Diplomazia Ambasciata per l'Impero del Sud

Redual

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Il mago Anasterian Sunstrider, pochi giorni prima di imbarcarsi per rientrare in patria a seguito del fallimentare consesso magico avvenuto nell'impero del sud, si presenta nelle sale dedicate alle delegazioni diplomatiche per richiedere un udienza in qualità di inviato diplomatico del Regno di Minnonar.
 

Silen

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La richiesta del mago eldar viene accettata e ad Anasterian Sunstrider viene assegnata una udienza con la Prima nella Sala del Trono Alato.
 

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L'Eldar avanzò nelle sale antecedenti la sala del "trono" con malcelata superiorità. Riteneva da tempo ormai che l'architettura dell'Impero del Sud fosse così poca aggraziata e fin troppo utilitaristica rispetto alla dolci, armoniose e al tempo stesso magnificenti forme a cui è abituato nel regno.

Giunto nella sala del trono si mosse con passo sicuro fino ad avvicinarsi a quella che sospettava essere la famigerata Silene.

"Salute Prima nella Caccia" disse con la sicurezza di chi era certo di sapersi rivolgere nei modi adeguati "il mio nome è Anasterian Sunstrider, mago di corte e, per oggi, ambasciatore di Sua Maestà Elenwen Elensil."
Detto ciò rimase in silenzio facendo un profondo respiro, sapeva che a breve lo avrebbero chiamato nuovamente preda, e sapeva ancora meglio che non avrebbe potuto neanche questa volta incenerirle.
 

Silen

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Come spesso accadeva in occasioni simili, la sala vedeva la presenza di un discreto numero di arpie, chi venuta su invito di Silene, chi perchè interessava alle circostanze della visita dell'ambasciatore eldar, chi per semplice curiosità. Per il modo particolare di concepire l'etichetta proprio delle arpie, tutte queste categorie avevano diritto di assistere ad una udienza se lo desideravano e così l'arrivo di Anasterian Sunstrider fu oggetto di molti discorsi pronunciati in quella lingua aspra e stridente.
Assisa sul suo trono e circondata da alcune persone di sua fiducia (fra le quali l'eldar riconobbe Driass, l'incaricata di coordinare il convegno), Silene rispose con un lievissimo cenno del capo al saluto dell'eldar.

"Mostri delle rimarchevoli buone maniere, eldar...è questo il modo con cui nella tua nazione avete deciso di chiamarvi, vero? Trovo curiosa questa scelta di cambiare il modo di designare la vostra razza. A quanto ne so è una cosa inconsueta, persino fra le prede. Driass" un cenno verso l'arpia in piedi accanto al trono "mi ha informata della tua richiesta di un colloquio. Sospetto di immaginare quale sarà il soggetto della nostra conversazione...ma non desidero essere scortese, eldar chiamato Anasterian Sunstrider. In nome di tutte le Sorelle del Territorio di Caccia, ti dò il benvenuto e ascolterò le tue parole."

Il brusio delle voci delle arpie crebbe di intensità e poi, lentamente si spense mentre gli sguardi delle presenti si concentrarono su Anasterian Sunstrider. Preda e Selvatico erano le parole in lingua comune con cui le arpie designavano tutti gli esseri di razza non-arpia che vivevano fuori dai confini del loro impero ed era evidente che la maggior parte delle presenti faceva ricadere l'eldar in una di queste due categorie.
 
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All'inaspettato rivolgersi di Silene, Anasterian strinse gli occhi corrugando lievemente la fronte, segno che l'arpia aveva catturato la sua attenzione.
Il mago passò velocemente in rassegna il gran numero di vocianti arpie con sguardo severo e superiore, sapeva bene che il particolare trattamento non lo avrebbe ricevuto da nessun'altra presente, allo stesso tempo cercò con lo sguardo l'elfa che gli era stato detto trattava con il regno da anni.

Il suo atteggiamento era certamente cambiato. Fino a pochi momenti prima voleva solamente recapitare il messaggio e tornare il prima possibile ai suoi affari, mentre ora vedeva dentro di se il desiderio di sondare brevemente la natura di questo essere.

"Vi ringrazio dell'ospitalità Prima nella Caccia.
Oserei dire che è inesatto ridurre il tutto ad una mera questione di nomenclatura.
Il mio popolo ha intrapreso la strada del Sangue, ha purificato sè stessa dal lordume di ere di debolezza riacquistando la perfezione che il nostro creatore ci diede quando per Primi calcammo la giovane Ea. Non siamo ormai più simili agli elfi di quanto possa esserlo un mezzelfo, per quanto la nostra discendenza sia la medesima.

Ma non sono qui per la storia, come sapete.

Sua Maestà, la Regina Elenwen Elensil è rimasta profondamente turbata dalle azioni dell'Impero.
I vostri inviati chiedono al Regno di sedersi ad un tavolo con gli umani di Britannia, nel nome di tanti anni di proficui rapporti, seppur commerciali, e poi... dopo aver acconsentito al vostro desiderio, senza preavviso tagliate questi stessi. Forse in tanti anni i re-mercanti di Justa avevano ragione sul vostro conto?

Ad Almarillan son giunti sussurri, che vociferavano di disappunto per gli accordi.
Sua Maestà non può dirsi che stupita, soprattutto da un popolo quale il Vostro che è noto come sia dedito alla competizione.
Se non sbaglio, dal mio soggiorno qui, ho avuto modo di capire il valore che voi date a ciò che chiamate Caccia, ai miei occhi una dimostrazione di potere, forza e superiorità strettamente insita in voi.

Ebbene, la diplomazia cos'è se non altro una competizione, una caccia delle menti e della logica?
Mi chiedo davanti a Voi, ad una caccia fruttuosa si guarda con demerito al cacciatore per aver osato o vinto, o alla preda, per essersi rivelata debole o forse ingenua?"


Una pausa interruppe il discorso del Mago mentre incuriosito aspettava la reazione delle arpie.

@Silen
 

Silen

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La sala si riempì nuovamente delle voci delle arpie, e anche se le parole erano incomprensibili per l'inviato, il tono era evidentemente concitato.
Silene dal canto suo mostrò i denti in un sorriso predatorio, schiettamente divertita, poi sembrò studiare Anasterian con una curiosità nuova nello sguardo e l'eldar comprese di aver segnato un punto a suo favore
"Non posso negare che mi sorprendi, inviato. La tua capacità di vedere lontano e chiaramente è insolita, in una preda. Ebbene sappi che udito il resoconto di Francesca Findabair, nessuna Sorella biasima la vostra capacità di avere imposto una pace alle vostre condizioni" l'arpia fece un gesto insolito con la destra, come ad abbracciare l'intera sala, gesto che fu accolto dalle arpie presenti con approvazione, se per approvazione si poteva interpretare la serie di spaventevoli sorrisi e di gesti egualmente minacciosi, dal punto di vista di una non-arpia, almeno "il cacciatore che divora la preda non può certo essere biasimato, al contrario non fa che mostrare la sua capaità di sopravvivere." Silene sogghignò ancora "tuttavia inviato, lascia che ti spieghi il nostro disappunto con un'altra immagine di questo tipo. Supponi di dover cacciare un branco di prede e di ricorrere per faciltiarti l'impresa ad un...mastino? E' così credo che le prede umane chiamano quell'animale da compagnia che occasionalmente usano anche per cacciare, vero? Si, vedo che comprendi...molto bene. Supponi di aver scatenato il tuo mastino contro le prede, quando all'improvviso un altra belva attacca il tuo mastino e ne fa scempio. Forse la belva in sè non è biasimevole per aver divorato il tuo mastino, ma ciò non toglie che esso era il tuo mastino e questo non può che causarti rabbia e disappunto."
Altre esclamazioni incomprensibili da quello che Anasterian ormai considerava un vero e proprio pubblico, i toni vibranti di rabbiosa approvazione.

"In verità, inviato, il comportamento della tua regina ci sembra molto più ostile di quello del suo predecessore, che forse non era propriamente un nostro amico, ma nemmeno si intrometteva nelle questioni delle Sorelle che abitano il Territorio di Caccia. Non comprendiamo l'atteggiamento della tua razza nei confronti della conigliera di Justa. Abbiamo più volte proposto una pace onorevole a quelle prede, ma essi hanno sempre rifiutato segnando così loro stessi il proprio destino. Per quale motivo un cacciatore degno di questo nome dovrebbe cercare di sottrarre una preda dalle mascelle del suo uccisore? Perchè sappilo, inviato, Justa si stà dibattendo fra le nostre mascelle. E' solo questione di capire se verrà divorata in un solo boccone oppure poco a poco."
Un vero e proprio ruggito si innalzò nella sala a quelle parole e Silene attese che tornasse il silenzio prima di proseguire.

"Ma torniamo a noi...da quanto ho capito dalle tue parole, la tua regina è rimasta turbata dagli ultimi avvenimenti. Ritiene forse che tutta questa faccenda si sia generata da un...malinteso? Sono interessata ad udire la tua opinione, inviato. Sempre che la tua regina sia interessata a chiarirlo, questo malinteso." c'era una lieve ironia nelle parole di Silene, come se l'arpia fosse divertita dall'usare una circonlocuzione diplomatica che palesemente aveva appreso dall'esperienza fatta dal contatto con le altre razze.

@Redual
 

Redual

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Anasterian capì che quella singola discussione, tanto biasimata prima, poteva infine rivelarsi l'evento più stimolante del suo soggiorno al sud.

"Prima nella Caccia, mi permetto di notare confusione in questi ragionamenti, magari questa stessa è l'origine di tutto questo.
Mi accodo al vostro esempio, che non posso che definire... calzante.
Se un cacciatore, per cacciare un branco di prede usa un mastino, non vi è nulla di male è vero.
Ma poniamo che il mastino usato rechi con se un morbo contagioso, e il branco di prede sia ormai a ridosso del Territorio di Caccia di un'altro cacciatore.
Ebbene, un saggio cacciatore avvertirebbe il mastino, o l'attendente che lo tiene al guinzaglio di portare attenzione, perchè egli non vuole che nel suo Territorio di Caccia si uccidano le prede spargendo il morbo.
Quando il mastino viene tuttavia slegato e dilania le prede, rischiando di spandere una pericolosa epidemia, il cacciatore non può far altro che agire con forza e durezza, dilaniando sia preda che mastino, poichè per nulla al mondo il morbo dovrà giungere nelle sue terre, e per nulla al mondo qualcuno deve minacciare il suo Territorio.

Dunque Prima, in questo racconto Voi chi biasimate?
Il primo cacciatore che delega all'attende e al mastino la caccia? O il secondo cacciatore che difende il suo territorio? O forse il biasimo dovrebbe ricadere sull'attendente e il mastino, che hanno agito in modo frettoloso, senza prestare orecchio agli avvertimenti dei vicini?

Riguardo ai re-mercanti di Justa, capisco il vostro punto, e anche il Regno lo comprende... ma tutto ciò cos'ha a che fare con il Regno di Minnonar?
Le nostre terre commerciano con la Repubblica, come commerciavano con voi.
Ugualmente il Regno ha declinato inviti di intervento di ambe le parti in causa, non è la nostra guerra, non sono i nostri interessi, non vi sono ideali. E' una lontana guerra di potere e conquista che non ci interessa.
E' ugualmente vero tuttavia, che non vi è nulla di più sacro dei nostri interessi e del benessere del nostro popolo. E' stato così con il mastino malato alle nostre porte, ed è così con le ingenti somme perdute per le vostre improvvise ed unilaterali decisioni."


@Silen
 

Silen

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"Dunque è questo il vostro punto di vista? Questione interessante ma difficile da sbrogliare." disse Silene rivolgendo un lieve cenno del capo ad Anasterian, come a complimentarsi per la sua dialettica "Eppure inviato di Minnonar, le vostre parole vi possono facilmente essere rivolte contro, perchè anche io devo guardare prima di tutto all'interesse di tutte le Sorelle, e questo interesse è stato compromesso dalle vostre azioni. Allevare il mastino per prepararlo a colpire è costato tempo e denaro, ed entrambi sono andati perduti, poichè il mastino malato che prima si poteva ancora curare, ora è divenuto idrofobo e non controllabile. Un'infinità di tempo sprecato." l'arpia fece un gesto di deprecazione con la destra.
"A quanto sembra, inviato, entrambi abbiamo motivi di lamentela verso l'altro. "
 

Redual

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"Prima, avete ragione, il mastino è morto, ma esso è stato allevato male. L'attendente l'ha nutrito con il veleno dell'eresia, e non ha ascoltato gli avvertimenti dei vicini.
Esso è morto ma il vostro obbiettivo parrebbe comunque raggiunto.
In vero è meglio una bestia morta che una malata, che d'improvviso si possa ribellare mordendo la mano del padrone, perchè questa era la sua natura.
Dite che esso ora è incontrollabile, ammetto che in parte anche questo è vero, ma mi chiedo come possa rivelarsi un vostro problema, così lontana e distante.

Continuate a biasimare il Regno per aver dovuto sopprimere la belva e non chi l'ha condotta sulla strada sbagliata.
Comprendo che gli interessi e le alleanze non permettano di rivalervi su chi porta la colpa, ma vi assicuro che noi non siamo disposti da fare da capro espiatorio per l'inadeguatezza altrui.

Ai miei occhi, e a quelli della Regina, non trovo matasse da sbrogliare, se non il fastidio e la sorpresa di scoprire che, dopo aver acconsentito a non allargare una guerra non nostra, i nostri commerci siano cessati, a modo di ulteriore beffa."
 

Silen

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Silene cominciò a mostrare segni di fastidio "Le vostre puerili motivazioni a carattere religioso sono insignificanti. Quello che abbiamo visto coi nostri occhi è stato il fatto che una delle province di Justa sul continente vi è stata ceduta al momento del vostro intervento, una cosa un pò difficile da tenere nascosta anche se vi siete ben guardati da dare rilevanza alla cosa. Non cercare di prendermi in giro, inviato. Il vostro intervento è avvenuto sotto richiesta di Justa e questo lo sappiamo benissimo entrambi, a meno che non vogliate farmi credere che delle prede umane regalino province tanto per il piacere di farlo. Davvero credeva la vostra regina che la cosa sarebbe passata inosservata e senza conseguenze?"
 

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Dentro di se un moto di superbia squarciò l'animo freddo dell'eldar.
Bestie con la parola - pensò - quando vacillano mostrano i denti.

"E' vero. Quanto è vero che il nostro intervento sarebbe giunto comunque, d'altronde un regalo non si rifiuta mai, soprattutto quando quel regalo sarebbe da sempre dovuto essere nostro.
Prima, continuate a nominare Justa, ma solo voi state parlando di Justa. Comprendo che siate in guerra con essi, ma ve lo ripeto. Che ne interessa a Minnonar?

Non abbiamo dato nè armi, nè soldi, nè terre a Justa.
Non abbiamo combattutto a fianco o per Justa.
Abbiamo combattutto contro una genia deviata ed empia.

Si Empia, Prima nella Caccia, perchè per quanto per voi le nostre motivazioni sono insignificanti, esse sono ciò che ci hanno mosso, non la vostra Justa.
A voi non interessano le nostre questioni di fede, e lo comprendo, a noi non interessa la vostra guerra con i re-mercanti.

Il Regno da tempo aveva avvertito Britannia di non spingere i suoi vassalli avanti, e lei ci ha ignorato.
Il Regno, e altri, hanno spezzato con la spada le rinnovate ambizioni dei dragonidi.
Voi e Britannia avete ventilato un allargamento di uno scontro e chiesto una pace che è giunta.
Pace dura, lo riconosco, ma che concorderete con me non ha portato alcun beneficio a Justa.

Quindi, smettiamo di parlare di Justa, poichè in quanto accaduto non centra nulla e men che meno ne guadagna.

Se come credete avessimo voluto combattere per il vostro nemico, lo avremmo fatto quando la guerra sembrava avere un'altra piega."
 

Silen

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L'arpia fissò duramente l'eldar "A volte mi chiedo quale utilità abbia per le razze delle prede questa innata tendenza a nascondersi dietro le parole. Per quanti pretesti tu possa addurre, inviato, i fatti si riducono a una semplice considerazione: l'intervento di Minnonar ha danneggiato i nostri interessi. Le vostre motivazioni anche se fossero veritiere, cosa di cui dubito, non sono una giustificazione ai nostri occhi. Anche se non ne abbiamo le prove, riteniamo molto più credibile che anche gli "altri" che tu nomini abbiano ricevuto un compenso...come dite voi?..sottobanco per il loro intervento. E' questo il modo in cui ragionano le prede: basta un poco di luccicante metallo giallo e ogni altra considerazione diventa secondaria." il disprezzo era ora evidente nella voce di Silene.
"Provami con i fatti, e non con semplici parole, che Minnonar non è una nazione ostile e potremo ancora parlare di commercio con i nostri mercanti schiavarazza."
 

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"Non nego di aver ricevuto un compenso per l'intervento. Ne che le altre nazioni lo abbiano ricevuto.
Ignoro quali fossero gli obbiettivi di Justa, ma so precisamente quali fossero i nostri, e son ben distanti dai vostri screzi.

Voi, Prima, parlate di interessi.
Che interessi esattamente? La vostra ambasciatrice che ci ha chiesto di sederci ad un tavolo non ha citato alcun vostro interesse, ella mentiva?
Non avete forze sulle terre che vi sembrano stare così tanto a cuore. Ne le aveva Britannia. Forse, se importavano in questo modo, avreste dovuto scegliere un mezzo più adeguato, o forse contattare prima chi con quelle terre confina."


Il tono del mago a questo punto cambio d'improvviso e per la prima volta dall'incontro, da conciliante divenne serio e profondo.

"Credo che stiate commettendo due gravi errori.
Il primo, la superbia. Ea è una terra grande, se vicino al vostro... territorio di caccia potete dettare legge, posso assicurarvi che non ovunque è così, e soprattutto non è così ai nostri confini.

Il secondo, supporre che sia il Regno a dover dimostrare qualcosa.
E dunque veniamo al motivo per cui sono qui, oltre a spiegarvi ciò che vi era oscuro.
Parlate di ostilità, ma l'unica ostilità che scorgo è quella nei vostri atti e azioni.

Sua Maestà Elensil, ha acconsentito ad un immediata pace per l'intercessione della vostra inviata, ciò che ha ottenuto è stata la vostra interruzione dei commerci. Non posso che sottolineare come si sia sentita raggirata.
La Regina comprende il vostro diritto di variare i commerci, ma, dopo tanti anni, ritiene un affronto una simile decisione priva di alcun avvertimento.
Ora... Prima nella Caccia, ditemi cosa potrò riferire alla mia Signora, in che modo non dovrà considerare il vostro agire come un atto ostile e di insulto?
Poichè come voi stessa dite, credete che potesse passare inosservato e senza conseguenze?"
 

Silen

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"La nostra richiesta era di firmare una pace di compromesso: voi avete dettato le vostre condizioni in forma di ultimatum a Britannia che ha deciso di accettarle di propria iniziativa, contro il nostro stesso consiglio. Avete imposto la vostra volontà ad una preda più debole e ne siete usciti col massimo profitto possibile, ma ora state mettendo a dura prova la vostra fortuna e la nostra pazienza. "
 

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"La prossima volta, Prima, è bene che diate mandato al vostro emissario di rendere note, durante le trattative, le vostre volontà e interessi.

Sua Maestà Elensil non intende certamente obbligarvi a stringere nuovamente rapporti commerciali con noi se questo non riteniate sia più nei vostri interessi.
Tuttavia ella mi ha incaricato di presentarvi la richiesta di parziale risarcimento, ammontante a 50 monete, per le molto maggiori perdite commerciali che abbiamo subito a causa delle vostre azioni.

Ascolterò la vostra volontà e poi mi congederò, noto che ormai la mia presenza qui non è più così gradita. "

L'eldar chinò per un attimo il capo al termine della frase per poi tornare ad osservare Silene.
 

Silen

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L'arpia spalancò gli occhi in un chiaro segno di stupore
"Non so se ammirare di più il tuo coraggio o la tua sfacciataggine, inviato. Vattene...torna nella tua patria e scompari dalla mia vista."
 
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