente croato, Ivo Josipovic. "Purtroppo - ha proseguito il presidente - vi sono stati crimini di guerra anche da parte di chi si difendeva. E lo stato croato è responsabile della punizione di tutti coloro che si sono macchiati di crimini di guerra, indipendentemente da chi è stato". Diverso il parere del procuratore serbo per i crimini di guerra, Vladimir Vukcevic, che ha definito "scandalosa" e "giuridicamente incomprensibile" la sentenza odierna: "Con questa sentenza assolutoria - ha detto - viene messo seriamente in pericolo il principio di punizione dei crimini".

"Sarà interessante capire quali sono le motivazioni di chi si è espresso a favore e di chi contro", ha dichiarato il magistrato Mauro Politi, fino al 2009 giudice della Corte penale internazionale, sottolineando che il verdetto non è stato unanime: due giudici, tra cui l'italiano Fausto Pocar, hanno votato contro. Di fatto, si è trattato di un'assoluzione per mancanza di prove. Secondo il giudice Meron, che ha letto in aula la sentenza, "senza prove che quegli attacchi (le operazioni necessarie all'evacuazione dei civili serbi, ndr) fossero illegali, non si può sostenere che vi fosse una volontà criminale". Agli atti del tribunale, insomma, è mancata la "prova certa" dell'esistenza di "un'impresa criminale comune" da parte dei due generali.

FONTE: http://www.unionesarda.it/Articoli/Articolo/295151

Ovviamente la cosa é molto grave, perché riporta l'orologio indietro di molto dando praticamente un rigore a porta vuota alle frange più estremiste di tutti gli schieramenti coinvolti.

Grottesco, nuovamente, l'atteggiamento di costante dolo ed incapacità del TPI che va a gettare nuovamente benzina sul fuoco dimostrando l'assoluta incapacità di fornire e contribuire ad elaborare un percorso di superamento della guerra civile nell'ex Jugoslavia ma, anzi, va a danneggiare gravemente il percorso di riconciliazione.

In questo senso il governo serbo ha ridotto la collaborazione con il TPI a un livello puramente tecnico, togliendo dalla lista delle priorità la consegna di documenti rilevanti al Tribunale. Inoltre, è stato deciso che nessun rappresentante del governo parteciperà alla conferenza sull’eredità giuridica del TPI fissata per il 22 novembre a Belgrado, che è stata quindi cancellata.

A voi
 

Space Monkey

IL PARTITO TI OSSERVA
Io penso, invece, che il difetto principale del Tpi sia la mancanza di imparzialità. E una giustizia che non è imparziale difficilmente può essere considerata tale. Fin dalla sua nascita, il Tpi ha accusato per i crimini di guerra numerose personalità del mondo politico di nazionalità serba (Milosevic, Seselj, Karadzic, Milutinovic, Sainovic e tanti altri), oltre a quelle militari. D'altra parte, nemmeno una personalità politica di nazionalità croata o bosniaco-musulmana è stata accusata. Timidamente si è provveduto a rinviare a giudizio qualche generale croato o musulmano. Con questo si è voluto attribuire il ruolo di carnefice unicamente a una parte, e quello delle vittime alle altre. Invece la verità storica è alquanto diversa.
Sergio Romano.
 
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