The Yomiuri Shimbun 読売新聞

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The Yomiuri Shimbun è semplicemente il giornale più diffuso al mondo, e viene stampato due volte al giorno. Si dice sia conservatore e politicamente vicino al centro-destra.
 

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LA SVOLTA DI NAGASAKI

- SEOUL: Era da oltre un secolo che le relazioni tra i due paesi non erano così vicine. Finalmente i rancori e le dispute per dei pezzi di roccia hanno cominciato a lasciare il posto ad argomenti più importanti come le esportazioni, la sicurezza, la cultura, il disarmo nucleare. La Corea del Sud è il quinto partner commerciale del Giappone e potenzialmente il quarto. Le industrie dei due paesi sono per certi versi simili ed esportano principalmente elettronica e industria leggera/pesante (anche per questo il FTA non rivoluzionerà nessuno ma certo trainerà gli investimenti incrociati). Leale concorrenza, ma anche collaborazione.

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E' questo uno dei terreni in cui ha germogliato questa nuova alleanza commerciale. Toriyama dovrebbe forse ringraziare il CEO di Nintendo per le collaborazioni con Samsung e Daewoo: tra queste ricordiamo il successo nel bando per il porto di Vladivostok e nell'acquisto di un nuovo brevetto che aiuterà il Ministero delle Finanze a fare cassa e le due aziende a migliorare la propria competitività nei confronti di Microsoft. Il settore elettronico è saldo in entrambi i paesi, questo è certo. Meno brillante è invece il settore dell'auto e dell'industria pesante/leggera, e anche qui vediamo destini paralleli per Mitsubishi e la sorella minore Daewoo. Un trend internazionale, a dire il vero, che non ha visto aumentare richiesta e produzione; su questo il Giappone ha buone carte da giocare per i prossimi anni, ma è un altro capitolo.

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Abbiamo guardato al particolare delle aziende, ma nel complesso la politica commerciale dei due paesi segue un'unica via: esportazione. E per assicurarla: porti. Porti a Tokyo, a Vladivostok, a Cape Town. In questo la Corea del Sud si è mossa molto bene ma perde sicuramente il confronto nella protezione. E qui passiamo alla difesa, una lanterna volante molto molto accesa, appena decollata, che custodisce interessi comuni noti e forse qualche segreto. A partire dalla base giapponese in India, passando per il recente accordo su Gibuti, e finendo della tradizione millenaria della marina imperiale, il Giappone vanta una profondità strategica maggiore dovuta anche alle sue portaeromobili e agli F35 di cui è dotato da tempo. Ma ben presto la Corea del Sud accorcerà il passo e sarà proprio il Giappone a darle una bella mano. Un'intera squadra di sottomarini della classe Soryu e una portaeromobili, la Kurama o la Hiei. E non finisce qui, perchè c'è stato anche qualche contatto per trattare la tecnologia degli F35. Contenti i comunisti, un po meno tutti gli altri. Ma i più accorti tra gli industriali non dovrebbero scoraggiarsi, perchè spesso vendita significa nuovi ordini.

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Ma qual'è il motivo di questa grande (s)vendita? Sicuramente ne possiamo elencare più di uno. Primo: La Marina Giapponese è alla ricerca di nuova classe di sottomarini da anni, e un recente rapporto dello Stato Maggiore della Marina ha giudicato "perennemente in riserva" diversi sottomarini, dato il loro alto numero. Secondo: Nella trattativa si è parlato di scambio di brevetti sul quale non è stato rilasciato altro. Terzo: In uno scenario in cui la Corea del Sud si delinea come partner economico strategico del Giappone, e nel frattempo si allontana dagli USA, la partnership economica potrebbe trasformarsi in friendship e più. Con interessi comuni, quali la difesa delle proprie rotte, il mantenimento di un clima di stabilità per non danneggiare i commerci e la preoccupazione per la Corea del Nord l'alleanza diventa una scelta facile, e quindi poter contare su un amico più forte una buona notizia.

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Già, la Corea del Nord. La civiltà cresce, avanza, e lei è sempre là a "giocare" con i missili. L'ultimo lanciato quest'anno; qualcuno si aspettava una reazione più dura da parte del governo, che ha preferito invece un approccio "comico". Voi lanciate i missili, noi vi lanciamo le freccette. Ma quanto andrà avanti questa pace in questa "isola felice" a pochi passi da una delle ultime dittature nucleari?
 

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[size=2em]"IL GIAPPONE E' IN GUERRA"[/size]

Questo è il senso del discorso di ieri del Primo Ministro Okakura alla Dieta Nazionale. Il governo ha deciso di adottare la linea più dura possibile contro i terroristi, e per comunicarlo Okakura ha scelto parole forti che se da una parte rassicurano il paese sulle intenzioni del governo, dall'altra sottolineano quanto la situazione sia pericolosa.
Okakura è noto per il suo modus operandi nei confronti della criminalità organizzata che ha dato ottimi risultati ma non è scontato che questo possa accadere anche per la guerra al terrorismo, un nemico che non conosciamo, che non siamo abituati a combattere e che non sappiamo come reagirà.
Sapremo comunque di più sulle misure che verranno adottate tra qualche giorno quando Okakura presenterà il pacchetto sulla sicurezza.


IL PUNTO DELLA SITUAZIONE

- 18 Gennaio 2030: un attentato dinamitardo uccide il Primo Ministro Toriyama, 8 uomini della scorta e 25 cittadini giapponese in viaggio al chilometro 45 dell'autostrada Tokyo-Osaka
- L'attentato è rivendicato dal gruppo terroristico "Bandiera Rossa" di ideologia comunista e rivoluzionaria
- Okakura prende il posto di Toriyama per portare il governo alla naturale scadenza del mandare alla fine del 2031


I PUNTI SENSIBILI

I punti più vulnerabili al terrorismo in Giappone sembrano essere:

- Le quattro centrali nucleari operative
- Le infrastrutture della Grande Area di Tokyo in particolare stazioni metropolitane e ferroviarie
- I simboli del capitalismo giapponese quali la Borsa di Tokyo, il Ministero dell'Economia, la sede della Banca Centrale di Tokyo e gli stabilimenti di Mitsubishi e Nintendo-Fujitsu
- I simboli della democrazia giapponese quali la Dieta Nazionale e i membri del gabinetto
- Infine i simboli del Giappone e prima di tutto Sua Maestà Imperiale l'Imperatore e il Palazzo Imperiale


GLI OBIETTIVI POLITICI DEI TERRORISTI

Un'altra triste particolarità di Bandiera Rossa è non aver aperto trattative e non aver lanciato segnali prima dell'attentato terroristico più grave della storia del Giappone. Non ci sono state lettere anonime, non ci sono state minacce o attentati minori prima del grande attentato. Questa strategia del terrore non ha precedenti al mondo e risulta particolarmente efficace nel suo principale obiettivo di spaventare la popolazione, ma lascia anche minor spazio a trattative successive perchè dichiara un'assenza di interesse per il dialogo, per compromessi, e per alcun tipo di traguardo reale che anche un gruppo terroristico generalmente cerca di raggiungere. Se ci sono state trattative tra il governo e Bandiera Rossa negli scorsi anni non possiamo saperlo, ma sembra più probabile che i criminali siano rimasti nell'ombra fino al giorno dell'attentato.


C'E' QUALCUN ALTRO DIETRO BANDIERA ROSSA?

Questa è una domanda lecita per ogni gruppo terroristico, ma assume maggiore rilevanza in questo caso, per quanto detto sopra. Dalle poche informazioni pubbliche sappiamo che la rete dei terroristi è impegnata da alcuni anni, in modo silenzioso, e che alcuni terroristi hanno svolto dei viaggi nell'India della guerra civile ed in Corea del Nord. E' difficile credere che un altro governo sia implicato in un movimento terroristico che colpisca nel modo più duro e improvviso possibile il Giappone. Ammesso e non concesso che un governo possa impegnarsi nel finanziare un movimento terroristico, mancano movente e interesse che vadano oltre a quelli ideologici. L'unico governo che potrebbe avere un movente ideologico è quello della Corea del Nord ma non possiamo chiamare questa una conclusione, e nemmeno una supposizione.
Sembra invece più plausibile che la rete terroristica di Bandiera Rossa si sia formata negli anni della guerra civile indiana e abbia proseguito il proprio finanziamento o addestramento in Corea del Nord, per poi colpire al momento giusto il nostro paese.
Se fosse così è possibile che la rete sia ramificata in altri paesi, a partire dall'India e la Corea del Sud, e che possa colpire anche all'estero rivelandosi un movimento terroristico internazionale.

Ma a rafforzare la tesi Nord Coreana c'è la campagna di attentati che ha investito la Corea del Sud negli scorsi anni.


LA CAMPAGNA DEL TERRORE IN COREA DEL SUD

- 27 Giugno 2028: un pacco bomba viene trovato senza innesco nella metropolitana di Busan
- 2029: 63 pacchi bomba non rudimentali vengono rinvenuti in varie parti della Corea del Sud, tutti senza innesco
- 2030: 4 cittadini nordcoreani e 3 cittadini giapponesi vengono arrestati per terrorismo

Bandiera Rossa potrebbe essere l'estensione dei terroristi già operanti in Corea del Sud, e almeno a posteriori sembra incredibile che il governo non abbia colto contromisure adeguate per l'eventualità di un trasferimento sul terreno giapponese. L'origine nordcoreana dell'onda terroristica sembra evidente, e il Giappone non dovrebbe dormire molti sonni più tranquilli della Corea del Sud.
A favore del governo giapponese c'è l'assenza di basi americane, il Giappone non è più considerato "un fantoccio degli USA", ma rimane un'economia capitalistica con molti legami e somiglianze con gli USA.

A sfavore c'è la politica di difesa che si è interessata ad un aumento della tecnologia ed efficienza militare e il miglioramento delle relazioni con la Corea del Sud che potrebbero aver peggiorato la visione del paese agli occhi degli estremisti anti-capitalisti. Queste non sono delle colpe, ma è in parte una colpa non aver dosato questa politica con una maggiore distensione dei rapporti con la Corea del Sud.
Negli ultimi anni il governo si è preoccupato di trovare nuovi alleati in India, dove è stata aperta una base militare, a Singapore e in Qatar dove è stata organizzata una rete satellitare, si è preoccupato - solo in parte - della questione filippina facendo passare una Risoluzione al Consiglio di Sicurezza e attivandola con numerose navi, mentre la Corea del Nord è stata un po troppo di secondo piano nell'agenda di governo.


SCENARI FUTURI

I servizi segreti hanno fallito nella prevenzione dell'attentato sebbene stessero seguendo i terroristi poi arrestati da qualche anno. Ci si chiede dunque se Okakura dovrebbe riconsiderare di accettare le dimissioni del Col. Hideyoshi a capo dei Servizi Segreti, o di considerare quelle del Col. Takumi a capo dei Servizi Interni. All'attenzione del governo dovrebbe essere anche posta l'eventualità di riformare i servizi segreti, mentre è prevedibile che verranno potenziati.
La sicurezza interna in generale necessita di alcuni accorgimenti e potrebbe rivelarsi necessario mettere anche mano a certe leggi, spostando con attenzione la lancetta di un tratto verso "sicurezza" allontanandola da "libertà individuali", un'operazione sempre delicata e pericolosa.

Sul fronte delle indagini la pista nordcoreana sembra la più forte (nonché l'unica) e se dovesse portare a dimostrare la complicità del governo nordcoreano (che ci auguriamo essere improbabile) i risvolti politici sarebbero incredibilmente inquietanti.
La possibilità di questa ipotesi porta a mantenere alta l'attenzione anche sulla sicurezza esterna, e anche i più scettici potrebbero convincersi nella necessità di un potenziamento dell'apparato militare.
 
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