Adamantio
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Erano passati quasi due lustri da quando la Ierocrazia Vatis aveva fatto la sua comparsa, in maniera organizzata ed organica, nel mondo che era stato.
Il Vatis era una nazione giovane, aveva mosso i suoi primi passi incerti sulla nuova Ea e nel farlo, era scivolata e caduta, ma sempre si era alzata ogni volta più forte di prima.
10 anni, o quasi, avevano mutato profondamente la conoscenza del mondo che era attorno a loro e questo senza contare i 2 secoli di isolamento forzato per via degli eventi. Il fatto che molte regioni tornavano ad essere colonizzate e percorribili, il solo fatto di non essere "soli", apriva vere e proprie prateria all' instancabile, lenta ma costante, azione della diplomazia Vatis.
I rapporti con i vicini a nord, strutturati ed amichevoli avevano concesso al Vatis l'agognata pace ed assieme la prosperità che una nazione sempre ricerca. I risultati erano stati incoraggianti per l'una e per l'altra parte e questo era.. buono. L'amicizia con i regni del nord, nanico e drow avevano addirittura concesso ad un mezz'uomo di giungere a quello che poteva definirsi "confine del mondo", un nord cosi rigido e violento oltre il quale vi era il nulla : un nulla da esplorare e riempire a suon di coraggio e sangue. Non vennero trascurate neanche le amicizie al sud, le arpie del Clan dell'artiglio erano guerriere formidabili ed ad una prima occhiata, spigolosi vicini eppure anche li, nel caldo sud Ea superato quello che poteva essere un preconcetto atavico, avevano attecchito valori condivisi e condivisibili come lealtà, onore e rispetto. Anche a sud i traffici commerciali erano stata la scusa per fare da breccia, ora era giunto il momento per il Vatis di alzare l'asticella e porre in contatto quello che per la Ierocrazia rappresentavano il nord ed il sud di Ea.
Il Vatis era nel mezzo con tutte le sue problematiche che ciò comportava.. poteva rappresentare il territorio di passaggio e commistione di culture.. oppure terreno di scontro e guerra fra poli opposti.. La Ierocrazia Vatis aveva iniziato a giocare ad un gioco pericoloso e si stava apprestando a tirare un dado molto pesante e pericoloso.
I buoni uffici fra la diplomazia Vatis ed il Clan dell'Artiglio erano stati propedeutici alla richiesta, dietro personale rassicurazione niente di meno che da Tenet, la sacerdotessa del culto di un incontro in territorio Vatis fra Clan dell'Artiglio ed i 2 regni del Nord, Dawi-Drakkal ed Ordine della Rosa per stabilire un primo contatto direttamente fra loro in una cornice di sicurezza riconosciuta come "amichevole" da parte di tutti i regni coinvolti.
Il Vatis aveva messo in gioco tutta la sua reputazione diplomatica e l'incontro sarebbe stato portato avanti dal "padrone di casa", Idorin legato della diplomazia Ierocratica, le date sarebbero state concordate dal protocollo Vatis in un ampio giro di consultazioni, staffette e scorte fra i tre regni che sarebbe durato più o meno 3/4 mesi.
Quando tutto fu pronto e le delegazioni iniziavano ad affluire nella regione capitale dell'Estonshire....
........i cuochi dei mezz'uomini si misero a lavoro.
---------------------------------------------------------------------------------------
L'intera regione dell'Estonshire era stata tirata a lucido per l'evento e se purtroppo il Vatis non era ancora stato del tutto viatificato la regione capitale era, da questo punto di vista, un felice oasi in cui le strade ed i commerci fluviali iniziavano ad essere razionalizzati in maniera intelligente.
Il livello di sicurezza che si respirava nell'aria era massimo e le milizie di guarnigione alla citta capitale erano fresche, ben addestrate ed attente.
Tutto doveva avvenire in maniera coordinata e nulla era lasciato al caso.
Le delegazioni che risiedevano in 3 quartieri diversi di Resilience, avevano avuto già contatti di basso/medio livello fra di loro resi più facili dalla presenza pressochè costante di rappresentanti del Vatis che garantivano con la loro semplice presenza, per il Clan.
Solo per questioni di garbo istituzionale, i rapporti specificatamente fra Dawi e Ordine, non venivano presieduti da delegati del Vatis ed anzi, qualora si svolgevano a porte chiuse, la scorta di rappresentanza concessa dalla Ierocrazia scivolava in un secondo anello di sicurezza, attorno alla residenza scelta per la riunione, demandando di fatto la vera e propria protezione personale alla scorta dell'uno e dell'altro rappresentante in un vero e proprio, passaggio di consegne.
Quando tutto fu pronto ed i tempi erano maturi, i rappresentanti del Vatis chiamarono a sedersi attorno al desco i tre regni.
La stanza era.. enorme. Ricca e preziosamente decorata da strutture di marmo abilmente lavorate. Enormi quadri ed arazzi impreziositi di filigrana d'oro erano appesi alle pareti.. L'ambiente era riscaldato da quattro enormi camini ed il fuoco era vivace e ben avviato. Mazzieri precedevano le delegazioni, annunciando per nome e status i vari commensali che si sarebbero seduti attorno al tavolo, mentre camerieri in livrea accoglievano gli ospiti con garbo indicando posti a loro assegnati dal protocollo, già condiviso.
Una menzione particolare doveva essere rivolta al tavolo.
Il tavolo era... enorme ed ovale. Nessuno quest'oggi si sarebbe posto a capo tavola, ma non solo..
Era un tavolo che "stonava" con la magnificenza della stanza..
Era un tavolo di legno, sapientemente lavorato, lucido e senza alcuna imperfezione.. ma pur sempre di legno. Un enorme tronco di almeno 10 braccia di diametro, nodoso al punto giusto sembrava affondare il suo apparato radicale direttamente nel pavimento e con la sua mole, sorreggeva un piano ovale perfettamente levigato in cui vi erano nodi di legni diversi (e molto pregiati) in un mix ben assortito che poteva essere facilmente riconosciuto, vi era la quercia, la noce, castagno ed olmo, mogano e larice, faggio e rovere, in una mescolanza e lavorazione che rendeva di fatto il manufatto unico e ricco di significato per coloro che intendevano comprendere.
Le varie pietanze sul tavolo erano.. un mix sapientemente studiato per i palati, cosi diversi, di tutti i commensali.
Carne rossa e cacciagione per i rappresentanti del Clan, birra scura con retrogusto vagamente di bruciato in enormi boccali da pinta per i rappresentanti del Dawi, Vino di uva spina per i rappresentanti dell'Ordine, zuppe sia calde che fredde e poi ogni sorta di ortaggio, patate, verdura, di stagione che la buona terra della Ierocrazia riusciva a dare, assieme ad un vasto assortimento di formaggi a pasta filata e dura ed alcune delizie pasticcere
Inutile dire che era "rinomata" la predilezione dei mezz'uomini per il buon cibo e la pancia piena era decisamente un toccasana per dissipare ogni forma di... diffidenza, qualora ve ne fosse stata.
Idorin si alzò dal tavolo e riempito un bicchiere con della semplice acqua di fonte, lo alzò davanti a tutti i commensali in quello che potremmo definire un brindisi.. <.. Onorati ospiti, è un sincero privilegio per la Ierocrazia Vatis aver avuto la possibilità, con il vostro assenso, di riunire attorno a questo tavolo tutti i regni che il Vatis reputa.. amici. Prima di brindare, mangiare.. parlare.. il Vatis intende onorare coloro che non ci sono più, ai gloriosi e sconosciuti eroi che ci precedono nell'aldilà, alle guerriere arpie, ai grandi nani ed ai difensori guardiani drow del nord, agli impavidi mezz'uomini..> e mentre tutti bevevano al ricordo di questo o quell'evento, Idorin versò sulla sedia, curiosamente vuota al suo fianco qualche goccio d'acqua del bicchiere in quello che chiaramente era un "onorare" tutti i morti un gesto che non aveva motivo di essere dichiarato, ma profondamente radicato nella cultura e mentalità Vatis. L'acqua si sarebbe semplicemente asciugata senza l'ausilio di nessuno, nel corso della cena, e significativamente, anche "loro", cosi facendo avrebbero in un qualche modo.. partecipato al brindisi.
Il Vatis era una nazione giovane, aveva mosso i suoi primi passi incerti sulla nuova Ea e nel farlo, era scivolata e caduta, ma sempre si era alzata ogni volta più forte di prima.
10 anni, o quasi, avevano mutato profondamente la conoscenza del mondo che era attorno a loro e questo senza contare i 2 secoli di isolamento forzato per via degli eventi. Il fatto che molte regioni tornavano ad essere colonizzate e percorribili, il solo fatto di non essere "soli", apriva vere e proprie prateria all' instancabile, lenta ma costante, azione della diplomazia Vatis.
I rapporti con i vicini a nord, strutturati ed amichevoli avevano concesso al Vatis l'agognata pace ed assieme la prosperità che una nazione sempre ricerca. I risultati erano stati incoraggianti per l'una e per l'altra parte e questo era.. buono. L'amicizia con i regni del nord, nanico e drow avevano addirittura concesso ad un mezz'uomo di giungere a quello che poteva definirsi "confine del mondo", un nord cosi rigido e violento oltre il quale vi era il nulla : un nulla da esplorare e riempire a suon di coraggio e sangue. Non vennero trascurate neanche le amicizie al sud, le arpie del Clan dell'artiglio erano guerriere formidabili ed ad una prima occhiata, spigolosi vicini eppure anche li, nel caldo sud Ea superato quello che poteva essere un preconcetto atavico, avevano attecchito valori condivisi e condivisibili come lealtà, onore e rispetto. Anche a sud i traffici commerciali erano stata la scusa per fare da breccia, ora era giunto il momento per il Vatis di alzare l'asticella e porre in contatto quello che per la Ierocrazia rappresentavano il nord ed il sud di Ea.
Il Vatis era nel mezzo con tutte le sue problematiche che ciò comportava.. poteva rappresentare il territorio di passaggio e commistione di culture.. oppure terreno di scontro e guerra fra poli opposti.. La Ierocrazia Vatis aveva iniziato a giocare ad un gioco pericoloso e si stava apprestando a tirare un dado molto pesante e pericoloso.
I buoni uffici fra la diplomazia Vatis ed il Clan dell'Artiglio erano stati propedeutici alla richiesta, dietro personale rassicurazione niente di meno che da Tenet, la sacerdotessa del culto di un incontro in territorio Vatis fra Clan dell'Artiglio ed i 2 regni del Nord, Dawi-Drakkal ed Ordine della Rosa per stabilire un primo contatto direttamente fra loro in una cornice di sicurezza riconosciuta come "amichevole" da parte di tutti i regni coinvolti.
Il Vatis aveva messo in gioco tutta la sua reputazione diplomatica e l'incontro sarebbe stato portato avanti dal "padrone di casa", Idorin legato della diplomazia Ierocratica, le date sarebbero state concordate dal protocollo Vatis in un ampio giro di consultazioni, staffette e scorte fra i tre regni che sarebbe durato più o meno 3/4 mesi.
Quando tutto fu pronto e le delegazioni iniziavano ad affluire nella regione capitale dell'Estonshire....
........i cuochi dei mezz'uomini si misero a lavoro.
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L'intera regione dell'Estonshire era stata tirata a lucido per l'evento e se purtroppo il Vatis non era ancora stato del tutto viatificato la regione capitale era, da questo punto di vista, un felice oasi in cui le strade ed i commerci fluviali iniziavano ad essere razionalizzati in maniera intelligente.
Il livello di sicurezza che si respirava nell'aria era massimo e le milizie di guarnigione alla citta capitale erano fresche, ben addestrate ed attente.
Tutto doveva avvenire in maniera coordinata e nulla era lasciato al caso.
Le delegazioni che risiedevano in 3 quartieri diversi di Resilience, avevano avuto già contatti di basso/medio livello fra di loro resi più facili dalla presenza pressochè costante di rappresentanti del Vatis che garantivano con la loro semplice presenza, per il Clan.
Solo per questioni di garbo istituzionale, i rapporti specificatamente fra Dawi e Ordine, non venivano presieduti da delegati del Vatis ed anzi, qualora si svolgevano a porte chiuse, la scorta di rappresentanza concessa dalla Ierocrazia scivolava in un secondo anello di sicurezza, attorno alla residenza scelta per la riunione, demandando di fatto la vera e propria protezione personale alla scorta dell'uno e dell'altro rappresentante in un vero e proprio, passaggio di consegne.
Quando tutto fu pronto ed i tempi erano maturi, i rappresentanti del Vatis chiamarono a sedersi attorno al desco i tre regni.
La stanza era.. enorme. Ricca e preziosamente decorata da strutture di marmo abilmente lavorate. Enormi quadri ed arazzi impreziositi di filigrana d'oro erano appesi alle pareti.. L'ambiente era riscaldato da quattro enormi camini ed il fuoco era vivace e ben avviato. Mazzieri precedevano le delegazioni, annunciando per nome e status i vari commensali che si sarebbero seduti attorno al tavolo, mentre camerieri in livrea accoglievano gli ospiti con garbo indicando posti a loro assegnati dal protocollo, già condiviso.
Una menzione particolare doveva essere rivolta al tavolo.
Il tavolo era... enorme ed ovale. Nessuno quest'oggi si sarebbe posto a capo tavola, ma non solo..
Era un tavolo che "stonava" con la magnificenza della stanza..
Era un tavolo di legno, sapientemente lavorato, lucido e senza alcuna imperfezione.. ma pur sempre di legno. Un enorme tronco di almeno 10 braccia di diametro, nodoso al punto giusto sembrava affondare il suo apparato radicale direttamente nel pavimento e con la sua mole, sorreggeva un piano ovale perfettamente levigato in cui vi erano nodi di legni diversi (e molto pregiati) in un mix ben assortito che poteva essere facilmente riconosciuto, vi era la quercia, la noce, castagno ed olmo, mogano e larice, faggio e rovere, in una mescolanza e lavorazione che rendeva di fatto il manufatto unico e ricco di significato per coloro che intendevano comprendere.
Le varie pietanze sul tavolo erano.. un mix sapientemente studiato per i palati, cosi diversi, di tutti i commensali.
Carne rossa e cacciagione per i rappresentanti del Clan, birra scura con retrogusto vagamente di bruciato in enormi boccali da pinta per i rappresentanti del Dawi, Vino di uva spina per i rappresentanti dell'Ordine, zuppe sia calde che fredde e poi ogni sorta di ortaggio, patate, verdura, di stagione che la buona terra della Ierocrazia riusciva a dare, assieme ad un vasto assortimento di formaggi a pasta filata e dura ed alcune delizie pasticcere
Inutile dire che era "rinomata" la predilezione dei mezz'uomini per il buon cibo e la pancia piena era decisamente un toccasana per dissipare ogni forma di... diffidenza, qualora ve ne fosse stata.
Idorin si alzò dal tavolo e riempito un bicchiere con della semplice acqua di fonte, lo alzò davanti a tutti i commensali in quello che potremmo definire un brindisi.. <.. Onorati ospiti, è un sincero privilegio per la Ierocrazia Vatis aver avuto la possibilità, con il vostro assenso, di riunire attorno a questo tavolo tutti i regni che il Vatis reputa.. amici. Prima di brindare, mangiare.. parlare.. il Vatis intende onorare coloro che non ci sono più, ai gloriosi e sconosciuti eroi che ci precedono nell'aldilà, alle guerriere arpie, ai grandi nani ed ai difensori guardiani drow del nord, agli impavidi mezz'uomini..> e mentre tutti bevevano al ricordo di questo o quell'evento, Idorin versò sulla sedia, curiosamente vuota al suo fianco qualche goccio d'acqua del bicchiere in quello che chiaramente era un "onorare" tutti i morti un gesto che non aveva motivo di essere dichiarato, ma profondamente radicato nella cultura e mentalità Vatis. L'acqua si sarebbe semplicemente asciugata senza l'ausilio di nessuno, nel corso della cena, e significativamente, anche "loro", cosi facendo avrebbero in un qualche modo.. partecipato al brindisi.
@Silen , primo contatto del Clan dell'Artiglio @Abyssius , con Dawi @EuanIronfist e Ordine @Last Century . Main sponsor del contatto Ierocrazia Vatis, che mette casa e libagione. 

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