Il vento del cambiamento

Il bizantino

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Kasterius Deodatus sedeva all'interno della sua tenda nelle linee difensive tra la Teocrazia e il Regno elfico di Tiond. Leggeva accigliato i rapporti che provenivano dalle varie parti della Teocrazia e il suo sguardo si accigliava sempre di più fino a quando arrivò alla parte relativa la secessione eseguita dai Veri Credenti. A quel punto si alzò rovesciando il calice che aveva sul tavolo. Lui, un militare, costretto a rimanere inerte e a ricevere ordini assurdi mentre i problemi si giocavano da tutta l'altra parte.
L'unica soddisfazione l'ennesima prova del valore dei bellatores e della sua fazione nella sconfitta del drago. Infatti, come bellatores e Colto Seguace mal tollerava la politica conservatrice e poco militarista da parte del Magister e dei Prediletti. Sapeva bene che c'era bisogno di un'immensa riforma da compiere, una svolta epocale che avrebbe dovuto trasformare la teocrazia in una moderna forza e con un crescente peso politico. Ma questo sarebbe stato impossibile fino a che ad Astera si sarebbe perso tempo in futili sessioni del consiglio; in malcelati giochi di potere che disprezzava con tutto il cuore. La Teocrazia stessa necessitava di un rinnovamento morale e interno - egli ne era certo- come era anche consapevole del fatto che solamente un vento nuovo avrebbe potuto realizzare quel sogno che perseguiva da molto tempo. Il sogno di poter finalmente porre fine alle diatribe, alle ostilità tra fratelli della fede, e finalemente di ripristinare quella purezza che Tarask Possetis, il nobile primo illuminato di Astera, aveva realizzato unificando e creando la Teocrazia. Sapeva quello che poteva fare, che doveva fare per l'onore e la fede che portava in Astera. Non c'era spazio per la codardia, né per gli indugi, ma solamente per le decisioni.
Chiamò con un secco ordine il suo servitore e con poche parole gli disse semplicemente: convoca i generali Tassetis e Paratastes per una riunione militare. Ci sono molte decisioni da prendere.
Il servo si inchinò e se ne andò, mentre il Generale uscì fuori dalla tenda per prendere un po' d'aria. Sentendo i primi fili di vento soffiargli in faccia il suo volto assunse una smorfia curiosa e con falsa ironia disse fra sè e sè: il vento sta arrivando.
 

Silen

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Nei giorni successivi entrambi i generali diedero il loro consenso a un incontro.
 

Il bizantino

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I due generali si presentarono alla tenda del Rettore dell'Inquisizione, Kasterius Deodatus, porgendo i loro omaggi al loro supremo comandante. Kasterius li invito' a sedersi e dopo una breve pausa di silenzio in cui sembrava scrutare un orizzonte non ben definito oltre i due uomini incomincio' a parlare:
Generali prima di incominciare i miei ringraziamenti per essere venuti, e in primo luogo congratulazioni al Generale Paratastes per la sua gloriosa vittoria contro l'immonda bestia di Tiamat. Ancora una volta i bellatores hanno dimostrato alla Teocrazia la loro solidita' e prontezza nel servire il glorioso nome di Astera. Ed e' proprio questo il punto di cui vi volevo parlare: le cose non vanno bene. Non vanno per niente bene. Mentre noi versiamo il sangue per Astera e lottiamo giorno e giorno le bestie immonde di Tiamat nel tentativo di preservare la nostra Teocrazia, gli oscuri burocrati di Astera guidati da Spartzis hanno prima dato benedizione a un oscuro negromante che ha mandato truppe di non morti a combattere per lui; hanno lasciato che i Veri Credenti, eretici e ribelli di Astera, prendessero il potere e scatenassero una secessione per la prima volta nella storia della Teocrazia. C'e' poco da aggiungere miei signori, fratelli in arme ed amici: Dyon Spartzis ha condotto la Teocrazia per la prima volta in bilico di fronte a un crepaccio profondo e manca poco al definitivo collasso. Questa nostra gloriosa nazione che rifulge nel nome di Astera e che ha portato in alto il suo vessillo nel corso di secoli, ora lotta all'interno di se' stessa per la sua stessa sopravvivenza. La Teocrazia ha bisogno di riforme, miei fratelli e amici, ed e' ora che finalmente il progresso e l'evoluzione siano presenti nelle nostre vite! Mentre i nostri fratelli continuano a morire nei campi di battaglia Dyon Spartzis e i suoi amici del consiglio speculano su qualche commissione eretica e su come schiacciare ancora di piu' il consiglio sotto di loro. E' tempo di cambiare, noi saremo quel vento del cambiamento, quella forza innarestabile che portera' ad Astera la luce che essa ha smarrito da tempo. Si, miei fratelli, il nostro glorioso e onnipotente Signore mi e' apparso in sogno e mi ha indicato Astera, la nostra capitale. Quella sara' la nostra direzione perche' e' Astera che lo vuole!
Il magister si alzo' quindi in piedi e sguainata la spada la pose di fronte ai generali

E ora io vi dico, non intendo portar tiranni o monarchie ma riformare i nostri costumi e il nostro stato, non vengo per la guerra ma per la pace perche' alfin possiamo concentrarci contro quelli che sono i nostri veri nemici: Tiamat e i suoi servi. Ed e' per questo che ora io vi chiedo: vi unirete a me in questa giusta battaglia affinche' il Consiglio finalmente comprenda le reali necessita' del suo popolo e della Teocrazia cosi' come Astera mi ha indicato in sogno? Oppure tornerete al vostro accampamento e dimenticherete questo giorno e con essa l'ultima possibilita' di salvare la Teocrazia e il Glorioso Astera perche' ignavi e codardi? Siete liberi di scegliere, e non vi sara' fatta alcuna cosa di male nel caso decidiate di andarvene. Ma deciderete ora, in questa tenda, perche' il tempo scorre e noi siamo uomini di guerra. E sappiamo bene che il tempo e' prezioso. Per Astera, con Astera, in Astera mi seguirete fino alla capitale, al consiglio fino a davanti a Dyon Spartzis per la salvezza di tutti noi?

Un silenzio palpabile nella tenda a conclusione del discorso, mentre la spada del Rettore si trovava di fronte ai due Generali, nell'attesa che le altre due spade si unissero alla sua, o uscissero dalla tenda. Due possibili decisioni e tante incertezze. Una sola cosa certa: il vento sta cambiando.


 

Silen

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Tassos Paratastes fu il primo a sguinare la spada e a porla sopra quella di Kasterius Deodatus
"Abbiamo appena sconfitto un Drago di Tiamat" disse con orgoglio "è tempo di sconfiggerne un altro. Io e i miei uomini siamo con te, generale".

Anduril Tassetis per parte sua rimase in silenzio per alcuni minuti prima di parlare.
"Ho visto molte battaglie, nella mia vita e molte vittorie inutili" disse infine "ma mai avevo visto la nostra gente perdere fiducia in noi, suoi difensori. Spatzis e i suoi affermano che Astera si rivelò a noi umani per un motivo ben preciso, perchè noi facessimo la sua volontà su Ea e in questo io credo" la sua voce si alzò di tono "Ma qual'è la volontà di Astera? Massacrare donne e bambini elfici come fossero bestiame? Appoggiare un tiranno negromante nelle sue guerre sanguinose? No! La Teocrazia e il suo governo si sono discostati dal sentiero della fede: la ribellione dei Veri Credenti che ci minaccia dall'interno, l'attacco dei Drow che ci minaccia dall'esterno, sono segni della sua ira verso di noi. Se Astera vi ha dato un segno, e io credo che mai voi mentireste su una simile questione di fede, io non posso che seguirvi, con Astera, per Astera e in Astera!"
Anche Tassetis pose la sua lama su quella di Deodatus.
 
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