Diplomazia Amici a Otto Zampe [Aarakorya - Ordine]

Last Century

Ninja Skilled!
Borri Manonera non era stato mai troppo abili nelle chiacchiere, ma quando aveva visto l'occasione di solleticare l'interesse dei mercanti con nuove opportunità aveva deciso di scendere in campo personalmente. Il nano, uno dei pochissimi superstiti dell'Ordine, si era fatto portavoce della gilda mercantile e risalendo i monti verso ovest aveva preso la via per i terreni Aarakorya ai primi disgeli, subito dopo Arianna. Lei sarebbe andata più a nord mentre lui, arrivando qualche settimana dopo, si sarebbe fermato a sud a parlare con le aracne. Era accompagnato da una mezza dozzina di uomini di scorta, quasi tutti elfi invero, e una volta arrivato al confine di Grimmig Moor cercò i locali per farsi indirizzare dove ritenuto più opportuno. I rapporti fino a quel momento erano stati perlopiù di conoscenza superficiale, di mera esistenza reciproca, ma potevano andare meglio, intensificarsi, ed era esattamente il motivo per cui il nano s'era spinto sin lì. Le terre giustappunto conquistate e reclamate al confine delle catene montuose avrebbero potuto fiorire con commerci stabili. Era fondamentale che la situazione prendesse una buona piega.

@WinterSun come promesso, questo è per l'aumento delle relazioni!
 

WinterSun

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Khuret era una città visibilmente giovane. Le costruzioni venivano erette a grande velocità, in soddisfacimento alla crescita demografica e come futuro crocevia e snodo per i traffici verso l'Ordine della Rosa, il neo confinante scoperto in tempi recenti.

Li la spedizione venne traghettata, accompagnata dai soliti visibili minotauri spacconi ma paciosi, fondamentalmente gli unici conoscitori ed amanti delle alcoliche bevande, ancora frutto di produzione casalinga. Non necessariamente un male.

Si era distanti dai grandi eventi (forse gli unici al mondo al momento) che proprio in quelle settimane si stavano tenendo a Gizeh, qui l'atmosfera era quella che si era vista sempre, di dialogo, ma piacevolmente frizzante.

Ai confini dei focolai però, un minotauro dallo sguardo vuoto sgusciava fuori dalla festa. Non sembrava preoccupato d'essere visto o non visto, ma in mezzo al baccano, nessuno notò la poca furtività nell'abbandonare i chiacchiericci e gli schiamazzi.
Un pò trascinandosi, un pò sorreggendosi agli stabili muri degli edifici li attorno, sembrava aver raggiunto il suo intento. Un cumulo di casse lignee, botti e cesti di vettovaglie sorgeva di, a pochi angoli di distanza dal luogo del raduno. Un paio di addetti entrarono, fecero caso a lui, ma continuarono a svolgere la loro mansione. Prendere e nutrire la festa di bevande ed alimenti, cotti o crudi che fossero.

Distratto dall'ingresso degli sconosciuti, con un velo di titubanza, colse guardingo una damigiana. Anzi, una grossa damigiana, proporzionale alla sua stazza. Un umano di taglia medio-piccola l'avrebbe contenuto, e permesso al prigioniero perfino di respirare.
La prese in mano, e durante il breve viaggio di ritorno si sentiva il liquido purpureo muoversi, mentre gli schiamazzi diventavano sempre più distinti e vicini

L'inviato estraneo Borri Manonera sedeva insieme ad altri e conversava, uno dei pochi piccoli gruppi le cui riflessioni erano relativamente pacate, ed i discorsi un pò più alti rispetto a come uccidere una capra, per svuotarla dal sangue in meno tempo, oppure per quanto si rimane storditi dopo aver picchiato la testa contro un muro da sbronzi.

Si avvicinò con fare piuttosto losco ma deciso alle spalle dell'inviato. Ignaro di cosa sarebbe accaduto da li a poco. La vita a volte, ha un decorso tutto suo

Era certamente elegante e vistoso, non troppo appariscente o meglio, si distingueva vero, ma con dignità diciamo. Il minotauro ormai era a pochi passi dalla sua schiena, ma li successe qualcosa che anche il più attento e pronto delle guardie personali, avrebbe faticato a fermare. I presenti fecero appena in tempo ad intravedere lui, e dopo un istante, una grossa mazza chiodata comparve tra le sue mani. Mazza strausata, quasi fosse l'arma d'ordinanza, dai minotauri.
I presenti inorridirono, ma nessuno ebbe il tempo di reagire. E li, l'ultima cosa che il buon Manonera vide, furono i volti sbiancati dei suoi interlocutori, totalmente ignaro di cosa accadesse alle sue spalle.


"YYoooHHH!!", un urlo squarciò la festa, non come gli altri evidentemente, ed i più si girarono incuriositi, vedendo il minotauro caricare ed infine colpire la damigiana impagliata, sopra la testa dell'inviato dell'Ordine.

Decine e decine di litri di vino si riversarono sulla testa e sugli abiti non solo del diplomatico, ma anche di svariati individui che stavano lui vicino.
Fortunatamente (o forse sapere dettato da precedenti esperienze), i vetri vennero tutti contenuti dal cesto contenitivo.

"bbBORLOTTI!
SHONO I BORLOTTI.. i.. i.. mieifajioli preferiti"

Riferendosi al diplomatico, con il quale aveva avuto una conversazione, credo.. un paio di ore prima. Nella quale (già "pienetto") non si ricordava la specie dei suoi fagioli preferiti, quelli che insieme a cipolle e polpa di pomodoro, erano il suo piatto preferito.
E che sua moglie, per dispetto, non gli faceva mai.
 

Last Century

Ninja Skilled!
Borri si stava facendo raccontare del più e del meno, specialmente interessato al torneo mancato di pochi mesi avvenuto oltre confine, e mentre sperava che qualcuno di un pochino più autorevole si presentasse per iniziare a parlare di "cose serie", qualcosa accadde. Ora, Manonera non era mai stato uno particolarmente iroso, né troppo serio, ma il suo passato come schiavo aveva lasciato su di lui una certa intolleranza latente mitigata solo dal suo rango di cavaliere. Quando la doccia di vinaccio lo colpì per poco non lanciò in aria l'intera tavolata, evitando di bestemmiare solo per il timore reverenziale che provava nei confronti della Rosa. La sua scorta, a mezzo infradiciata a sua volta, si guardò in volto come a chiedersi se avessero dovuto interpretare quel gesto come una minaccia, un delirio alcolico o una tradizione locale. Dall'atteggiamento, infatti, pareva che i minotauri non fossero affatto persone prone alla sobrietà.

«Per le palle di Gallean, ma chi è che mi ha slavato l'armatura col vinaccio?» domandò, cercando di mondarsi la barba con le mani. «Non lo sapete che noi nani siamo allergici al vino? Adesso dovrò immergermi nella birra per un mese per non diventare un elfo.» brontolò, guardando sottecchi il minotauro responsabile. «Almeno spero che questa roba possa essere esportata. A me non piacerà ma i miei fratelli drow ne sono certamente ghiotti. Non capiscono niente di alcolici.» si scrollò come un orso, tirando vino addosso agli astanti sopravvissuti indenni al fiasco precedente. «Lasciamo perdere i fagioli per l'amor della Rosa. Ditemi di più su voialtri mentre mi sforzo di non pensare alla mia trasfigurazione viticola.»
 
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