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IL PARTITO TI OSSERVA
Impero di Germania
Madagascar
Il governo del Kaiser si occupa fin dai primi mesi dell'anno ad una politica coloniale attiva. In particolare prende contatti con la regina del Madagascar con la quale firma un importante trattato che pone le basi per tutta la politica estera tedesca rispetto ai paesi extra europei.
La regina viene riconosciuta come legittima sovrana di tutta l'isola e la Germania si fa garante della sovranità del suo stato andando così a bloccare qualsiasi tentativo di internvento da parte delle altre potenze ed intanto riesce ad influenzare l'area dell'Africa sud orientale con la concessione di un piccolo territorio dove viene costruito un porto ed un insediamento.
Turchia
A causa della crisi che si apre con l'avvicinamento dell'Austria alla Russia ed al Regno Unito, si perde un ottimo partner commerciale a Vienna.
Berlino però punta gli occhi su Istanbul con la quale viene avviato un proficuo commercio. Vengono abbattuti i costi di molte risorse esotiche e la capitale tedesca si riempie in poco tempo di odori e sapori nuovi. Il sentimento filo-turco si fa talmente tanto profondo che ad ogni angolo di quartieri della "borghesia per bene" si chiudono caffé in stile parigino e se ne aprono in stile turco.
Holstein
Attorno al vicino del nord si apre una crisi diplomatica con la Russia che porterà poco dopo a quella con l'Austria. Copenhagen per anni ha tentato una politica totalmente neutrale nello scacchiere europeo dando uomini e donne per le case regnanti di Russia e Grecia proprio grazie alla nota neutralità.
Il 1881 risveglia però lo spirito nazionale danese quando giunge la notizia della cessione dell'Helgoland alla Russia da parte del Regno Unito. Inizialmente la polemica nazionalista sembra indirizzata verso l'isola da tempo perduta. Si scambia con la Russia quest'isola per quella baltica di Bornholm, ma appena acquisito l'Helgoland subito viene ceduta alla Germania in cambio dell'Holstein, regione danese da tempo conquistata dai tedeschi cui Copenhagen sperava di rimette presto le mani.
L'accordo piace ai tedeschi, l'Holstein per quanto importante era una regione economicamente superflua, utile solo alla difesa dei porti del nord. Ma il suo valore strategico è inequiparabile a quello dell'Helgoland, vera spina nel fianco nel Mar del Nord.
Islanda ed antille
Per recuperare il suo territorio nazionale la Danimarca da un'altra concessione oltre all'Helgoland: cede le improduttive - in mani danesi - Antille e concede la città di Grindavik in Islanda che diventa da subito una importante base navale.
Guerra austro-prussiana e Francia
L'avvicinamento repentino dell'Austria al blocco anglo-russo provoca enorme risentimento in Germania.
Dopo gli anni dell'unificazione tedesca a ben pochi era andato giù che larga parte di territori germanici fossero rimasti esclusi dal processo di unificazione. L'importanza però dell'impero Asburgico costrinse i nazionalisti più irriducibili a dover accettare la divisione. Nel momento in cui si apre la crisi molti tedeschi iniziano a premere immediatamente per una guerra lampo.
Scambi repentini di messaggi vengono effettuati dalla diplomazia di tutta l'Europa, fino a quando il messaggio decisivo viene reso noto:"Francia e Belgio sono e resteranno del tutto neutrali nella crisi in corso".
In sordina - unicamente in Germania - passa la notizia della cessione dell'Alsazia alla Francia. La perdita del grande bacino carbonifero compensa totalmente la possibilità di unificare Germania ed Austria secondo i concetti del nazionalismo tedesco.
Per il Kaiser è il via libera alla guerra: due colonne armate superano i confini dopo mezz'ora che la dichiarazione di guerra viene consegnata. L'idea è di marciare su Vienna prima che gli eserciti europei si possano mobilitare.
Madagascar
Il governo del Kaiser si occupa fin dai primi mesi dell'anno ad una politica coloniale attiva. In particolare prende contatti con la regina del Madagascar con la quale firma un importante trattato che pone le basi per tutta la politica estera tedesca rispetto ai paesi extra europei.
La regina viene riconosciuta come legittima sovrana di tutta l'isola e la Germania si fa garante della sovranità del suo stato andando così a bloccare qualsiasi tentativo di internvento da parte delle altre potenze ed intanto riesce ad influenzare l'area dell'Africa sud orientale con la concessione di un piccolo territorio dove viene costruito un porto ed un insediamento.
Turchia
A causa della crisi che si apre con l'avvicinamento dell'Austria alla Russia ed al Regno Unito, si perde un ottimo partner commerciale a Vienna.
Berlino però punta gli occhi su Istanbul con la quale viene avviato un proficuo commercio. Vengono abbattuti i costi di molte risorse esotiche e la capitale tedesca si riempie in poco tempo di odori e sapori nuovi. Il sentimento filo-turco si fa talmente tanto profondo che ad ogni angolo di quartieri della "borghesia per bene" si chiudono caffé in stile parigino e se ne aprono in stile turco.
Holstein
Attorno al vicino del nord si apre una crisi diplomatica con la Russia che porterà poco dopo a quella con l'Austria. Copenhagen per anni ha tentato una politica totalmente neutrale nello scacchiere europeo dando uomini e donne per le case regnanti di Russia e Grecia proprio grazie alla nota neutralità.
Il 1881 risveglia però lo spirito nazionale danese quando giunge la notizia della cessione dell'Helgoland alla Russia da parte del Regno Unito. Inizialmente la polemica nazionalista sembra indirizzata verso l'isola da tempo perduta. Si scambia con la Russia quest'isola per quella baltica di Bornholm, ma appena acquisito l'Helgoland subito viene ceduta alla Germania in cambio dell'Holstein, regione danese da tempo conquistata dai tedeschi cui Copenhagen sperava di rimette presto le mani.
L'accordo piace ai tedeschi, l'Holstein per quanto importante era una regione economicamente superflua, utile solo alla difesa dei porti del nord. Ma il suo valore strategico è inequiparabile a quello dell'Helgoland, vera spina nel fianco nel Mar del Nord.
Islanda ed antille
Per recuperare il suo territorio nazionale la Danimarca da un'altra concessione oltre all'Helgoland: cede le improduttive - in mani danesi - Antille e concede la città di Grindavik in Islanda che diventa da subito una importante base navale.
Guerra austro-prussiana e Francia
L'avvicinamento repentino dell'Austria al blocco anglo-russo provoca enorme risentimento in Germania.
Dopo gli anni dell'unificazione tedesca a ben pochi era andato giù che larga parte di territori germanici fossero rimasti esclusi dal processo di unificazione. L'importanza però dell'impero Asburgico costrinse i nazionalisti più irriducibili a dover accettare la divisione. Nel momento in cui si apre la crisi molti tedeschi iniziano a premere immediatamente per una guerra lampo.
Scambi repentini di messaggi vengono effettuati dalla diplomazia di tutta l'Europa, fino a quando il messaggio decisivo viene reso noto:"Francia e Belgio sono e resteranno del tutto neutrali nella crisi in corso".
In sordina - unicamente in Germania - passa la notizia della cessione dell'Alsazia alla Francia. La perdita del grande bacino carbonifero compensa totalmente la possibilità di unificare Germania ed Austria secondo i concetti del nazionalismo tedesco.
Per il Kaiser è il via libera alla guerra: due colonne armate superano i confini dopo mezz'ora che la dichiarazione di guerra viene consegnata. L'idea è di marciare su Vienna prima che gli eserciti europei si possano mobilitare.