Inland Sea, isola di Gozo, Repubblica di Malta
Jaime Gallagher si sveglia con il sole già alto nel cielo, ma tanto nella sua baracca da pescatore c'è ombra a qualsiasi ora della giornata.
A svegliarlo quello che nel suo sogno - qualcosa di poco chiaro, ma che per fortuna esulava dal mondo del calcio - sembrava essere un ronzio costante, e che in realtà è la vibrazione del telefono.
Pur non essendo ancora in grado formulare pensieri articolati, si alza dal divano e risponde al telefono: nonostante gli occhi ancora cisposi che non gli consentono di mettere a fuoco il nome del chiamante sul display, già sa chi lo sta chiamando.
G: "Dimmi Jure, dimmi che mi hai svegliato un'altra volta per dirmi che anche oggi non avete concluso un caz... Dio cane!"
I: "Cazzo, ma lasciami almeno parlare!" sbotta spazientito il direttore sportivo Ilgauskas.
G:"No macché, non ce l'ho con te, mi son tagliato un piede con una lattina di birra porca puttana... Aspetta un attimo... Blago! BLAGOIE!"
Mentre Gallagher si lascia sprofondare sul divano, buttando il cellulare su un cuscino e afferrandosi il piede ferito con entrambe le mani, tra una bestemmia in italiano ed una in inglese, dallo specchio d'acqua salata antistante la baracca (il mare interno, così lo chiamano i gozitani) fa la sua comparsa Kristic, che sentitosi chiamare accorre verso l'allenatore.
K: "Che c'è, mister?"
G: "C'è che dio cane tra te e quell'altro quando vi ci mettete non fate un cervello in due... Già fanno cagare 'ste cazzo di Cisk, almeno non lasciate le lattine per terra cazzo. Dai, passami un cerotto per piacere"
K: "È brutto il taglio?"
Gallagher controlla la ferita: "eh, bello bello non è. Passami anche il disinfettante va'... E reggimi il telefono, che altrimenti Jure poi smatta"
Kristic, tra il divertito e l'imbarazzato provvede a prendere il kit di pronto soccorso e porgerlo all'allenatore, e quindi a recuperare il telefono ed accostarlo all'orecchio del mister, che nel frattempo inizia a medicare il taglio.
G: "Allora, dicevamo, Kristic l'avete venduto?"
Il terzino sbianca di colpo ed inizia a guardare preoccupatissimo l'allenatore. Gallagher alza lo sguardo dal suo piede e incrocia lo sguardo con quello di Kristic, dopo di chè senza battere ciglio torna ad armeggiare col piede: "No? Bene, allora parla con lui che io sono impegnato un attimo".
Kristic rimane immobile senza capire
G: "Dai coglione, ti stavo prendendo per il culo. È Ilgauskas, deve aggiornarmi sul mercato, ma io mi sto fasciando 'sto piede di merda per cui parlaci tu e riferiscimi."
K: "Ah... Ok... Ehm, direttore Ilgauskas, buongiorno, sono Kristic, mister Gallagher dice di parlare a me... Come sta, tutto bene?"
I: "Kristic ma sei cretino? Buongiorno un cazzo, passami quel rincoglionito del tuo allenatore"
Gallagher sente e continuando a maneggiare disinfettante e cotone alza la voce: "PARLA - CON - LUI! Non è difficile cazzo, Jure! Dì a lui quello che dovresti dire a me, così poi mi riferisce."
Kristic, timidamente: "e se mettessi il viva voce?"
G: "naaaa, non si capisce un cazzo. E poi tanto anche oggi la dirigenza ci dovrà comunicare il gran cazzo di niente che ha concluso sul mercato"
I, spazientito: "Oh, l'hai voluto tu. Kristic, puoi riferire a quello stronzo del tuo allenatore che abbiamo concluso due operazioni?"
K: "Mister, due operazioni... "
G:
I: "Abbiamo girato Serasker alla Virtute e l'abbiamo rimpiazzato con Saveljinas..."
K: "Uhhhh, questa piacerà un casino a Mistic! Mister, abbiamo preso Saveljinas!"
G: "Che immagino non ci sia stato gentilmente offerto dallo Sporting"
K: "Eh, no... Mesut è andato alla Virtute"
Gallagher fissa un po' il paesaggio fuori dalla baracca per poi concludere con un cenno se non di soddisfazione quantomeno d'approvazione.
I: "... e poi digli che finalmente l'abbiamo accontentato"
K: "il direttore dice di dirle che l'hanno accontentata"
G, perplesso: "... Davvero? Arkhan? Quanto cazzo l'abbiamo pagato?"
Un Kristic ancora più perplesso riporta la domanda.
I: "ma quale Arkhan, come cazzo lo prendi uno così! Diciamo che siamo in ritardo di un anno ma abbiamo esaurito il suo desiderio."
K: "... mister, dice qualcosa di un desiderio in ritardo di un anno".
G, d'un tratto serissimo: "passami quel cazzo di telefono ed esci un attimo per piacere"
Kristic esegue.
G: "Davvero... Andy?"
I: "Davvero sì, stronzo ingrato!"
G: "Quanto?"
I: "Non ci crederai mai"
G: "Spara, dai"
I: "Piant, più cinque milioni"
G: "Piant più... Eh? Non l'hai condotta tu questa trattativa però, per forza"
I: "Io ho messo le basi, lei ha... limato i dettagli, diciamo"
G: "Cristo che troia..."
I: "Oh, ti ricordo che stai parlando della probabile futura moglie del presidente..."
G: "Quello che vuoi ma Cristo, Comodino... Che schifo, cazzo!"
I: "Se al presidente non danno fastidio i suoi metodi, non vedo perché dovrebbero darne a te... E poi ti abbiamo finalmente preso il tuo stracazzo di Murray, almeno un grazie potresti anche concedercelo eh!"
G: "Eh, sì, hai ragione, scusa. Grazie, davvero. Sono solo ancora un po' scioccato al pensiero di Iya con Comodino.... Mi fa venire i brividi cazzo" .
I: "Fatti venire la voglia di prendere in mano il telefono piuttosto. Chiama Murray e digli che potremo anche averlo pagato poco, ma per noi vale ancora quei 50 e passa milioni che abbiamo messo sul piatto l'anno scorso, ed è di quelli che vogliamo essere ripagati... E poi devi chiamare quell'altro e sentire che ti dice."
G: "Ok, ok. Il numero?"
I: "Me lo son procurato stanotte, te l'ho mandato prima su whatsapp"
G: "Ah ok, non l'ho visto"
I: "Grazie al cazzo, sono le undici e mezza e ancora stavi dormendo!"
G: "... Scusa Jure. E grazie, ottimo lavoro!"
Poco più tardi si affacciano all'ingresso della baracca Kristic e Santiago, pieni di domande da porre all'allenatore.
Jaime Gallagher si sveglia con il sole già alto nel cielo, ma tanto nella sua baracca da pescatore c'è ombra a qualsiasi ora della giornata.
A svegliarlo quello che nel suo sogno - qualcosa di poco chiaro, ma che per fortuna esulava dal mondo del calcio - sembrava essere un ronzio costante, e che in realtà è la vibrazione del telefono.
Pur non essendo ancora in grado formulare pensieri articolati, si alza dal divano e risponde al telefono: nonostante gli occhi ancora cisposi che non gli consentono di mettere a fuoco il nome del chiamante sul display, già sa chi lo sta chiamando.
G: "Dimmi Jure, dimmi che mi hai svegliato un'altra volta per dirmi che anche oggi non avete concluso un caz... Dio cane!"
I: "Cazzo, ma lasciami almeno parlare!" sbotta spazientito il direttore sportivo Ilgauskas.
G:"No macché, non ce l'ho con te, mi son tagliato un piede con una lattina di birra porca puttana... Aspetta un attimo... Blago! BLAGOIE!"
Mentre Gallagher si lascia sprofondare sul divano, buttando il cellulare su un cuscino e afferrandosi il piede ferito con entrambe le mani, tra una bestemmia in italiano ed una in inglese, dallo specchio d'acqua salata antistante la baracca (il mare interno, così lo chiamano i gozitani) fa la sua comparsa Kristic, che sentitosi chiamare accorre verso l'allenatore.
K: "Che c'è, mister?"
G: "C'è che dio cane tra te e quell'altro quando vi ci mettete non fate un cervello in due... Già fanno cagare 'ste cazzo di Cisk, almeno non lasciate le lattine per terra cazzo. Dai, passami un cerotto per piacere"
K: "È brutto il taglio?"
Gallagher controlla la ferita: "eh, bello bello non è. Passami anche il disinfettante va'... E reggimi il telefono, che altrimenti Jure poi smatta"
Kristic, tra il divertito e l'imbarazzato provvede a prendere il kit di pronto soccorso e porgerlo all'allenatore, e quindi a recuperare il telefono ed accostarlo all'orecchio del mister, che nel frattempo inizia a medicare il taglio.
G: "Allora, dicevamo, Kristic l'avete venduto?"
Il terzino sbianca di colpo ed inizia a guardare preoccupatissimo l'allenatore. Gallagher alza lo sguardo dal suo piede e incrocia lo sguardo con quello di Kristic, dopo di chè senza battere ciglio torna ad armeggiare col piede: "No? Bene, allora parla con lui che io sono impegnato un attimo".
Kristic rimane immobile senza capire
G: "Dai coglione, ti stavo prendendo per il culo. È Ilgauskas, deve aggiornarmi sul mercato, ma io mi sto fasciando 'sto piede di merda per cui parlaci tu e riferiscimi."
K: "Ah... Ok... Ehm, direttore Ilgauskas, buongiorno, sono Kristic, mister Gallagher dice di parlare a me... Come sta, tutto bene?"
I: "Kristic ma sei cretino? Buongiorno un cazzo, passami quel rincoglionito del tuo allenatore"
Gallagher sente e continuando a maneggiare disinfettante e cotone alza la voce: "PARLA - CON - LUI! Non è difficile cazzo, Jure! Dì a lui quello che dovresti dire a me, così poi mi riferisce."
Kristic, timidamente: "e se mettessi il viva voce?"
G: "naaaa, non si capisce un cazzo. E poi tanto anche oggi la dirigenza ci dovrà comunicare il gran cazzo di niente che ha concluso sul mercato"
I, spazientito: "Oh, l'hai voluto tu. Kristic, puoi riferire a quello stronzo del tuo allenatore che abbiamo concluso due operazioni?"
K: "Mister, due operazioni... "
G:
I: "Abbiamo girato Serasker alla Virtute e l'abbiamo rimpiazzato con Saveljinas..."
K: "Uhhhh, questa piacerà un casino a Mistic! Mister, abbiamo preso Saveljinas!"
G: "Che immagino non ci sia stato gentilmente offerto dallo Sporting"
K: "Eh, no... Mesut è andato alla Virtute"
Gallagher fissa un po' il paesaggio fuori dalla baracca per poi concludere con un cenno se non di soddisfazione quantomeno d'approvazione.
I: "... e poi digli che finalmente l'abbiamo accontentato"
K: "il direttore dice di dirle che l'hanno accontentata"
G, perplesso: "... Davvero? Arkhan? Quanto cazzo l'abbiamo pagato?"
Un Kristic ancora più perplesso riporta la domanda.
I: "ma quale Arkhan, come cazzo lo prendi uno così! Diciamo che siamo in ritardo di un anno ma abbiamo esaurito il suo desiderio."
K: "... mister, dice qualcosa di un desiderio in ritardo di un anno".
G, d'un tratto serissimo: "passami quel cazzo di telefono ed esci un attimo per piacere"
Kristic esegue.
G: "Davvero... Andy?"
I: "Davvero sì, stronzo ingrato!"
G: "Quanto?"
I: "Non ci crederai mai"
G: "Spara, dai"
I: "Piant, più cinque milioni"
G: "Piant più... Eh? Non l'hai condotta tu questa trattativa però, per forza"
I: "Io ho messo le basi, lei ha... limato i dettagli, diciamo"
G: "Cristo che troia..."
I: "Oh, ti ricordo che stai parlando della probabile futura moglie del presidente..."
G: "Quello che vuoi ma Cristo, Comodino... Che schifo, cazzo!"
I: "Se al presidente non danno fastidio i suoi metodi, non vedo perché dovrebbero darne a te... E poi ti abbiamo finalmente preso il tuo stracazzo di Murray, almeno un grazie potresti anche concedercelo eh!"
G: "Eh, sì, hai ragione, scusa. Grazie, davvero. Sono solo ancora un po' scioccato al pensiero di Iya con Comodino.... Mi fa venire i brividi cazzo" .
I: "Fatti venire la voglia di prendere in mano il telefono piuttosto. Chiama Murray e digli che potremo anche averlo pagato poco, ma per noi vale ancora quei 50 e passa milioni che abbiamo messo sul piatto l'anno scorso, ed è di quelli che vogliamo essere ripagati... E poi devi chiamare quell'altro e sentire che ti dice."
G: "Ok, ok. Il numero?"
I: "Me lo son procurato stanotte, te l'ho mandato prima su whatsapp"
G: "Ah ok, non l'ho visto"
I: "Grazie al cazzo, sono le undici e mezza e ancora stavi dormendo!"
G: "... Scusa Jure. E grazie, ottimo lavoro!"
Poco più tardi si affacciano all'ingresso della baracca Kristic e Santiago, pieni di domande da porre all'allenatore.
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