Un piccolo vanadecum, molto impreciso e abbozzato, su come su quello che sono diventate le maggiori popolazioni barbariche in quasi 100 anni di storia.
Franchi:
Partiti come una piccola tribù renana si sono rapidamente integrati nel sistema romano e hanno mantenuto ad esso una fedeltà incrollabile. Hanno un governo tutto sommato stabile, un sistema di leggi ancora primitivo ma con una buona base e un sistema di controllo abbastanza progredito.
Nonostante le recenti vicissitudini in carattere religioso, rimangono comunque fra i maggiori alleati di Roma e fra le popolazioni che si sono integrati più rapidamente.
Caledoni:
Dai primissimi anni del 400 cercano un'integrazione con i romani che ottengono, ponendosi come scudo contro i Pitti. Rapidissimo è lo sviluppo in campo urbanistico, architettonico e specialmente agricolo. Nell'ottica sociale, i Caledoni sono i primi ad ibridarsi con la popolazione romana sia dal punto di vista culturale che religioso, creando il Culto della Grande Madre.
L'invasione Anglosassone non fa che cementare la loro identità e l'amore per la propria terra che culina con la cessione della cittadinanza romana a tutta la popolazione.
Se continueranno i ritmi attuali è probabile che in una manciata di decadi le popolazioni romane e caledoni saranno diventate un tutt'uno.
Burgundi:
Inizialmente fortemente antiromani, scendono a patti con il loro nemico e cominciano ad integrarsi. A differenza degli altri però i Burgundi mantengono sempre delle proprie caratteristiche culturali, come la religione ariana e una netta separazione fra il potere romano e quello del capotribù, cosa che li rende maggiormente distaccati, nonostante si siano ampiamente romanizzati col tempo ma la base delle leggi, dell'architettura e dello stile di comando rimangono comunque con fortissime caratteristiche, per ora, non assimilabili.
Un segno indistinguibile di questo è il rifiuto di ottenere la cittadinanza romana del 475.
Sassoni-Anglosassoni:
Sicuramente fra le popolazioni più fieramente tradizionaliste. Hanno assimilato dai romani quanto basta per riuscire a conoscerli ma non si sono mai piegati. Mentre una parte della popolazione è riuscita nella grandiosa impresa di conquistare parte della Britannia e di trapiantarvi in loco uno stato norreno, alcuni sono rimasti nelle loro terre ancestrali per difenderle dai Franchi e dagli Unni.
Sicuramente fra le popolazioni che più si sono mosse in termini di conquista e ferocia.
Longobardi:
Dopo un'iniziale espansione che li stava portando ad essere la principale potenza della regione, subiscono un fortissimo tracollo e rimangono sottomessi fino al 470. Popolazione senza dubbio molto tradizionale, zoppica fortemente per le sconfitte subite ma pare avere ancora qualcosa da dire.
Alemanni:
Popolo che si è dimostrato assolutamente isolazionista dal punto di vista politico. Piccoli, tranquilli e concentrati sul loro territorio, spesso trovano forti problemi nella convivenza fra il vecchio e il nuovo.
Vandali:
Dopo essersi riunificati nei primi decenni del 400, mostrano la loro forza al grosso dei loro vicini.
Peccano però di politiche estere troppo avventate e si trovano loro malgrado ad essere dominati dai romani, nonostante il loro spirito sia fortemente indipendentista.
Sono rimasti estremamente tradizionali e barbarici sotto ogni punto di vista.
Dani:
Popolazione molto altalenante nelle sue conquiste, ora ad est e ora ad ovest. Dopo una serie di capitribù estremamente imbelli conosce un certo aumento di potere attorno al 450-60, destinato però a finire con la sconfitta in Pittia.
Nonostante il punto di vista militare sia pessimo, a partire dal 460 circa iniziano immensi lavori di ammodernamento del sistema agricolo e governativo, che rendono i Dani la prima forma di governo "progredito" senza essere stato influenzato dai romani.
Visigoti:
I Visigoti sono un esempio di popolazione sviluppatasi sotto l'egidia romana, tanto da essere diventati la prima popolazione a creare uno stato proprio mescolando caratteristiche barbariche e romane.
Importantissimo il loro sistema militare, che vede i soldati molto simili a quelli romani, così come diverse leggi copiate dal mondo romano ed adattate alla loro esigenze.
Nonostante siano forse la più grande potenza fra le genti germaniche, incorrono in diversi problemi interni e esteri per una politica a volte poco coerente.
Eruli:
Come i Turingi, gli Eruli si sono dimostrati la classica popolazione barbarica aggressiva e norrena, di stampo militarista. Negli ultimi anni gli eruli hanno tentato un ammodernamento del sistema di governo, forse troppo anticipato per i tempi, in ogni caso la loro rapida espansione li sta rendendo una delle popolazioni più importanti della zona.
Armenia:
La storia dell'Armenia, fatta di tradimenti, voltafaccia e fatti inaspettati, non ha fatto nient'altro che rafforzare il sentimento identitario del popolo armeno. Essendo stati amici dei persiani e dei romani sono riusciti ad assimilare il più possibile da entrambi, creando un sistema militare efficentissimo, con l'aiuto dei Visigoti e soprattuto un sistema di leggi e di governo che pochi altri barbari possono vantare.
Iberia:
La piccola popolazione montana degli iberi ha attuato una romanizzazione rapidissima a partire dagli anni 30, per certi versi perdendo molto delle proprie usanze locali, specialmente quelle precristiane.
Caratteristica dell'Iberia è sempre stata quella di restare a testa alta più che altro grazie ad una serie di sovrani capacissimi e lungimiranti che hanno creato un sistema di governo di stampo nazionalpopolare pur non intaccando i privilegi dei nobili.
Bulgari Onoguri:
La loro politica non è stata ancora ben definita, anche se hanno usato sempre la forza del loro esercito per vivere a spese dei propri vicini.
Ghassanidi:
Hanno continuato una politica di lenta romanizzazione pur nel rispetto delle antiche tradizioni arabe.
Albàni:
Una popolazione molto isolazionista che, nonostante sia sempre stata filoromana ha mantenuto le proprie caratteristiche, lasciandosi influenzare di più dalla vicina Armenia. A livello burocratico ancora molto primitivi, si sono distinti in alcuni campi come quello dell'estrazione e quello agricolo e nella pesca, nonchè hanno dimostrato un forte spirito unitario contro gli invasori.
Sono state tentate varie opere di ammodernamento, sia dell'esercito, che nella religione ma molto spesso i risultati sono arrivati in modo tardivo.
Franchi:
Partiti come una piccola tribù renana si sono rapidamente integrati nel sistema romano e hanno mantenuto ad esso una fedeltà incrollabile. Hanno un governo tutto sommato stabile, un sistema di leggi ancora primitivo ma con una buona base e un sistema di controllo abbastanza progredito.
Nonostante le recenti vicissitudini in carattere religioso, rimangono comunque fra i maggiori alleati di Roma e fra le popolazioni che si sono integrati più rapidamente.
Caledoni:
Dai primissimi anni del 400 cercano un'integrazione con i romani che ottengono, ponendosi come scudo contro i Pitti. Rapidissimo è lo sviluppo in campo urbanistico, architettonico e specialmente agricolo. Nell'ottica sociale, i Caledoni sono i primi ad ibridarsi con la popolazione romana sia dal punto di vista culturale che religioso, creando il Culto della Grande Madre.
L'invasione Anglosassone non fa che cementare la loro identità e l'amore per la propria terra che culina con la cessione della cittadinanza romana a tutta la popolazione.
Se continueranno i ritmi attuali è probabile che in una manciata di decadi le popolazioni romane e caledoni saranno diventate un tutt'uno.
Burgundi:
Inizialmente fortemente antiromani, scendono a patti con il loro nemico e cominciano ad integrarsi. A differenza degli altri però i Burgundi mantengono sempre delle proprie caratteristiche culturali, come la religione ariana e una netta separazione fra il potere romano e quello del capotribù, cosa che li rende maggiormente distaccati, nonostante si siano ampiamente romanizzati col tempo ma la base delle leggi, dell'architettura e dello stile di comando rimangono comunque con fortissime caratteristiche, per ora, non assimilabili.
Un segno indistinguibile di questo è il rifiuto di ottenere la cittadinanza romana del 475.
Sassoni-Anglosassoni:
Sicuramente fra le popolazioni più fieramente tradizionaliste. Hanno assimilato dai romani quanto basta per riuscire a conoscerli ma non si sono mai piegati. Mentre una parte della popolazione è riuscita nella grandiosa impresa di conquistare parte della Britannia e di trapiantarvi in loco uno stato norreno, alcuni sono rimasti nelle loro terre ancestrali per difenderle dai Franchi e dagli Unni.
Sicuramente fra le popolazioni che più si sono mosse in termini di conquista e ferocia.
Longobardi:
Dopo un'iniziale espansione che li stava portando ad essere la principale potenza della regione, subiscono un fortissimo tracollo e rimangono sottomessi fino al 470. Popolazione senza dubbio molto tradizionale, zoppica fortemente per le sconfitte subite ma pare avere ancora qualcosa da dire.
Alemanni:
Popolo che si è dimostrato assolutamente isolazionista dal punto di vista politico. Piccoli, tranquilli e concentrati sul loro territorio, spesso trovano forti problemi nella convivenza fra il vecchio e il nuovo.
Vandali:
Dopo essersi riunificati nei primi decenni del 400, mostrano la loro forza al grosso dei loro vicini.
Peccano però di politiche estere troppo avventate e si trovano loro malgrado ad essere dominati dai romani, nonostante il loro spirito sia fortemente indipendentista.
Sono rimasti estremamente tradizionali e barbarici sotto ogni punto di vista.
Dani:
Popolazione molto altalenante nelle sue conquiste, ora ad est e ora ad ovest. Dopo una serie di capitribù estremamente imbelli conosce un certo aumento di potere attorno al 450-60, destinato però a finire con la sconfitta in Pittia.
Nonostante il punto di vista militare sia pessimo, a partire dal 460 circa iniziano immensi lavori di ammodernamento del sistema agricolo e governativo, che rendono i Dani la prima forma di governo "progredito" senza essere stato influenzato dai romani.
Visigoti:
I Visigoti sono un esempio di popolazione sviluppatasi sotto l'egidia romana, tanto da essere diventati la prima popolazione a creare uno stato proprio mescolando caratteristiche barbariche e romane.
Importantissimo il loro sistema militare, che vede i soldati molto simili a quelli romani, così come diverse leggi copiate dal mondo romano ed adattate alla loro esigenze.
Nonostante siano forse la più grande potenza fra le genti germaniche, incorrono in diversi problemi interni e esteri per una politica a volte poco coerente.
Eruli:
Come i Turingi, gli Eruli si sono dimostrati la classica popolazione barbarica aggressiva e norrena, di stampo militarista. Negli ultimi anni gli eruli hanno tentato un ammodernamento del sistema di governo, forse troppo anticipato per i tempi, in ogni caso la loro rapida espansione li sta rendendo una delle popolazioni più importanti della zona.
Armenia:
La storia dell'Armenia, fatta di tradimenti, voltafaccia e fatti inaspettati, non ha fatto nient'altro che rafforzare il sentimento identitario del popolo armeno. Essendo stati amici dei persiani e dei romani sono riusciti ad assimilare il più possibile da entrambi, creando un sistema militare efficentissimo, con l'aiuto dei Visigoti e soprattuto un sistema di leggi e di governo che pochi altri barbari possono vantare.
Iberia:
La piccola popolazione montana degli iberi ha attuato una romanizzazione rapidissima a partire dagli anni 30, per certi versi perdendo molto delle proprie usanze locali, specialmente quelle precristiane.
Caratteristica dell'Iberia è sempre stata quella di restare a testa alta più che altro grazie ad una serie di sovrani capacissimi e lungimiranti che hanno creato un sistema di governo di stampo nazionalpopolare pur non intaccando i privilegi dei nobili.
Bulgari Onoguri:
La loro politica non è stata ancora ben definita, anche se hanno usato sempre la forza del loro esercito per vivere a spese dei propri vicini.
Ghassanidi:
Hanno continuato una politica di lenta romanizzazione pur nel rispetto delle antiche tradizioni arabe.
Albàni:
Una popolazione molto isolazionista che, nonostante sia sempre stata filoromana ha mantenuto le proprie caratteristiche, lasciandosi influenzare di più dalla vicina Armenia. A livello burocratico ancora molto primitivi, si sono distinti in alcuni campi come quello dell'estrazione e quello agricolo e nella pesca, nonchè hanno dimostrato un forte spirito unitario contro gli invasori.
Sono state tentate varie opere di ammodernamento, sia dell'esercito, che nella religione ma molto spesso i risultati sono arrivati in modo tardivo.