Il magazzino in questione era stato arredato secondo quelle che erano state le indicazioni e le esigenze della Apoptosi. Lo spazio a disposizione, che Vinkle aveva preferito non fosse suddiviso in più stanze ma rimanesse un unico ampio spazio aperto, comrpendeva ora un grande tavolo che avrebbe potuto accogliere un banchetto diplomatico, diversi scaffali colmi di libri sui più svariati argomenti ma principalmente studi sulla flora e fauna mutate, una ampia scrivania sulla quale erano sparsi, un pò in disordine, i vari rapporti sulle creature mutate e le anomalie incontrate dall'Ordine, diverse sedie e una speciale poltrona imbottita e altro ancora.
La maggior parte dell'arredamento era stato costruito su misura per adattarsi alla stazza e alla particolare conformazione della Apoptosi; l'ambiente era illuminato da un buon numero di torce attaccate alle pareti e da alcuni candelabri appesi al soffitto. Un camino, nel quale ardeva un fuoco scoppiettante, era stato costruito addossato auna parete; il camino stesso e la canna fumaria erano aggiunte recenti come anche alcune prese d'aria sul soffitto. Seduta al tavolo in una posizione che nessun essere umano normaleavrebbe potuto trovare comoda, Vinkle sembrava impegnata ad assaporare, alla sua maniera, un pasticcio di carne e verdure. Dispostasi in una posizione da granchio, con una forchetta in entrambe le mani del lato verso il tavolo, i gomiti dislocati in una posizione impossibile, la Apoptosi portava alternativamente un boccone alla gemella bionda e a quella bruna e sembrava a chi la guardasse un misto fra una contorsionista e un uomo affetto da fratture multiple.
Entrambe le teste si voltarono verso Isilwen al suo arrivo, rafforzando se possibile l'impressione in oggetto.
"Benvenuta Nativa nella nostra umile dimora! Avanti accomodati, fai come fossi a casa tua!"
"Anche perchè in effetti è a casa sua, Vinkle"
"Oh, Vinkle, non sai proprio niente di buone maniere" sospirò la gemella bionda "che altro vuoi fare, criticare il pasto che ci è stato così gentilmente offerto?"
"Intanto lo hai richiesto a gran voce, assillando quel povero attendente" osservò la gemella bruna "e poi stavo cercando di capire cosa sia di preciso"
"E' buono! Che importa cosa è di preciso? A meno che tu non voglia chiedere la ricetta"
"Pensi forse che cucinerei per te???"
"Ecco, si"
"Non sono mica la tua serva!"
"Lo faresti per te oltre che per me"
"E perchè non puoi farlo tu?"
"Non sono brava a cucinare"
"Mentre io si?"
"Beh non eri una cameriera, prima?"
"Cameriera, non cuoca! E comunque cameriera è riduttivo! Ero una assistente, attendente, guardia del corpo..."
"...scaldaletto?"
"Quella era la tua specialità, Vinkle, non la mia! Non eri forse una prostituta tu?"
"Entreneuse, prego. Ero una persona di classe, io"
"La classe non sai nemmeno dove stà di casa, tu."
Fu subito chiaro ad Isilwen che se non fosse intervenuta le due sarebbero andate avanti a battibeccare per ore, del tutto dimentiche della sua presenza.