Mikhail Mengsk
MSPAINT OVERTYRANT
Continuo la rubrica sui personaggi militari storici con questo misconosciuto ai più, ma incredibilmente pittoresco personaggio che si è ritagliato una fetta di notorietà fra gli appassionati grazie ad una storia personale in bilico fra assurdo ed esotico.
Nato in Austria nel 1885, ma trasferitosi subito in Russia con la famiglia, siarruola nella Marina Imperiale come cadetto, ma non è chiaro se abbia o meno partecipato alle operazioni militari durante la guerra russo-giapponese del 1905. Successivamente passa nei ranghi dell'esercito zarista e serve in Siberia Orientale, dove inizia a manifestare il proprio apprezzamento verso lo stile di vita dei nomadi della steppa.
Allo scoppio della I Guerra Mondiale milita nella cavalleria cosacca guadagnandosi diverse decorazioni e facendosi la fama di ufficiale di talento ma un po' instabile e prono a prendersi rischi evitabili. Tratti comunque adatti ad un comandante della cavalleria leggera cosacca.
La "vera" carriera di Ungern inizia però dopo la Rivoluzione d'Ottobre del 1917, quando dichiara la sua fedeltà ai Romanov e prende le armi a fianco di Grigory Semyonov nella regione siberiana della Dauria, ad est del lago Bajkal. Semyonov lo nominerà Governatore della regione, con l'appoggio dei Giapponesi che speravano di ottenere vantaggi dalla guerra civile russa. Pare che durante gli scontri nella regione i suoi comportamenti si fossero fatti ancora più strani, tanto che qualcuno gli dette il soprannome di "barone pazzo".
Roman ottenne diversi successi contro i bolscevichi, e formò un'armata personale multietnica a forte componente mongola particolarmente agile e ben presto famosa per l'abilità nel saccheggio e nell'assalto ai treni: la "Divisione Asiatica". Sempre più immerso nei suoi sogni di gloria, Ungern iniziò a pensare di poter restaurare un vero e proprio Khanato mongolo nella regione, e prese contatto con diverse fazioni monarchiche dell'area giungendo a sposare una principessa Manciù.
Quando la controffensiva dei Bolscevichi schiantò le forze di Kolchak e costrinse i Giapponesi a ritirare le proprie truppe dall'estremo oriente russo, Semyonov cercò di riparare in Manciuria. A questo punto Roman von Ungern-Sternberg ruppe il patto col suo vecchio alleato e portò la sua armata nella Mongolia Esterna. Questa era stata occupata da truppe cinesi, che rifiutarono le proposte dell'eccentrico generale. Roman non si perse d'animo, dando vita ad una guerriglia a tutto campo che culminò in due assalti contro la capitale locale di Urga, entrambi falliti. La sconfitta costrinse Ungern a ritirarsi nella parte orientale della regione, dove ricevette l'appoggio dei Mongoli che cercavano di cacciare i cinesi dal loro paese. A questo punto le forze della Divisione Asiatica erano ridotte a meno di 1500 soldati, mentre c'erano almeno settemila soldati cinesi dotati di artiglieria, mitragliatrici e fortificazioni nella zona di Urga. Nonostante questo, Ungern riuscì ad avere la meglio sui cinesi in una serie di scontri all'inizio del Febbraio 1921, facendo largo uso di azioni rapidissime e stratagemmi mutuati dalla storia militare mongola dei tempi di Gengis Khan (per esempio fece credere alla guarnigione cinese di essere circondata da forze preponderanti facendo accendere un gran numero di fuochi di notte e preparando finti accampamenti). Dopo appena 5 giorni di furiosi scontri Ungern conquistò la città. I Cinesi tentarono di radunare truppe per riprendere la città, ma Roman li assalì di sorpresa con i suoi alleati Mongoli e li mise in rotta.
La Mongolia tornava dunque una monarchia indipendente, e Bogda Khan venne messo sul trono da Ungern, il quale a sua volta si vide attribuire una grande quantità di titoli onorifici. Ufficialmente non aveva potere, ma pare che di fatto fosse lui ad occuparsi di parecchie cose, certamente aiutato dalla sua grandissima fama tra la popolazione mongola, che alimentava indossando abiti tradizionali mongoli e circondandosi di indovini. Si fece comunque una fama temibile in seguito a diverse purghe ai danni di presunte spie bolsceviche e di ebrei.
La favola neomongola doveva però avere vita breve: i Bolscevichi iniziarono ad infiltrarsi nella Mongolia indipendente appena nata, per poi invaderla direttamente con un'armata agli ordini del comunista mongolo Damdin Sukhbataar. Ungern tentò di fomentare la ribellione in Siberia per colpire alle spalle l'armata bolscevica, molto superiore per uomini e armamenti, ma questa aveva già soppresso ogni velleità ribelle nella regione prima di iniziare la campagna in Mongolia. Ungern tentò quindi di dividere le proprie forze e invadere il territorio russo per distogliere le truppe nemiche dall'invasione della Mongolia, ma le armate bolsceviche erano ovunque e riuscirono a limitarne i movimenti. Nel giugno 1921 Ungern fu costretto ad accettare battaglia più volte e venne ripetutamente sconfitto. Urga venne conquistata dai Bolscevichi a Luglio, e Ungern fu costretto alla ritirata.
A Luglio, riorganizzata la Divisione Asiatica, Ungern tentò nuovamente di invadere il territorio nemico e penetrò in profondità nella Siberia sovietica. Nonostante la cattura di parecchie cittadine, la sua offensiva non aveva un chiaro obiettivo strategico e mancava sia di supporto popolare che di rifornimenti sicuri. Ungern progettava ormai di tornare in Mongolia per continuare la guerra contro i comunisti invece di riparare in Manciuria come proposto da alcuni suoi subordinati, ma il destino della Divisione Orientale sarebbe stato più triste. Dilaniata dai conflitti interni, la Divisione si sciolse in pratica dopo una serie di faide fra ufficiali e persino qualche attentato alla vita di Ungern stesso.
Roman von Ungern-Sternberg venne catturato e fucilato dai Bolscevichi il 20 Agosto. Il suo sogno di riformare un Impero Mongolo asiatico morì con lui.
Nato in Austria nel 1885, ma trasferitosi subito in Russia con la famiglia, siarruola nella Marina Imperiale come cadetto, ma non è chiaro se abbia o meno partecipato alle operazioni militari durante la guerra russo-giapponese del 1905. Successivamente passa nei ranghi dell'esercito zarista e serve in Siberia Orientale, dove inizia a manifestare il proprio apprezzamento verso lo stile di vita dei nomadi della steppa.
Allo scoppio della I Guerra Mondiale milita nella cavalleria cosacca guadagnandosi diverse decorazioni e facendosi la fama di ufficiale di talento ma un po' instabile e prono a prendersi rischi evitabili. Tratti comunque adatti ad un comandante della cavalleria leggera cosacca.
La "vera" carriera di Ungern inizia però dopo la Rivoluzione d'Ottobre del 1917, quando dichiara la sua fedeltà ai Romanov e prende le armi a fianco di Grigory Semyonov nella regione siberiana della Dauria, ad est del lago Bajkal. Semyonov lo nominerà Governatore della regione, con l'appoggio dei Giapponesi che speravano di ottenere vantaggi dalla guerra civile russa. Pare che durante gli scontri nella regione i suoi comportamenti si fossero fatti ancora più strani, tanto che qualcuno gli dette il soprannome di "barone pazzo".
Roman ottenne diversi successi contro i bolscevichi, e formò un'armata personale multietnica a forte componente mongola particolarmente agile e ben presto famosa per l'abilità nel saccheggio e nell'assalto ai treni: la "Divisione Asiatica". Sempre più immerso nei suoi sogni di gloria, Ungern iniziò a pensare di poter restaurare un vero e proprio Khanato mongolo nella regione, e prese contatto con diverse fazioni monarchiche dell'area giungendo a sposare una principessa Manciù.
Quando la controffensiva dei Bolscevichi schiantò le forze di Kolchak e costrinse i Giapponesi a ritirare le proprie truppe dall'estremo oriente russo, Semyonov cercò di riparare in Manciuria. A questo punto Roman von Ungern-Sternberg ruppe il patto col suo vecchio alleato e portò la sua armata nella Mongolia Esterna. Questa era stata occupata da truppe cinesi, che rifiutarono le proposte dell'eccentrico generale. Roman non si perse d'animo, dando vita ad una guerriglia a tutto campo che culminò in due assalti contro la capitale locale di Urga, entrambi falliti. La sconfitta costrinse Ungern a ritirarsi nella parte orientale della regione, dove ricevette l'appoggio dei Mongoli che cercavano di cacciare i cinesi dal loro paese. A questo punto le forze della Divisione Asiatica erano ridotte a meno di 1500 soldati, mentre c'erano almeno settemila soldati cinesi dotati di artiglieria, mitragliatrici e fortificazioni nella zona di Urga. Nonostante questo, Ungern riuscì ad avere la meglio sui cinesi in una serie di scontri all'inizio del Febbraio 1921, facendo largo uso di azioni rapidissime e stratagemmi mutuati dalla storia militare mongola dei tempi di Gengis Khan (per esempio fece credere alla guarnigione cinese di essere circondata da forze preponderanti facendo accendere un gran numero di fuochi di notte e preparando finti accampamenti). Dopo appena 5 giorni di furiosi scontri Ungern conquistò la città. I Cinesi tentarono di radunare truppe per riprendere la città, ma Roman li assalì di sorpresa con i suoi alleati Mongoli e li mise in rotta.
La Mongolia tornava dunque una monarchia indipendente, e Bogda Khan venne messo sul trono da Ungern, il quale a sua volta si vide attribuire una grande quantità di titoli onorifici. Ufficialmente non aveva potere, ma pare che di fatto fosse lui ad occuparsi di parecchie cose, certamente aiutato dalla sua grandissima fama tra la popolazione mongola, che alimentava indossando abiti tradizionali mongoli e circondandosi di indovini. Si fece comunque una fama temibile in seguito a diverse purghe ai danni di presunte spie bolsceviche e di ebrei.
La favola neomongola doveva però avere vita breve: i Bolscevichi iniziarono ad infiltrarsi nella Mongolia indipendente appena nata, per poi invaderla direttamente con un'armata agli ordini del comunista mongolo Damdin Sukhbataar. Ungern tentò di fomentare la ribellione in Siberia per colpire alle spalle l'armata bolscevica, molto superiore per uomini e armamenti, ma questa aveva già soppresso ogni velleità ribelle nella regione prima di iniziare la campagna in Mongolia. Ungern tentò quindi di dividere le proprie forze e invadere il territorio russo per distogliere le truppe nemiche dall'invasione della Mongolia, ma le armate bolsceviche erano ovunque e riuscirono a limitarne i movimenti. Nel giugno 1921 Ungern fu costretto ad accettare battaglia più volte e venne ripetutamente sconfitto. Urga venne conquistata dai Bolscevichi a Luglio, e Ungern fu costretto alla ritirata.
A Luglio, riorganizzata la Divisione Asiatica, Ungern tentò nuovamente di invadere il territorio nemico e penetrò in profondità nella Siberia sovietica. Nonostante la cattura di parecchie cittadine, la sua offensiva non aveva un chiaro obiettivo strategico e mancava sia di supporto popolare che di rifornimenti sicuri. Ungern progettava ormai di tornare in Mongolia per continuare la guerra contro i comunisti invece di riparare in Manciuria come proposto da alcuni suoi subordinati, ma il destino della Divisione Orientale sarebbe stato più triste. Dilaniata dai conflitti interni, la Divisione si sciolse in pratica dopo una serie di faide fra ufficiali e persino qualche attentato alla vita di Ungern stesso.
Roman von Ungern-Sternberg venne catturato e fucilato dai Bolscevichi il 20 Agosto. Il suo sogno di riformare un Impero Mongolo asiatico morì con lui.
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