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Teocrazia di Astera

E' un'anno critico per la Teocrazia di astera. Non bastassero la rivolta dei Veri Credenti che infiamma le province orientali e il generale discredito in cui è venuto a cadere il governo del Magister Astrum Dyon Spatzis, il governo deve registrare la ribellione del generale Kasterius Deodatus.
Il concentramento delle truppe nelle regioni occidentali, favorisce la ribellione di quest'ultimo che in poche settimane riesce ad ottenere l'adesione della quasi totalità delle forze armate, alla testa delle quali si mette in marcia verso la capitale.
Sotto le mura della città santa di Astera una battaglia oppone Deodatus alle sparute forze lealiste, battaglia nella quale brillano le qualità guerriere delle Guardie del Tempio lealiste che pur schiacciate dalla superiorità nemica rifiutano di arrendersi, combattendo praticamente fino all'ultimo uomo.


Vista l'impossibilità di resistere oltre e per risparmiare alla città le sofferenze di un assedio il cui esito sembra ormai scontato, il consiglio degli illuminati dopo la fuga di Dyon Spatzis, probabilmente verso Swietegognia, si arrende a Deodatus in cambio della promessa dirisparmiare la città e le vite dei consiglieri.

Conquistato il potere, Kasterius Deodatus si mette alacremente all'opera: il consiglio degli illuminati viene riformato con l'espulsione di gran parte degli elementi conservatori che avevano appoggiato Spatzis. alcuni seggi vengono assegnati alle fazioni che avevano costituito il nerbo dell'opposizione a questi ma la gran parte viene assegnata ai Bellatores che subito eleggono Kasterius Deodaus nuovo Magister Astrum della Teocrazia.
Il nuovo Magister mostra subito di discostarsi molto dal governo del suo predecessore: alle razze non umane vengono riconosciuti tutta una serie di diritti che pur non equiparandoli alla popolazione umana li rende comunque dei cittadini dello stato; vengono rilasciati tutti gli ambasciatori stranieri incarcerati da Spatzis; vengono condannati i massacri compiuti dal vicino regno di Swietegognia; viene asserita la volontà di aprire la Teocrazia al commercio con gli stati non umani; viene abolita la commissione inquisitoria che aveva sparso il terrore fra la popolazione con la sua caccia agli eretici.

Se da un lato questi cambiamenti, epocali per la statica Teocrazia, sembrano poter dare effetti benefici , la guerra civile non è stata senza prezzo: ad oriente i Veri Credenti non hanno incontrato nessuna opposizione col risultato che diverse altre province sono cadute nelle loro mani, compresa la città di Taraska. Enormemente cresciuti in potenza i Veri Credenti minacciano ormai l'esistenza stessa della Teocrazia.
 

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Sultanato di Ashran

Anno di profondi mutamenti interni nello stato meridionale di Ashran ormai completamente dedito alla propria vocazione commerciale. Due in particolare sono le riforme che vengono compiute dal sultano Iyad al-Wahab:

Viene costituita una grande associazione dei mercanti di Ashran, sotto il patrocinio della corona: a questo nuovo organismo il sultano dona una consistente parte della flotta e una ricca somma di oro, con l'intesa che la Compagnia si occuperà da ora in poi di difendere i mercantili che transitano nelle rotte marittime del sultanato. Forte dell'appoggio del sultano la Compagnia dei Dorati Mercanti, questo il nome della nuova organizzazione, provoca una vera e propria identificazione degli interessi dei mercanti con quelli del sovrano ma provoca anche un fortissimo aumento dell'influenza dei mercanti sugli affari pubblici, con possibili effetti negativi a lungo termine.

La seconda grande riforma riguarda l'apparato militare: le tribù ottengono il pieno autogoverno del loro territorio e di metà delle entrate fiscali, in cambio dell'impegno a fornire truppe aggiuntive all'esercito nazionale: la riforma porta un generale rafforzamento dell'esercito ma d'altra parte provoca un generale rilassamento dei legami fra le province costiere, totalmente in mano ai mercanti, e quelle dell'interno, dominate dall'aristocrazia delle tribù. All'atto pratico, la persona del sovrano finisce con l'essere il solo legame fra due mondi diversi in tutto e per tutto.

Nel corso dell'anno il sultanato allaccia nuove rotte commerciali coi vicini dello sceiccato delle Sabbie Nere mentre viene chiusa una delle rotte con Ishitara. Si segnala inoltre la firma di un trattato di alleanza con il Triangolo dei Basilischi Nefasti e l'arruolamento immediato di nuove truppe armate alla leggera.
Quest'ultimo arruolamento crea un certo scontento in alcune regioni del Sultanato, dato che la popolazione non comprende il perchè di queste coscrizioni effettuate in condizioni di vera e propria emergenza mentre lo stato è in pace.

Permangono gli endemici problemi di sovrappopolazione e di criminalità nelle città del sultanato, molte delle quali necessiterebbero di lavori di espansione per far posto alla popolazione in continuo aumento.
 

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Tsarato del Kay

L'anno 3645 vede la fine, dopo lunghe e difficili trattative, della guerra fra lo Tsarato ed il Regno Goblin. La pace, stipulata anche grazie ai buoni uffici del Sultanato di Ashran, prevede il ristabilimento dello status quo ante bellum, e una tregua decennale fra le due fazioni in lotta. Il Sultanato viene anche nominato dalle parti garante del trattato di pace.

Poco dopo il termine delle ostilità, lo tsarato sottoscrive anche un'alleanza col Regno di Uzkul, in cambio della condanna della memoria dell'antico re che aveva abbandonato a sè stesse le colonie naniche del meridione nonchè, si mormora, dietro pagamento di una somma enorme.

Grantitosi in questo modo le frontiere, lo tsarato invia il suo esercito in una spedizione punitiva volta a riscattare il fallimento nel tentativo di colonizzazione dell'anno precedente: dopo aspri combattimenti contro gli autoctoni la regione viene annessa allo tsarato, una conquista fatta forse più per ragioni di prestigio che per altri motivi, essendo la regione annessa poverissima.
 

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Sceiccato delle Sabbie Nere

Altro anno dedicato di espansione e consolidamento per lo sceiccato: numerose rotte vengono stabilite col vicino Sultanato di Ashran aumentando così la prosperità del regno; viene inoltre varato un editto che obbliga costituzionalmente lo sceicco a vivere per almeno sei mesi all'anno in mezzo ai clan del deserto, editto che si prefigge di mantenere alta la coesione dello stato grazie al mantenimento dei legami di lealtà tribali.

Non pago delle proprie conquiste lo sceiccato invade la regione desertica settentrionale confinante col Sultanato di Ashran: anche questa volta la perfetta commistione fra uso delle forze armate e corruzione dei alcuni fra i capi tribù più importanti fra gli autoctoni permette di sgominare la resistenza nemica al prezzo limitato di 3000 caduti circa; d'altro canto però l'espansionismo dello sceiccato stà sollevando sempre più inquietudine fra le regioni ancora autonome e fra i clan dell'interno sembra prendere sempre più piede l'idea di un'opposizione comune all'espansionismo dello sceicco Rammul-Jabaal.

Si segnala l'inizio dei lavori per la costruzione di una nuova città, lavori che però vengono sospesi a causa di un certo caos che si verifica negli ultimi mesi dell'anno. Infatti lo sceicco, preso dai suoi progetti guerreschi, trascura colpevolmente l'amministrazione dello sceiccato, con la conseguenza del sorgere di tutta una serie di inconvenienti, che culminano col fallimento del progetto di costruzione e la diffusione della pratica della corruzione nella borocrazia nonchè con un aumento dell'inquietudine della popolazione.
 

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Grande Flotta Druchii

Silenzio assordante dalle terre invase dai Druchii, che nell'anno 3645 rimangono isolati e chiusi nelle loro fortezze. Anche le navi della Flotta inviate in alto mare, sembrano essersi volatilizzate nel nulla.

Le navi rimaste in porto invece subiscono delle perdite a causa di un fortissimo vento che, alzatosi praticamente dal nulla, soffia con forza inaudita: pur essendo all'ancora alcune navi vengono sbattute le une contro le altre e contro i moli subendo gravi danni e diverse navi vengono affondate dalla furia degli elementi.
 

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Orda degli Orchi

Nonostante i gravi problemi che minacciano la labile coalizione dei clan dell'Orda, il Warchief rimane totalmente passivo e inerte, quasi rassegnato al proprio destino. Non stupisce che entro pochi mesi quanto rimane dell'esercito dell'Orda si sbandi, mentre il fenomeno della secessione si diffonde come un fuoco incontrollato consumando il sogno di fare delle sparse tribù orchesche una potenza a livello mondiale.
Alla fine dell'estate in uno dei confusi combattimenti dovuti alle risorgenti faide fra clan, lo stesso Warchief viene ucciso in battaglia, sancendo così la definitiva frantumazione dell'Orda.
 

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Regno di Goblinahalt

Dopo aver suggellato la fine dello sfibrante conflitto con lo Tsarato del Kay, Re Gnak decide di passare a sua volta all'offensiva e con una mossa a sorpresa invade in forze il vicino Regno di Uzkul. L'attacco non prende del resto alla sprovvista il regno nanico che già l'anno passato aveva subito delle sia pur inconcludenti scorrerie goblin, anche se il grosso delle forze naniche è impegnato nella guerra del nord, 13,000 guerrieri nanici di pattuglia sui confini del regno si scontrano con l'armata di Gnak forte di oltre 25,000 guerrieri.
Ne risulta una battaglia furibonda, dove la fortissima fanteria pesante nanica al centro fa letteralmente a pezzi centinaia di goblin, mentre gli archibugieri decimano col loro fuoco gli arcieri e gli armati alla leggera goblin. Sull'ala destra però i possenti scarabei giganti di Gnak aprono grossi varchi nella linea dei nani, varchi in cui la fanteria pesante goblin si infila mettendo in rotta l'intera ala sinistra nanica e costringendo così l'esercito di Uzkul a ripiegare in tutta fretta per evitare di essere annientato.
La vittoria consente all'esercito di Gnak di dilagare nelle province di Valdhaz e Grumbaki i cui abitanti vengono ridotti in schiavitù e il territorio orgogliosamente proclamato Terra Goblin. E' difficile dire però se Re Gnak riuscirà a mantenere le sue comquiste di fronte alla prevedibile reazione dei nani.

Per il resto si segnala il reclutamento di numerosi reggimenti di miliziani goblin, probabilmente in vista della nuova guerra, mentre parte della popolazione della provincia di Goblinkal viene deportata a forza nella regione di Karakal in quello che sembra essere una sorta di equivalente goblin dei piani di urbanistica e razionale impiego del territorio.
 

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Contea degli Halfling

Sotto il saggio comando del Conte Caradoc, ora affiancato dal neoeletto Sindaco di Solesplendente Belisario Orecchiegrandi, la Contea continua a rimanere un'oasi di pace in mezzo a un mare di guerre e conflitti di ogni genere.

Nella città di Solesplendente vengono intrapresi i lavori per costruire un enorme Granaio, nel quale accentrare lo stoccaggio e la conservazione delle derrate alimentari prodotte in tutta la regione con l'intento di diminuire le perdite dovute ai parassiti e al naturale decadimento biologico dei cibi, aumentando così di fatto la produzione.

Viene inoltre varata una nuova legge a favore dell'agricoltura: il governo della Contea infatti si impegna ad acquistare dai grandi proprietari appezzamenti di terra in tutta la Contea ridistribuendoli poi a tutti coloro che accettino di stabilirsi nel podere e coltivarlo in amniera produttiva. Il provvedimento, provoca un forte aumento della popolarità del governo e si prevede che darà effetti benefici sulla produzione agricola, anche se la grande quantità di denaro necessaria alla messa in opera della legge impegnerà il governo e le sue risorse finanziarie per diversi anni a venire.

Si segnala inoltre l'istituzione di una rotta commerciale con il vicino Regno di Swietegognia, nonchè la celebrazione di una grande festa per il passaggio di poteri fra Conte e Sindaco e consiglio municipale, dove un cicrco itinerante meraviglia la popolazione di Solesplendente con una serie di spettacoli e fuochi artificiali, in parte finanziati dallo stesso governo della Contea.
 

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Regno di Somiria

A sorpresa i felinidi concludono un trattato di pace con Sylvania, accettando di cedere le province di Kuos e Candari in cambio di un pagamento in denao. Immediatament le truppe di Somiria si disimpegnano da tutti i fronti e rientrano nella sia pur ridotta madrepatria, seguiti da un buon numero di profughi decisi a non viver in alcun territorio dominato dal sanguinario Konrad di Sylvania.
La mossa di Somiria crea un certo scontento presso il Regno di Uzkul che sarebbe stato disposto a venire in aiuto di Somiria e che non è stato coinvolto nelle trattative di pace e i rapporti fra i due stati sembrano raffreddarsi notevolmente.

Conclusa, sia pure a caro prezzo, la pace , il Regno di Somiria si concentra sulla ricostruzione delle proprie decimate forze armate mentre i maghi felinidi fanno abbondante uso di magia naturale per ottenere messi più abbondanti e cercare di prevenire lo scoppio di una carestia fra i profughi delle regioni perdute.
 

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Regno Celeste dei Veri Credenti

Annata di forte progresso per la rivoluzione sociale-religiosa guidata dalla setta dei Veri Credenti. La guerra civile in cui è sprofondata la Teocrazia di Astera favorisce una rapida espansione nelle regioni orientali dello stato, terre dove la propaganda della setta aveva già fatto presa negli anni passati. La mancanza di resistenza permette alle forze eterogenee dei Veri Credenti pur male armati e male equipaggiati, di occupare l'importante città di Taraska, ove nel 3645 viene ufficialmente proclamata la nascita del Regno Celeste dei Veri Credenti.
Al di là delle roboanti dichiarazioni, i territori sotto il controllo dei Veri Credenti sono una spanna appena sopra la soglia del caos. La proliferazione incontrollata di sette radicali, l'abilazione della schiavitù, fatta sotto il nobile dieale che la ritiene indegna di un fedele di Astera ma che in pratica ha portato alla formazione di bande di predoni, l'anarchia dilagante rappresentata da una miriade di capi locali, tutto questo contribuisce a creare una gran confusione, a dispetto degli sforzi dei Saggi di costruire un nuovo stato sulle rovine del passato governo conservatore. Al momento l'unica cosa che sembra tenere insieme i Veri Credenti è l'esercito ribelle, formato in massima parte di miliziani, arcieri e qualche unità di armati alla leggera, la cui maggiroe forza è il fanatismo.
Queste stesse truppe si trovano nell'estate a combattere contro le truppe regolari di Swietegognia, inviate per riconquistare la provincia di Spanalodzie. Swietegognia comunque dimostra di sottovalutare i rivoltosi, inviando un esercito esiguo, forse perchè impegnata massicciamente contro gli elfi di Tiond. Nel corso della battaglia i fanatici miliziani dei Veri Credenti riescono a spezzare gli arcieri schierati all'ala dell'esercito di Swietegognia che è quindi costretto a ritirarsi dalla provincia. I Veri Credenti dal canto loro non sfruttano la vittoria per avanzare nel territorio del regno preferendo rimanere a presidiare Spanalodzie, mentre le loro forze avanzano nel territorio della Tecorazia.

Verso la fine dell'anno si registra una incursione di un esercito drow nel territorio di Oldeytia: la provincia subisce lo stesso fato della provincia di Ninios di due anni prima venendo sistematicamente saccheggiata mentre gli abitanti sopravvissuti vengono in gran parte ridotti ins chiavitù e trascinati chissà dove. Anche questa volta l'esercito Drow pare comparire dal nulla e svanire nel nulla dopo l'incursione, senza preoccuparsi di conquistare il territorio della provincia. E' d'altra parte evidente che i drow devono avere un mezzo di ingresso alla superficie dal loro regno sotterraneo.
 

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Regno di Antichia

Anno quasi interamente monopolizzato dalla Guerra del Nord per lo stato dei minotauri, i quali, visto l'abbandono della guerra da parte di Somiria, cercano di ottenere una vittoria risolutiva contro i nani per porre fine definitivamente al conflitto. Niente viene trascurato a questo scopo e in primavera un possente esercito rafforzato da contingenti mercenari marcia sulla provincia di Antichia con lo scopo dichiarato di scacciare i nani dalla regione. Ne scaturisce una grande battaglia in cui 25,000 fra minotauri e mercenari si scontrano con 23,000 guerrieri nanici, battaglia che assume presto connotati epici. Sanguinosissimo lo scontro frontale fra la fanteria pesante dei due schieramenti; per molti anni dopo la battaglia i menestrelli canteranno delle terrificanti cariche dei minotauri la cuit erra tremava al loro passaggio e dell'indomita resistenza dei nani coperti di ferro e armati con micidiali asce a due mani; sulle ali l'aria era nera per le scariche di archibugieri...nessuna delle due parti intende cedere e la battaglia si prolunga fino a notte fonda prima che infine le ali dello schieramento nanico siano costrette a indietreggiare di fronte alla pressione nemica, sancendo la vittoria delle forze di Antichia; vittoria che giunge a caro prezzo. Si contano circa 6500 caduti fra le file dei minotauri e oltre 9000 in quelle dei nani di Uzkul, in massima parte guerrieri di elite di entrambi gli schieramenti.

Sull'onda del successo i minotauri inseguono l'esercito nanico in ritirata nella regione della Contea Ovest con l'intenzione di mettere definitivamente in rotta l'esercito nemico ma qui si trovano di fronte oltre ai nani anche 20,000 gnomi schierati in difesa dei confini della loro nazione e questa volta l'esercito comandato da Filippo il Coraggioso è costretto a battere in ritirata per evitare la disfatta.

Sorte peggiore ottiene un velleitario tentativo da parte di un contingente di 5000 soldati di invadere il territorio della Contea Est: Lisandro lo Svelto incappa in un nuovo esercito nanico di circa 17,000 soldati e viene completamente disfatto: Lisandro stesso viene catturato e portato in catene verso Lalanidee mentre le truppe naniche entrano nella Conta Nord e la liberano dall'occupazione minotaura.

Mentre a sud la guerra prende una piega decisamente negativa per Antichia, il Re Spiridone è impegnato in trattative diplomatiche col vicino stato Gnoll; viene stabilita una rotta commerciale e Spiridone si assume il costo di una spedizione di esplorazione gnoll nelle regioni dell'est.
 

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Regno di Swietegognia

Impegnato su due fronti a causa della guerra contro Tiond ad ovest e la ribellione dei Veri Credenti ad Est, Swietegognia tenta di tenere testa ad entrambi i fronti, ma con risultati sfortunati. Ad ovest, l'esercito principale di Swietegognia marcia verso Timodiel ma si trova di fronte a un possente esercito forte di 40,000 guerrieri elfi: di fronte agli stermini operati nelle terre occupate infatti gli stati elfici di Tiond e di Carandor hanno deciso di mettere da parte le loro divergenze per combattere contro il nemico comune. Sopravanzati in ragione di due contro uno e bersagliati dai terribili arcieri di Tiond e incalzati dalla cavalleria di Carandor, le truppe di Swietegognia resistono coraggiosamente ma infine si sbandano subendo una grave sconfitta. Si contano migliaia di caduti, fra i quali il generale Alexander Zeromski caduto eroicamente sul campo.
Mentre i resti dell'esercito di Swietegonia si ritirano a difesa della capitale le truppe elfiche calano su Ramavinar che viene riconquistata a Tiond.
Non meglio va all'esercito orientale: inviati a riconquistare Spanalodzie, i soldati del regno vengono messi in rotta sul fianco destro dove i soli arcieri non riescono a resistere ai ribelli armati alla leggera costringendo il generale Zablocki ad una ingloriosa ritirata.

Vengono effettuati frettolosi reclutamenti per tentare di rimpiazzare le perdite mentre una rotta commerciale viene stabilita con la contea Halfling. Infine viene varata una nuova legge per l'impiego di schiavi come uomini dif atica e garzoni in tutte le imprese artigianali, legge che se da una parte migliora molto i rapporti con la Gilda degli artigiani dall'altra provoca un forte aumento della domanda interna di schiavi esaperando quello che è già un problema di Swietegognia, ovvero la scarsità di manodopera servile.
"Se al posto di massacrare tutti quegli elfi quel somaro di Zeromski li riportati qui come schiavi sarebbe stato meglio per tutti" è il tenore dei borbottii di scontento, non certo lusinghieri per la memoria del defunto generale, che si odono frequentemente nelle classi più elevate.
 

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Regno di Uzkul

A parte le vicende militari, non trapela molto sulla politica interna del regno nanico: le varie casate nobili supportano pienamente il sovrano e la ricchezza dello stato permette di equipaggiare possenti eserciti che danno nel complesso una buona prova di sè sul fronte nord. Quando però la guerra con Antichia sembra aver preso la direzione giusta, ecco che l'invasione goblin sembra aver inferto un colpo nond a poco al regno nanico che giocoforza sarà costretto a volgere almeno una aprte delle sue forze verso sud per riprendere i territori perduti.
 

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Triangolo dei Basilischi Nefasti

Guidati come sempre con mano ferma da Verdesca il Serpentino i Basilischi sottoscrivono un trattato di alleanza con il Sultanato di Ashran, con lo scopo dichiarato di ottenere insieme ai nuovi alelati la supremazia sui mari.

Non sono passati due mesi dalla sottoscrizione dell'alleanza che una notizia incredibile si diffonde rapidamente in tutte le contrade del Mondo Conosciuto: in qualche modo noto a lui soltanto Verdesca sembra essere riuscito a trovare un "modus vivendi" nientemeno che con il drago del picco di Drakenlort, recentemente fuggito sull'isola di Oloturia dopo una battaglia con l'esercito della Teocrazia. Testimoni oculari fra mercanti e marinai narrano di un enorme tempio costruito in onore della belva di Tiamat alla quale vengono offerti denaro e sacrifici; i marinai affermano anche che il nome con cui la belva viene adorata dai Basilischi è Shooting Star.

Questa strana alleanza sembra portare ad un primo benefico effetto quando una missione diplomatica viene inviata in una delle piccole isole nei mari meridionali; i nativi infatti inizialmente non sembrano particolarmente interessati alle profferte dei Basilischi, ma l'apparizione del drago e l'evidenza che questi risulta essere dalla parte dei Basilischi impressiona e terrorizza i nativi al punto tale che questi decidono di accettare senza condizioni la sovranità di Verdesca.

Si segnala anche il reclutamento di una nuova squadra navale.
 

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Forsaken

Dopo un'ennesima provocazione dei non morti sul confine con la Banda Reale, gli Gnoll avanzano in forze e, dopo aver inflitto una disastrosa sconfitta alle truppe Forsaken, giungono fin sotto le mura dell'Undercity, bruciando e saccheggiando ogni cosa, razziando tutto ciò che vale la pena di essere rpeso e distruggendo il resto: tutti i non morti che non riescono a rifugiarsi entro le mura cittadine vengono purificati col fuoco. Conclusa questa devastante rappresagli le forze di Grrodon rientrano nei loro confini precedenti senza tentare alcuna conquista.
All'ambasciatore di Antichia che ricorda a Grrodon l'impegno a non entrare in guerra con i Forsaken lo gnoll risponde testualmente "Noi non in guerra con loro. Come dire sempre morti vivi quando loro attaccare miei guerrieri? ..ah si! Ora Grrodon ricorda: questo essere semplice incidente di frontiera. Capita. Noi essere in pace."

Poche settimane dopo l'incursione gnoll, Ceyandev al comando di oltre 30,000 cadaveri rianimati occupa la provincia che era stata da lei stessa donata ai Forsaken, notificando al governo dell'Undercity che quella regione era stata donata in cambio dell'alleanza stipulata contro Vulgari, alleanza tradita dai Forsaken quando si sono rifiutati di consegnare il mago.
Ai Forsaken, indeboliti dalle recenti guerre e dall'incursione della Banda Reale, non resta che accettare il fatto compiuto.

A spargere sale sulle ferite del regno sovviene verso la fine dell'anno la fuga dello stesso Vulgari dalle prigioni dei Forsaken: fuga imputabile ad un rilassamento generale delle misure di sicurezza seguite alla disorganizzazione dello stato in quest'ultimo anno nonchè alla grossolana sottovalutazione dei poteri del mago da parte dei suoi carcerieri.
 

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Ducato di Sylvania

E' un 3645 molto proficuo per Sylvania: la pace con i felinidi consente l'occupazione definitiva delle province di Kuos e Candari mentre, anche grazie ai buoni uffici dell'Unione di Carandor, viene trovato un modus vivendi con i ribelli di Wabami: il principato elfico rientra a far parte del Ducato di Sylvania come stato vassallo: fatto salvo il diritto degli elfi di nominare il proprio principe e di condurre una politica interna totalmente autonoma la provincia di Wabami è nuovamente considerata parte integrante di Sylvania.
Come parte dell'accordo il Duca concede il suo grazioso perdono a tutti i colpevoli di ribellione.

Il 3645 vede anche il ritorno dell'armonia fra i fratelli von Carstein, con il riconoscimento da parte del Duca di Manfred come Visconte di Sylvania e suo erede naturale. Come d'accordo i corpi di soldati al comando di Manfred si uniscono alle forze ducali, sciogliendosi però di propria iniziativa alla fine della guerra con Somiria.

Si registra un certo malcontento fra la nobiltà del ducato a cui il Duca ha dapprima offerto la signoria feudale su numerose province in cambio di aiuti economici e militari, per poi rimangiarsi il tutto una volta trovato un accordo di pace con Somiria. Nonostante le giustificazioni di Konrad i nobili considerano il suo voltafaccia come un mezzo tradimento e gran parte della nobiltà sembra ora volgere lo sguardo verso Visconte ed erede designato Manfred von Carstein

Il diffondersi della ribellione dei Veri Credenti a sud e il colpo di stato che ha posto fine al governo di Spatzis pone termine anche ad ogni accordo esistente fra la Teocrazia e il Ducato; col rientro degli ultimi missionari ancora rimasti nel ducato e lo scandalo legati alla presenza di non morti nell'esercito la fede in Astera, mai molto forte a Sylvania, comincia sponteamente a declinare.

Si segnalano infine alcuni investimenti tecnologici e l'istituzione di una rotta commerciale con gli Ogre.
 

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Unione di Carandor

Molto attiva sul piano diplomatico, l'Unione di Carandor conclude un trattato di pace con gli Ogre ottenendo l'impegno a terminare le incursioni nel territorio di Carandor e, garantitasi in questo modo le spalle, interviene massicciamente in aiuto del Regno di Tiond, contribuendo in maniera decisiva alla splendida vittoria di Timodiel contro le truppe di Swietegognia e alla successiva riconquista della provincia di Ramavinar.
L'intervento, piuttosto sorprendente viste le passate tensioni fra i due stati, pare sia stato determinato dalla violenta indignazione degli elfi di Carandor per i massacri compiuti ai danni degli elfi nel territorio di Tiond, nonchè dalle pesanti concessioni che quest'ultimo, spinto dalla necessità, è stato disposto a fare, rinunciando fra l'altro per il rpesente e il futuro alle sue pretese di sovranità universale sugli elfi del Mondo Conosciuto.

L'Unione di Carandor ottiene inoltre un successo diplomatico offrendo i propri servizi da paciere fra Sylvania e i ribelli di Wabami e facendosi poi garante del sopravvenuto accordo, il prestigio del governo dell'Unione fra i cittadini sia umani che elfi è altissimo.

Oltre alla febbrile attività militare e diplomatica si segnalano delle rotte commerciali istituite con gli ogre dopo la stipula del trattato di pace e investimenti in denaro nel campo della ricerca.
 

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Regno Elfico di Tiond

Dopo anni di catastrofi interne ed esterne, l'antico regno di Tiond mostra finalmente segnali di ripresa. Ottenuto l'aiuto di Carandor, sia pure a prezzo della dolorosa rinuncia alla sovranità universale sul popolo elfico, riesce finalmente a scacciare gli invasori dal proprio territorio e a riprendere la provincia di Ramavinar, mentre all'interno termina, dopo tre annie innumerevoli vittime, la pestilenza che aveva afflitto la provincia detta propriamente di Tiond.
 

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Regno di Ishitara

Termina dopo due anni di aspri combattimenti il conflitto coi Frostlings; la regina è costretta ad accettare la perdita delle province di Noricum e Giudea, che pure avevano chiesto la sua protezione dopo il crollo dell'Impero Cobra, in cambio ottengono un trattato di non aggressione che garantisce lo stato da ulteriori attacchi da parte degli enigmatici esseri del nord ai quali vengono inoltre inviati dei tecnici esperti allo scopo di aiutare i Frostlings a mettere in piedi uno stato vero e proprio dopo il termine della Migrazione.

Ottenuta la pace sul fronte nord, Ishitara concentra le sue forze sul compito di compensare le perdite subite da esercito e flotta nella stagione trascorsa, alcuni tecnici minerari vengono inoltre impegnati in una meticolosa ispezione delle regioni del regno alla ricerca di eventuali depositi di metalli non ancora sfruttati.
 

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Dominio dei Frostlings

Terminata la Migrazione e conclusi trattati di pace con i vicini, i Frostlings si concentrano nello sviluppo interno dello stato: la guerra e la migrazione sono costate numerose vite, per cui viene messo in opera un massiccio piano di reclutamento e compensazione delle perdite, mentre nel porto di Bianco Cristallo fervono lavori di costruzione navale, segno che i Frostlings intendono dotarsi di una flotta.

Nella provincia di Ingrialand, grandi lavori di costruzione portano alla nascita del secondo insediamento permanente dei Frosltings nelle loro nuove terre, battezzato secondo lo stile Frostling col nome di Alta Dimora.

Infine si segnala la stipula di un trattato di alleanza difensiva fra Frostlings ed Ogre, che impegna i due contendenti ad intervenire in guerra a fianco dell'alleato in caso di un attacco da parte di una terza potenza.
 
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