Diplomazia Sopra a un'onda che mi tira su, Rotolando verso sud

Wally87

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Seguendo le parole dei consiglieri, il saggio Sharee, decise di indire una missione di esplorazione prediligendo almeno inizialmente la via marittima.
Se altre popolazioni erano sopravvissute a quando si era susseguito dopo l'ultima guerra era probabile seguendo la costa sarebbe stato più semplice incontrare qualche insediamento.
Dalla cima di Xanmeer interpretò il volo degli uccelli e quando un buon auspicio che punta a sud si presentò mandò a chiamare Thusha e Kreethus.
Diede loro istruzioni ben precise, evitare ogni regione ancora afflitta dalle forze caotiche scatenate su quel mondo tre secoli orsono e ogni rovina degli insediamenti del vecchio mondo. Oltre alle solite raccomandazioni di non cercare rischi inutili, di cercare un'interazione pacifica con eventuali popolazioni indigene scoperte nello loro viaggio e accompagnare delle alghe coi pasti.

Il giorno seguente un paio di piccole imbarcazioni lascio il porto di Xanmeer per affrontare l'ignoto.
Le navi sembravano più simili a riadattati pescherecci che a grandi vascelli, ma il loro equipaggio era tutt'altro che sprovveduto.

@Silen parto da Xanmeer -> Mare di Lannach -> Mare delle Arpie -> Rozpinto

@Enichaos
 

Silen

Get a life
Il viaggio fu quanto di meglio si potesse desiderare: il tempo rimase stabile ed una lieve brezza sospinse la piccola imbarcazione a sud a velocità sostenuta. E fu un bene perchè il panorama non era certo di quello che poteva sollevare uno spirito...la Contaminazione era evidente sulle coste delle regioni di Kashra e Rammaj e anche se Soutella sembrava non avere sofferto le conseguenze dell'Ultima Guerra, un'aura minacciosa promanava dalle alte torri di Kyrne Lamiya, ancora mirabilmente integre dopo più di trecento anni. Thusha e Kreethus furono ben felici di lasciarsi alle spalle l'antica città e dopo un viaggio mirabilmente privo di eventi finalmente giunsero in vista delle coste di Rozpinto.

Check positivo, procedete pure :D
 

Enichaos

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La città di Klifflanko rendeva onore al suo nome: sulla costa senz'altro, ma arroccata lungo la parete di una scogliera imponente, con una tale pendenza che lo stesso edificio poteva avere un'entrata davanti al piano terra ed una sul retro al terzo piano. Le strade erano disposte per il lato lungo della città, risalendola a stretti tornanti per non bloccare a valle i carrozzoni... perché se gli edifici dove lavorare come i magazzini ed il faro erano solidi e ben piantati sulle fondamenta di pietra, le abitazioni sembravano essere rimaste i cari, familiari carri in legno della carovana.
La giornata procedeva tranquilla, quasi sonnacchiosa, quando una guardia entrò trafelata nel carrozzone dove stavano un umano attempato ed un dragonide verde smeraldo... sul tavolo in mezzo ai due, una scacchiera artigianale, con decisamente più caselle e pezzi del dovuto.
"Sinjoroj, iu venas!"
I due lo fissarono per un attimo, prima di rispondergli un po' perplessi "Sed... cu Rammaj ne estas dangera trairi?"
"Ili venas... el la maro! Skvamaj uloj, diris la viro kun la teleskopo!" rispose quindi la guardia, attendendo che uno dei due lo seguisse.
Il dragonide spostò gli occhi sull'umano, facendogli cenno con la mano di andare "Se gi estas de la maro, gi estas via afero"
"Oh, mi ne pensas, dika lacerto. Mi estas ci tie por kunordigi sipojn, certe... sed bonvenigi vizitantojn au invadantojn estas via laboro krom se ili havas ion por aceti kaj vendi, cu vi memoras? Krome ili estas skvamaj... ili povus esti de via speco, cu tio ne estus ekscita?"
Il dragonide assottigliò gli occhi: quel vecchio lupo di mare aveva ragione, e lui lo sapeva bene. In più, anche se l'altro non voleva rigirare il dito nella piaga, Milda non sarebbe stata contenta se avesse lasciato al pirata gli onori di casa, specie con i primi visitatori a mettere piede nei loro territori.
"Mi supozas ke jes, sed ne kredu ke la ludo finigis, bucanero, mi parkerigis la tabulon, ni daurigos poste... sen trompi."
Nel tempo che l'imponente figura era arrivata alle banchine del porto, la nave era già in procinto di attraccare, e la sua voce si levò imponente come il suono di un corno militare
"O, fra skipinu! Talar thu drakoniskt? Cyntaf-anedig, efallai? O forse il lingo degli umani? Mettetemi alla prova, ho avuto tempo di imparare un sacco di lingvoj!"
Si era piazzato proprio a fianco della nave con le massicce braccia conserte, come a voler bloccare lo sbarco finché non fosse stato certo delle intenzioni dei visitatori...
 

Wally87

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Sulle piccole imbarcazioni sembrava venir osservato il silenzio più assoluto. Non venne emesso alcun suono un suono proveniente da gola.
Ma dalla terra ferma potevano indubbiamente notare strani movimenti posturali, soprattutto nell'uso della coda, avvenire tra i due squamati che apparivano essere al comando della spedizione.
Tra le molte lingue parlate dal voluminoso padrone di casa probabilmente quella giovine dei Saxscale non era presente, ancora.
Kreethus si fece avanti silenzioso e per nulla intimorito dalla grande stazza del dragonide, anzi sembrava decisamente a suo agio.
Aveva una faccia più affusolata degli altri, le scue scaglie erano di un azzurro molto tenue, quasi bianche.
Indossava un'armatura di fattura robusta e con qualche fronzolo in più da quanto ci si aspetterebbe da un normale soldato.
Forse serviva a distinguere il suo status tra i suoi fratelli. Era evidentemente armato, anche se le mani erano tenure lontane dagli armamenti, come se fosse pronto ad una difesa più che ad una offesa.
Come quando era rivolto verso i suoi corazziali fece dei piccoli movimenti guardando fisso il dragonide, il tutto in assoluto silenzio.
Sicuramente era più difficile leggere i volti di quegli strani forestieri, rispetto ad altri incontri a cui era solita l'ex carovana.
Sembrava fosse rimasto in attesa di una risposta mai pervenuta. Si voltò verso Thusha e ne fece nuovamente piccoli movimenti.
Tutto durò non più di una manciata di secondi, dopo di che schiuse la bocca e cominciò a dire:
"la lingua delle creature rosa va bene, nostri piccoli amici con piedi pelosi insegnato noi. Loro chiama loro stessi Halfling."
"Me sono Kreethus, lui Thusha...
" continuando a presentare i membri della spedizione in ordine di importanza.
"noi arriva da coste più a nord e venuti cercare sopravvissuti" disse aspettando che l'interlocutore metabolizzasse le parole, dopo di che diede nuovamente voi ai suoi pensieri: "tu strano, tu grande come Troll e come fratelli Behemoth, ma tu ascolta solo con orecchie e parla solo con lingua"
 

Enichaos

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Il dragonide osservò i movimenti degli occupanti delle barche... potevano ricordare il modo di fare degli elfi oscuri quando cercano di comunicare di nascosto, ma era troppo palese per essere una cosa del genere. Persino per l'esperto condottiero era difficile scorgere quei gesti dei drow, mentre quelli dei forestieri erano, per quanto incomprensibili, ben evidenti per tutti. Una lingua gestuale, intrigante ed ignoto, doveva essere uno sviluppo recente, successivo al suo ingresso nella Carovana. E, comunque, chi era lui per giudicare?
Nel complesso i visitatori somigliavano alla gente di Milda, ma con differenze che gli parevano più che evidenti: code più mobili, muscolatura più marcata, denti ed artigli più solidi; fossero stati un po' più tozzi avrebbe quasi potuto pensare che fossero un'ibridazione tra lucertoloidi e dragonidi, dopotutto nella carovana aveva incontrato incroci ben più strani di quello.
"Lingo umano sia, visitatori... conosco bene gli halfling, se vi esce più spontanea possiamo parlare la loro lingua..." la precedente capocarovana, Mama Tabloplena, era un'halfling e si era premurata di insegnargli bene la favella della piccola gente
"Il mio nome è Graenveng, e vi do il benvenuto nelle terre di Nova Komenco." fece un cenno con un braccio, spostandosi in modo che gli stranieri squamati potessero scendere dalle navi "Dovete aver fatto un lungo viaggio, le prime coste che mi vengono in mente sono quelle dei vecchi territori di Kyrne Lamiya..."
Il generale assottigliò lo sguardo, soppesando le parole dell'ospite "Mi dispiace, non conosco la lingua che usate tra di voi, il grosso dei senzienti usa la voce per comunicare, ma ci sono eccezioni" fece quindi una pausa dalle parole, facendo dei gesti semplici, che se fatti con più naturalezza non sarebbero sembrati pregni di significato... e quel significato era "tipo i figli di Llorath, ma solo quando vogliono".
Probabilmente gli squamati non avrebbero compreso, quindi non perse troppo tempo ad aspettare una reazione "Ma sarete affamati, immagino. Carne, pesce o... nah, non avete i denti di chi mangia verdura come portata principale..." l'idea era di portarli alla taverna... aveva aperto da pochi mesi, ma l'oste era un'umana che aveva decenni di esperienza con la Carovana...
 

Wally87

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Un volta sbarcati Tusha rimane indietro insieme ad alcuni nuovi venuti per ormeggiare le barche e verificarne la situazione.
Il viaggio era stato fortunatamente piacevole e privo di insidie, ma non era un buon motivo per neglettele verifiche ed eventuali manutenzioni.
La vita dei suoi compagni dipendeva in gran parte da quello sulla via del ritorno.
"lingua uomini va bene... lingua facile, quasi tutti capire senza problemi" disse seguendo il suo ospitante. Preferiva parlare in un umano molto stentato piuttosto che esordire con un dialetto Troll. I vari aggressori che avevano attentato nel tempo alla sicurezza della loro piccola comunità parevano disprezzare parecchio il giganteschi pelle verde.
Ripetè a voce alta il nome di quel luogo "Nova Komenco è città, regione o comunità?" chiese curioso.
"Noi viene da Sax'Marsh, nome di nostra comunità. Non so cosa sia Kyr La..." fece fatica a prendere quel nome di una sonarità che gli era estrania. "Nostra casa più lontana di sinistre torri neri, noi non sapere come si chiamava tempi antichi nostre terre." andando ad indicare con l'artiglio le rovine di quello che fù una delle più grandi città del perduto Impero delle Arpie. Dopo di che fece il segno con la mano che poteva essere facilmente interpretato come oltre o scavalca.
La risposta a quei gesti non arrivò, forse perché l'altro si chiedeva perché qualcuno avesse mai voluto dire cacca blu schiaccia crani, ma non lo diede a vedere.
"pesce in mare non manca, carne molto apprezzata dopo tanti giorni naviga, tu molto gentile Graenveng" disse seguendo verso la taverna.
 

Enichaos

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Il dragonide li guidò per le strade vicino al porto, fino a raggiungere un edificio la cui facciata era dipinta solo parzialmente di un ocra sabbia e su cui campeggiava un cartello con disegnato sopra una sorta di coniglio danzante con la scritta in umano "Il leprotto felice". Graenveng sorrise "Non lasciatevi ingannare dall'insegna... dubito che il leprotto sia felice di essere qui dentro. Quanto a Kyrne... sì, sono le torri che avete visto. Sono appassionato di storia, ma ammetto che i nomi dei territori a volte mi sfuggono... Forse arrivate dalle parti del fiume?" Si rivolse quindi alla proprietaria del locale che li stava osservando in silenzio, poco interessata ad interrompere il generale "Glenda, ci tiuj gastoj venis de malproksime... rosti ion rugan, cu vi povus?" l'umana annuì, sparendo rapidamente nelle cucine, mentre il verde anfitrione tornava a parlare ai visitatori squamati "Nova Komenco è il nome della nostra comunità... Queste montagne le abbiamo chiamate Rozpinto per il magnifico colore che hanno al tramonto, e la città, che come avrete notato dalle facciate ancora a legno rustico di molti edifici è di recente costruzione, si chiama Klifflanko... non è la prima che abbiamo messo assieme, ma ci stiamo ancora adattando alla vita sedentaria... fino a pochi anni fa eravamo un popolo di viaggiatori, una carovana che attraversava i territori più disparati..."
Il colosso squamato si fece quindi pensoso, massaggiandosi la mascella mentre osservava Kreethus "Anche la vostra comunità deve essere abbastanza recente, ammetto di non aver mai visto creature come voi... e dalla frase che avete detto prima, penso la cosa sia reciproca: io sono un dragonide, sangue di drago mi scorre nelle vene ma non sono certo quel genere di immenso mostro; voi somigliate ai lucertoloidi che abbondano nella nostra comunità, ma avete un odore diverso... non siete sauridi però, non vedo piume..."
 

Wally87

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Seguì l'immenso ed esperto ospite lungo le strade. Era evidente che non aveva alcun problema a seguire il suo passo, segno che era avvezzo a creature di mole superiore alla propria.
Durante la passeggiata indagò con sguardo curioso le costruzioni di questa civiltà a lui sconosciuta, ma senza malizia di sorta.
"Sacrificio necessario per vita di altri, lui magari non felice, chi mangia invece..." Le fattezze rettiliane non davano molto modo di esperire con mimica facciale sensazioni, non come lo era per molte altre razze. Il dragonide avrebbe però potuto intuire che stesse in qualche modo sorridendo, più con lo sguardo che coi muscoli.
"Qui molto diverso nostre terre. Nostra prima città in pietra. Base larga, sale stringe, sale stringe" minando con le mani una struttura che a certi intervalli sale e si restringe.
"Voi viaggiva sempre? Per fuggire pericolo?" Chiederebbe non avendo esperienza di culture nomadi, di culture in generale che non fossero quella Troll e quella Halfling a dirla tutta.
"Noi fissi tanti anni, prima che io schiude. Noi difendere nostra gente e pianta Sax. Io esperto guerriero, io potere insegnare voi!" Dando molti possibili spunti di riflessione per il dragonide.
"Nostri creatori superstiti guerre contro vaganti. Loro proviene da grande nord, molto lontano da qui. Loro creato antenati per combattere, loro voleva riconquista lande ghiaccio, ma Grande Guerra arriva. Loro vaga a sud fino trovare Sax, miei antenati cambia. Miei antenati parla, miei antenati pensa e capisce. Noi no uomini lucertola, no draghi e loro stirpe, no dino-chicken. Creatori chiama sauriani dino-chicken. Alcuni Saxscale hanno piume retro capo. Se loro piace e chiede Sax, Sax accontenta noi"
 
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Enichaos

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"Sì, la nostra comunità ha viaggiato per... praticamente sempre dai tempi della Grande Guerra. All'inizio era per i pericoli, certo, ma poi è diventato il modo di vivere. Fermarsi in un posto, cacciare e raccogliere, commerciare con i locali pacifici e allontanarsi da quelli pericolosi... una vita semplice, in un certo senso." Ascoltò la descrizione della città degli scagliosi, annuendo mentre la immaginava, probabilmente con giardini pensili visto il modo in cui parlavano di questa pianta evidentemente sacra per loro "Una piramide a gradoni, praticamente. Molto solida, affidabile. Qui abbiamo imitato i carrozzoni della carovana. Legno, catrame per isolare e stucco tinto per decorare. Solo più in grande e senza ruote." Era piacevole parlare con questi stranieri, erano una gradevole distrazione rispetto alle solite facce che ormai vedeva da decenni. Osservava attentamente le loro movenze, non temendo un pericolo ma per comprendere come i gesti si accostassero alle parole, quasi a voler decifrare questa nuova lingua che avevano portato con loro "I ghiacci del nord erano infestati di creature mostruose, e dubito che la situazione si cambiata... non che al sud non ci siano pericoli, comunque. A tal proposito, in effetti qualche abile addestratore che dia una mano a mettere in riga la nostra milizia ci farebbe comodo... mi costa ammetterlo, ma decenni di semplice guardia dei confini mi hanno fatto perdere parecchi colpi..." dal canto sua, Graenveng evitava accuratamente di gesticolare, per evitare fraintendimenti con gli ospiti
 

Wally87

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Ascoltò con interesse le parole le parole del grande squamato, vivido interesse? Difficile da dirsi.
"noi commercia solo nostra comunità… " molto probabilmente la società sviluppata nel Sax'Marsh doveva essersi chiusa a guscio per proteggersi e prosperare in quegli anni tanto difficili, Mentre la carovana aveva fatto nuovi incontri, condiviso, appreso, diviso e accolto.
"un tempo più semplice io da te tre gallino, tu da me uno cervo. Ma poi piedi pelosi dice non è modo giusto. Ora noi usa dischi metallo debole, colore vario. Molti fratelli non capire come cosa così fragile possa valere uno vaso o tanti uno casa. Confonde" disse tirando fuori dalla tasca una moneta di rame che, con poca pressione delle dita, era già tutta storta.
"carrozzoni è mezzo di trasporto con cui viaggiato voi?" pochi usavano il comune nel Sax'marsh, era molto più diffuso l'utilizzo dell'halfling o di una sorta di sottocomune trollesco.
"se tu diventa fratello io insegna tuoi guerrieri" disse girandosi verso la locandiera sperando che questa si girasse verso di lui "due coppe vuote… per favore" che non si capiva veramente se intendesse essere gentile o stesse dicendo che gli servivano per fare un favore alla loro comunità. Ma dopo tutto nella vita ognuno è libero di credere in quel che vuole.
Una volta arrivate le coppe le dispose difronte a se. Si praticò un piccolo taglio su una mano con l'artiglio dell'altra e vede cadere un paio di gocce nei calici. Invitò l'altro a fare altrettanto e poi da una fiaschetta che portava alla cinta versò un liquido dal colore ambrato e più denso del vino.
"linfa di Sax, noi beve, noi fratelli. Saggio capo accetta che io aiuta voi" disse alzando il calice e attendendo che l'altro facesse altrettanto.
 

Enichaos

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Il dragonide sorrise, forse con un paio di denti in più di quanto intendesse fare "Sapete, forse abbiamo qualcuno che può darvi una mano per la questione del commercio: un vecchio navigante, esperto di commercio, molto preparato; potremmo mandarvelo per darvi una mano in quello in cambio delle vostre competenze nell'arte della guerra" Oh sì, mandare Wildheart molto letteralmente a quel paese lo avrebbe divertito abbastanza, e nel mentre poteva anche abbozzare un accordo con gli unici vicini che avevano incontrato finora... decisamente un buon affare "Sì, i carrozzoni sono... simili a dei carri, ma sono completamente chiusi, e dentro hanno quello che normalmente si terrebbe in casa: serve di scendere solo per preparare il cibo... o per farlo uscire."
Guardò il liquido che lo squamato aveva versato nel calice: sembrava una specie di linfa, forse fermentata? non era certo la prima popolazione che incontravano a stringere fratellanza attraverso il consumo di sostanze particolari... sollevò il calice, e dall'odore sembrava decisamente qualcosa di vegetale. Alzò quindi il calice come l'ospite, e bevve... Non temeva certo un avvelenamento, al massimo, valutò, si sarebbe fatto un viaggetto...
 

Wally87

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Ascoltò con vivido interesse le parole del dragonide "Noi assai grati se voi manda esperto in commercio senza scambio beni"
Sicuramente il suo interlocutore aveva appreso che la società dei Saxscale era molto giovane, forse anche troppo. Mentre il Nova Komenko aveva ancora alcuni nozioni del mondo antico, ai figli delle Radici tutto appariva nuovo ed incredibilmente alieno. Forse era vero anche il contrario? Poteva di certo essere un pensiero fugace nella mente dell'altro squamato.
"Se vostro esperto piace navigatore, con Tusha sicuramente diventa fratelli. Tusha miglior capitano di tutto Sax'Marsh difeso nostre acque da tanti pericoli. Tranquillo, con lui viaggio sicuro. Magari potere partire mio posto, così io insegna guerrieri" suggerì a suo modo, magari anche ipotizzando che questo esperto avesse anch'esso le scaglie.
"casa legno, casa che muove... Me curioso vedere origini tua gente, se tu ha piacere" i loro stili di vita erano diametralmente opposti, ma non c'era di nulla di male ad imparare usi e costumi reciproci. Inoltre una buona idea può essere sempre riadattata con la giusta inventiva e a casa conosceva la persona giusta a cui far pervenire quelle informazioni.
Nella coppa aveva versato non molta linfa, sia per se, sia per il suo nuovo fratello di sangue.
Il viaggio fino al Nova Komenko era stato lungo, sorprendentemente privo di insidie seguendo le direttive del Saggio, ma rimaneva lungo e la linfa era un ben limitato. Sia per la limitata quantità in loro possesso, sia per i suoi effetti collaterali se assunta in eccesso.
Graenveng aveva buttato giù un dose molto forte per un halfling, praticamente simbolica per un Saxscale e tollerabilmente amabile per un Troll.
Kreethus era abbastanza sicuro che la morfologia del suo ospitante avrebbe negato gli effetti negativi più seri.
Sperava anche che sentisse, come tutti loro sentivano attraverso la linfa, la sua vitale e pulsante volontà.
Rimase quindi in febbricitante attesa della reazione dell'altro.
 

Enichaos

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"Lo scambio di beni può arrivare dopo, quando ci conosceremo meglio e soprattutto avremo..." stava parlando, quando in effetti, qualcosa successe. Sentì come sfarfallare nello stomaco, e per un attimo gli pareva che i gesti degli ospiti avessero un senso. Un pattern, forse, o qualcosa che andava al di là del semplice movimento. Non era in grado di capirci qualcosa, ma percepiva una differenza... probabilmente però, una dose così ridotta non poteva fare molto effetto, ed in fondo era meglio così "...dicevo... quando avremo liberato un percorso nelle terre selvagge che ci separano. Abbiamo già mandato un paio di persone verso nord, magari arriveranno ai vostri confini prima di quanto pensiamo, anche se non stanno passando dalle coste."
Si alzò in piedi, facendo cenno di seguirlo "Certamente, mi farebbe piacere mostrarvi la mia dimora... e magari muoverla un po', prima che l'aria salmastra mi blocchi le ruote" Era certo che li avrebbe compresi molto meglio nel corso del tempo...
Penso che possiamo chiudere qui... che ne dite @Wally87 @Silen ?
 

Wally87

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Rimase in attesa di una segno, come ad si attende l'avverarsi di una profezia, ma sembrò solo che per un attimo si interrompesse nel suo discorso per poi riprendere. Quello che il dragonide avrebbe potuto cominciare a capire è che per una parola che esprimeva a voce, nei gesti aveva detto molto di più. Avrebbe avuto l'impressione che il medesimo movimento eseguito in una postura differente prendesse nuovi significati.
Una lingua somatica che avevamo molto più dialogo di quella sfruttata in passato dagli elfi oscuri,
"noi prega loro viaggio sicuro, molte terre sconosciute divide noi" avere un vicinato amichevole avrebbe concesso l'occasione di aiutarsi a vicenda e crescere.
A quell'invito di essere accolto nella casa del nuovo fratello fu ripieno di onore "molto volentieri" disse seguendolo.
Nei giorni seguenti, dopo che Kreethus ebbe finito gli allenamenti quotidiani coi soldati, i due fecero molti discorsi.
Il generale Saxscale era molto interessato alla mescolanza di culture e usanze della carovana, soprattutto per la scoperta degli uomini licertola.
Così simili eppure così diametralmente opposti. Nel corso di quel tempo passato assieme Graenveng avrebbe potuto avere l'impressione che come lui trovava sempre più accessibile il bizzarro linguaggio dei Saxscale, l'altro si stava impratichendo con diverse lingue da lui parlate, anche se ne non era conscio di nessuno che gliele stesse insegnando. Nulla di male nella cosa, aggiungeva solo più fascino a quella creatura un po' aliena che era giunta sulle loro coste per caso.


per me va bene, la prossima volta porto più linfa e facciamo un rave! xD
 
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