Broccardo Bonati era la più illustre delle vittime colpite dalla Malaria, la malattia che tanto aveva dilaniato il suo popolo lo stava lentamente portando verso la morte ed era così costretto a vivere nella sue camere private, costre nel suo letto, con delle sottili tende a far da filtro alla realtà esterna, realtà che stava evolvendo velocemente e a cui voleva dare un senso prima che la ragione lo abbandonasse.
In una delle prime giornate dell'anno Broccardo Bonati convocò nella sua stanza il suo unico figlio maschio, Durante Bonati, e uno dei suoi più grandi amici, nonchè Ambasciatore a Lucca, Pietro Adimari.
La voce del console era simile ad un filo quasi invisibile, molto lontana dalla potente voce che ha dato ai fiorentini tanti successi.
"Figlio mio...La scienza ha salvato la tua vita e quella di molti nostri fratelli fiorentini ma il mio corpo è stanco e il mio spirito ebro per la fondazione della Repubblica di Toscana. Gli annali mi ricorderanno come l'uomo che ha reso possibile un unione tra Pisa,Lucca e la nostra Firenze ma non sono tanto superbo da voler essere ricordato come primo console di questa grande Repubblica.
In cuor mio avrei sperato di poter sopravvivere ancora qualche anno per vederti fiorire ancora come uomo, per aiutarti nel trovare una nuova moglie e per vederti governare con le qualità che sicuramente hai ma, purtroppo, questo tempo non è ancora maturo"
Durante, unico figlio maschio di casa Bonati, rimase in silenzio, gli occhi colmi di lacrime per la perdita del padre.
"Padre, Mio Console, tu sopravviverai, vincerai questa battaglia come hai vinto altre battaglie, come hai vinto quella di Lucca. Tu guiderai la Toscana per molti anni a venire!"
"Giovane figlio, sarebbe bello fosse così ma è giusto il momento che anche tu capisca. Molte sono le battaglie che ho vinto, molti sono i piani che ho portato a compimento ma credo che ormai quel tempo sia finito, è giunto il momento di dare il giusto merito a chi mi ha servito, è il tempo di far conoscere a te, unico figlio mio, ogni aspetto del mio Governo ed è giusto che io scelga a chi affidare gli ultimi anni del percorso che ti porteranno a diventare un uomo"
Una pausa lunga come un sospiro di dolore da parte del Console che poi si rivolse a Pietro Adimari
"Pietro, amico fraterno, hai servito tanto bene Firenze, sei tu il vero vincitore, il vincitore invisibile della battaglia di Lucca, tu hai dato il tuo supporto in silenzio aspettando il momento in cui avrai mantenuto le mie promesse. Più volte te l'ho detto...Un Bonati ripaga sempre i propri debiti e io son qui a farti un regalo grandissimo e una supplica da parte di un uomo morente"
Gli occhi dell'Adimari brillarono per un attimo, il verde tanto penetrante aveva assunto una tinta più oscura, tenebrosa, in quell'ambiente tanto buio e saturo d'aria malsana qual'era la stanza del Console.
"Pietro, tu sei fiorentino di nascita, tua moglie è un importante dama a Lucca, tu sei il punto di congiunzione tra due comuni che hanno vissuto anni difficili nel loro rapporto. Tu sei l'uomo che ha liberato Lucca grazie alle tue azioni e io sono sicuro che i Lucchesi sanno che tipo di uomo sei. Forse non tutti possono amarti a Firenze ma dopo questa conversazione lancierò un proclama, voglio che sia chiaro che io, Broccardo Bonati, indico TE come mio successore alla guida della Repubblica di Toscana. Che le elezioni facciano il loro corso ma vista la mia impossibilità di candidarmi voglio che tutti i miei sostenitori guardino a te come guarderebbero a me...Ma in cambio di questo...dono...io ti chiedo un unico favore..."
"Come sempre, sono ai vostri comandi mio Console"
"Durante, è troppo giovane per diventare Console anche se probabilmente ne avrebbe le qualità. Lui è un Bonati di nascita e ha avuto la migliore educazione nella casa di Chiaro Da Casavecchia, questo però non basterebbe per far si che i Lucchesi e i Pisani credino in lui. Alla sua età verrebbe schiacciato da uomini tanto vecchi quanto assetati di potere. Io ti prego, amico mio, di proteggere Durante dalla tentazione di candidarsi in queste elezioni, di tenerlo al tuo fianco quando sarai diventato Gran Console e di far si che quando il momento sarà giunto lui possa sedere su quello scranno e governare come io stesso avrei fatto sui popoli uniti di Toscana"
Ci fu silenzio da parte dell'Adimari, una proposta altamente allettante, il potere in cambio di una promessa ad un uomo morente. Nessuno in quella stanza avrebbe potuto giudicare la veridicità delle parole che Pietro avrebbe di lì a poco pronunciato, nemmeno l'Adimari stesso.
"Vi servirò anche quando sarete nell'alto dei Cieli mio console, la vostra volontà è legge per me come lo è sempre stata. Vincerò queste elezioni e governerò in vostro nome"
In una delle prime giornate dell'anno Broccardo Bonati convocò nella sua stanza il suo unico figlio maschio, Durante Bonati, e uno dei suoi più grandi amici, nonchè Ambasciatore a Lucca, Pietro Adimari.
La voce del console era simile ad un filo quasi invisibile, molto lontana dalla potente voce che ha dato ai fiorentini tanti successi.
"Figlio mio...La scienza ha salvato la tua vita e quella di molti nostri fratelli fiorentini ma il mio corpo è stanco e il mio spirito ebro per la fondazione della Repubblica di Toscana. Gli annali mi ricorderanno come l'uomo che ha reso possibile un unione tra Pisa,Lucca e la nostra Firenze ma non sono tanto superbo da voler essere ricordato come primo console di questa grande Repubblica.
In cuor mio avrei sperato di poter sopravvivere ancora qualche anno per vederti fiorire ancora come uomo, per aiutarti nel trovare una nuova moglie e per vederti governare con le qualità che sicuramente hai ma, purtroppo, questo tempo non è ancora maturo"
Durante, unico figlio maschio di casa Bonati, rimase in silenzio, gli occhi colmi di lacrime per la perdita del padre.
"Padre, Mio Console, tu sopravviverai, vincerai questa battaglia come hai vinto altre battaglie, come hai vinto quella di Lucca. Tu guiderai la Toscana per molti anni a venire!"
"Giovane figlio, sarebbe bello fosse così ma è giusto il momento che anche tu capisca. Molte sono le battaglie che ho vinto, molti sono i piani che ho portato a compimento ma credo che ormai quel tempo sia finito, è giunto il momento di dare il giusto merito a chi mi ha servito, è il tempo di far conoscere a te, unico figlio mio, ogni aspetto del mio Governo ed è giusto che io scelga a chi affidare gli ultimi anni del percorso che ti porteranno a diventare un uomo"
Una pausa lunga come un sospiro di dolore da parte del Console che poi si rivolse a Pietro Adimari
"Pietro, amico fraterno, hai servito tanto bene Firenze, sei tu il vero vincitore, il vincitore invisibile della battaglia di Lucca, tu hai dato il tuo supporto in silenzio aspettando il momento in cui avrai mantenuto le mie promesse. Più volte te l'ho detto...Un Bonati ripaga sempre i propri debiti e io son qui a farti un regalo grandissimo e una supplica da parte di un uomo morente"
Gli occhi dell'Adimari brillarono per un attimo, il verde tanto penetrante aveva assunto una tinta più oscura, tenebrosa, in quell'ambiente tanto buio e saturo d'aria malsana qual'era la stanza del Console.
"Pietro, tu sei fiorentino di nascita, tua moglie è un importante dama a Lucca, tu sei il punto di congiunzione tra due comuni che hanno vissuto anni difficili nel loro rapporto. Tu sei l'uomo che ha liberato Lucca grazie alle tue azioni e io sono sicuro che i Lucchesi sanno che tipo di uomo sei. Forse non tutti possono amarti a Firenze ma dopo questa conversazione lancierò un proclama, voglio che sia chiaro che io, Broccardo Bonati, indico TE come mio successore alla guida della Repubblica di Toscana. Che le elezioni facciano il loro corso ma vista la mia impossibilità di candidarmi voglio che tutti i miei sostenitori guardino a te come guarderebbero a me...Ma in cambio di questo...dono...io ti chiedo un unico favore..."
"Come sempre, sono ai vostri comandi mio Console"
"Durante, è troppo giovane per diventare Console anche se probabilmente ne avrebbe le qualità. Lui è un Bonati di nascita e ha avuto la migliore educazione nella casa di Chiaro Da Casavecchia, questo però non basterebbe per far si che i Lucchesi e i Pisani credino in lui. Alla sua età verrebbe schiacciato da uomini tanto vecchi quanto assetati di potere. Io ti prego, amico mio, di proteggere Durante dalla tentazione di candidarsi in queste elezioni, di tenerlo al tuo fianco quando sarai diventato Gran Console e di far si che quando il momento sarà giunto lui possa sedere su quello scranno e governare come io stesso avrei fatto sui popoli uniti di Toscana"
Ci fu silenzio da parte dell'Adimari, una proposta altamente allettante, il potere in cambio di una promessa ad un uomo morente. Nessuno in quella stanza avrebbe potuto giudicare la veridicità delle parole che Pietro avrebbe di lì a poco pronunciato, nemmeno l'Adimari stesso.
"Vi servirò anche quando sarete nell'alto dei Cieli mio console, la vostra volontà è legge per me come lo è sempre stata. Vincerò queste elezioni e governerò in vostro nome"