Sinceramente direi che non c'è mai stata tanta libertà di parola come oggi nella storia. Fondamentalmente viviamo in un'epoca in cui ogni opinione anche la più imbecille, campata in aria, ingiustificata, priva di qualsiasi argomentazione ha diritto di cittadinanza nel dibattito pubblico e nelle coscienze.
Il politicamente corretto è talmente morto che per essere piu morto ci vorrebbe trey parker e matt stone alla casa bianca. In parlamento la gente parla di scie chimiche e chip sotto la pelle, il capo del più grosso partito di opposizione è uno che non più di 5 anni fa parlava di apartheid sui tram a milano e oggi parla di ruspe e deportazioni. si discute sull'utilità dei vaccini, trasmissioni televisive su ciarlatani con migliaia di seguaci che giurano di guarire il cancro con l'acqua. C'e stata una polemica di giorni sulla morta al bataclan che è stata infangata in ogni modo. A londra in certi quartieri ci sono banchetti di salafiti che propagandano tramite lo slogan "islam is superior" la superiorità della legge coranica sul diritto occidentale, liberamente. C'e stata una polemica di mesi sulle due tizie rapite on siria arrivando su giornali nazionali a dire che erano le troie del battaglione. Il tizio che è in testa ai sondaggi in America per diventare il prossimo POTUS quattro giorni fa ha detto di chiudere le frontiere agli islamici, stiamo qua a discutere di un tizio che crede che la legge sulle coppie di fatto sia un complotto ebraico per propagandare l'omosessualità.
Ma di cosa stiamo parlando?
A me pare che oggi la tematica all'opposto sia come difendere il sistema democratico dal fatto che per sua natura è vulnerabile in quanto tale e concede spazi di libertà a chi li vuole usare per sovvertirlo e portarlo a una fine, non certo il problema della libertà di parola.
Ho buttato lì una mezza frase in cui preciso di non volermi dilungare per evitare di andare OT ma a questo punto è necessario che chiarisca meglio la mia posizione per evitare di essere frainteso (se un mod vuole splittare in una discussione sul politicamente corretto forse evitiamo di allontanarci troppo dalla tematica del thread pur essendo indubbiamente parte dello stesso discorso).
La mia riflessione si basa sul concetto del politicamente corretto nel parlare e nel comportarsi che ha avuto una evoluzione negli ultimi decenni abbastanza netta.
Fino a qualche tempo fa, nelle commedie italiane si utilizzavano senza problema alcuno terminologie come "frocio", "negro" , "terrone", "handicappato" , "mongoloide", etc... mentre adesso, in nome del politicamente corretto, è impensabile fare una cosa simile e non solo per questioni di censura sul prodotto finale ma anche solo semplicemente per una censura a monte dettata dalla spinta della società verso il perbenismo.
Il "Goat Boy" di Hicks che ho precedentemente citato, è uno sketch in cui quello che considero il miglior comico della storia simula un incontro di natura sessuale con una ragazzina abbondantemente minorenne ed è costellato da porcate allucinanti. Se oggi un comico presentasse uno spettacolo simile, verrebbe crocifisso in piazza per "istigazione alla pedofilia" e bandito non solo da ogni teatro esistente ma dalla società stessa che lo vomiterebbe come scarto vergognoso.
Prima di venir ulteriormente frainteso vi chiedo di fare particolarmente attenzione a questa mia precisazione:
La mia non è una critica, non sto dicendo "si stava meglio quando si stava peggio", è una semplice analisi di una tendenza sempre più spiccata nel limitare terminologia e situazioni per proteggere la sensibilità del prossimo.
Credo inoltre che trattare insulti simili in maniera differente in base all'oggetto dell'insulto perpetui ulteriormente la convinzione che non tutti sono uguali (esempio: Se i tifosi fanno "BUUUUU" a Cassano non ci sono problemi, se lo fanno a Balotelli diventano automaticamente "BUUUU razzisti" e se ne parla per una settimana spinti da una sacra indignazione).
Trovo particolarmente interessante la tua citazioni di Matt Stone e Trey Parker relativa al politicamente corretto visto che gran parte dell'ultima stagione è basata su questa analisi.
Vorrei fare una parentesi sugli esempi che hai portato.
Dire "L'acqua cura il cancro" non è una questione di libertà di parola, è una questione di disinformazione criminale e anche qui bisognerebbe aprire un'ulteriore digressione sui mali derivanti dall'eccessivo pluralismo di informazione e sulla tendenza della società di non verificare le fonti ma evitiamo altrimenti viene fuori davvero un bordello.
Questo vale per ogni tuo esempio che è legato a giornalisti o politici e non ai comici.